Erice descritta da Pampurio
Sulla sommità del Monte San Giuliano, Erice fu popolata dagli Elimi adoratori della dea della fecondità e dell’amore, in seguito i Fenici introdussero il culto di Tanit-Astarte, poi i Greci con Afrodite e i Romani con la Venere Ericina da cui il nome della città. Questa è cinta da mura ciclopiche risalenti all’8° secolo a.C. mentre il Duomo o Matrice (elemento più rappresentativo) è del 1314.