(Salerno)Gli Etruschi di Frontiera

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(Salerno)Gli Etruschi di Frontiera

Messaggioda Mariantonietta S » mer 29 gen 2014 21:32

Piana degli Etruschi, piana dei Piceni, piana dello sbarco alleato, esistono territori che sembrano aver stretto un patto con la storia e di averla perfino adescata.
Approdi, insediamenti,battaglie e deportazioni hanno vivacizzato uno spicchio del salernitano che oggi è passato in secondo piano come un attore che non serve più.
Eppure l ‘area di Pontecagnano è stato scenario e protagonista, produttore e perfino teatro di avvincenti pagine di storia. Abituati a vedere questo mare e questo litorale invasi da ombrelloni, bagnanti e pedalò fatichiamo ad immaginare e perfino a credere che nel’antichità fosse diverso il suo aspetto. Dimentichiamo quanto un paesaggio muti come la moda e come il clima, solo più “slow”, lentamente: il tempo della geologia si misura in millenni.
Le sabbie del fiume Picentino sono gelose custodi di un segreto; quella rena sedimentata conserva nel silenzio dei millenni l’elemento urbanistico che fece la fortuna del sito.
E’ il porto dell’antica Pontecagnano.
Emporio più che vivace per scambi e contatti, attraverso il porto Pontecagnano crebbe ancora prima della fortuna della vicina Hippocratica Civitas, che brillò come prima Scuola Medica d’Europa della quale Salerno va giustamente fiera.
Un paesaggio ambito quello della piana. E ce n’ era motivo.
A più riprese giunsero e si insediarono sulle guance di una pianura fertile che da Pontecagnano si spalma morbida sino a Paestum, laddove lo sguardo si cinge ad arco nell’abbraccio del golfo di Agropoli.
La Pontecagnano di oggi vuol scrollarsi da dosso la veste di squadra di serie “B”, ruolo che tocca ad ogni sito nato a ridosso di una grande città. Desidera decollare in tutti i sensi Pontecagnano, sollecitando la completa fruizione dell’aeroporto “Salerno-Costa d’Amalfi”.
Immemore della trascorsa prosperità? Forse, ma non della sua ancor felice posizione geografica, la stessa che attrasse gli Etruschi, dai riti misteriosi dai gusti incantatori, un popolo che ha tessuto intensi traffici, creando ricchezza.
E se esiste un' Etruria ben nota, tradizionalmente compresa tra Tevere ed Arno, un' altra Etruria rimane nell’ombra; in vaste zone della Campania lievitò una civiltà che crebbe esponenzialmente dall’ VIII / VII secolo a.C. e fu in grado di rivaleggiare con la polis greca di Cuma. Ottanta ettari di insediamento, un abitato esteso dissepolto negli anni ‘70 del secolo scorso dagli scavi che strapparono al silenzio della terra oltre 8000 sepolture con annessi corredi; in pratica un tesoro che attraversa il tempo con le conocchie e le falci, le fusaiole e gli elmi decorati e sa sbalordirci.
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Mariantonietta S
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