Concerto Interrotto: il Pantheon la domenica chiude alle 18.00

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Concerto Interrotto: il Pantheon la domenica chiude alle 18.00

Messaggioda Massimo Di Bello » ven 05 mar 2010 19:23

Il concerto viene interrotto (sarebbe finito 20 minuti dopo) in quanto la domenica si chiude alle 18.00

dai commenti si legge che a quanto pare, la mattina era arrivato un fax che avvisava della necessità di terminare prima

Pantheonification ha scritto:The musicians had a permission till 19.30
But in the day of the concert they got a fax - no, not till 19.30. only till 18.00
What could they do? Invitations, posters for 18.00 beginning.
They had to start a bit earlier (at 17.30) in order to finish by 18.20.
It's not possible to communicate that the concert will start earlier in some hours before


Pantheonification ha scritto:Cause employees the morning of concert pushed on authorities to make that fax cause they didn't want to work 1.30 more. And since it was Sunday no discussion could even be held, cause everything is closed!!


Cosa ne pensate?
Ecco il video con l'interruzione che provoca la protesta del pubblico (c'è chi grida, "vergogna, vergogna")

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Messaggioda T G Colombo » lun 08 mar 2010 18:01

Buonasera sg. Massimo Di Bello,
la crescita di una Nazione la si vede dall'educazione e intelligenza di chi per qualsiasi motivo si trova a rappresentarla.
Per il resto quando si rimane allibiti è difficile articolare le parole....
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Messaggioda daniele1357 » mar 09 mar 2010 00:30

1) licenziare il dirigente responsbile del monumento
2) Niente incentivi e altre parti del salario accessorio fino a nuovo ordine per tutti i custodi.

Solo rendendo i responsabili realmenti responsabili delle loro gestioni si può migliorare qualcosa.

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Messaggioda T G Colombo » mar 09 mar 2010 09:06

Buongiorno Daniele,
non è la soluzione amministrativa la soluzione di un problema generalizzato in un certo tipo di soggetti che non conoscono l'educazione e tantomeno la sottile arte del padrone di casa per il quale fanno le veci.

Personalmente opterrei per una qualificazione del personale che dovrebbe uscire da quelle scuole che hanno insegnamenti specifici.
Per esempio oggi si parla dell'ultimo anno scambiabile con l'apprendistato ci sono ragazzi che si trascinano fino all'ultimo anno per motivi scolastici e poco inerenti con quello che li ha spinti verso una certa scelta e potrebbero rimanere nel campo dei loro stessi interessi iniziali, non a tutti capita la fortuna di accedere ad un lavoro che piace.

La nostra più grande ricchezza sta in tutta la nostra Storia, della quale non abbiamo mai saputo renderla fruibile al grande pubblico, ma siamo ridotti a che la nostre bellezze siano conosciute ed ammirate nel Mondo proprio perchè per le varie ragioni esse si trovano fuori dall'Italia.

Se lo immagina lei se questo avveniva a Tokio quando 3000 studenti hanno intonato la marcia reale davanti al'imperatore e agli aviatori Ferrarin e Masiero che avevano compiuto il Raid Roma Tokio in tre mesi e lo SVA di Ferrarin è tutt'ora conservato nel Museo dell'Imperatore del Giappone.
Quante teste avrebero conosciuto il filo delle lame dei Katana...?
Leho portato l'esempio del Giappone in quanto Civilta orientale che ci insegna qualcosa in termini di cultura delle proprie origini e radici.
Cordialità
daniele1357 ha scritto:1) licenziare il dirigente responsbile del monumento
2) Niente incentivi e altre parti del salario accessorio fino a nuovo ordine per tutti i custodi.

