Descrizioni personali di Livigno: le esperienze di chi l'ha visitata come turista o che la vive giorno per giorno, punti di vista diversi per conoscere meglio Livigno (Lombardia, Provincia di Sondrio).
meta turistica molto conosciuta… questo paesotto è racchiuso dalle montagne ed è costeggiato dal fiume Spol…. una deliziosa gita da fare sia in inverno, per chi ama sciare, sia in primavera per chi ama le passeggiate nella natura. Poco distante, si trova il lago del Gallo…
Livigno è uno dei pochi comuni italiani posti oltre i 1.500 mt sul livello del mare. E’ sicuramente un errore pensare a questa località esclusivamente come meta per le vacanze invernali. Ho avuto il piacere di soggiornare in piena estate tanti anni fà ed ho ancora con me il ricordo di infinite passeggiate nel verde ammirando paesaggi incontaminati.
Località nota per lo sci e per la zona franca, a 1500 metri d’altezza nell’omonima valle, chiusa dal Lago del Gallo, Nel paese in gran parte moderno si possono ancora ammirare alcune tipice abitazioni in legno. La frazione Trepalle è il centro abitato permanente più alto d’Italia, sembra che proprio quì negli anni 50 vivesse il parroco che ispirò a Guareschi il personaggio di Don Camillo.
Livigno nella Valtellina è meta invernale attrezzatissima per gli sport sulla neve, è rinomata per il suo porto franco conferito nel 1805 da Napoleone. Visitata in tutti i periodi per l’acquisto di estradoganali, offre al visitatore la possibilità di risparmiare l’accisa sulla benzina e l’Iva sui prodotti fino all’importo massimo di 300 € per maggiorenne. La CEE a breve eliminerà questo status.
Località montagnina. Ci sono stata solo in primavera. Molto bello il laghetto non distante dal centro assolutamente incontaminato e bello il paesaggio che si può ammirare durante una passeggiata nella via principale che attraversa tutta la cittadina
Livigno è oggi famoso in tutto il mondo come località sciistica e per la sue caratteristiche da tipico paese di montagna che si distende per vari chilometri nella valle dello Spol (bacino imbrifero danubiano), ma un tempo era isolato dalla neve per buona parte dell’anno e si dice che i defunti dovevano essere addirittura tenuti in soffitta fino al periodo del disgelo
