Torino - Palazzo del lavoro
Inviato: lun 23 mar 2009 13:19
STORIA DI UN EDIFICIO LASCIATO A SE STESSO
Immagine sulla copertina del mio libro di scienza delle costruzioni durante il periodo universitario come esempio di una delle più importanti e particolari opere in cemento armato realizzate a Torino per i festeggiamenti del centenario dell’unità Italia nel 1961. Progettato da Pier Luigi Nervi con caratteristiche strutturali notevoli evidenziate dai numeri che si riferiscono a questo edificio: superficie di 25.000 mq, 16 pilastri di cemento alti 25 metri, che reggono ciascuno un "fungo" quadrato in carpenteria metallica del lato di 38 metri a sostegno della imponente volta.
L’edificio è situato subito all’uscita della tangenziale, lungo una delle direttrici da cui si accede a Torino, inserito e ben integrato nel grande progetto realizzato per l’esposizione del 1961 che a livello urbanistico caratterizza tutt’ora questa area della città di Torino che ha riacquistato parte del suo originario splendore grazie ai lavori di ristrutturazione compiuti per le olimpiadi del 2006.
Passando oggi in corso Unità d’Italia, direttrice che costeggia parte dei più importanti edifici realizzati per l’esposizione, si scorge un edificio abbandonato, quasi uno scheletro di un dinosauro ormai estinto, di cui ciò che resta è trascurato e immobile. La ruggine, lo sporco e l’incuria lo stanno ricoprendo piano piano risucchiando giorno dopo giorno un pezzetto del suo antico splendore.
Il pannello informativo posto dal comune di Torino in prossimità di quello che una volta era l’ingresso principale cita in più lingue: «Il palazzo del Lavoro (1959-1961) è stato uno dei principali padiglioni per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, il cui tema centrale era l’Italia e il lavoro. »
Dopo l'Esposizione del 1961, il palazzo di Nervi è stato utilizzato successivamente dalla citta' di Torino per molte fiere e manifestazioni che hanno permesso ai cittadini e ai visitatori di apprezzare la bellezza e l’imponenza dell’interno di questo edificio. Purtroppo, a causa degli alti costi di manutenzione, è stato progressivamente abbandonato e lasciato a se stesso.
Dalle ricerche da me effettuate sulla rete, pare che oggi ospiti una sezione distaccata della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Torino e una dis¬coteca, ma, facendo il giro completo della recinzione al momento non c’è traccia della facoltà, mentre sono presenti i cartelli che pubblicizzano una discoteca di balli latino-americani.
Ma la cosa più inquietante emersa dalla mia ricerca è stata la notizia riportata da un sito che indica che una delle ipotesi per il futuro di questo edificio sarà il suo abbattimento o la sua più probabile conversione per la realizzazione di un centro commerciale.
Cito dal sito:
http://torino.blogosfere.it/2008/12/cor ... i-del.html
«Gli spagnoli del Cortes Inglés sono pronti a sbarcare a Torino…Ma potrebbero fare di più: sulle ceneri dell'edificio progettato dagli architetti Pier Luigi e Antonio Nervi, potrebbero costruire un grosso centro commerciale.
La Fondazione Nervi e la Sovrintendenza delle Belle Arti non si sono ancora espresse e neppure il Comune, ma da tempo la catena guarda all'Italia e alla nostra città, in particolare.
Nel caso l'operazione andasse in porto non sarebbe semplice realizzarla in termini logistici ed urbanistici: si dovrebbe ridisegnare un'intera porzione di città, a due passi dall'imbocco per la tangenziale (posizione ottima per chi fa affari).»
E ancora da un articolo della Repubblica pubblicato il 12 dicembre 2008:
http://europaconcorsi.com/stories/82023 ... tes-Ingles
«Entro il 2011 l´edificio dovrà essere recuperato – spiega l´assessore all´Urbanistica, Mario Viano – dovrà tornare ad assumere il suo ruolo di porta aulica di ingresso in città dalla direttrice Sud. L´obiettivo è, oltre al restauro, quello di riportare l´edificio alla sua immagine originaria, senza alterarne in alcun modo la visione dall´esterno».
Dell’interno non viene detto nulla nonostante rappresenti la vera ricchezza di questo edificio.
Non so se sono arrivata tardi e se l’indirizzo dell’amministrazione sia effettivamente questo o se abbia in programma scelte diverse, ma spero comunque che quanto ho scritto possa essere utile per riportare l’attenzione su un edificio simbolo di un periodo e di un evento al fine di recuperare questa struttura unica nel suo genere e chissà magari per evitarne l’abbattimento o peggio ancora il suo declassamento a centro commerciale!!!
