Uno screening sullo stato di salute dei ferraresi individua nei disturbi cardiovascolari la prima causa di ricorso alle strutture ospedaliere. Gravidanze e trami invece per i cittadini stranieri.
Una sorta di mappa della salute - elaborata dagli uffici Statistica del Comune di Ferrara e dell'azienda Ospedaliera e dalla sezione Igiene e Medicina del lavoro dell'Università - concepita con la finalità di evidenziare le differenze tra cittadini indigeni e stranieri, cui adeguare le future politiche sanitarie e sociali.
Se gli italiani soffrono per lo più di disturbi dell'apparato cardiocircolatorio, dell'apparato digerente, del sistema muscolo-sceletrico e del sistema nervoso - segni di una prevalenza di fasce d'età anziane -; tra le straniere predominano i ricoveri per gravidanza, parto e interruzione volontaria di gravidanza, insieme a infezioni da Hiv, traumatismi multipli, avvelenamenti e intossicazioni da farmaci - disturbi questi ultimi legati alle condizioni di vita e di lavoro che generalmente caratterizzano le diverse comunità straniere in Italia.
Nella geografia delle comunità presenti nel capoluogo emiliano, il primato spetta a quella ucraina (916 persone), per l'85% composta da donne impiegate come assistenti familiari; segue la comunità albanese con 754 unità, più equilibrata nel rapporto maschi/femmine, poi quella moldova e quella rumena; mentre è al 5° posto si trova quella marocchina, da più tempo presente nel territorio cittadino.