La vita da queste parti, non vale niente. Gli animali sono “robba”, servono all’uomo perché ne disponga a suo piacimento.
Sono stracci di carne che vengono umiliano, torturati, ignorati.
Sono niente.
Pare non ci sia davvero, in Sicilia, ne rispetto morale, ne osservanza della Legge 281/91.
Le Istituzioni sono assolutamente inadempienti e l’impegno di poche anime sensibili che si fanno carico della loro sofferenza, è spaventosamente insufficiente.
Nonostante tanti aiuti in cibo e ripari (le ultime 20 cucce donate dall’iniziativa “Scalda il mio Natale con una Cuccia”, 50 sacchi di cibo consegnati a Caltanisetta un mese fa come donazione della ditta Monge) purtroppo la situazione era e resta di piena emergenza;
Nessuna cura per nessuno di loro da parte dell’ASL;
Nessuna attenzione da parte dei media, sono mesi che scriviamo a tutti i giornali, ai tg, a Striscia, alle Iene, a tutti e nessuno si è accorto della gravità di Ninfa e dei suoi cani ;
Nessun interesse da parte del Sig. Alfonso Tedesco, più che Sindaco di Aragona, sindachetto fuorilegge, al pari di altri suoi colleghi italiani che hanno altro a cui pensare.
TESTIMONIANZA
“Ancora un orrore, ancora un inferno che inghiotte vittime ogni giorno, nel più totale, assoluto menefreghismo.
Inconsapevoli del destino che li aspetta, la morte per stenti, freddo, fame o malattia, 8 cuccioli giocano timidamente, al freddo, con quei giocattoli donati tempo fa, da una persona di buon cuore.
Vedo 90 cani ammalati di rogna che si autolesionano e vedo Ninfa, la loro mamma, sempre più stanca, sempre più malata e che nonostante le terapie di chemio e di radio, non pensa a sé, ma sempre e soltanto a loro. I cani che i Comuni e persone tanto responsabili, le buttano nel canile fatiscente e di fortuna che ha messo in piedi, lavandosene le mani.
Eliminando così il problema dalla loro coscienza.
Ninfa, una donna di 70 anni, che per i suoi concittadini, ( si, i cristiani, quelli che si fanno il segno della croce ogni mattina e ogni sera e che la croce, però, la lasciano a lei), puzza e per questo viene emarginata, è costretta a farsi chilometri a piedi, sotto il sole o sotto la pioggia, con i sacchi di cibo sulle spalle perché nessuno la vuole accompagnare in automobile.
Mi fa tenerezza. Mi assale la disperazione ma anche la rabbia.
E urlo questo grido disperato: AIUTATELA AD AIUTARE QUELLE POVERE BESTIE MALATE, AFFAMATE, FERITE!”
Chiliamacisegua e chi rappresenta, fa sua la disperazione e chiede aiuti ed interventi immediati.
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA,VERGONA, VERGOGNA!!!!!
Chiliamacisegua
http://www.chiliamacisegua.org