Solo rendendo i responsabili realmenti responsabili delle loro gestioni si può migliorare qualcosa.

daniele
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Messaggioda Federico Scaroni » mer 10 mar 2010 06:19

Beh, se è vero che tale fax era arrivato, l'organizzazione è da linciare.
Perchè in tal modo hanno scientemente deciso di far ricadere l'intera responsabilità degli eventi sulle spalle dei custodi.
Che potevano decidere di fare o meno i "martiri".
Al solito ci si aspetta ampiezza di vedute da chiunque. E come al solito mi sembra che ci sia sopratutto disorganizzazione.
Anche se ho visto che alcuni giornali hanno già deciso che questa storia è in qualche modo collegata con la storia delle liste elettorali... :xd:

Concludo assicurandovi che in Giappone le regole le seguono. Anche a costo di essere assurdi.
C'è questa bambina nata da una coppia vietnamita in giappone. Si scopre dopo 10 anni dalla nascita che la coppia ha il permesso scaduto e irregolare. Per la legge giapponese hanno tradito la fiducia dello stato e devono essere espulsi dal paese.
Ma la bambina, pur essendo decisamente minorenne è cittadina giapponese. E quindi non può essere affidata a cittadini vietnamiti.
Ergo la soluzione è stata che la bambina è stata affidata ai servizi sociali e i genitori espulsi dal paese.
Che ne dite?
Buona soluzione?
Non candidare foto simili, che fanno perdere un sacco di tempo nei controlli!
Se hai foto già in finale, non vale la pena rischiare di far uscire le tue finaliste!
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Messaggioda T G Colombo » mer 10 mar 2010 08:54

Buongiorno sig. Federico,
di chi sia la colpa non è importante agli effetti della brutta figura la frittaa è fatta ed è anche bruciata, e di chi sia la colpa, sui problemi di responsabilita nel merito della sicurezza non c'è nulla da obiettare ma questi non sono così fiscali di solito contemplano alcune deroghe.
Nel merito delle leggi sull'immigrazione queste sono più o meno uguali per tutti chi nasce su un territorio diversoa d quello dei genitori è figlio di quel territorio e per solito fruirà di un doppio passaporto.
Io ho portato l'esempio del Giappone come rispetto dell'ospite, ma mi sarei potuto avvalere delle regole del buon padrone di casa e padre di famiglia in materia di educazione ed ospitalità.
Detto questo io non cerco mai un capestro ma la sola certezza delle regole delle buone regole.

Il resto tirato per le orecchie in questa discussione sono cose che non centrano ma non fanno ridere nessuno perchè comunque siano le ragioni e i torti anche con le brutte figure è sempre pantalone che paga...
tempo al tempo
Cordialità

Federico Scaroni ha scritto:Beh, se è vero che tale fax era arrivato, l'organizzazione è da linciare.
Perchè in tal modo hanno scientemente deciso di far ricadere l'intera responsabilità degli eventi sulle spalle dei custodi.
Che potevano decidere di fare o meno i "martiri".
Al solito ci si aspetta ampiezza di vedute da chiunque. E come al solito mi sembra che ci sia sopratutto disorganizzazione.
Anche se ho visto che alcuni giornali hanno già deciso che questa storia è in qualche modo collegata con la storia delle liste elettorali... :xd:

Concludo assicurandovi che in Giappone le regole le seguono. Anche a costo di essere assurdi.
C'è questa bambina nata da una coppia vietnamita in giappone. Si scopre dopo 10 anni dalla nascita che la coppia ha il permesso scaduto e irregolare. Per la legge giapponese hanno tradito la fiducia dello stato e devono essere espulsi dal paese.
Ma la bambina, pur essendo decisamente minorenne è cittadina giapponese. E quindi non può essere affidata a cittadini vietnamiti.
Ergo la soluzione è stata che la bambina è stata affidata ai servizi sociali e i genitori espulsi dal paese.
Che ne dite?
Buona soluzione?
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Messaggioda Justinawind » mer 10 mar 2010 20:51

T G Colombo ha scritto:Nel merito delle leggi sull'immigrazione queste sono più o meno uguali per tutti chi nasce su un territorio diversoa d quello dei genitori è figlio di quel territorio e per solito fruirà di un doppio passaporto.

