da bagli » ven 24 giu 2011 19:39
Complesso momunentale della Piccola Leuca
Leuca Piccola è un complesso storico-monumentale sito alla periferia di Barbarano. E’ così detto perché nei secoli passati vi sostavano i pellegrini diretti al celebre Santuario di S. Maria di Leuca “De finibus terrae”.
Il gioiello di questo complesso -costruito tra il 1685 e il 1709- è costituito dalla chiesetta denominata Chiesa di S. Maria di Leuca del Belvedere, restaurata nel 1988 a cura dell’Amministrazione Comunale: splendida fusione di un locale destinato al culto con un retro-locale più intimo destinato a sagrestia, con un corpo monumentale a grandi arcate in stile neoclassico sovrapposto alla facciata del primo locale e, infine, con un ambiente al primo piano destinato a più sicuro rifugio in caso di incursioni turche. Al di sopra dell’ingresso alla chiesetta si conserva ottimamente lo stemma dei Capece (la famiglia baronale feudataria di Barbarano, alla quale apparteneva il benefattore e fondatore dell’intero complesso, don Annibale Capece), il leone rampante.
Preziosi sono gli affreschi che arricchiscono tutte le pareti della chiesetta, non esclusa la volta. Un fatto di indiscussa rilevanza è dato dalla compresenza, negli affreschi di Leuca Piccola, di santi appartenenti all’area latina e a quella greca: è il caso di S. Lazzaro, S. Oronzo, S. Barbara, S. Francesco da Paola, S. Marina, S. Lucia, S. Pasquale, S. Gennaro, S. Leonardo, i quattro Evangelisti.
Nella corte annessa alla chiesetta si trova l’accesso ai sotterranei, magnifica grotta scavata dalla mano dell’uomo. Lungo le pareti della grotta furono ricavate delle cuccette, divise una dall’altra da un tramezzo di roccia. Fatto singolare, in questo grande ipogeo ci sono tre pozzi meravigliosi dalle acque freschissime che hanno dissetato per secoli i pellegrini d’Italia e d’Europa.
Una curiosità che vale la pena i far conoscere e che conferma la saggezza degli avi, è data dal fatto che, secondo gli anziani del paese, un tempo sul fronte del locale adibito a locanda vi era una lastra di pietra leccese con incise le 10 P: parole poco pensate portano pena perciò prima pensare poi parlare
Ovviamente la lapide è rifatta, sulle testimonianze degli anziani del paese duranti i lavori di restauro, la vecchia era ormai illeggibile.