Massimo Di Bello ha scritto:se il progetto va avanti bene, possiamo cercare di attirare l'attenzione dei media nazionali, come abbiamo fatto per il concorso,
cmq ci sono molti amministratori comunali che visitano il sito, per cui qualche segnalazione potrebbe andare a buon segno potremmo anche mettere uno dei giornalisti della redazione a seguire il progetto
Detto, fatto! Sono Marcello Di Sarno e da oggi sarò io a coordinare questo nuovo e interessantissimo progetto di Comuni-Italiani.it
Mi accomuna con voi l'ansia di vederlo partire a breve, quindi cerchiamo di riordinare un po' le idee espresse e di partire già con qualche esempio pratico.
Vi ricordo che a disposizione c'è una
pagina wiki, dove iniziare a delineare le coordinate di questa sezione e dove potete inserirvi come partecipanti.
Primo. è chiaro a tutti che questa nuova sezione dovrebbe raccogliere dei piccoli reportage fotografici di denuncia che hanno la finalità di attirare l'attenzione di istituzioni e utenti sui casi di abbandono e di fatiscenza del patrimonio architettonico e naturalistico dei nostri comuni.
Quini parliamo di un progetto che avrà vita a sé rispetto al concorso fotografico e che va distinto dal progetto
Passeggiando fotografando, cui accenna Dous.
albatros ha scritto:Non sarà una gara a chi posta la foto più bella, ma una denuncia/informazione di certe situazioni...ben vengano i ritocchi che sono indispensabili per la migliore visione e lettura della foto, ma per favore...niente HDR spinto o altro non strettamente necessario.
Spero che la Redazione e voi tutti condividiate...ma ognuno è ovviamente libero di dissentire e spiegarne i motivi
Mi trovo completamente d'accordo con Albatros ma aspetto di sapere cosa ne pensate.
Secondo.Argomento "categorie".
Viviana Bernardini ha scritto: opere abbandonate ; 2) oltraggi al paesaggio ed al vivere civile, inserendo tutto ciò che distrugge la bellezza e la civiltà del nostro paese, e 3)...paesaggi a rischio, inserendo le foto dei luoghi a rischio di speculazioni edilizie o altro in progetto...
e
losnaman ha scritto: In merito alle categorie, sono propenso anch'io a non frammentare troppo, direi, a mio parere sarebbe utile operare le distinzioni basandosi più sul risultato che si vorrebbe ottenere che sulla tipologia di ciò che si fotografa.
1) - EDIFICI RELIGIOSI ABBANDONATI (chiesa e curie locali)
2) - EDIFICI DI CULTURA E SPETTACOLO ABBANDONATI (belle arti e regioni)
3) - EDIFICI STORICI ABBANDONATI DI QUALUNQUE TIPO (comuni, provincie, regioni)
4) - DETURPAMENTO AMBIENTALE E DELLE ZONE PROTETTE (turismo, enti locali, parchi naturali)
Partendo dalla premessa che possiamo partire con un numero di categorie e successivamente ampliarlo come meglio crediamo, io credo che si potrebbe operare una sintesi tra i due contributi di Viviana e losnaman, cercando delle categorie universali, cioè valide per qualsiasi realtà.
Vi propongo una mia classificazione:
monumenti abbandonati (chiese, fontane, palazzi, lapidi etc.)
opere incompiute (scuole, collegamenti stradali, ospedali etc)
siti inquinati (parchi, laghi, tratti di costa, fiumi, riserve naturali etc)
disagio urbano (strade gruviera o prive d'illuminazione, edifici pubblici pericolanti, barriere architettoniche)
Terzo. come impostare il reportage.
albatros ha scritto:Occorrerebbe quindi, un'azione di sensibilizzazione sia il più possibile mirata, che sia ben individuato chi è il soggetto proprietario e quindi responsabile della manutenzione del bene.
Inviterei quindi tutti coloro che aderiranno al progetto a non limitarsi a inviare le immagini, ma anche per quanto è possibile a informarsi e a informare, reperendo notizie sul bene, di carattere culturale e non solo. Magari, nello spirito del wiki, si può collaborare anche in questa ricerca di informazioni.
Più se ne sa, più si può forse incidere nella sconfortante realtà del nostro patrimonio comune.
L'impostazione di albatros credo sia efficace. Per ogni foto sarebbe opportuno fare una piccola biografia del soggetto, indicandone l'identità storica - magari corredata da qualche aneddoto particolare, perchè no - la responsabilità di chi dovrebbe gestirlo, le cause che l'hanno portato allo stato attuale e in ultimo indicando una possibile soluzione, magari con il coinvolgimento di qualche sponsor privato, ente o associazione interessato al territorio. Questo ovviamente, per non rischiare di fare figuracce e dare autorevolezza al reportage, significa raccogliere informazioni e all'occorrenza testimonianze dei soggetti coinvolti (tipo l'assessore al patrimonio del comune, il responsabile della soprintendenza, un architetto o un docente universitario esperto in beni culturali e paesaggistici).
In questo modo sarà facile attirare l'attenzione dei responsabili e perché no anche dei media nazionali e locali, che già hanno dimostrato - dal lancio del wiki al concorso fotografico - di seguire attentamente le nostre attività editoriali.
Quarto. Esempio
Qualcuno di voi ha già materiale disponibile. Ebbene cominciamo sul forum ad abbozzare un mini reportage per farci un'idea. Prendiamo in considerazione un soggetto e se avete del materiale informativo pronto pubblicatelo in forma di breve articolo. Mettendo nero su bianco ci verranno sicuramente nuove idee.