[Pietracupa] Religione e Superstizione

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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » mar 13 mag 2014 18:11

Prima di intraprendere ulteriori illustrazioni che indicano la descrizione delle caratteristiche del " computo HIAM "
cioe' la mappatura della logica che poi determina l'amplificaziobne dell'intelligenza
bisogna assolutamente chiarire che il metodo non ha assolutamente bisogno della conoscenza teologica a cui
puo' essere o giustificato.
Tutti, indistintamente tutti possono operarlo senza offrire "prerequisiti" intellettuali alcuni.
Il metodo dello HIAM funziona per tutti ed e' indicatissimo per tutte le eta' e per qualsiasi livello intellettuale o educativo;
senza condizionamento alcuno.
Lo HIAM e' libero, funzionale e universale.
E' di libero accesso ed uso.
Infatti durante un incontro di lavoro una ragazzina di solo 9 anni, con l'aiuto communicativo della madre
e' riuscita a capire e usare lo HIAM. Il motivo rimane nel fatto che la logica naturale ed istintiva a tutte le eta'.
Su questo sito queste pagine dei vari commenti "religiosi" sullo HIAM
sono solo una presa generale di visione di un tentativo di giustificare la perfezione divina che agisce universalmente nella vita ma questa cultura non e'
un prerequisito e non e' un condizionamento per il suo l'uso.
Queste informazioni pubblicate su questo sito rappresentano una giustificazione culturale pressocche' teologica per far capire
come l'intelligenza ha una stretta connessione con il bene dove l'uomo si collega alla perfezione della sacalita' mediante una sua logica ispirata
costituita dalla sua creativita' personale.
Forse rimane una soddisfazione quella di poter intuire l'esistenza di un Dio proclamato da decine di secoli dalla storia e dove si e' visto "questo Dio"
sorretto solo dalla fede.
In tutto questo tempo dove si e' visto l'evolversi della cristianita', ma anche l'evolversi della fede ebraica e di quella
dell'Islam ma, occorre dire, che la visione miope dell'uomo nel corso della storia ha solo guardato all'ombra offuscata del Dio storico
e non alla vera essenza della sua sacra perfezione.
Dio' e' il bene della vita ma nella Sua perfezione rimane inflessibile nel gestire intelligente del "continuum" della vita stessa.
L'uomo purtroppo rimane solo e solitario nel libero arbitrio e nella sua indipendenza intellettuale ma anche di esclusivo possesso e di propria
responsabilita' la qualita' della sua stessa vita e in particolare raggiungere lo scopo di continuarla.
L'uomo deve improrogabilmente risolvere i vari esistenziali problemi che progressivamente si presentano.
L' uomo rimane somigliante a Dio ma e' chiamato ad usare la propria divina esistenza a risolvere
i tragici problemi.
La perfezione nel bene che l'uomo intuisce e' la propria vivifica intelligenza la rimane una sfida alla tragedia del male.
Allo scopo di prevalere sul male universale lo HIAM e' la dimostrazione della relazione spirituale spontanea naturale che viene ad esistere
tra l'essere umano e la sua sacralita' e' insita nel libero spirito dell'uomo stesso ma che rappresenta anche la sacralita' divina che agisce da sempre nell'universo.###
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 13 mag 2014 22:32

La considertazione della giustificazione scientifica sulla facolta' dell'uomo ad ingrandire la propria

intelligenza al fine di prolungare la sua limitatissima vita porta alla certezza che entrambe fede e scienza

concorrono a non separare Dio dall'uomo ma bensi' a portare benefici all'uomo stesso considerandone

l'inscindibile unita' religiosa.

Dunque, entrambe fede e scienza senza alcun dubbio sorreggono, la prima con l'affetto e la seconda con i fatti, non solo l'esistenza

della sacralita' ma nella realta' fisica si viene a trovare la strettissima connessione che avviene tra la perfezione e lo

scorrerere della vita universale in cui tutto il genere umano e' chiamato a vivere. ###
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Messaggioda caleander » sab 17 mag 2014 00:17

Ho letto con interesse il discorso sullo Hiam e anche dal mio punto di vista non ci sono collisioni tra scienza e fede. L'evoluzione è stimolo per il proprio credo e non un aspetto limitante. Mi ha sempre affascinato l'antropologia perche' è una scienza che non cerca di dare un giudizio, ma vuole raccontare degli aspetti della sfera umana e sociale. Lo scienziato sociale non entra nel merito, non cerca di stabilire se le credenze di una religione sono vere o false, se una religione è migliore dell’altra o se è più ragionevole avere fede o non averla. Ho avuto modo di studiare all'università due testi di antropologia e ho continuato a leggere con interesse questi argomenti anche dopo la laurea.
Sull'argomento ho letto un libro interessante anche recentemente, di Bortolan, che si intitola I simboli del sacro, che ha cambiato la mia visione di questa realtà. Ho voluto durante la lettura del libro scrivere anche una specie di diario, dove ho cercato di annotare la mia visione sulla mia crescita antropologica della fede e ho voluto annotare tutto su dei block-notes personalizzati che ho creato con un programma di grafica. Il libro nonostante si concentri sul monoteismo, assegna al simbolico il compito di rappresentare il rimando ad un’alterità trascendente, nella quale ravvisa il denominatore comune delle diverse religioni oltre che l’esigenza costitutiva dell’umano.
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Messaggioda Renato Porchetta » sab 17 mag 2014 05:08

La ringrazio anticipatamente della risposta dove trovo che
anche se orientata verso l'antropologia e' propensa alla riflessione logica
questo le dovrebbe facilitare vedere l'orientamento dell'uomo verso la ricerca e la gestione della verita'.
Dalla storia e dalla religione abbiamo ricevuto molte informazioni e molte esperienze valide ma anche molte che si devono correggere.
Una prima reazione al suo commento
mi offre un' opportunita' di sottolineare il fatto importante che per la mente
e' naturale la ricerca di un migliore modo di accostarsi il piu' possibile alla perfezione.
Il modo di vivere rimane sempre criticamente importante perche'
per “sopravvivenza” s'intende vincere le avversita'.
Purtroppo ci sono dei momenti in cui l'uomo deve affrontare malattie incurabili, deve affrontare economie disastrose, deve affrontare tragedie sociali e personali e spesso insieme ai suoi simili deve anche affrontare delle politiche e delle filosofie sbagliate.

Per cui la sopravvivenza sembra essere e' una guerra che ha molti fronti.

La vita dell''uomo non puo' permettersi di essere orientata su menzogne le quali non indicano nemmeno una futile speranza ma bensi' indicano nascostamente e insidiosamente sofferenza morte.

Il senso religioso nell'uomo e' vasto perche' s'intuisce che nella religione e' sempre indicato il "sorgere della vita universale" e il coinvolgimento con esso non avra' fine mai.

A questo punto si potrebbe fare una considerazione molto importante.
Sappiamo benissimo che la scienza nel suo evolversi conoscitivo proclama fatti che nella loro esistenza rimangono indiscussi.

Purtroppo questi fatti anche se inconfutabili nella scienza la fede non riesce "scorgerli" semplicemente perche' essa non e' abituata ne' agli insegnamenti scientifici e nemmeno all' uso quotidiano delle dottrine scientifiche che vediamo applicate nella corrente tecnologia.

Onde per cui la fede in assenza di abituazione a fondamenti scientifici puo' per mancanza di esperienza scolastica
il religioso puo'solamente appellarsi alla fedelta' promessa mediante il proprio sentimento.

D'altra parte gli scienziati anche se inamovibili nei loro conseguimenti "di fatti accertati e inconfutabili" non dovrebbero dimenticare che l'amore per la vita puo' anche essere espresso come l'amore per l'esistenza del Dio sognato attraverso le varie generazioni da decine di secoli e certamente tale stato emotivo non viene rilevata dalla lente del microscopio
e neppure dalla lente del telescopio ma questa emozione non avendo ne' corpo e ne' sostanza rimane solo un affetto
reso cosciente dalla consapevolezza personale.

Importantemente l'amore, anche se non provvisto in natura da “sostanza tangibile” esso esiste con nella realta' della mente con la massima certezza per cui come le scoperte che progressivamente prendono luogo nei tempi correnti
la conoscenza scientifica dovrebbe ritenere che l'amore rimane un fatto inoppugnabile.

Ma nonostante l'assenza di tale fisicita' rimane inpensabile una sua assenza nel comportamento dell'uomo.

Dunque la fede dovrebbe essere "avvertita" in coscienza come sinonimo del sentimento capace a dare supporto non solo alla sacralita' ma alla vita.

