È riapparso al Brennero il cartello installato dai movimenti secessionisti "Suedtirol ist nicht Italien" (lAlto Adige non appartiene all'Italia).
Esso era stato, a seguito di una fermissima protesta di cittadini altoatesini italiani, tolto dalla Gendarmerie austriaca.
Una formula diplomatica, per non creare un caso politico ma giustificare la rimozione al fine di preservare i buoni rapporti di vicinato fra le due Repubbliche.
Il cartello però è riapparso creando una ondata di sdegno fra la popolazione locale.
L'ingresso in Italia è salutato dal cartello con i colori della bandiera austriaca e la scritta che l'Alto Adige non appartiene all'Italia.
La collocazione della targa a ridosso (solo poco più di un metro) del cippo di confine del Brennero costituisce a maggior ragione motivo di grave turbamento e indignazione ferendo gli amichevoli rapporti fra le due Repubbliche anche se appare sospetta la ricollocazione della targa all'insaputa delle autorità locali austriache, tanto da fare presupporre che ci sia stato in queste settimane un intervento in sede burocratica per ottenere le necessarie autorizzazioni all'installazione. E che queste siano state accordate.
Il silenzio sino ad oggi mantenuto da parte di Vienna si scontra con l'ancora più sospetto silenzio delle autorità italiane, in primo luogo il Governo, che ha ignorato la gravità dell'episodio che costituisce una lesione dello spirito su cui è fondata l’adesione dei due Paesi all'Unione europea, sul presupposto del reciproco rispetto e del riconoscimento dei confini nazionali.
Siamo italiani e l'Italia non può ignorarci.
bzduchessa