Blog Molise

Alla scoperta dei comuni molisani con articoli e interviste a
Sindaci, Artigiani, Giornalisti, Guide Turistiche, Associazioni, etc.
La Regione Molise direttamente dalla voce dei protagonisti.

Elenco Province: Campobasso (14), Isernia (21)

Lo sapete che il primo Gatorade è nato in Molise? In questo vero e proprio Far West d’Italia, fra mandriani e transumanza, i pastori avevano la loro versione di integratori dietetici. Un po’ pesanti, certo! Ma per essere ricostituenti, resuscitavano i morti! Il tratturo non ci porta nel Klondike, ma a Duronia, la terra delle lesche prene di Vincenzina e del ristorante Il Giardino dei Gelsi.

Nascere a Lupara, per il Sindaco, significa aver inscritto nel proprio Dna la parola caparbietà. A essere ostinati si rischia spesso di prendere schiaffi dalla storia. E’ pur vero però che “Chi la dura la vince”, specie se si è in tanti a credere che il meglio del passato può essere recuperato. Più lontano si vive da questi posti, più si finisce calamitati dal suo richiamo di serenità.

Un “folle volo” è quello che ha catapultato Carlo da un luogo-non luogo, terminale di emancipazioni liceali, al “quotidiano delle edicole” punto d’osservazione privilegiato per individuare nella multietnica realtà di Portocannone l’“ago nel pagliaio”. La miccia culturale della sua città non ha ancora raggiunto la “detonazione” giusta per varcare i confini del basso-molise. Il suo “scribacchiare” responsabile ha dato forma e voce alle ragioni di un popolo dalla bontà innata.

Agnone è un comune dell’altomolise, noto per le tradizioni artigiane antichissime a tutt’oggi garanzia di prestigio internazionale. Il centro storico della cittadina rivela, inoltre, le botteghe veneziane, le costruzioni di porte e dettagli in ferro battuto e rame, a testimonianza di tale maestria artigiana, e le numerose chiese, affrescate da artisti importanti. Una passeggiata tra i vicoli della cittadina è una riscoperta artistica.

Nel Palazzo de Utris, nel comune di Venafro, il gruppo regionale Amnesty International di Campobasso e la proloco di Venafro hanno organizzato una serata di letture tratte dal volume “Poesie da Guantanamo”. Iniziativa interessante e coinvolgente, volta alla sensibilizzazione nei riguardi di un argomento tanto attuale e scottante come quello delle torture inflitte dai soldati statunitensi ai prigionieri del carcere cubano, contro ogni norma sui diritti umani.

Sant’Agapito è un piccolo paese in provincia di Isernia; antico borgo medievale, tra vicoli, vecchie case, parcheggi nuovi e l’antico palazzo feudale, nascono storie paesane, si rivelano le antiche origini, si scoprono itinerari turistici e festival dell’arte.

La Fiera delle Cipolle è una delle più caratteristiche della provincia di Isernia. La sagra, legata alla ricorrenza dei santi Pietro e Paolo, si svolge annualmente da decenni e ha visto passare tra le bancarelle epoche e dunque generazioni differenti. In questo senso, si notano dei mutamenti palesi nella tipologia dell’esposizione che vede oramai l’ortaggio soppiantato da abiti e ninnoli di ogni tipo. Tuttavia, il valore implicito nella ritualità di questo tipo di evento e nella possibilità di parteciparvi, sembrano riuscire a rendere immutata questa sagra di provincia.

Le gesta di Rolando, del Pagatore di Guglionesi, si compiono in cucina ma al posto della Durlindana egli reca con sè sapidi caciocavalli podolici, bianche mozzarelle di Bojano, mentre le trecce di fanciulla sono sostituite dalle più flagranti trecce di Agnone! Il mistero da risolvere non sarà trovare le spade ma scoprire chi è il pagatore. Occhio al vino… è veramente forte!

Campobasso dei misteri e dell’anima, come nelle rime della poetessa campobassana Nina Guerrizio: “Lame de luce fàucene la notte ecresce nu pagliare ‘é fantaije: pé mmieze a chella paglia a file a file ore va a retruvà l’anema mija”. Parliamo con gli avventori della Grotta di gastronomia e della sagra dei misteri…

Il segreto di una buona cucina? Armonia e complicità fra nuora e suocera. Lo sa bene Gianfranca che ha nella sapienza culinaria della suocera nonna Maria il proprio asso nella manica. Scopriremo che c’è una dieta salutare e tradizionale per puerpere e spose, che vi aspettano a Termoli con la festa di San Basso e un buon bicchiere di Tintillia.

Punto di riferimento culturale del comprensorio, dotata di un archivio storico comunale, la biblioteca di Isernia è custode della memoria storica locale. Impreziosita dal fondo membranaceo di canti gregoriani del sec. XIV, fa parte del Sistema Bibliotecario Nazionale ed offre l’utilissimo servizio di prestito interbibliotecario; inoltre dedica parte dei suoi spazi alla mediateca.

Sono i giovani carpinonesi a tenere in vita secoli e secoli di storia, senza rinunciare a una forte spinta verso la modernità. Una forza trasparente e impetuosa come quella che promana dalla portentosa Fontana degli ammalati o dalla splendida cascata di Contrada Schioppo. Tra queste colline da venticinque anni risuona l’eco di danze remote, riportate in auge con l’acclamatissimo gruppo “Ru Maccature”.

Avete mai assaggiato i voccarusc’ mpanicc’ e i foglia e patan? Chiedete a Michele; vi racconterà, fra un buon bicchiere di Tintilia e di Biferno, della battaglia di Gironia e della valenza dei Sanniti, dei tratturi e del giardino della flora appenninica e di quando, per il giorno di Santa Lucia, si redistribuiva il graniat.

Ripopolare un territorio martoriato, nel passato, dai sismi e dalla disoccupazione è la vera sfida del presente per il Sindaco. Serbando nella memoria l’operato di chi, come Scipione Di Blasio, ha contribuito allo sviluppo del territorio, una comunità giovane e dinamica intende investire nel futuro del paese e nei valori universali della solidarietà e della cultura.

Il sindaco l’annovera tra le perle che si abbarbicano alla policromia delle Mainarde. Nel centro storico e nelle sue quattordici borgate riecheggia la memoria dei primi fermenti della resistenza antinazista e il suono identitario della zampogna, celebrato da un museo e da un festival internazionale. Niente nomi altisonanti nella sua storia, scritta dalle sue genti che hanno preservato l’atmosfera selvaggia tipica dell’Alta Valle del Volturno.