A questo puntio non si dovrebbe dimenticarte che la perfezione la quale e' il sincronismo con il bene qualora non si raggiungesse rimarrebbe un "ideale" ma la perfezione della sacralita' rimane sia nella scienza che nella fede religiosa
un fattore comune che viene ad essere condiviso da entrambi. Sia nel caso della fede e sia nel caso della cosidetta "verita' scientifica".

La perfezione determina amore.

La perfezione puo' essere "avvertita" dalla fisiologia sensoriale ma anche emotivamente.
Rimane il fatto anch'esso inconfutabile che l'amore che rimane sempre unito alla perfezione e' accessibile ad entrambi.
E fondamentalmente la causa del sentimento rimane inequivocabilmente causato dall'inscindibile l'unita' esistente dalla perfezione con il sentimento d'amore

Quanto viene “rilevata”, la perfezione nella mente si determina AMORE e viceversa. E una non puo' escludere l'altra.


Questo processo dinamico e' innato e' in esistenza ovunque ed e' universale e porta una sola giustificazione.
Il processo e' causato da una proporzionale vicinanza (oppure lontananza) dal cio' che iene richiesto dalla definizione e dall'inrtento della perfezione

Dunque il binomio amore-perfezione rimane il punto d'unione nell'intelletto in cui si vede “apparire” il contributo con cui sia la fede che la scienza reciprocamente collaborano: la scienza colma i vuoti della fede e la fede da' forza alla scienza la quale rimarrebbe debolissima per il conseguimento di risultati.

Mi lasci concludere che per entrambe, nella loro complementarita' si sostengono vicevolmente. E l'umana esistenza o almeno la qualita' di essa dipende da questa unione. ###
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Messaggioda caleander » lun 19 mag 2014 10:17

Concordo su quasi tutto. Eccetto su due punti. Il primo e' questo: "Sappiamo benissimo che la scienza nel suo evolversi conoscitivo proclama fatti che nella loro esistenza rimangono indiscussi". Nel corso dei secoli, la scienza, che e' un alfabeto umano per interpretare i fenomeni della terra e dell'universo ha dimostrato tutti i suoi limiti e a volte anche i suoi sbagli. Il secondo punto su cui non concordo e' il fatto che non riesco a vedere il binomio amore-perfezione come tale.
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » lun 19 mag 2014 21:35

Dear Caleander.

Prima di tutto mi congratulo per la sua capacita' espressiva. Cio' a mio avviso e' importante
perche' essa porta in se un' energia artistica/spirituale la quale da luogo ad aprire la mente del

lettore che la recepisce.
Il suo modo d'intendere e comunicare con le parole scritte da' un vero piacere leggerle.
ma se poi le sue interpretazioni sono un po' sfocate, beh!, vediamo se si possono correggerle.

Ma per il momento distriamoci da questa sua meraviglia personale e rivolgiamoci alla metodologia della

nostra umana intelligenza la quale porta con se il beneficio di poter risolvere tragedie di cui
un effetto risolutivo e quello di allungare la breve e difficile esistenza dell'uomo.

Da una parte mi scuso per questa limitata capacita' di illustrare ma dall'altra devo porgere dei

ringraziamenti per avere concesso la possibilita' di spiegare ulteriormente nell'immediatezza,l'argomento

tentando di porre chiarezza a quelli intermedi.
Sembra ovvio che tutti gli esseri umani prima o poi si meravigliano di fenomeni naturali. Questo stato

mentale della meraviglia puo' condurre in qualcuno riflessioni di carattere esistenziale e religioso.
Ma anche in queste riflessioni c'e' bisogno di una logica di continuita' che determina coerenza.
Si deve soddisfare questo bisogno. In questo caso giustificare lo HIAM con un tentativo d'impiego di una

logica chiara e diretta e portasndo alla luce i dettagli significativi intermedi i quali a loro volta
devono dar significato, con il loro singolo contributo singolo all'insieme.
Detto questo le prometto che non la eludero' sia nel primo punto e tanto meno nel secondo.

I due punti cioe' quelli che hanno trovato una sua reazione sono importasnti in quanto sono le pietre

miliari sulle quali si basa tutta la casistica scientifica dello HIAM la quale per totale e generale

considerazione metodologica punta il dito quella spiritualita' di cui l'uomo e' capace.
I due punti messi in evidenza ora, a questo punto, sono critici.

Per evoluzione cognitiva scientifica sono intese tutte quelle singole esperienze (di fatti riportati) che

non possono essere interpretati fuori della loro realta' in assoluto ma che fanno parte di scopi piu'

grandi. Citando per referanza l'alfabeto accennato i fatti singoli vengono ad essere "rivelati" e messi in

unan lista esattamente come accade ai termini di un vocabolario. Poi le parole vengono impiegate in

componimenti piu' articolati ma il delegare i significati nei vari intenti comunicativi e' proprio la

semantica dello HIAM e forse ne parleremo un'altra volta. Questo della semantica e' particolarmente

interessante perche' illustra come i vari significati nella narrativa e' parallela al significato
personale del singolo; ma ritorniamo per il momento ai "due punti" proposti.


Infatti se si prenderebbero in considerazione i singolo "episodi scientifici" essi si mostrerebbero in un

modo assolutamente limitato ma nel tempo a causa dell'ispirazione e creativita' le singole esperienze

trovano il modo di diventare posto in un "cumulo" orientato a raggiungere scopi specifici piu' grandi
degli "episodi scientifici" proclamati "scoperti".
Infatti queste informazioni hanno portato poi ai pace-makers, agli Airbus che portano quotidianamente 800

passengeri, per esempio, dall'aereoporto O'HAre di Chicago in Cina in poche ore. Guardando la scienza questo

fa pensare al paragone con Marco Polo che riporta lo stesso viaggio fatto in 17 anni.
Queste esperienze scientifiche limitate nella singola interpretazione ma hanno portato poi in seguito,
tanto per citare pochi esempi, alla IIS (stazione interplanetaria internazionale), e all'internet e ai cell

-phones e al metodo di ricognizione mondiale GPS e a molte altre situazioni che hanno preso piede nel

contesto sociale influenzando la nostra quotidianeita'.

E poi, tra l'altro, sarebbe anche dignitoso fare una lista di tutti coloro che nel passato sono stati

affascinati da questi fenomeni naturali chiamati dall'uomo "scientifici".
I nomi di coloro che vanno da Lapasse a Galileo, da Cartesio al primo scienziato greco e da Carlo Rubbia ad

Archimede senza dimenticare Aristotele e Marconi non dimenticando che i primi passi della scienza, agli

arbori, sono appartenuti alla prima cultura araba e a quella cinese ma riverentemente bisogna dire che le

esperienze cinesi ed arabe, da queste culture sembra, il procedimento di conoscenza scientifica e' iniziato.

Ma, sono tempi andati e senza citare le armi ora si pensa ai laboratori di metallurgia e farmacologia su

Marte.
Pero' bisognerebbe anche indicare che le varie esperienze scientifiche prese a se stanti che sono esse

stesse confinate e circoscritte; allora questo, giustificherebbe il suo citato "alfabeto umano per

interpretare i fenomeni della terra e dell'universo". L'interpretazione che usa questo alfabeto non avviene

spontaneamente ma e' l'uomo che se la deve procurare.
Per cui la scienza se fosse paragonata a cio'che Madre Natura e'capace di fare in modo progressivo e a causa

della la sua stessa energia immanenstistica a scienza, agli occhi miopici di qualcuno si presenterebbe senza

futuro perche' il singolo risultato scientifico, circoscritto a se stesso rimarrebbe con pochissimo
valore.
Ma bisogna pensare all'uomo che si arrabbatta soffrendo e si sacrifica per far funzionare i vari

marchingegni scientifici. Un esempio e' quello del CERN di Ginevra.

E in tutto questo Madre Natura rimane a guardare indifferente e almeno bisogna ringraziare per non

interferire guastando la metallurgia per i metalli usati per costruire gli apparati del CERN.
Ma il merito di questi risultati non va alla naura ma va agli addetti ai lavori che hanno realizzato
il centro di ricerca.

E poi, citando ancora il primo punto, per indicare che la scienza possa essere usata nel modo sbagliato

questo, lo si puo' dedurre dal modo con cui per esempio, la chimica in cui particolari gas, come il Cianide,

o altro, sono stati usati nei centri di sterminio di Dachau, Auschwitz e altri.

