“Il rifiuto non lo getto, parola di Renetto” è un progetto del Servizio Ambiente del Comune di Trento che coinvolge le scuole dell’infanzia, elementari e medie.
In cinque anni l’iniziativa ha mobilitato 206 classi, 428 insegnanti e 4.012 alunni. Nell’anno scolastico 2007-2008 il progetto era dedicato alle scuole dell’infanzia ed elementari di Gardolo e Meano, le due circoscrizioni che per prime hanno sperimentato il nuovo sistema di raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta”. La scelta non è casuale: si è ritenuto infatti di affiancare l’avvio del nuovo sistema, che richiede un notevole impegno ai singoli cittadini e alle famiglie, con un’opera di informazione e formazione riservato ai bambini più piccoli.
Il progetto è stato gestito dall’Associazione “Nettare” (Network, territorio, ambiente, ricerca, educazione) che si è aggiudicata l’incarico e che ha lavorato per l’intero anno scolastico in stretto collegamento e con il coordinamento del Servizio Ambiente del Comune.
Nell’anno scolastico appena concluso hanno aderito al progetto cinque scuole dell’infanzia e due scuole elementari (Gardolo e Meano) per un totale di 550 bambini e di 40 maestre. In una prima fase sono stati “formati” gli insegnanti con un incontro di due ore durante il quale veniva presentato, da un esperto consulente dell’Amministrazione comunale, il nuovo modello di raccolta dei rifiuti. Le insegnanti hanno così preso spunto da questo incontro formativo per strutturare poi il programma didattico e continuare a lavorare quotidianamente sul tema dei rifiuti e dell’ambiente.
Successivamente in ciascuna classe sono stati fatti tre incontri della durata di un’ora (per la scuola dell’infanzia) e tre interventi di due ore (per la scuola elementare) sempre a diretto contatto con i bambini. Durante queste inedite lezioni sono stati affrontati i temi più diversi: la definizione di rifiuto, la conoscenza dei diversi tipi di materiali, il concetto di riuso, la riduzione e differenziazione dei rifiuti. Gli argomenti sono stati illustrati con metodi adatti ai bambini e dunque con il gioco e con il coinvolgimento attivo, facendo attenzione soprattutto al fatto che i bambini adottassero nella quotidianità comportamenti responsabili.