Blog Friuli-Venezia Giulia

Alla scoperta dei comuni friulani e giuliani con articoli e interviste a
Sindaci, Artigiani, Giornalisti, Guide Turistiche, Associazioni, etc.
La Regione Friuli-Venezia Giulia direttamente dalla voce dei protagonisti.

Elenco Province: Gorizia (5), Pordenone (20), Trieste (6), Udine (27)

San Vito al Tagliamento è il comune principale sul corso d’acqua più grande del Friuli-Venezia Giulia. Un tempo sede del Patriarcato di Aquileia, città adottiva del grande pittore Pomponio Amalteo e residenza della nobile famiglia Altan. Oggi è un centro in rinascita, dopo il crollo demografico degli ultimi anni. Le amministrazioni stanno donando nuova linfa al paese, ristrutturando i palazzi più belli. E non si può non menzionare il Santuario di Madonna di Rosa, appena fuori dal centro: un luogo sacro, eretto dopo un’apparizione, meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

Cosa c’è di più bello di un paese senza caos? Vi siete mai fermati ad ascoltare la natura pur restando in città? Impossibile, perché i rumori del traffico ci impediscono di origliare i suoni di ciò che abbiamo intorno. Io a Rivignano ci sono riuscita… e senza sforzi. Lì è tutto a portata di mano: semplicità, aria pura e sapori!

La storia di Gorizia, che fin dal nome tradisce l’appartenenza slava di metà del suo cuore, è per il Sindaco Ettore Romoli, la storia della città “più italiana dell’Italia” ma che proietta il proprio futuro nella dimensione europea. L’impronta del confine è sempre vive nella memoria collettiva, così come il senso di cooperazione e solidarietà con gli altri fratelli della Grande Contea. La capacità di reazione alle crisi di ieri e di oggi è la quintessenza della sua gente.

La fredda brezza invernale, i laghi ghiacciati e la neve che permette di praticare diversi sport, sono alcune delle attrazioni di Tarvisio. Una città dalle mille sfaccettature, che mescola i dolci sapori della gastronomia alla feste di paese, il tutto in un’atmosfera di ricordi storici, che appartiene a pochi paesi. Quattro le lingue conosciute e parlate, diverse le origini delle tradizioni e un panorama mozzafiato, all’interno del Parco Nazionale delle Giulie. In più il vanto di aver dato inizio alla Resistenza!

Cultura del lavoro e spirito imprenditoriale permeano da sempre la gente di Pordenone. Un’anima laboriosa alla quale si va sempre sovrapponendo un forte dinamismo culturale dal respiro internazionale. Ciò accade da nove anni, da quando alla cabina di regia è salito il Sindaco Sergio Bolzonello. Al suo successore lascerà una comunità più compatta, votata alle infinite possibilità del futuro e mai dimentica di chi vive nel bisogno e nell’emarginazione.

Tra Sesto al Reghena (Friuli Venezia Giulia) e Portogruaro (Veneto), alla stessa distanza, fa capolino Cordovado, un piccolo paese con meno di tremila anime. La sua forza è il Palio dei Rioni, o Rievocazione Storica: un evento che ogni settembre, dal 1986, ripropone il Medioevo nel paese. Ma non è tutto qui: Cordovado è storia, Cordovado è intrighi tra Chiesa e signori locali, Cordovado era ed è confine. In più, appena fuori dal territorio comunale, si offre nuda la terra, regalando, a seconda delle stagioni, colori e emozioni sempre nuovi e sempre splendidi.

A destra del Tagliamento, ci sono luoghi ricchi di poesia che la poesia stessa ha eternato per sempre nella memoria collettiva. I luoghi sono quelli che ricadono nel Comune di Casarsa della Delizia; la poesia è quella di Pier Paolo Pasolini, le cui spoglie hanno trovato l’eterno riposo. Un bella eredità da gestire, cui rende merito l’attività di promozione culturale della Pro Casarsa, un presidio di storia “patria” e di partecipazione sociale.

Azzano Decimo ha fatto la sua fortuna recentemente, con la Fiera della Musica. Fiera dalla quale, annualmente, passano fior di artisti. Ma nel passato era tanto di più, tanto diversa. Bella e moderna nel suo centro, splendida e antica nei paesini che la circondano e ad appena una manciata di passi da una riserva WWF.

Sembra strano eppure un paese come Codroipo, ancora poco conosciuto e dall’aspetto per niente cittadino, custodisce una villa di interesse nazionale. Un mix di architettura, storia e arte si nasconde nelle antiche sale dei dogi veneziani. Il tutto inserito in una cornice di verde: salotti per le feste, camere private, affreschi, giardini e immensi specchi che sembrano riflettere realmente gli antichi padroni o qualche ospite ben accetto come il grande Napoleone.

A volte, anche in una giornata di mal tempo, si riesce a cogliere ciò che di più bello un piccolo paesino riesce a regalare. Ecco Castions di Strada come si presenta al mio arrivo: un cielo nuvoloso e carico di acqua che vien giù con goccioline di umidità, strade quasi deserte e negozietti aperti. Sembra un’atmosfera sinistra e invece dietro la scorza dell’apparenza si nasconde un borgo in mattoncini, dalle case con i tetti spioventi per far scivolare la neve. Un paesino tranquillo, colorato dalle tinte delle biciclette e dove la gente ti saluta pur non conoscendoti!