Un altro diretto tragico esempio rimane quello di pensare alla quantita' di vittime che la Prima e la

Seconda Guerra Mondiale hanno entrambe decimato e che cosa le due guerre hanno richiesto a questa communita'

umana eventi che hanno mostrato la propria indicibile tragedia.
Si pensi che sommando i morti a causa degli interventi militari che hanno caratterizzato la Prima e Seconda

Guerra Mondiale sono stati calcolati approssitivamente un qualcosa che va in eccesso ai cinquanta milioni di

morti.
e intenzionalmente tentano di evitare, senza riuscirvi purtroppo di indicare l'uso degli esplosivi da parte

di una deviata cultura politica-religiosa dei kamikaze terroristici dei nostri tempi. Queste situazioni sono

chiare testimonianze indirettamente ma fortemente riferite; ma esse rimarranno indelebili di come la scienza

puo' essere usata a servizio del male ma per sempre nella nostra storia indica senza alcun dubbio di come

devianze di comportamento sociale possano usare la scienza in modo dolorosamente e tragicamente sbagliato.

Il secondo punto riferito rimane il piu' importante argomento nello scenario dello HIAM ossia quello
della realta' dei termini del binomio perfezione-amore.

E citando un esempio vediamone un caso che particolarmente da un punto "visivo" potrebbe essere preso in

considerazione in America e in Canada cioe' vedere in certi giorni dell'anno la geometrica formazione a V

che le anatre in volo con fatica devono mantenere. Questo fatto e dovuto allo scopo di poter attraversare il

cielo per centinaia di chilometri approfittando delle varie colonne e convogli d'aria termica che si

presentano durante il volo migratorio. A rischio, per le oche Mallard c'e' la sopravvivenza di gruppi

costituiti da centinaia di simili uccelli che per sopravivenza devono poter trovare di cui nutrirsi.
Abbiamo familiarita' con queste migrazioni a causa di questi periodi difficili che vanno da stagione a

stagione per cui la migrazione in massa viene richiesta dalla natura stessa.
Anche i salmoni in Canada ed in Alaska fanno la stessa cosa come tutte le varie specie migratorie.
L'uomo in un passato remoto a causa dell'ignoranza "scientifica" atta a controllare l'agricoltura era lui

stesso a dover emigrare da zona a zona in certi periodi dell'anno.
Il rifiuto oppure la violazione a questa regola migratoria era la morte che veniva ad avverarsi con

sofferenze altissime causate dalla mancanza dfi cibo.
Guardando questi stormi per esempio a gruppi di cinquanta si possono notare molte cose ma una sembra
in evidenza e si nota durante questo volo il constante sacrificio che gli ultimi due uccelli dello stormo a

V , uno ad intermittenza l'ultimo in coda era piu' riposato degli altri perche' volava in un punto dello

stormo dove le turbolenze e vortici dell'aria erano piu' miti. Allora uno dei due viene chiamato
ad diventare per un po' di tempo il capo-stormo-navigatore. E questo per dirigere la comunita' delle oche

nella giusta direzione e al guidarla al giusto "target" geografico.

Questo episodio nella vita delle oche Mallard e' un tentativo di usare il senso della perfezione naturale

dell'orientamento per sopravvivere.

La perfezione naturale che si nota nel volo delle oche che mantengono la regolarita' della formazione a " V

" durante il volo e' sorprendente e nulla sembra di distrarle.

La regolare geometria della loro formazione in volo e' simmetrica, regolare, stabile e fedele allo scopo si

sbattere le ali alacremente con sacrificio che al fine il risultato e' quello di atterrare in luoghi

geografici che offrono una possibilita' a prolungare la loro stessa vita dovuta ad una piu' generosa

quantita' di cui nutrirsi.

Osservando questo metodo nel volo delle oche un osservatore comprende che tale metodo e' efficace.
Infatti osservando un solo membro dello stormo uno si accorge che il volo non e' un qualcosa di "personale"

chen riguarda un solo membro ma questo avviene non in modo autonomo e indipendentte ma i singoli battiti

d'ala sono portati tutti ad essere sincronizzati per riuscire a "rompere" e vincere la resistenza della

densita' dell'aria rendendo utile lo sforzo del singolo a beneficio dello stormo.

In questo tipo di volo un singolo membro che sincronizza i propri movimenti a beneficio di tutto lo stormo.

L'osservatore avverte una sincronizzazione globale dello stormo. Questo caso di questi volatili ricorda
un'altro esempio che dimostra ordine e l'organizzazione in movimento di una "performance" cioe' quella
di un concerto sinfonico dove necessariamente vengono a trovarsi l'esattezza, la precisione, il sincronismo

la simmetria geometrica e tutti questi attributi danno luogo ad un risultato piu grande del sincronismo

stesso che e' l'armonia. Ma non e' questo il momento "culturale" di inoltrare la pulsazione del sincronismo

tendente alla perfezione ad essere in sintonia armonica con la sacralita'.

Questo caso delle oche non e' il solo esempio di perfezione naturale. Ce ne sono tantissimi altri, anzi

tutte le manifestazioni naturali sono caratterizzate da questa regolarita' del sincronismo che

incessantemente e ripetitivamente si mostra alla sensibilita' d'osservazione dell'uomo. Come il fenomeno del

volo delle anatre in cui stiamo notando la perfezione nel sincronismo e' molto comune nei fenomeni naturali
anzi si puo' affermare che tutta la natura si basa sul sincronismo.

Dunque queste poche parole sono dedicate ad un tentativo di far osservare "il valore" del primo termine del

binomio (perfezione/sincronismo)-(amore).
Ora tentiamo di osservare l'altro termine quello dell'AMORE che la singola mente sente quando avverte

l'esistenza della perfezione.

I greci dicevano che di amori ce ne sono di molti tipi ma in questo esempio, qui', in questo caso
si osservi, oppure si pensi ad immaginare

ad uno stormo di anatre colorate in un volo migratorio e si osservi allo stesso tempo come il battito delle

ali dei singoli mantengono una rigoroso comportamento cioe' quello di mantenere la formazione geometrica

della V e contemporeaneamente mantenere un ritmo di battuta alare con cadenza regolarmente ritmica dando

al movimento del battito delle ali una armonia a se stante
che viene adn essere eseguita con "perfetta esecuzione".

E contemporaneamente all'osservazione del volo delle oche ci si puo rendere conto dei propri sentimenti che

vengono ad essere ispirati da questo episodio.

Coloro che osservano ammirati questi episodi naturali immediatamente assumono mentalmebnte uno stato

spirituale diretto alla meraviglia con cui la natura si manifesta e avente un certo effetto sull'uomo.

Se ci si domandasse a noi stessi sul perche' della meraviglia religiosa una risposta da dare sarebbe quella

di spiegare il motivo della "tensione d'amore" che con fascino si manifesta esibendo la propria bellezza.

Dunque l'amore viene nella perona in modo spontaneo e naturale e anch'esso e' da parte dell'individuo

entrasre in sintonia con l'estetica della bellezza.
Questi episodi di bellezza naturale possono inspirare nella mente di qualcuno tale sentimento che causano

una reazione "mentale" e' quella di "accorgersi", di vedere sorgere il sincronismo del singolo
anche se per un brevissimo istante vedere scaturrire quella scintilla di un sentimento benevolo fatto di

pieta' di compassione che appaiono contemporaneamente insieme ad un' inspiegabile ammirazione per questa

"perfezione naturale" esibita, in questo caso ma il sincronismo "avvertito" e' superiore all'episodio

naturale e si eleva ad avere una sintonia con l'universalita' per cui una connessione con la sacralita' che

pervade ogni cosa nella vita del cosmo.

In questo amore e' compreso anche "una specie" di solidarieta' che per il loro il sacrificio individuale

delle anatre che rimangono dedite a mantenere il volo cioe' ci si meraviglia per quel procedimento che poi

dovra' dare l'esito favorevole di continuare la loro vita che "ricomincia" in armonia con cio' che la natura

permettera' dal momento dell'atterraggio e questa circostanza garantisce il vivere almeno per un'altra

stagione.

Nell'esempio dei Mallard dal collo di lucido verde smeraldo si dovrebbe trovare nella mente il significato

nel binomio perfezione-amore semplicemente perche' questo sentimento diventa un'esperienza, sorprendemente

non spirituale ma fisiologica.

Nel modo di assumere i dati della realtà esterna indica una l'impressione che avviene mediante i sensi
per cui necessariamente il modo usa sensazioni durante la percezione del fenomeno che diventano poi
la parte senziente e cosciente di avvertire i sentimenti.

Certamente non si ha bisogno del volo delle oche per accorgersi della sacralita perche' esiste un fenomeno

della mente molto piu' profondo che sarebbe quello che porta a formulare una reazione emotiva, affettiva e

fisiologica. Si pensi per esempio ad osservare la profondita' e grandezza dello spirito in riguardo alla

capacita' dell'uomo ad amare.

