Vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero...
Non è solo la questione della commercializzazione della festa che mi "infastidisce"...è qualcosa di più a fondo, e che forse mette in dubbio la stessa istituzione della "Festa della donna"
Non sto qui a riportare la battuta sulla Festa del Panda, ma il concetto è quello.
Io mi sento da sempre anzitutto una persona, un essere umano pensante (a volte anche troppo...) e
poi una donna, ossia un essere umano di sesso femminile.
Tutte le generalizzazioni mi infastidiscono, non mi riconosco in un certo modo di vivere di molte donne - così come in quello di molti uomini, beninteso, per il discorso precedente - e nel conformismo sociale, per il quale se non fai questo o non fai quello non sei
un vero uomo o
una vera donna...e qui il paragone potrebbe allargarsi a tutti i modelli che in un modo o nell'altro vengono imposti.
Parlo di modelli, non di ruoli, che invece riconosco come necessari, e facenti parte comunque della società umana.
Non metto in discussione il fatto che le donne hanno dovuto e devono lottare - e molte lo hanno fatto e lo fanno in solitudine - per vedersi garantiti gli stessi diritti...ma non condivido affatto la falsa e ipocrita premura di "salvaguardarli" attraverso espedienti quali ad esempio le varie "quote rosa", per non parlare delle sempre più ridicole "pari opportunità", buone solo per contentare le varie consigliere aspiranti assessori.
Se ci sono poche donne in Parlamento significa o che la maggioranza non fa politica, o non la fa come gli uomini, o che non vengono votate, a iniziare proprio dalle elettrici...ma questo non mi scandalizza, perchè è l'individuo che conta, non il suo sesso. Cosa fa, non cosa rappresenta o dovrebbe rappresentare.
Mi irrita - eufemisticamente parlando - piuttosto vedere come, nel mondo del lavoro, poche donne ricoprono cariche dirigenziali...spesso però ho dovuto constatare che non è solo questione appunto di "pari opportunità", ma che sono le donne stesse a tirarsi indietro, anche se ne hanno le capacità, forse per timore di non essere all'altezza o per non gravarsi di più pesanti responsabilità...oppure semplicemente perchè hanno una famiglia da seguire.Oppure, cosa ancora più sottile, semplicemente perchè non lo pretendono.
Quel che mi preoccupa è la regressione generale a cui stiamo assistendo, e per quanto riguarda le donne, se soprattutto le nuove generazioni non staranno attente rischia di portarle dritte dritte alla clausura e al burqa, o quanto meno - se non vogliamo essere così catastrofisti - a dover lottare per mantenere certi diritti dati troppo facilmente per acquisiti...e che invece sono seriamente minacciati, come la libertà di uscire da sole la sera, per esempio
Insomma, carissime, il discorso è lungo, e non voglio annoiarvi...ma spero di aver meglio chiarito la mia opinione, che è comunque rispettosa di tutte le altre