MI rendo conto che prima di affrontare le varie tematiche di elaborazione che vi ho proposto, forse e' il caso di iniziare un dibattito introduttivo: ovvero in genere si e' sempre sostenuto la tesi che
"le elaborazioni vanno bene purche' non alterino la realta' '"
Ora sebbene questo, in forma generale, puo' essere anche un principio condivisibile, esso non consente di fissare dei paletti ben definiti, dobbiamo infatti chiarirci cosa intendiamo per realta' delle cose:
certo che vedere l'erba rossa ... probabilmente conveniamo tutti sia una cosa irreale, ma di foto che possono non ricalcare la realta' ce ne sono a bizzeffe senza che uno si debba perdere in elaborazioni spinte faccio alcuni esempi:
I notturni: ovviamente l'occhio umano non ha la possibilita' di vedere al buio come i gatti, pertanto le foto che usano esposizioni lunghe per cogliere anche le luci piu' flebili .... non rispecchiano la realta'
l'effetto mosso : che viene spesso usato per fontane e ruscelli ...ovviamente e' un artificio che altera' la realta'
L'uso del polarizzatore: in genere sempre tollerato, enfatizza i toni blu, fa risaltare le nuvole ed elimina i riflessi ... ma questi mella realta' ci sono ... per cui non si puo' negare che alteri la realta'
L'uso del teleobiettivo: Ovviamente l'essere umano non ha una vista d'aquila per vedere dettagli a chilometri di distanza... per cui anche questo altera la realta, per non parlare poi di come tramite questo obiettivo viene schiacciata la prospettiva ...in maniera assolutamente innaturale
L'uso del grandangolare e le distorsioni geometriche che si formano
....
Quello che temo e' che se ci mascheriamo dietro alla "alterazione della realta' in tutte le sue forme rimane davvero poco spazio per muoversi e soprattutto si viene a togliere qualsiasi strumento che rende una foto degna di essere scattata. Voglio aprofittare che qui si vorrebbe fare un "concoroso fotografico" e non una "caccia al tesoro fotografica" dove basta cliccare sul soggetto desiderato e ... stop.