Questo affetto fa "avvertire" l'immensita' universale che si trova in sintonia con la perfezione e che
"avvolge" nel momento dell'esperienza coloro che tentano di perseguire questa possibilita'.
Questo accade quando la mente trasforma condividendola "un'esperienza mentale" in un'esperienza fisiologica.
Cioe' quando il fenomeno osservato presenta al ricevente tutt'e e due le componenti.
Cioe' di essere "avvertiti" sensorialmente e fisiologicamente in un momento di bellezza estetica.
Questa breve presentazione potrebbe essere un modo, scelto tra tanti, consono a giustificare il significato del secondo termine del binomio. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 20 mag 2014 20:01

Proviamo a spiegare usando un'altro esempio.
L'esempio vede due individui che eseguono la stessa articolata
moltiplicazione fatta a mano di otto cifre per il moltiplicando e otto cifre per il moltiplicatore su di un foglio di carta ed eseguire la moltiplicazione (fatta a mano) senza dispositivi automatici cioe' alla "vecchia maniera".
Entrambi ragionieri-contabili arrivano allo stesso esito che risulta esatto.
Pero' il primo ragioniere nonostante che si rende conto che la moltiplicazione e' fatta bene si lamenta del tipo di carta usata della sedia scomoda e si lamenta della penna che non e' sua e in ultimo sospetta anche che la moltiplicazione sia stato un lavoro inutile e che infine non serve a nessuno. Questa situazione gli determina una specie di scontentezza.
Allora da una parte il ragioniere ha certezza che il risultato della moltiplicazione e' preciso
ma dall'altra questo ragioniere non trova un motivo valido personale per essere contento di aver
eseguito questo piccolo lavoro di calcolo.
Per l'esempio l'altro ragioniere si trova piu' o meno nella stessa situazione cioe' ha anche lui la certezza di aver
conseguito bene il risultato della moltiplicazione ma emotivamente si trova alla situazione opposta.
Il secondo ragioniere non solo si rende conto che e' arrivato ad un esatto risultato della moltiplicazione e
dovuto a questo "completamento" si rallegra con se stesso per averla potuta effettuare senza prolemi.
Dal punto di vista dello HIAM nel secondo caso c'e' un sincronismo tra l'intento all'origine e l'obbiettivo
per cui il primo membro del binomio e' soddisfatto per cui e lo si puo' indicare “perfetto” e in perfezione. Ma non basta.
Nel primo caso, il ragioniere scontento nonostante che abbia questa piccola e banale esperienza di effettuare'una
moltiplicazione, questo ragioniere non sa trovare in se, nel suo animo (tanto per dire) un qualcosa di meritevole
un qualcosa anche se minima dunque in assenza di merito "avverte" un demerito dove
la possibilita' di poter far affiorare un minimo fragmento d'amore per se stesso (come persona) svanisce.
Qui' nel primo caso la remota possibilita' di poter nutrire un piccolissimo istantaneo “momento d'amore
viene persa dunque per corrispondenza al binomio il secondo membro del binomio rimane senza giustificazione per cui
il binomio stesso fallisce nel trovare AMORE.
Il secondo ragioniere, da come si puo' intuire non solo si rende conto di questo piccolo stralcio d' "efficienza
di contabilita' ma emotivamente lo accompagna con un piccolo merito che vede in se stesso come individuo.
Allora il secondo esecutore della moltiplicazione scopre un po' d'amore, non solo per se ma puo' diventare un po'
ottimista per la vita in generale che scorre e che e' una referenza che va' oltre poter fare moltiplicazioni.
Da questo esempio dei due contabili si dovrebbe intuire che il risultato analitico dello HIAM deve
necessariamente essere accompagnato anche da un senso di merito personale se non altro da un qualcosa di
meritevole per aver avuto l'opportunita' ad concretizzare egli stesso (secondo caso) un qualcosa che appartiene alla
bellezza estetica.
In un componimento in lingua l'abilita' cioe' il compito di assegnare significati in un contesto coerente e logico e'
la semantica la quale regna dove in caso di completamento la semantica vittoriosa fa scaturrire l'amore del merito di se stessi che diventa sincronizzato con il cosmo.
Si ha la possibilita' di avere la percezione di avvertire anche un sentimento di ringraziamento per la capacita' personale
ad "sentire sensorialmente la vita in genere.
S'immagini, per esempio, a come Michelangelo cosa e come lui stesso avrebbe potuto emotivamente "sentire" quando vittoriosamente ebbe a completare la cappella Sistina.
Lo HIAM e' universale e puo' trattare tutte le tematiche includendo la teologia in aggiunta alla narrativa la quale rimane il piu' importante “strumento di logica”.
Ma facendo riferimento all'intelleto in generale si pensi ad una anatisi in meccanica, in pittura, in musica, scultura, e lettronica, servizi sociati, legge, psicologia, astronomia, sociologia, economia etc.
Per operare intelletualmente con l'uso dello HIAM si migliora la logica riflessiva e si ha bisogno di fantasia, creativita', ispirazione, intuizione etc. ma il problema che lo HIAM risolve e' individuale e' nell'intimo dell'individuo perche' lo HIAM propone durante il lavoro analitico uno “strato” spirituale piu' profondo perche' s'intuisce il possibile contatto con il binomio
(sincronismo nella perfezione - amore per la perfezione) perche' s'intuisce di trovare un amore per la bellezza allora non
solo si ottiene il merito professionale personale ma questo merito e' “elevato” oppure "trasformato" in una dimensione piu' adatta alla spiritualita'.
Per cui, in approssimazione, si puo' dire che il senso della perfezione del lavoro intellettuale compiuto deve essere accompagnato da uno stato spirituale di coesione con l'amore per il lavoro stesso il quale entra in sincronismo attraverso il merito personale unendosi alla perfezione.
Le due componenti, perfezione-amore sono fatte apposta per incontrarsi e danno luogo al sentimento d'amore ma offrendo un altro commento tecnico sull'argomento dello HIAM, l'uso dello HIAM e' critico anche per un'altra ragione che e' quella di poter mappare la/le comptessita'.
Il pensare, anche quello analitico e' emotivo e sentimentale ma quando la mente tenta di trasformare questi sentimenti nella realta' fisica il lavoro diventa arduo, difficile e tormentoso dal sacrificio da farsi e solo l'amore per cio' che si sta facendo anestetizza il dolore trasformandolo in felicitas'.
E cio' significa anche la possibilita' di poter controllare le complessita'.
Oggiggiomo la/le complessita' sono solamente tenute a mente dagli esperti la quale "complessita' "
essendo emotiva, intermittente e saltuaria la mente lasciata sola senza una documentazione (e qui si indica
documentazione logica) entra in confusione oltre al fatto che la mente per le interruzioni che avvengono durante la giornata diventa inefficiente in quanto perde l'opportuna concentrazione.
Per quanto riguarda l'uso dello HIAM forse e d'uopo a questo punto indicare un altro commento tecnico: a volte le
mappe logiche diventano grandi per cui l'uso di fogli di carta non e' pratico anzi e' perfino deleterio.
Lo sviluppo della semantica che dipende poi dalla capacita' mentale dell'individuo non e' prevedibite a
priori per cui prima o poi si deve usare it software adatto.
Photoshop oppure il CAD sono buoni utensili per gestire superfici grandi e non e' raro che delle superfici da lavoro diventano
progressivamente grandi come uno stadio di calcio.
Questi casi che coinvolgono "quantita" di tavoro per esempio possono riguardare le analisi di gruppo. ###
























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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » dom 25 mag 2014 15:41

Uno dei sognificati di "merito" e' sostanza; significato; ragione intrinseca.
L'opposto daltra part suppone che sarebbe difficilissimo capire oppure impossibile accettare situazioni di demerito.
Per cui lo stesso Dio (perfezione-amore) dovrebbe essere visto come un qualcosa
di alto oppure altissimo significato.
Questa e' la ragione per cui l'amplificazione dell'intelliggenza oltre al calcolo aritmetico/ geometrico in mappa da farsi mediante l'uso della riflessione sull'argomento in questionedella mappatura dei significati (semantica) ha per obbiettivo di comportamento per l'operatore dello HIAM il merito dell'intelliggenza impiegata. (Creativita', Ispirazione)
Sembra che non ci siano alternative dal punto di vista emotivo, comportamentale
per riconoscere ho avere una direzione personale che poi e' "un qualcosa" dentro di noi indicato come "merito".
Sembra che questo del "merito" sia un argomento inoppugnabile ###
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » dom 13 lug 2014 12:02

IN INGLESE "AWARNESS"

Nella attuale psicologia c'e' un grande e acceso dibattito sulle cause che portano la mente ad essere consapevole.