Non è il prosciutto a dare il nome al paese, ma il contrario… e i Consorzi hanno preteso che il salume portasse il nome della località, affinché se ne mettesse in risalto l’importanza! Dal sapore dolce e dal colore rosato, il prosciutto San Daniele è la prima ricchezza paesana, festeggiato durante eventi culinari e sagre. In più, oltre al palato, è possibile “sfamare” anche la vista, grazie al Museo Civico, alle chiese e ai libri della Biblioteca. E per un po’ di relax, una passeggiata tranquilla lungo le strade dello shopping.

Il clangore delle spade di William Wallace e del suo “popolo di Scozia” che si abbattono sugli scudi dell’esercito inglese di Edoardo I, è lo stesso che Fulvio sentiva, ogni giorno, dalla sua stanza, eco a sua volta della secolare opera dei maestri di Maniago: la città delle coltellerie. Un suono lo accompagna da decenni di attività “chirurgica” con l’obiettivo di far rivivere le armi di storiche battaglie. I risultati di quest’impegno si apprezzano da Cinecittà a Hollywood. Per questo, chi porta una spada marcata “Del Tin” non passa inosservato.

Era il 9 ottobre 1963 e da quel giorno la storia di Erto e Casso cambiò radicalmente. Una frana terribile spazzò via dalla cartina geografica Erto, Casso e Longarone. Era il celeberrimo “disastro del Vajont”. Successivamente, iniziò una lenta e agonizzante ripresa, ma i segni di quel disastro voluto dall’uomo ci sono ancora tutti. Erto e Casso oggi sono un solo comune, in provincia di Pordenone nel quale sopravvive qualche tradizione che fieramente stenta ad essere abbandonata.

Una storia che comincia nel 1120 e continua ininterrotta ancora oggi, tra rievocazioni storico-medievali e la centenaria tradizione dei mosaici. Da una parte il ritorno al passato attraverso celebrazioni, dall’altra un mix di avanguardia mosaicista e tuffo, ancora una volta, nel passato. Spilimbergo, quindi, è una città troppo legata alle sue origini per disfarsene ma, fidatevi, è meglio così.

Qui l’impegno collettivo dà vita alla riscoperta della natura più incontaminata, attraverso escursioni a tema che guidano i visitatori e i curiosi alla scoperta di paesaggi e scenari davvero incantevoli. Poi la fantasia e la passione per la propria terra fa il resto, inspirando kermesse dedicate agli elementi naturali che esaltano tradizioni, cultura e folklore di una terra ricca che da lontana rivolge il suo sguardo, mai malinconico, al mare.

Il piccolo centro di Tolmezzo è ancora legato alle sue tradizioni e conserva gelosamente gli strumenti del tempo andato in un piccolo museo. Alle spalle un monte che funge da stazione meteorologica, mentre tutto intorno si staglia un panorama verdeggiante per gli alberi e le piante che nascondono, come le segrete di un castello, i rifugi delle guerre passate. Il personaggio storico? Benito Mussolini, non duce… ma maestro!

Un’associazione dai molteplici intenti, che pone al centro della sua opera la valorizzazione dell’uomo, dall’infanzia alla terza età. Così diventano trainanti iniziative sociali che coinvolgono la popolazione triestina e che hanno il duplice intento di aggregazione, ma anche di conoscenza di un territorio dalle infinite risorse, naturali, culturali, culinarie ed enogastronomiche. Un viaggio tra i volontari della Pro Loco di Trieste per conoscere le iniziative messe in campo.

“Cieli in festa”, con poltrone galleggianti da cui ammirare splendidi ambienti naturali. Un turismo che, in primavera, trasforma la natura in un teatro accattivante dove a scrivere il canovaccio per nulla scontato sono gli elementi naturali: gli alberi, il fiume, il tramonto. Un paesaggio da scoprire dall’alto, ma anche pedalando tra sentieri ad hoc che toccano i luoghi più significativi e incantevoli di un piccolo angolo del Friuli-Venezia Giulia.

Capriva del Friuli è un piccolo paese della Provincia di Gorizia la cui economia ruota per la maggior parte intorno alle celebri aziende vitivinicole, insignite dei più ambiti riconoscimenti del settore. Insieme ai suoi castelli e alle sue passeggiate panoramiche tra boschi incontaminati, offre occasioni ricreative uniche e particolareggiate che riescono a coinvolgere quasi tutto il paese. Questo grazie all’impegno di uomini che con l’Associazione Pro Loco Capriva.it cercano di salvaguardare tradizioni e armonia civica.

Pordenone è un piccolo gioiello nel ricco Nord Est. Non ha i problemi delle grandi città, eppure offre quanto loro. A meno di un’ora da Venezia, dagli scenari della Grande Guerra, a mezz’ora dalla montagna e altrettanto dal mare. Un piccolo scampo di Paradiso.