Un'altra parabola disegnata nella cornice lagunare della città di Venezia. Inaugurato di recente il quarto ponte sul Canal Grande, che a breve sarà completato con l'ovovia.
«Orgogliosi di essere riusciti laddove in passato si sono arenate opere di straordinari architetti: Le Corbusier, Frank Lloyd Wright, Louis Kahn».
E' stato il commento raggiante dell'assessore comunale ai Lavori pubblici di Venezia, Mara Rumiz, presente al battesimo ufficiale del ponte insieme al progettista del Ponte, Santiago Calatrava e al sindaco di Venezia, Massimo Cacciari.
Non sono mancate critiche e polemiche che hanno accompagnato sin dall'inizio il progetto. Qualcuno ha puntato il dito sul costo eccessivo dell'opera - l’appalto nel 2002 prevedeva una cifra complessiva di 6.720.237 saliti oggi rispettivamente a 7.273.162 e 11.276.794) e sui tempi troppo lunghi di realizzazione (nel 2002 erano stati previsti 456 giorni).
L'amministrazione si difende sottolineando l'imponenza dell'opera - 156 tasselli in pietra d’Istria sulle basi del ponte, 300 elementi di pedata e pianerottoli in vetro, 90 pannelli dei parapetti in vetro, 420 tonnellate di struttura d’acciaio, fatta di costole anch’esse una diversa dall’altra - e il suo ruolo fondamentale di collegamento e di miglioramento della mobilità a Venezia.
"Il ponte - dichiara l'assessore Rumiz - ha uno straordinario valore per la tutela (nel senso pieno del termine: conservazione sì, ma anche valorizzazione) della città. Proprio noi veneziani, che abbiamo la responsabilità di conservare lo straordinario patrimonio artistico, storico, architettonico, ambientale ereditato, abbiamo l’obbligo di consegnare a chi verrà dopo di noi il segno più alto dell’architettura contemporanea».