Infatti questo argomento ha il fine ultimo di ricercare la "profondita'" e l'acume di come la mente prende atto di un qualcosa.

in questa fase di studio sono state accennate molte posizioni scientifico-filosofiche che a seconda degli esperti portano a contribuire lo stato mentale

della consapevolezza, la quale poi, porta alla mente quell'attenzione necessaria ad illuminare la comprensione di cio' di cui si continua

ad avere una esperienza fisiologica la quale da una parte viene solo avvertita sensorialmente come esperienza ma nonostante il diretto collegamento

fisico dall'altra parte l'esperienza fisiologica rimane incompresa.

Sono state indicate allo scopo del discernimento della mente perfino le droghe ma nessuna posizione ha prevalso sulle altre e il dibattito continua

piu' acceso che mai.

L'argomento della lucida consapevolezza non e' stato ancora minimamente giustificato ed e' interessante notare che

nessuna contribuzione dei partecipanti a questi convegni di lavoro ha mai accennato, almeno fino ad ora,

alla grandissima forza dell'amore che spesso causa un interesse a capire.

Ne' tantomeno si e' lontanamente accennato all'esperienza della percezione della perfezione la quale

si converte in amore quando le cose vanno bene.

Tra tantissimi altri, uno dei motivi che spiega perche' l'uomo continua a vivere e' che la natura umana possiede sempre un'intenzione

perenne rimane protesa al bene. Il contrario e' inimmaginabile.

Molti eminenti scienziati in questa dimensione scientifico-psicologica rifiutano di aprire la loro mente ad un vero significato

della vita, cioe' all' instancabile ricerca indidivuale dedicata a trovare SEMPRE l'armonia che proviene dall'unificarsi della perfezione

con l'uomo. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » gio 17 lug 2014 16:16

LA LOGICA DURANTE LA RIFLESSIONE promuove la capacita' di acquisire conoscenza per farla avanzare e

progredire. Ma bisogna premettere che il metodo di apprendere non e' uguale per acquisire la facolta' del conoscere.

Uno in particolare e' quello che rende palese una certa conoscenza religiosa che taluni individui la ottengono senza

preparazione allo scopo.

Questa nozione sembra essere derivata da improvvisa esperienza mistica che risulta da un complesso di circostanze

casuali che implicano, fra gli esiti, una possibile “sacralita spontanea”.

Queste circostanze assolutamente straordinarie possono essere imaginate come vere ma in realta' sono rarissime e forse perfino

totalmente inesistenti le quali hanno per scopo la sola l'induzione a sognare; infatti sono usate per lo piu' da ciarlatani.

Nel caso dello HIAM l'esito e' anch'esso straordinario ma il miglioramento spirituale e mentale lo si deve ottenere mediante

un progressivo accumulo di un solido lavoro analitico”.

LO HIAM NON E' UNA AZZARDATA TEORIA MA UN PATTO che incontra la volontà dell'individuo per costituire

un rapporto con se stesso ad inoltrarsi nella gestione della sacralita' della perfezione.

Questa posizione dell'ingrandimento dell'intelligenza porta a considerare la sacralita' vista scientificamente e

prende luogo dall'esistenza dell'intelligenza naturale acquisita alla nascita.

Il miglioramento di questa capacita' mentale indica l'individuo come candidato a diventare un essere

senziente abilitato pienamente a gestire la perfezione la quale governa l'universo. Senza equivoci lo HIAM dimostra che

il miglioramento della logica personale non ha limiti.

Gli elementi essenziali che causano il miglioramento della logica, come gia' abbondantemente accennato sono l'ispirazione e

la creativita' le quali portano lo stato mentale ad essere illuminato.

Se si potesse impiegare sufficientemente amore e interesse personale per la propria professionalita' allora lo HIAM guiderebbe

l'operatore umano allo scopo con massima efficienza.

In questo caso l'individuo si troverrebbe ad affrontare la propria sacralita', cioe' quella inclinazione profonda che comporta

un' aspirazione ardente e continuata alla realizzazione di un ideale etico, artistico e religioso.

Infatti questa realizzazione storicamente e' sempre stata indicata come l'uomo fosse stato intenzionalmente creato ad immagine divina. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mer 30 lug 2014 02:16

I risultati dell'analisi sistematica possono migliorare un certo lavoro. Essi sono fatti scientifici del comportamento e si basano

sul discernimento.

Nell'ambito della propria professione la mente , a causa della limitazione tecnologica deve accedere a questo risultato progressivamente il quale viene ad essere

causato dalla "spinta emotiva" dell'amore per la perfezione.

Per cui l'ingrandimento dell'intelligenza e' la dimostrazione che indica che la creatura umana possiede uno stato mentale che e' parallelo a come egli stesso gestisce la

forza della sua stessa vita.

Questa relazione e' anche un continuo comunicare con se stessi perche' la mente avverte sia la perfezione esterna che quella interna

e in queste due percezioni l'uomo vede e colloca se stesso per cui avverte in questo "parallellismo" anche la propria sacralita'.

Ma in questa corrispondenza comunicativa si trova quella "qualita' spirituale" che avviene ad essere tra la creatura umana e l'aumento dello stesso

amore perche' primariamente l'uomo e' in relazione cosciente con l'evolversi della propria esistenza. ###
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » mar 05 ago 2014 00:54

CORREGGERE MEDIANTE RIFLESSIONE NON NECESSARIAMENTE SIGNIFICA

SOLAMENTE A PRENDERE ATTO DEI PRIOPRI LIMITI MA E' UN MOMENTO

QUANDO SI POSSONO TROVARE DELLE NOVITA' SORPRENDENTI.

Tutti gli individui sono a conoscenza del fatto che riflettendo su

determinati argomenti e che a causa della riflessione

si puo' migliorare l'argomento ad origine.

Per esempio il correttore di bozza agisce su un lavoro piu' o meno

analitico, creato all'origine da qualcun altro che poi e' l'autore;

e il correttore di bozza dopo aver "aggiustato" il lavoro originale

e si trova che tale lavoro puo' essere ampliato con successive

revisioni sia dall'autore che intercala aggiuntivi

interventi del correttore.

Questo ciclo di lavori analisi-miglioramento analisi-miglioramento

e' conosciuto non solo, ma in certi casi si ritiene che

sia indispensabile.


Con questo s'intende dire che il miglioramento "logico" che avviene

dall'impiego dell'intelligenza causata da ulteriori fasi

di riflessioni e' conosciuto ed impiegato con consuetudine giornaliera.


Ma anche se e' consuetudine giornaliera gli elementi ispirativi

e creativi devono attivare l'intelligenza impiegata.

Pero' questo impiego della riflessione e' affidato

agli umori della personalita' dei partecipanti perche'

la riflessione si basa al momento solo sulla spontaneita' e


sull'esperienza degli "addetti ai lavori.

Quando poi nasce la certezza che l'intelligenza crea dei

risultati definitivi in riferimento ai lavori sottoposti ad esame

essi arrivano al completamento ma a priori l'intelligenza non e' ne'

garantita nella sua predizione cioe' si lavora "improptu" a canavaccio

spontaneamente "ad hoc" con la sola speranza che gli esiti finali

siano soddisfacenti.

Il lavoro spontaneo pur essendo inevitabile ed criticamente importante

all'origine, difetta pero' della precisa scientificita'

del lavoro sistematico.

Agire spontaneamente non necessariamente significa agire

scientificamente usando la matematica, la geometria e la misurazione

le quali garantiscono una assoluta fermezza

dei fatti che in definitiva vengono determinati da fenomeni naturali.


Dato che lo " HIAM " inequivocabilmente dimostra la certezza

dell'ingrandimento dell'intelligenza personale

a questo punto c'e' da rispondere alla domanda fondamentale

in cui ci s'interroga sul quesito di che cosa e' questa

intelligenza da impiegare durante la riflessione e

ci s'interroga da dove essa proviene, quali sono le origini

dell'intelligenza e di quali elementi questa intelligenza e'

costituita.

Come risultato finale l'intelligenza "vede" i fenomeni naturali

come dei fatti da controllare ma sempre intrisicamente

convenienti alla sopravvivenza oppure al miglioramento di essa.

Dunque l'intelligenza e' sempre motivata obbiettivamente o

soggettivamente dal bene.

Tutte le creature ed in particolare anche l'uomo nel contesto

della della propria esistenza vivono dunque da un momento

all'altro, continuamente ed incessantemente cavalcando

il progressivo vivere senza mai fermarsi nell'instantaneo esattamente

come farebbe un surfista il quale con la propria tavola di volta in

volta rimane attento al controllo del proprio equilibrio che si

protrae da un momento e nel prossimo istante.

