Quarrata/Approvata la mozione sul riconoscimento dell'acqua "bene comune"

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Quarrata/Approvata la mozione sul riconoscimento dell'acqua "bene comune"

Messaggioda andrea balli » mer 25 nov 2009 22:40

QUARRATA_ Con il voto favorevole di CittàPerTe-Udc-Pd e la Sinistra e l’astensione di An e Fi-Pdl il consiglio comunale di Quarrata ha approvato la mozione che dichiara l’acqua un “bene comune di interesse pubblico e privo di rilevanza economica”. Con la mozione -sostenuta tra l’altro da una petizione di 305 firme di cittadini promossa dai comitati dei cittadini per l’acqua pubblica dell’area pratese-area pistoiese appartenenti al Forum Italiano dei movimenti per l’acqua è stato approvato anche un emendamento dell’Udc dove vengono impegnati sindaco e giunta a “presentare all’assemblea dell’Ato 3, informandone il Consiglio comunale, una proposta atta a garantire la disponibilità domestica alla minima tariffa possibile del quantitativo minimo vitale giornaliero di acqua, da attuare anche tramite una rimodulazione delle tariffe introducendo un metodo tariffario basato sul consumo pro capite e non per utenza, non escludendo la possibilità di prevedere agevolazioni per casi particolari”. “La mozione presentata da CittàPerTe-Pd e la Sinistra – ha detto Massimo Bianchi (An)- è importante non fosse altro perché si parla di un bene essenziale come l’acqua, bene pubblico, legiferato. Cosa diversa è la gestione. Mi lascia perplesso che sia stata sottoscritta anche dal Pd. Ci arrivano ora proprio dalla maggioranza lezioni di gestione dell’acqua quando sono stati loro a difendere e portare avanti Publiacqua, una publi trasformatasi quasi in un mostro talmente grosso da essere incontrollabile. Ribadisco che la riforma in atto non parla tanto di privatizzazione quanto di liberalizzazione”. “Per noi tale mozione – ha detto Gabriele Pratesi (CittàPerTe) – è un primo importante passo. Crediamo infatti che l’acqua debba essere veramente pubblica. Il problema resta la gestione. Per noi è necessaria la ripubblicizzazione”. “In tutta la faccenda legata alla gestione dell’acqua- ha dichiarato Alessandro Cialdi (Udc) - ho una sola certezza. Così come è gestita ora, da un consorzio di Comuni, è un poltronificio e serve solo ad ingrassare dirigenti di partito trombati o a fine carriera. Una sorta di privatizzazione in regime di monopolio. E’ quindi necessario cambiare strada. Le alternative sono: quella scelta dal Governo, ossia privatizzare davvero la modalità di affidamento della gestione del servizio, fermo restando la proprietà delle reti, che resta pubblica, oppure ripubblicizzare tutta la materia riportando ai singoli Comuni la gestione diretta del servizio idrico integrato”. “Capisco – ha aggiunto - anche le questioni portate avanti da questa mozione, dove si intravede il rischio che l’acqua venga considerata oggetto di scambio commerciale di tipo lucrativo. Capisco che per il cittadino era senz’altro meglio quando il servizio era prodotto dall’Ente locale, il quale, con mezzi propri, provvedeva a fare gli allacciamenti, le manutenzioni e estendeva la rete, in funzione del bilancio, naturalmente. Il nostro appoggio va alla mozione, non fosse altro perché recepisce il principio di equità che fu alla base della nostra mozione del novembre 2007 che, per inciso, fu bocciata dal PD, che ora, invece, se ne serve per questa mozione”. “La privatizzazione – ha dichiarato Gabriele Romiti (Pd)- è la conseguenza delle liberalizzazioni. Noi del Pd siamo a favore del 60 per cento pubblico e del 40 per cento ai privati perché riteniamo tale miscela importante”. “Vogliamo che a guidare l’Ato 3 e Publiacqua ci siano persone competenti ed efficienti. Riconosciamo che la publi ha avuto una gestione perfetta ed ha fatto i suoi errori avendo avuto difficoltà ad intervenire. Ma oggi non vogliamo creare una situazione in cui l’acqua possa diventare privata”. Nella mozione si impegna il sindaco e la giunta a presentare all’assemblea dell’Ato 3 anche una proposta per garantire ai cittadini meno abbienti di raggiungere l’obiettivo del quantitativo minimo vitale giornaliero che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha quantificato in 50 litri di acqua al giorno per persona e che comprenda, anche azioni legate alla penalizzazione degli sprechi; di farsi carico e intervenire presso l’Ato 3 la società Publiacqua Spa per le mancanze della rete idrica presente sul territorio comunale relativamente alla rete di distribuzione e conseguentemente per la sua estensione a tutto il territorio e di presentare un piano di fattibilità degli interventi monitorando costantemente la qualità dell’acqua e informando la popolazione. Il consiglio comunale si è impegnato infine a modificare lo statuto comunale introducendo il riconoscimento dell’acqua come bene pubblico e l’accesso all’acqua come diritto fondamentale.
Andrea Balli
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