6 Settembre 2011 alle 19:45

Isole Tremiti descritta da Mirco

Mappa Isole Tremiti

Delle isole che compongono l’arcipelago ho visitato quella di San Nicola, dominata dall’Abbazia fortificata di Santa Maria, le cui mura comprendono anche l’abitato, una scarpata detta “La Tagliata” probabilmente originata da un terremoto separa la fortezza dal “Pianoro” coperto da una vegetazione arbustiva percorso da un sentiero assolato ma con splendide vedute sulle altre isole.

Mirco (128) su Puglia > Foggia > Isole Tremiti (3)

  • Segnala su: Inserisci nei preferiti del.icio.us segnalo OKNOtizie Google YahooMyWeb Facebook Technorati

7 commenti a “Isole Tremiti descritta da Mirco”

  1. gianniB (DescEditor) scrive:

    Numerosi miei soggiorni in queste Isole me ne hanno fatto innamorare, e come me daltonde anche Lucio Dalla che si ritira nella sua villa studio discografico di San Domino che dà su Cala Matana, riconoscibile per essere bianca dove si intravedono due terrazze ad arco nel verde della parete a metà lunghezza di San Domino. Bella San Nicola con la sua storia, la fortezza del borgo antico, meno belle le case popolari e la fatiscente struttura marciscente del tavolato che doveva servire per un ipotetico mai realizzato lido balneare sotto la Torre del Cavaliere, ora è lì a dimostrare tutto il degrado possibile. Ho vinto un concorso di fotografia proprio qui, ho fotografato la Torre del Cavaliere con gli obrobriosi lampioni della Tagliata, il tema era appunto sulle cose che deturpavano le isole. Ma nonostante tutto questo e altro squallore di gente senza scrupoli, come l’immondizia gettata negli anfratti dove vivono i gabbiani chiamati Diomedee appunto come le Isole stesse (Isole Diomedee) in onore a Diomede condottiero greco qui morto e sepolto. E questo è un altro punto dolente, tombe scavate nella roccia e la tomba di Diomede abbandonate all’incuria e con scarse indicazioni. Interessante invece è San Domino, io risiedo in genere a Punta Diamante dove raccolgo stupendi capperi che nascono spontanei, grandi e saporiti, e le sue grotte come quella delle Viole o del Bue Marino, il periplo dell’isola nasconde sorprese come la roccia dell’Elefante o del cavallo e della tartaruga, baie nascoste, profumi di pino marittimo splendido curvato dalla tramontana nella baia degli Inglesi. Conosco ogni pietra e ogni anfratto di questo stupendo arcipelago, luogo di confino e di battaglie, luogo che d’inverno si riduce a 50 abitanti mentre d’estate è contraddizione di se stesso per un turismo balneare con una unica piccola spiaggia nello pseudo porticciolo di attracco. Ma forse è per questo che le amo…

  2. Mirco (DescEditor) scrive:

    Queste isole sono un paradiso, almeno ai miei occhi di turista, ma potrebbero esserlo ancora di più senza gli evidenti segni dell’incuria come quelli da te citati, anche l’Abbazia avrebbe bisogno di un serio intervento di restauro, la tomba di Diomede è segnalata così male che non sono riuscito a capire quale fosse, all’inizio del sentiero del pianoro un pannello con una cartina indica anche una domus romana, ma poi non è più segnalata.

  3. Maria Minopoli (Redazione) scrive:

    Anche io ebbi lo stesso problema di Mirco nel ritrovare la tomba di Diomede. Penso che siano tre isole meravigliosamente affascinanti. Conosco dei ragazzi che abitano a San Domino e la loro vita invernale mi ha affascinato, un rapporto con il mare che solo nelle isole si può avere. Diversi anni fa andai a trovarli in autunno, il loro tempo era prevalentemente dedicato alla pesca, coltivazione degli orti e soprattutto a rimediare ai danni fatti dai numerosi “turisti”.

  4. gianniB (DescEditor) scrive:

    Vero, l’inverno tutto scompare: turisti, villaggi, ristoranti… e mi ricordo che prima un solo insegnante arrivava con l’aliscafo per tutti i pochi bambini delle elementari e medie, un’unica classe tutti insieme… i più grandi invece devono andare sulla terraferma e spesso il mare non consente i collegamenti e…niente scuola!
    Volevo dire che le isole dell’arcipelago sono San Nicola, sulla quale risiede la maggior parte della popolazione e si trovano i principali monumenti dell’arcipelago.
    San Domino, più grande, sulla quale sono insediate le principali strutture turistiche grazie alla presenza dell’unica spiaggia sabbiosa dell’arcipelago (Cala delle Arene).
    Capraia (detta pure Caprara o Capperaia), la seconda per grandezza, disabitata.
    Pianosa, un pianoro roccioso anch’esso completamente disabitato e distante una ventina di chilometri dalle altre isole.
    Il Cretaccio, un grande scoglio argilloso a breve distanza da San Domino e San Nicola.
    La Vecchia, uno scoglio più piccolo del Cretaccio e prossimo a questo che si stà man mano disgregando per l’azione del tempo, del mare, delle imbarcazioni e …dei turisti.

  5. gianniB (DescEditor) scrive:

    Tra le cose belle invece ricordo le caprette nere che girano su San Nicola lungo le pareti a strapiombo, non sò come possano essere così agili, e l’incontro con le diomedee (gabbiani della razza Berta Maggiore) di sicura bellezza con la macchiolina rossa sotto il becco (che viene beccata dai pulcini per far rigurgitare il pasto dai genitori). L’incontro con i pulcini delle Berta Maggiore nei nidi vicino alle tombe fu drammatico… il richiamo dei pulcini agita tutti gli adulti che si alzano in volo a centinaia e radendo l’intruso cercano di allontanarlo anche con beccate violente… io mi allontanai di corsa…

  6. gianniB (DescEditor) scrive:

    e… quando risiede a san Domino è facile incontrare Lucio Dalla e scambiare amichevolmente quattro chiacchiere…

  7. gianniB (DescEditor) scrive:

    @Mirco la tomba di Diomede è l’unica sotterranea e si accede vicino allo strapiombo dove ci sono delle ringhiere pericolanti in legno, è un vano visibile da quella che doveva essere la porta d’ingresso, nel lato interno di San Nicola verso l’isola di Capperaia, praticamente dove c’è il tabellone di legno su cui malamente hanno scritto con un pennellone Tomba di Diomede.

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il login.