Il bordo della tavola procede, come avviene nello sciare come una lama

tagliente che prende supporto e movimento nell'acqua dell'onda in una


e nella neve e ghiaccio nell'altro caso ad fare avanzare il

partecipante che trova il procedersi in quella forza di vita

che gli scorre sottostante.

Si puo' vedere il progressivo avanzamento del surfista nel momento

del "surfing", il quale rimane un ospite dell'ambiente

marino e del mare e delle sue potenti onde che hanno preso in quel

particolare momento la direzione del vento e della temperatura

dei fondali. Ma questo ospite avanza nel momento del "surfing"


trova il suo progressivo avanzamento nell'onda che ha forza.


Smettendo di giocare con l'onda l'ospite prima o poi lascera'


le onde e tornera' a casa ma la forza e il movimento del mare

che in questa metafora rappresenta la vita dell'universo

non cessera' di avere quella forza continua che da origine alla

trasformazione del vivere universale.

Come la tavola de come surfista che s'immerge di taglio nell'onda

cosi' l'intelligenza umana trova supporto nell'onda del bene

che sorregge il trascorrere del movimento nel vivere nell'istantaneo.

Da un momento all'altro, da una goccia d'acqua dell'onda alla prossima

in susseguenza si trova quella gloria del bene che determina

la forza dinamica che sorregge la tavola facendola scivolare

sull'onda ma tale bene e tale forza oceanica propulsa con forza

il vivere dell'uomo il quale deve trovare in se stesso la forza

e il proprio equilibrio "spirituale" nel vedere la progressione

della propria sopravvivenza nell'amore del controllo della vita fatta

di onde in alternanza.

Dunque proseguendo nella nostra metafora se si vedesse la fede

religiosa come la forza del vivere essa rimarrebbe cieca senza

in assenza dell'indagine scientifica che rappresenta l'intelligenza

necessaria a continuare a vivere.

Ma il movimento delle due e' dato proprio dalla progressiva

trasformazione che da una parte trova il continuo riaffermarsi

dell'amore e dall'altra il suo acume che permette l'avanzamento del

discernimento portato dall'indagine la quale mantiene l'obbiettivo

finale che rimane il tentativo di controllare lo stato naturale

dei fenomeni.###
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Messaggioda Renato Porchetta » sab 09 ago 2014 01:23

L'accenno all'uso dello HIAM il quale causa l'ingrandimento dell'intelligenza analitica indica come il senso religioso

dell'uomo trasforma il proprio “senso della sacralita' “ delle cose studiate in un maggiore discernimento.

Questa trasformazione avviene quando si “studia” l'avverarsi della perfezione mantenendo pero'costante il parametro dell'amore.




La visione scientica del Dio e' qui' riportata brevemente come una chiara indicazione dove si puo' intuire la natura della perfezione e della sua forza che diventa geometrica, aritmetica e matematica. Attributi che l'uomo stesso vede la perfezione stessa usare nel suo inarrestabile procedimento di dare continuita' alla vita universale.

La perfezione nella sua azione e' sempre caratterizzata dall'avere il fine della sintonia. Cioe' di portare

l'unificazionen di due o piu' circostanze ad agire nello stesso istante e cio' deve essere visto come sincronismo delle parti.

Per questo motivo in un aspetto piu' grande si vede la perfezione agire nella mente dove essa stessa perfezione e' sinonimo d'amore s'intende che la creatura umana nasce con la natura di avvertire la perfezione e questa percezione rende il sentimento dell'amore e viceversa.

Ma dal punto di vista aritmetico la perfezione possiede insito in se il suo avverarsi secondo il concetto di complementazione il quale indica che cio' che si assume ad essere perfetto e' eletto ad divenire ad esistere in modo sincronizzato con qualcos'altro complementare nello stesso istante.


Dunque per una perfezione che si sta per verificare si puo' intendere un elemento che, aggiunto ad altri, serve a completare un tutto. Ma cio' non e' sufficiente perche', ancora una volta, bisogna aggiungere alla complementazione la tempificazione cioe' l'essere in sincronia: sincronia che indica la contemporaneità dei fatti o fenomeni diversi.

La perfezione "si compie" nel momento quando l'elemento da essere complementato cioe' mancante all'insieme

viene aggiunto alla "situazione principale" di cui la vicenda ovvero il completamento necessita alla perfezione per farla avvenire.


Dunque si puo' vedere la perfezione come un momento in cui "le parti identificate" di un evento si complementano tra

loro nel medesimo istante.

La perfezione e' un momento di unificazione, di coincidenza, d'incontro, di concomitanza che determina armonia la quale e' dovuta al sincronismo. Dunque la perfezione porta ad osservare l'unificazione di un insieme che sta a significare una combinazione unificata di elementi diversi, nell'istantaneita' del momento.


Portiamo due facili esempi.

Si pensi alla nascita di un neonato e si noti che la perfezione nel momento della nascita

“controlla” l'evento del neonato a seconda se l'evento segue l'armonia

dovuta al sincronismo di cio' che partecipa all'evento stesso cioe' in questo caso della nascita.

La perfezione in questo caso delega il controllo fisiologico a Nadre Natura dove essa non permette il suo avverarsi (il nascere) qualora ci fosse una violazione delle regole dell'armonia cioe' Madre Natura non permette che la puepera dia luce al figlio ne' prematuramente e ne' tardivamente al momento designato “perfetto” da Madre Natura dunque di far nascere la creatura ad un certo preciso istante e non in altri tempi. Si puo' anticipare che questa perfezione temporale e' precisa e non sostituibile.

Infatti Madre Natura comanda perentoriamente con massima autorita' l'esecuzione della azione della nascita cioe'

in questo caso, il nascere avviene quando tutti gli organi della creatura vengono ad avere una propria sufficiente e adequata “perfetta” funzionalita'.

Cioe' la nascita avviene nel momento esatto in cui essi organi sono dichiarati “pronti”, cioe'quando essi organi arrivano ad una "funzionalita' perfetta" e sono offrendo come partecipazione singola ma tutti coordinati tra loro. Il coordinamento tra gli organi deve essere sufficiente a sostenere lo scopo fisiologico del nascere perche' in questo caso "nascere" e' importante in quanto “nascere” significa anche continuare a vivere.

Dovrebbe essere ovvio per molti pensare che infatti tra le tante circostanze che determinano una nascita di un neonato per esempio i polmoni del neonato devono essere capaci in quel preciso momento di respirare da soli in modo indipendente; annullando cosi', con la separazione del cordone ombellicale, quella dipendenza congiunta alla sussistenza
del corpo del infante-nascituro, dipendenza dal corpo della madre dunque nascere importantemente in questo caso significa per il neonato anche acquisire indipendenza.

Lo stomaco, per esempio, d'altra parte, a sua volta, deve essere atto ad almeno digerire il latte e la digestione deve avvenire
all'esterno dell'organismo materno.

E anche il cuore partecipa come del resto molti altri organi all'armonica funzionalita' del tutto fisiologico.

E anche il cuore "funzionalmente" parlando" acquisisce al momento della nascita la sua "indipendenza"
mediante il suo insieme nevralgico di fibre muscolari che formano l'organo autonomo per forma e funzione donde per cui le sue pulsazioni devono essere capaci a dare vigore ad una completa circolazione del sangue sia nelle vene che nelle arterie anche se entrambe in m0mentanea trasformazione ma opportunamente esistenti nel corpo del neonato al momento di "venire al mondo".

E nell'intero sistema che vive anche le ossa e la nervatura dell'infante devono essere capaci anch'esse

nel loro insieme a sostenere un minimo di possibilita' di movimento ambulatorio.

Il quale movimento si sviluppera' piu' opportunamente e con piu' forza muscolare piu' tardi in un immediato futuro

ma che nel momento della nascita Madre Natura concede al nascituro la possibilita' di movimento dove per il momento

rimane minimamente sufficiente ed adequato allo scopo.

E la bocca e le labbra del neonato hanno al momento della nascita un minimo sensoriale di "sensibile prensibilita' ", anch'essa adeguata e atta a riconoscere il peduncolo-capezzolo del petto per ingerire il prezioso nutriente latte.

Perfino le corde vocali in concomitanza con l'aria dei polmoni sono pronte e possono emettere vagiti e cosi via


Dunque dovuto alla singola "perfezione" degli organi vitali i quali sono dichiarati da Madre Natura "pronti allo scopo" per cui funzionanti e necessari al vivere del neonato
Molti altri organi sono “pronti” di ciò che si trova in condizione di poter essere usato subito o di funzione che è in condizione di poter fare subito qualcosa .


