Il Tennis Tavolo, molti benefici, poche controindicazioni

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Il Tennis Tavolo, molti benefici, poche controindicazioni

Messaggioda arcadiatorino » gio 21 mag 2015 11:00

Il Tennis Tavolo, molti benefici, poche controindicazioni passionearcadia.it


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Il Tennis Tavolo, molti benefici, poche controindicazioni



Uno studio di Isico sfata alcuni miti legati a schiena e sport Scoliosi e mal di schiena:il nuoto non è terapeutico



– Lo si è creduto per oltre 20 anni. Il nuoto come panacea per mal di schiena e scoliosi. Il nuoto come lo sport migliore da consigliare a chi aveva atteggiamenti scoliotici sospetti o curve accentuate. Oggi questo mito è stato sfatato. Il nuoto non cura la scoliosi, anzi in molti casi se praticato a livello agonistico può rivelarsi negativo. E rischia di indurre mal di schiena. Lo conferma uno studio sviluppato da Isico (Istituto Scientifico Italiano ColonnaVertebrale) che sarà presentato al congresso internazionale ISSLS, in programma dal 13 al 17 maggio a Chicago.




Lo studio “Swimming is not a scoliosis treatment: a controlled cross-sectional survey” ha messo a confronto un gruppo di 112 nuotatori a livello agonistico (nuoto praticato 4-5 volte a settimana) con una popolazione scolastica, maschile e femminile, di 217 studenti di pari età, che pratica sport in maniera amatoriale o non lo pratica affatto. In entrambi i casi sono stati misurati i gibbi, la cifosi e la lordosi ed è stato fornito ai ragazzi

un questionario per rilevare la presenza di mal di schiena. I nuotatori, soprattutto femmine, presentavano delle asimmetrie del tronco più accentuate ed erano maggiormente ipercifotici, di conseguenza con una frequenza maggiore di dorsi curvi e mal di schiena.

“Dal punto di vista posturale il nuoto induce a un collasso della schiena -spiega il dott. Fabio Zaina, fisiatra di Isico – allena soprattutto la muscolatura degli arti, essendo praticato in scarico. Il dato, poi, sul mal di schiena conferma un fatto già noto: il nuoto, proprio per i carichi intensi in allenamento, se praticato a livello agonistico induce il mal di schiena. Per quello invece che riguarda la scoliosi, dai nostri dati possiamo senza dubbio escludere che il nuoto possa essere consigliato come terapia per la scoliosi e, se praticato in eccesso, dal punto di vista posturale può rivelarsi negativo e provocare mal di schiena”. Ovviamente poi tutto dipende dalla tipologia del proprio fisico e dalla quantità di nuoto praticata: “Un conto è parlare di allenamenti di 4-5 volte la settimana, altro è invece dire di una pratica amatoriale. Altro ancora di pazienti con mal di schiena o addirittura una scoliosi ai quali per tanti anni è stato consigliato di “andare a nuotare per stare meglio”. Non è vero – commenta il dott. Zaina”. I miti da sfatare non finiscono però qui: un altro studio, sviluppato in concomitanza da Isico, ha messo a confronto tennisti agonistici e non, dimostrando che non è assolutamente vero che uno sport asimmetrico come il tennis induca o peggiori la scoliosi. “C’è una correlazione fra sport e mal di schiena che interessa sia chi ne fa troppo sia chi ne pratica troppo poco – conclude il dott. Zaina – L’ideale è praticare sport, tenendo presente che sport molto mobilizzanti della colonna (ginnastica artistica e ritmica, ad esempio) ci mettono più a rischio, soprattutto in casi di predisposizione, mentre sport in carico contribuiscono a rinforzarla perché ci costringono a vincere la forza di gravità”.



Il gioco del tennis tavolo non offre solo momenti di divertimento: ha, infatti, insospettabili benefici sul piano fisico e mentale.



Parecchi vantaggi

Durante una partita anche a livello amatoriale i muscoli compiono un vero e proprio lavoro, con notevoli vantaggi per l’intero organismo. Il tennis tavolo inoltre aiuta a sviluppare concentrazione e rapidità di esecuzione ed è proprio alla portata di tutti, dai bambini di cinque anni fino alle persone avanti con l’età. La disciplina richiede uno sforzo muscolare di tipo aerobico, che viene cioè compiuto senza andare in debito di ossigeno: perciò apporta notevoli benefici innanzitutto a livello cardiovascolare. E va anche assolto dall’accusa di causare asimmetria, perché il non uso di un braccio è compensato dal movimento del resto del corpo. A livello amatoriale, dunque, non c’è rischio di uno sviluppo maggiore di una parte del corpo come accade invece nel tennis, sport asimmetrico per eccellenza. Una racchetta da tennis tavolo, del resto, ha un peso quasi irrilevante, meno di cento grammi, e la pallina non supera i due grammi.



Poche controindicazioni

Quanto ai muscoli interessati dallo sforzo, anche un dilettante può esercitare bene quelli del polso, del braccio e della spalla. E pure la schiena è chiamata in gioco, per i continui movimenti che si debbono fare per rispondere all’avversario. A livello agonistico, invece, il tennis tavolo consente di sollecitare maggiormente i muscoli che presidiano alla torsione del busto, oltre al quadricipite femorale della coscia e ai muscoli del polpaccio. Per giocare velocemente, infatti, è necessaria una grande mobilità delle gambe, che sono piegate per assicurare scatti e spostamenti rapidi. Ed è proprio agli arti inferiori che gli sportivi possono accusare problemi: microtraumi del ginocchio e tendinite, ad esempio, ma anche fastidi a schiena e braccia. Per i dilettanti, invece, non esiste una vera e propria patologia traumatica. Quanto alle controindicazioni il tennis tavolo è sconsigliato solo in caso di gravi problemi articolari, attenzione anche se si soffre di scoliosi o cifosi.



Contro lo stress

Il tennis tavolo è un ottimo rimedio contro lo stress. Giocare, infatti, aiuta a scaricare le tensioni e l’aggressività e fa bene soprattutto alle persone che fanno lavori ripetitivi o che richiedono particolare attenzione.



Aiuta la vista

Il tennis tavolo costituisce un buon esercizio per la vista perché costringe l’occhio ad esercitarsi nel seguire la pallina ma per trarne beneficio è necessario che la capacità visiva di un giocatore non sia troppo compromessa. Inoltre spinge l’occhio ad un continua adattamento “vicino – lontano” e tale stimolazione può rallentare il processo di senescenza del cristallino, tipico della presbiopia.


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