1 Maggio 2008

Uno scorcio d’appennino incontaminato che lotta contro il tempo

di Marcello Di Sarno (Blog Premilcuore. Interviste Sindaci)

Il sindaco di Premilcuore Luigi Capacci intervistato per Comuni-Italiani.it

Come si presenta la sua città a chi oggi la vive quotidianamente?
Come un piccolo borgo appenninico, distante dalle grandi strade di comunicazione, e proprio per questo motivo assai Luigi Capaccifrequentato dai turisti nei mesi primaverili e soprattutto estivi. Un paese che passa dalla grande frequentazione dei periodi suddetti alla quieta ordinata vita quotidiana in autunno e in inverno.

Tre validi motivi per visitarla?
a) La piacevolezza della struttura urbanistica medievale del centro storico pressoché intatto; l’architettura disadorna ma elegante delle sue case fra le quali le emergenze sette-ottocentesche di alcuni palazzi del notabilato locale.
b) L’essere circondata dal verde. Non per nulla il 63% del territorio comunale è all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Falterona e Campigna.
c) L’eccellenza enogastronomica e la sapiente lavorazione del legno per ottenere arredi rustici e moderni.

Chi ne ha fatto la storia?
Oscure le origini della sua fondazione, risalenti quasi certamente al primo millennio d.C, Premilcuore annovera fra i suoi personaggi illustri Giulio Cesare de’ Medici di un ramo cadetto della celebre casata; Tommaso Peselli, filosofo e astronomo, l’ing. Domenico Ricci, i religiosi Francesco Ricci e Pietro Leoni e gli amministratori pubblici Ferrante Nannini e Francesco Giannelli.

Per quale aspetto della sua città va personalmente fiero?
L’essere non contaminata dalle frenesie che contraddistinguono le città della pianura. L’essere la popolazione cordiale e ospitale. L’aver dato vita ad un fenomeno assai esteso, se confrontato al numero di abitanti, quali volontariato (Protezione Civile, Misericordia, Donatori di sangue, Pro Loco).
L’essere ordinata, pulita, accogliente.

Tra progetti da portare al termine e traguardi ambiziosi da perseguire, come vede il futuro della sua città?
Progetti e traguardi sono strettamente connessi alle disponibilità finanziarie di cui può disporre un piccolo comune come il nostro.
Tuttavia è sul turismo che noi dobbiamo puntare. Non l’industria del turismo, ma un turismo sempre più qualificato, consapevole e rispettoso dell’ambiente: e per contro una sempre migliore ed ampliata ricettività, dall’albergo all’azienda agroturistica e al recupero funzionale dei rifugi all’interno del Parco Nazionale.

Una domanda che vorrebbe sentirsi rivolgere sulla sua città e la risposta che direbbe.
“Nel suo Comune si registra un alto indice di anzianità della popolazione, e un andamento demografico che non sembra preludere ad una inversione di tendenza. Ciò la preoccupa?”
Certo che si, perché è in gioco la continuità storica del paese, la sua prosperità o la sua regressione economica e culturale.
Di questo problema desidererei maggiore consapevolezza ed altrettanto coinvolgimento da parte della comunità, in particolare dei giovani. Occorre che ognuno si senta protagonista del futuro del paese, e non eluda il problema demandandolo ad altri. Occorre reagire alle attrattive chimeriche, al richiamo della città. Più attivo attaccamento al paese d’origine, meno illusioni; più iniziativa e meno lassismo.

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