La cosa interessante e' che quando il neonato viene alla luce tutti i suoi organi sono "funzionalmente perfetti" e giustificano
con le proprie singole finalita' l'insieme di eventi che sono designati all' evento: NASCITA.

Anche qui' l'argomento della nascita e' vasto e tralasciamo ingiustamente forse, tutto cio' che partecipa' al travaglio della puerpera della quale Madre Natura la predispone al dolore del parto.


al quale la perfezione da un punto di vista strettamente fisiologico e filosofico da' indipendenza e futuro.

Tralasciando casi anomali dunque non solo si nasce ma si nasce per vivere e la vita dopo la nascita per il neonato continua.

E allo scopo gli organi che servono a sostenere la vita, in questo caso si possono considerare in "armonia funzionale' " e la perfezione stessa potrebbe essere vista da un osservatore, posto all'esterno del neonato che nasce, dunque l'osservatore e' fatto testimone della perfezione che agisce in quel caso.

La perfezione agisce con forza la quale e' immanente e dove detta FORZA rimane senza una spiegazione scientifica totale.
I fatti scientifici nell'universo accadono ma nel loro avverarsi rimangono senza completa plausibile spiegazione.

ENTROPIA E' L'AVVICENDARSI DELLA MORTE
Qualora nel contesto armonico si fossero avverati dei difetti alterando la "perfetta funzionalita' " degli organi del neonato
l'entropia entrerebbe con prepotenza nello scenario del contesto e con la sua orrenda confusione porterebbe disordine alla funzionalita' degli organi del nascituro e lo stato entropico condurrebbe il felice evento della nascita ad una inarrestabile tragedia.

Nel caso dell'entropia cioe' del disordine funzionale gli organi soffrirebero dello stato anomalo in cui si verrebbero a trovarsi dove l'entropia ha lo scopo di alterare mediante disordine il "normale" ed equilibrato funzionamento.

L'entropia viene qui' citata per mettere in evidenza riconoscendola, per paragone, identificando la differenza che essa presenta con la perfezione, esaltando in questo paragone il valore umano della sacralita' della perfezione che nel suo comportamento, di finalita' consequite e da conseguire elargisce con forza grandissima il vivere di tutte le cose nell'universo.

La conoscenza di tutti i motivi per cui tutti gli organi che partecipano a sostenere la vita naturale di un infante e' molto estesa e questo non e' il momento di fare tale totale impossibile considerazione per cui allo scopo, in questo momento e' solo quello di indicare la caratteristica della perfezione che si basa sulla sincronia, sull''armonia che sincronismo rende facendo coincidere temporalmente due o piu' circostanze.

Dunque passiamo ad indicare brevemente un altro esempio il quale fa risaltare il sincronismo tra due eventi e ancora una volta quest'incontro prolunga la vita dell'uomo che poi e' il verificarsi di due circostanze al momento giusto ed anche in questo secondo esempio viene messo in risalto la possibilita' della perfezione che rende ancora una volta la continuita' del vivere.

Si immagini dunque un cercatore di tartufi che nel procedere in un grande bosco e avendo finito da tempo tutte quelle piccole scorte di cibo e bevande egli in un momento di critica necessita' dovuta a entrambe fame e sete, si potrebbe imbattere casualmente e fortuitamente in un albero di pesche selvatiche e acerbe ma tra tutte le pesche non mature, dure, acidite dal tannino e verdi se ne intravede una tra i rami che grande come un piccolo melone e' matura e dai umori si vedono perfino la trasudazione di liquidi dolci che fuoriescono dalla frutta essa la quale e' visibilmente dolce al punto giusto e al pieno della maturazione ed ancora pendente attaccata al verde pidicciolo dello stemma.
Bisogna lasciare all' immaginazione cio' che seguirebbe tra il tartufaio e la dolce matura grossa pesca pendente dai rami.
Ed ecco l'incontro!
Il punto della questione in questo caso non e' il motivo dell'incontro ma bensi' l'incontro stesso di due circostanze che si stanno per avverarsi in uno stesso istante .

Cioe' l'appetito critico e la sete atroce del trovatore di tartufi nel mezzo di un bosco d'alta montagna quando il cercatore s'imbatte nella pesca citata allora avviene l'incontro e tra tante altre cose quasi sicuramente il tartufaio struscera' anche per prevenire un'eccessiva sete del cane, un po' di quella pesca succulenta o almeno qualche buccia umida sulle gengive del suo lagotto al seguito.

Mangiata la pesca e portato un po' di sollievo alla pesante giornata di lavoro in questo momento la perfezione s'avvera e si verifica nell'incontro tra necessita' e l'appagamento della stessa. Filosoficamente parlando la perfezione anche in questo caso fa' si', che il vivere abbia una continuazione.
La presentazione di questi due esempi dovrebbe far crescere il concetto che la perfezione nel suo avverarsi e' vista dall'uomo come un atto di logica che l'uomo deve poter misurare e controllare al fine scientifico onde poter verificare che la sacralita' religiosa ha un riferimento reale nella realta' della vita perche' la scienza indica che un Dio lasciato a mente, senza riscontro nella realta', pensato solamente teorico e' un'illusione. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mer 13 ago 2014 03:42

L'ORIGINE DELLA VITA AMMETTE UN CREATORE MA
LA PERFEZIONE NON AMMETTE NESSUNA ORIGINE
E NESSUN CREATORE

vediamo il motivo scientifico di questa affermazione.

Nel precedente segmento scritto abbiamo indicato l'aritmetica
di due semplici casi sui quali la perfezione agisce ma alla stessa maniera
la perfezione "spinge" l'intero universo. Accennando la forza della
perfezione forse la mente difficilmente potra' comprendere in
completezza la totalita' della sua forza.

La forza della perfezione rimane senza spiegazione perche'
essa semplicemente AGISCE. La perfezione " AVVIENE "
senza che la scienza umana sia in grado, per il momento
almeno, di giustificare con esauriente sapienza i suoi cicli.

Osservando la perfezione la mente percepisce casi elementari e
semplici e la comprensione delle circostanze sembra, per casi elementari,
essere soddisfacente e questa comprensione e'
in corrispondenza a un certo livello d'intelligenza ma, man mano che le situazioni
prevedono una maggiore quantita' di elementi da unificarsi
la perfezione presenta un grado di complessita' che esula il controllo umano
e questa complessita' finisce con il limitare l'ingegno e con l'ingegno anche
il calcolo creativo viene ridotto.

Il processo della perfezione muove l'intero universo ma in se non ha fisicita': esiste e basta.
Per cui la perfezione in particolare puo' essere
vista come una " legge virtuale " oppure "spirituale" omnipresente e
agente nell'universo su tutte le cose e " tutto " deve essere
sottoposto al suo precetto.

Questo " tutto " include tutto cio' che esiste includendo elementi eterei cio'
significa anche l'atto della mente fatto di
pensieri e sentimenti dove anche loro devono aderire allo scopo
della perfezione il quale e' il bene che porta a mantenere la
continuazione della vita universale senza avere la possibilita' di
violarla perche' la vita e' “BENE” e la perfezione stessa coaugula il bene.

Nel segmento precedente citando la perfezione
brevemente e' stato indicato un semplice ma
fondamentale attributo aritmetico della perfezione stessa riscontrata dal
processo logico che mette in evidenza la peculiarita' con cui la perfezione con la
sua immensa e incommensurabile forza agisce e agisce
attivando la trasformazione delle sostanze fisiche e metafisiche.
Pero' bisogna osservare che la logica non e' scienza e tanto meno e' fede.
La logica e' intelligenza creativa.

Il ciclo di trasformazione che la perfezione impone e' inarrestabile
il ciclo e' perenne per cui tutto cio' che e' in esistenza e'
trasformato dalla perfezione che sostiene la continuazione della vita.
La trasformazione dalla sua parte e' "il movimento"
stesso che fa procedere ''l' avanzamento” dell'universale vivere.
La vita nella sua trasformazione ha “movimento” e questo movimento e'
prodotto dalla continuita' che la perfezione stessa impone.



Il processo della perfezione essendo universale viene ad essere
presente in "tutto"; essa e' presente anche nel vuoto fisico e
nel vuoto filosofico e nel metafisico e perfino nel nulla.
Perfezione significa " esistenza " e quando una qualsiasi cosa
viene ad manifestare il suo esistere questa esistenza viene a cadere
nella giurisdizione della perfezione che immediatamente la trasforma.

L'uomo giustamente e' portato a considerare la perfezione secondo una
base di convenienza, specialmente quando l'uomo incontra
casi dove la perfezione possa migliorare la sua stessa sopravvivenza
individuale e quella della sua specie.