Esistono due tipi di avere la cittadinanza:
ius sanguinis - quando uno dei genitori ha la cittadinanza di uno specifico paese (modello tedesco basato sulla etnia e lingua)
ius soli - quando si nasce sul detterminato territorio (modello francese basato sul territorio)

Attualmente la maggior parte degli stati europei adotta lo ius sanguinis, tranne la Francia, dove vige lo ius soli fin dal 1515.

In Italia vige ius sanguinis. I figli degli immigrati possono (no che ricevono in automatico) chiedere la cittadinanza italiana al compimento di 18 anni di età, però devono dimostrare che per tutti i 18 anni hanno vissuto in Italia.
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Messaggioda Federico Scaroni » gio 11 mar 2010 05:19

Justinawind ha scritto:
T G Colombo ha scritto:Nel merito delle leggi sull'immigrazione queste sono più o meno uguali per tutti chi nasce su un territorio diversoa d quello dei genitori è figlio di quel territorio e per solito fruirà di un doppio passaporto.

Esistono due tipi di avere la cittadinanza:
ius sanguinis - quando uno dei genitori ha la cittadinanza di uno specifico paese (modello tedesco basato sulla etnia e lingua)
ius soli - quando si nasce sul detterminato territorio (modello francese basato sul territorio)

Attualmente la maggior parte degli stati europei adotta lo ius sanguinis, tranne la Francia, dove vige lo ius soli fin dal 1515.

In Italia vige ius sanguinis. I figli degli immigrati possono (no che ricevono in automatico) chiedere la cittadinanza italiana al compimento di 18 anni di età, però devono dimostrare che per tutti i 18 anni hanno vissuto in Italia.


E, se per una qualche ragione perdono il treno a 18 anni sono cavoli loro. Serissimi.
La mia ex si è trovata alle soglie della laurea, dopo aver vissuto 26 anni in Italia da Italiana nata a Roma (e alcuni brevi periodi all'estero di poche settimane), a sentirsi dire dalla questura che adesso che aveva succhiato il sangue dell'italia poteva pure tornarsene a casa sua...ciononostante fece domanda per la cittadinanza. Pur avendo le carte in regola e pur prevedendo la procedura due anni ce ne ha messi 5. Ed è stata anche molto fortunata. C'è chi ce ne mette 10 e più.
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Messaggioda T G Colombo » gio 11 mar 2010 09:13

Buongiorno Justinawind,
grato per il chiarmento io l'avevo semplifacato tagliando corto per non andare fuori tema per via di un esempio nel merito dell'ospitalità e rispetto per l'arte in una maziona nota per l'educazione che la contraddistingue nel merito.
A presto
:cheer:
Justinawind ha scritto:
T G Colombo ha scritto:Nel merito delle leggi sull'immigrazione queste sono più o meno uguali per tutti chi nasce su un territorio diversoa d quello dei genitori è figlio di quel territorio e per solito fruirà di un doppio passaporto.

Esistono due tipi di avere la cittadinanza:
ius sanguinis - quando uno dei genitori ha la cittadinanza di uno specifico paese (modello tedesco basato sulla etnia e lingua)
ius soli - quando si nasce sul detterminato territorio (modello francese basato sul territorio)

Attualmente la maggior parte degli stati europei adotta lo ius sanguinis, tranne la Francia, dove vige lo ius soli fin dal 1515.

In Italia vige ius sanguinis. I figli degli immigrati possono (no che ricevono in automatico) chiedere la cittadinanza italiana al compimento di 18 anni di età, però devono dimostrare che per tutti i 18 anni hanno vissuto in Italia.
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Messaggioda Justinawind » gio 11 mar 2010 13:02

T G Colombo ha scritto:Buongiorno Justinawind,
grato per il chiarmento io l'avevo semplifacato tagliando corto per non andare fuori tema per via di un esempio nel merito dell'ospitalità e rispetto per l'arte in una maziona nota per l'educazione che la contraddistingue nel merito.

