bucasa ha scritto:Una eventuale restrizione, comunque, non farebbe altro che giovare al concorso, in termini di qualità, in quanto obbligherebbe il partecipante ad una selezione delle sue fotografie, evitando di inviare foto foto molto simili tra loro.
Bisogna solo cercare il modo per attuare tale restrizione.
bucasa ha scritto:La durata del concorso, ovviamente, non potrà essere di molti mesi, come attualmente, ma si potrebbero prevedere più concorsi nell'anno; un po' come i contest organizzati da vari siti di fotografia.
bucasa ha scritto:Be', vedi, io sono per il concorso di tipo tradizionale; quello, per intenderci, che vede la partecipazione di un numero ben definito, e molto basso, di fotografie: da 1 a 5 per categoria
Massimo Di Bello ha scritto:(ma impedirebbe anche la possibilità di migliorare il proprio punteggio per quel comune, o di ritrarre più soggetti presenti nello stesso comune)
Luca Rigato ha scritto:Attenzione: escludere delle foto ritenute simili, implica una valutazione soggettiva che definisce se due inquadrature sono "abbastanza" uguali. Definire questo abbastanza è soggettivo che nel concorso fotografico equivale a rissa verbale! L'unico modo oggettivo e che non creerebbe problemi è appunto di limitare le foto per comune caricate al mese, e questo sarebbe anche facilmente controllabile con un programma informatico, senza ricorrere a segugi in cerca di doppioni e conseguenti polemiche.
bucasa ha scritto:Il fatto è che dobbiamo capire a cosa serve il concorso. A noi partecipati, per mettere in discussione le nostre fotografie e ambire - perché no? - ai premi in palio; agli organizzatori a formare quello che sembra destinato ad essere uno dei più grandi archivi per immagini del Bel Paese.
Se le cose stanno così, allora la formula fin qui seguita è valida; fa niente che ci siano doppioni, l'importante è avere un archivio a cui attingere in tutte le occasioni serva.
Un concorso, invece, deve tendere a tutt'altro: partecipare per vincere, meglio se alla pari con gli altri. Per fare ciò è necessario che - al contrario dell'archivio - debba richiedere un numero ridotto di fotografie, proprio per poter permettere di scegliere a) al fotografo, tra le sue "opere", b) a una eventuale giuria, che non sarebbe subissata da migliaia di immagini belle, brutte, simili, ecc.
Luca Rigato ha scritto:Attenzione: escludere delle foto ritenute simili, implica una valutazione soggettiva che definisce se due inquadrature sono "abbastanza" uguali. Definire questo abbastanza è soggettivo che nel concorso fotografico equivale a rissa verbale! L'unico modo oggettivo e che non creerebbe problemi è appunto di limitare le foto per comune caricate al mese, e questo sarebbe anche facilmente controllabile con un programma informatico, senza ricorrere a segugi in cerca di doppioni e conseguenti polemiche.
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