Il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli intervistato per Comuni-Italiani.it
Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Abbastanza bene. C’è ordine, pulizia, i servizi pubblici in genere funzionano in modo accettabile, il contesto territoriale è direi molto attraente, gli abitanti sono operosi ma accoglienti, la compresenza delle due lingue più quelle degli immigrati genera un mix che stimola in certo qual modo a crescere culturalmente.
Tre validi motivi per visitarla?
Il centro storico tipicamente tedesco/tirolese, l’oltretalvera tipicamente italiano/razionalista, l’integrazione città/fiumi/vigneti/boschi/montagna.
Chi ne ha fatto la storia?
I commercianti veneziani e bavaresi che qui s’incontravano per scambiarsi le merci.
Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
Perché riesce a rendere operose e produttive anche persone che provengono da luoghi e da popoli notoriamente poco propensi a lavorare, come per esempio quelli del bacino del Mediterraneo o del Sudamerica.
Tra progetti da portare a termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Non facile. Le sfide della globalizzazione richiedono tempi di reazione rapidi e meccanismi amministrativi scorrevoli, cose oggi impossibili nella farraginosità delle norme europee, statali e provinciali che ci regolano. E per fortuna noi abbiamo l’autonomia: che va comunque sempre più affinata e sviluppata, così come dovrebbero imparare a fare nel resto d’Italia.
Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua Città e la risposta che darebbe.
Ma lo sa che a Bolzano si sta proprio bene? Certo che lo so, e spero che sia ancora a lungo così.
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