[Venezia] Amministrare 2.0: la rivoluzione può aver inizio

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[Venezia] Amministrare 2.0: la rivoluzione può aver inizio

Messaggioda Marcello Di Sarno » lun 10 mar 2008 17:31

Amministrare 2.0, ovvero applicare il Web 2.0 alla Pubblica Amministrazione: è questa la sfida lanciata dal vice sindaco di Venezia all’interlocuzione tenutasi oggi al Telecom Future Centre.
Web 2.0 è partecipare, condividere, collaborare: per il vice sindaco è giunto il momento di trasferire questo tipo di approccio alla Pubblica Amministrazione per innovarla dal suo interno, a partire dal tipo di lavoro che svolgono i suoi impiegati, senza aspettare una legge che la riformi dall’alto. Il primo passo da compiere è allora quello di mettere a disposizione della collettività la “professionalità da dilettante” del lavoratore pubblico, facendo in modo che questi usi anche al lavoro le competenze informatiche e tecniche di cui quotidianamente si avvale nel privato, possedendo magari cellulari di ultima generazione, oppure interagendo su web nelle diverse forme possibili. Il vice sindaco ha dunque auspicato che si affermi una nuova idea di produttività, che sia il risultato di una maggiore condivisione della conoscenza e si possa quantificare con il numero delle connessioni al web, così come avviene con le sinapsi del cervello. L’obiettivo del vice sindaco è che la Pubblica Amministrazione diventi una rete sociale fatta di partecipazione attiva e dinamismo interattivo, tenendo il passo con un processo irreversibile che è in atto a livello globale. Piattaforma ideale di questa “rivoluzione” è l’open source, che consente l’utilizzo in rete di software e la condivisione del dato in un formato libero da schemi proprietari.
E’ alla luce di tali considerazioni che si spiega la decisione del Comune di Venezia di bloccare l’acquisto di tutti i pc e di avviare al contempo il processo di acquisizione di prodotti open source.
Tanti prodotti innovativi già pronti, dunque, che però necessitano di un nuovo approccio mentale da parte del dipendente pubblico. Per il vice sindaco, infatti, se si opera per obiettivi, si può anche superare la classica “timbratura del cartellino”, sostituendola magari con l’utilizzo di una smart card inserita nel pc usato per lavorare a distanza. Il cosiddetto tele-lavoro, che finora è stato legato a fasce marginali di dipendenti, dovrebbe essere molto più diffuso, per contribuire a risolvere, tra l’atro, problemi di non poco conto per l’Amministrazione, quali la cronica carenza di spazi lavorativi, l’inquinamento atmosferico dovuto allo spostamento quotidiano dei pendolari su quattro ruote, il degrado urbano e la viabilità congestionata conseguente al traffico urbano ed extra-urbano.
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