Per chi è curioso come me e volesse approfondire o per i nostalgici dei tempi che furono…. http://www.italia61.it/
Saluti a tutti Elena Simonatti
p.s. Spero che come segnalazione possa andare! Come informazioni non sono molte, sulla rete non sono riuscita a reperire nient’altro, forse voi con qualche contatto potreste riuscire ad avere notizie più approfondite sulle sorti di questo edificio, ma spero che quanto ho scritto possa comunque essere utile come spunto
Immagine sulla copertina del mio libro di scienza delle costruzioni durante il periodo universitario come esempio di una delle più importanti e particolari opere in cemento armato realizzate a Torino per i festeggiamenti del centenario dell’unità Italia nel 1961. Progettato da Pier Luigi Nervi con caratteristiche strutturali notevoli evidenziate dai numeri che si riferiscono a questo edificio: superficie di 25.000 mq, 16 pilastri di cemento alti 25 metri, che reggono ciascuno un "fungo" quadrato in carpenteria metallica del lato di 38 metri a sostegno della imponente volta.
L’edificio è situato subito all’uscita della tangenziale, lungo una delle direttrici da cui si accede a Torino, inserito e ben integrato nel grande progetto realizzato per l’esposizione del 1961 che a livello urbanistico caratterizza tutt’ora questa area della città di Torino che ha riacquistato parte del suo originario splendore grazie ai lavori di ristrutturazione compiuti per le olimpiadi del 2006.
Passando oggi in corso Unità d’Italia, direttrice che costeggia parte dei più importanti edifici realizzati per l’esposizione, si scorge un edificio abbandonato, quasi uno scheletro di un dinosauro ormai estinto, di cui ciò che resta è trascurato e immobile. La ruggine, lo sporco e l’incuria lo stanno ricoprendo piano piano risucchiando giorno dopo giorno un pezzetto del suo antico splendore.
Il pannello informativo posto dal comune di Torino in prossimità di quello che una volta era l’ingresso principale cita in più lingue: «Il palazzo del Lavoro (1959-1961) è stato uno dei principali padiglioni per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, il cui tema centrale era l’Italia e il lavoro. »
Dopo l'Esposizione del 1961, il palazzo di Nervi è stato utilizzato successivamente dalla citta' di Torino per molte fiere e manifestazioni che hanno permesso ai cittadini e ai visitatori di apprezzare la bellezza e l’imponenza dell’interno di questo edificio. Purtroppo, a causa degli alti costi di manutenzione, è stato progressivamente abbandonato e lasciato a se stesso.
Dalle ricerche da me effettuate sulla rete, pare che oggi ospiti una sezione distaccata della Facoltà di Economia dell'Università degli Studi di Torino e una dis¬coteca, ma, facendo il giro completo della recinzione al momento non c’è traccia della facoltà, mentre sono presenti i cartelli che pubblicizzano una discoteca di balli latino-americani.
Ma la cosa più inquietante emersa dalla mia ricerca è stata la notizia riportata da un sito che indica che una delle ipotesi per il futuro di questo edificio sarà il suo abbattimento o la sua più probabile conversione per la realizzazione di un centro commerciale.
Cito dal sito:
http://torino.blogosfere.it/2008/12/cor ... i-del.html
«Gli spagnoli del Cortes Inglés sono pronti a sbarcare a Torino…Ma potrebbero fare di più: sulle ceneri dell'edificio progettato dagli architetti Pier Luigi e Antonio Nervi, potrebbero costruire un grosso centro commerciale.
La Fondazione Nervi e la Sovrintendenza delle Belle Arti non si sono ancora espresse e neppure il Comune, ma da tempo la catena guarda all'Italia e alla nostra città, in particolare.
Nel caso l'operazione andasse in porto non sarebbe semplice realizzarla in termini logistici ed urbanistici: si dovrebbe ridisegnare un'intera porzione di città, a due passi dall'imbocco per la tangenziale (posizione ottima per chi fa affari).»
E ancora da un articolo della Repubblica pubblicato il 12 dicembre 2008:
http://europaconcorsi.com/stories/82023 ... tes-Ingles
«Entro il 2011 l´edificio dovrà essere recuperato – spiega l´assessore all´Urbanistica, Mario Viano – dovrà tornare ad assumere il suo ruolo di porta aulica di ingresso in città dalla direttrice Sud. L´obiettivo è, oltre al restauro, quello di riportare l´edificio alla sua immagine originaria, senza alterarne in alcun modo la visione dall´esterno».
Dell’interno non viene detto nulla nonostante rappresenti la vera ricchezza di questo edificio.
Non so se sono arrivata tardi e se l’indirizzo dell’amministrazione sia effettivamente questo o se abbia in programma scelte diverse, ma spero comunque che quanto ho scritto possa essere utile per riportare l’attenzione su un edificio simbolo di un periodo e di un evento al fine di recuperare questa struttura unica nel suo genere e chissà magari per evitarne l’abbattimento o peggio ancora il suo declassamento a centro commerciale!!!
Per chi è curioso come me e volesse approfondire o per i nostalgici dei tempi che furono…. http://www.italia61.it/
Saluti a tutti Elena Simonatti
p.s. Spero che come segnalazione possa andare! Come informazioni non sono molte, sulla rete non sono riuscita a reperire nient’altro, forse voi con qualche contatto potreste riuscire ad avere notizie più approfondite sulle sorti di questo edificio, ma spero che quanto ho scritto possa comunque essere utile come spunto