mavi80 ha scritto:Un contest con pochissime regole.
In compenso la descrizione è di una lungaggine eccessiva, dopo 2 righe
vorrei partecipare ad un contest, non sciropparmi manuali di storia dell'arte
Domanda, chiedo scusa se è già stata fatta
se fossi completamente digiuna in fatto di arte e architettura, e non volessi leggermi pagine e pagine sul web per documentarmi, come mi dovrei regolare?
Basta che l'edificio/monumento sia stato realizzato in quegli anni o deve avere anche uno stile preciso e particolare? nella desc si parla di razionale e/o monumentale, quindi se per assurdo ci fosse un monumento realizzato in quel periodo ma in stile barocco (sparato a caso) sarebbe ammessa o no?
e nel caso fosse di quegli anni, ma ristrutturato di recente?
Risposte semplici e precise, pliz, non un compendio di architettura
E' un'architettura molto sobria, simmetrica e monumentale
Non saranno accettati altri tipi di stile tipo il barocco ecc. ecc.
solo quello stile che è prettamente puro fascista.
Non ci sono limiti per diverse inquadratura dello stesso soggetto
ognuno decide se vuole "bruciarsi" il numero di foto da postare con lo stesso soggetto
Ok, aumento il numero a 15
ma poi mi aiuterai?
p.s." L’architettura fascista fu senza ombra di dubbio favorita dall’elevato numero di opere pubbliche le quali, realizzate dal regime, ne testimoniavano l’incisiva e concreta presenza all’interno del paese. Questa nuova scuola intendeva abolite totalmente ogni sorta di legame col passato recuperando però alcuni elementi classici rendendoli in chiave nazionalistica. Nello stesso tempo questo genere di architettura che testimoniava un rifiuto delle tradizioni, voleva anche contrapporre allo stile di vita individualistico borghese, quello eroico e collettivo. Il regime fascista diede il via alla progettazione di aree urbane, alla costruzione di edifici e nuove città come Littoria ( l’attuale Latina), Pomezia, Sabaudia ed Aprilia. Alcune di queste opere hanno pura funzione propagandistica, altre rappresentano dei capolavori ed altre ancora degli scempi ( come nel caso di via della Conciliazione a Roma). Gli edifici eretti in quegli anni avevano un’immagine gelida e cupa seppur grandiosa, a causa dell’utilizzo del marmo, di facciate con lastre piane, della ripetizione di forme geometriche come il cubo e il cilindro, il contrasto dei bianchi e dei neri e l’assenza di decorazioni. Lo scopo principale dell’architetture era quello di incanalare il gusto popolare in un’estetica che fosse lo specchio fedele del regime fascista è quello di “ smuovere le masse”.
L’architettura procede di pari passo con l’aumentare della fama del regime fascista e, come questo, inizia a cambiare alcuni aspetti: dal rigore tecnicista basato soprattutto sull’uso geometrico di volumi e forme, si passa ad un aspetto che privilegia l’effetto di stupore e grandezza passando così al monumentalismo. L’aspetto che viene messo in evidenza è quello della scenografia che colpisce per l’utilizzo di proporzioni enormi e del marmo che sostituisce il solo intonaco. Il miglior architetto monumentalista di quel periodo era Marcello Piacentini. La sua opera più prestigiosa è il palazzo di giustizia a Milano (1939-40) completamente rivestito di marmo, con ampie e lunghe finestre, le retoriche scritte in rilievo e due altissimi setti all’entrata che ricordano due colonne greche, i quali si distaccano nettamente dalla precedente architettura razionalista secondo cui ogni elemento della costruzione doveva essere legato alla sua funzione nella struttura e non ad una ideologia propagandistica. "
da tesina del liceo S. Pertini http://www.liceopertini.net/servizi/app ... scista.htm