Qui possiamo chiacchierare in libertà... se da un argomento nasce l'altro, va benissimo...
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Messaggioda Justinawind » gio 11 mar 2010 13:16

Federico Scaroni ha scritto:E, se per una qualche ragione perdono il treno a 18 anni sono cavoli loro. Serissimi.
(...) Pur avendo le carte in regola e pur prevedendo la procedura due anni ce ne ha messi 5. Ed è stata anche molto fortunata. C'è chi ce ne mette 10 e più.

Vedi, Fede...
A proposito di prima parte: La legge non ammette l'ignoranza. Se non ha fatto la domanda a 18 anni, non è colpa dello stato. Ius sanguinis è una legge giusta - se vigesse in Giappone, la bambina che hai citato prima non verrebbe strappata ai suoi genitori.
A proposito della seconda parte: E qui sta il problema reale in Italia. La mancanza di rispetto dei termini da parte delle istituzioni. Dall'altra parte avevo scritto, che io ho atteso la residenza (cambio nella stessa regione) per più di cinque mesi, di fronte a due previsti dalla legge. Bisognerebbe creare la punibilità degli impiegati (non delle istituzioni) per il mancato lavoro svolto, e per i danni che i ritardi provocano ai cittadini.
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Messaggioda Federico Scaroni » gio 11 mar 2010 21:23

Justinawind ha scritto:
Federico Scaroni ha scritto:E, se per una qualche ragione perdono il treno a 18 anni sono cavoli loro. Serissimi.
(...) Pur avendo le carte in regola e pur prevedendo la procedura due anni ce ne ha messi 5. Ed è stata anche molto fortunata. C'è chi ce ne mette 10 e più.

Vedi, Fede...
A proposito di prima parte: La legge non ammette l'ignoranza. Se non ha fatto la domanda a 18 anni, non è colpa dello stato. Ius sanguinis è una legge giusta - se vigesse in Giappone, la bambina che hai citato prima non verrebbe strappata ai suoi genitori.
A proposito della seconda parte: E qui sta il problema reale in Italia. La mancanza di rispetto dei termini da parte delle istituzioni. Dall'altra parte avevo scritto, che io ho atteso la residenza (cambio nella stessa regione) per più di cinque mesi, di fronte a due previsti dalla legge. Bisognerebbe creare la punibilità degli impiegati (non delle istituzioni) per il mancato lavoro svolto, e per i danni che i ritardi provocano ai cittadini.


Sono d'accordo sul primo punto. Penso che lo ius sanguinis sia demenziale, ma tant'è. A 18 un italiano medio (e chi è nato e vissuto sempre in italia si può considerare un italiano medio) pensa alla maturità dell'anno dopo. Tant'è che il paradosso si sta creando con molti di questi figli di immigrati che lasciano la scuola all'ultimo anno per cambiare il permesso di soggiorno da studio a lavorativo, visti i tempi enormi di trasferimento da uno status all'altro. Inoltre, ripeto, sto pensando a me a 18 anni. Non avrei saputo realmente che fare e se i tuoi genitori non sanno bene ne lingue ne leggi non ti possono consigliare.
Detto questo, la legge non ammette ignoranza. Anche quando la legge non è più adatta ai tempi...
E ritorno al secondo punto. A roma la media d'attesa per permessi di soggiorno annuali è di due anni. Quando arrivano sono già belli e scaduti. Se uno è immigrante, ha le "palle" per affrontare una situazione del genere. Ha già sofferto tantissimo per arrivare qui. Si mette per un pò in clandestinità, se lo fermano fa finta di andarsene, perchè la legge italiana aiuta prevalentemente chi non segue le regole. Inoltre, ormai ha lo stomaco forte anche di fronte a questure che non sanno nulla delle leggi che applicano, anche quando ti trattano da baluba. Ma una persona vissuta e trattata sempre da italiana, che crede di essere italiana, improvvisamente si ritrova nel gorgo delle questure con poliziotti che ti spintonano e ti insultano.
Beh, è un brutto risveglio, te lo posso assicurare... l'ho visto con i miei occhi...

Adesso faccio io l'immigrato. Beh, ti posso assicurare che quello che ho visto nelle questure romane qui dove sono ora non l'ho visto di certo...
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