Sembra essere un fatto inoppugnabilmente scientifico che la perfezione
indica il bene transformandolo in una moltitudine di eventi
i quali l'uomo e', data la sua limitata natura intellettiva, costretto
ad assumerli " contigui ".

Questa trasformazione " spinge " il vivere universale allora vivere significa per la perfezione
cambiamento. E a causa della trasformazione si determina una continua
successione di eventi " nuovi " che vengono posti, come abbiamo detto, in progressione
contigua e continua.

L'armonia della perfezione sta proprio nel raggiungere momento
per momento risultati impiegando il continuum temporale dove in questa
continuita' viene a trovarsi l'estetica, la bellezza, il bene etc.
Infatti, per esempio non ci sarebbe bellezza senza l'armonia della perfezione.

UN PO' PIU' DI LOGICA
Per la perfezione per esempio ogni risultato puo' essere considerato finale ma
anche temporaneo.

Il completamento dii un risultato e' una momentanea conclusione ma
importantemente il completamento del risultato avviene perche' in
precedenza erano gia' avverate le premesse che poi hanno
permesso di ottenere la conclusione.

Ma il passaggio da premessa/e a risultato avviene
secondo una logica di continuazione
che non e', a seconda della perfezione, stata mai interrotta o che abbia
sofferto salti o interruzioni cioe' come una catena di cui la presenza di
tutti gli anelli sia cosa continuativa e certa.

Il motivo scientifico per cui nella perfezione bisogna vedere la sua
continuita' logica sta nel fatto che essa " spinge “ e che questa spinta e' un cambiamento
delle premesse che poi sono le circostanze del vivere “ spinte “ ad "avanzare".
La mente vede questo avanzamento progressivamente considerando
un momento e poi considerando il prossimo contiguo al primo considerato e cosi
ad-infinitum.

Per cui la mente non potendo " seguire " una continuita' ideale che serve a completare l'unificazione
"salta" per cui deve considerare un momento e poi un'altro per cui suddivide
la continuita' degli eventi in vari "momenti temporali" suddivisi
con separatori demarcati.

Dunque essi " momenti" non sono considerati secondo logica ma
vengono considerati e messi in ordine secondo l'arbitrarieta'
del calendario umano e dello scorrere del tempo che
non esiste. (riprenderemo la questione del significato del
tempo in seguito )

Infatti non c'e' completa informazione che giustifichi in un modo
completo la continuita' logica cioe' come i passi intermedi
che caratterizzano " risultati finali cioe' come gli eventi in
trasformazione determinano susseguitamente e progressivamente altri
stadi fisici trasformativi (da uno stato fisico ad un altro o
da una fase ad un altra).

Dovuto a questa modularizzazione la mente dopo aver
posto separatori tra un evento e l'altro e' costretta "a saltare" per
cui gli eventi intermedi essendo trascurati non vengono ne' visti e ne'
capiti e cosi' facendo si perde la giustificazione della graduale e
progressiva azione di cio' che costituisce la continuita'.

Cio' e' senz'altro negativo ma l'uomo giustifica il procedimento modulare
spezzettando allora "la profondita' dell'istantaneo",
luogo temporale, dove la perfezione unifica i suoi elementi
nella contemporaneita' non e' raggiungibile perche' per "perfezione"
significa infinitamente perfetta includendo la perfetta contemporaneita'.

Dove l'istantaneita' e' il momento di perfetto sincronismo
usato dalla perfezione pero' la contemporaneita' (alias istantaneita')
per la mente rimangono solamente “ elementi temporali” intuitivi perche'
l'ideale del sincronismo non e' raggiungibile dalla creatura umana
rimanendo cosi' senza controllo.

Il concetto di contemporaneita' e' il momento in cui la
perfezione esercita l'unificazione degli elementi che vengono ad
essere “spinti” in trasformazione.

LA CONTINUITA'
La continuita' della perfezione e' un concetto importantissimo da
considerare in quanto se si dimostrasse con assoluta certezza il
suo continuum significherebbe che tutte le sostanze oppure
l'esistenza della sostanza dell'universo) e' sempre stata in
in esistenza perche' la perfezione necessita, prima della
trasformazione l'esistenza da trovarsi in continua esistenza,
Dunque per la perfezione essa “ sostanza universale e'
sempre stata in esistenza per cui non e' mai stata creata.

A causa della perfezione la fisicita' delle sostanze e' sempre stata in trasformazione e la quale trasformazione
ha sempre agito nel passato dove la "sostanza" sarebbe stata sempre in esistenza come sempre esistera' nel futuro.
Capire la continuita' della perfezione e' importante perche' la continua trasformazione di un
qualcosa che e' sempre stato in esistenza annullerebbe la necessita' di essere stata creata e di consequenza non ci sarebbe stato mai bisogno di un creatore onde per cui la vita fisica e' stata sempre in trasformazione continua ma questa trasformazione ha sempre preso luogo necessariamente su cio' che e' stato sempre esistente.
La perfezione non ha il compito di creare perche' e' un processo, e' IL METODO della vita.

L'agire della perfezione ha la caratteristica scientifica della
continuita'e la "continuita' del vivere " indica che la vita e'
sempre stata in esistenza in quanto vita. LA VITA e' sempre stata
una continuazione di essere, un “ essendo senza fine mai”.
Un "essendo" che in continuazione si protrae all'infinito.
Per cui non essere in CONTINUITA', per definizione matematica (e
senza alterarne la sua definizione) il vivere dell'universo essendo
in perenne continuazione non avrebbe ne' origine e ne' fine mai.

Capire che la vita' e' sempre stata attiva e' importante perche'
la vita infinita annulla cio' che avrebbe l'agenzia del
creare l'origine della sostanza l'origine della vita e implicitamente cio' che
ha un'origine necessariamente ha una fine.
Rimane impensabile che la vita nell'universo possa essere limitata dalla sua stessa fine.


Dunque sull'argomento della continuita' c'e' a rischio il quesito
dell'origine che in qualche modo significa che un " qualcosa " possa
essere creato dal nulla ma cio' che la perfezione indica e' l'eterna esistenza della vita la quale
si deve trovare, per commandamento della perfezione stessa, in perenne trasformazione.

D'altra parte se si considerasse che la perfezione modifica la
sostanza
e questo e' possibile perche' " la sostanza " era esistente
precedentemente
e cosi' a ripetere l'eseguirsi della trasformazione " ad-infinitum ".
La domanda da rispondere e' chiedersi da dove proviene la sostanza che con la
sua trasformazione la perfezione modifica.
Per la perfezione la provenienza c'e' sempre stata e non c'e' origine di
un qualcosa che e' sempre esistita.
La perfezione non potrebbe agire se la sostanza fisica
universale non sarebbe gia' in esistenza in precedenza cioe' prima dell'atto
trasformativo.

A questo punto c'e' da ricordare che per l'uomo "perfezione" (e la sua
continua trasformazione) determina il sentimento d'amore.
Amore per le cose buone della vita cioe' quel tipo d'amore che sussiste
e che emerge quando le cose vengono considerate perfette.

C'e' da dire pero' che l'uomo durante il periodo storico
non ha mai visto se stesso nella sua completezza spirituale nella dimensione metafisica in cui
avrebbe identificato se medesimo, ma l'uomo nella storia
ha quasi sempre delegato la propria natura intellettuale e spirituale
esternamente a se stesso ponendo l'attenzione del suo amore
"geograficamente " in " un altro luogo ".
Ma la trasformazione (causa massima della
perfezione), comanda un cambiamento.
Questo cambiamento e' inevitabile per tutte le cose e allora qual'e' la conclusione di
una situazione che ha delle premesse reali le quali dimostrano inoppugnabilmente
che il Dio storico "CREATORE" non e' mai esistito?

L'ETERNITA'
Non avendo origine e ne' fine la conclusione indica con chiarissima evidenza che la vita
e' "sempre stata" e sara' sempre in esistenza in continuita'.

La continuita' della perfezione dimostra la perenne esistenza della
materia per cui il vivere universale non ha
mai avuto il bisogno di essere stata creata sin dall'inizio, tanto meno
la vita universale non ha mai avuto la necessita' di impiegare
un " CREATORE " il quale e' sempre esistito nella mente dell'uomo perche' Dio, per l'uomo e' sempre stato
la concretizzazione metafisica esterna dell'amore dell'uomo.

Infatti non c'e' sempre stata un'insistenza la quale ha sempre indicato di vedere il Dio storico come sorgente di puro amore e anche come oggetto dell'amore umano cioe'quell'amore con cui l'uomo vive e che
ha dentro di se e con cui identifica se stesso.
La perfezione e la sua continuita' indicano il processo d'identificazione dell'essere umano perche' lui stesso, uomo, e' colui che delega il suo stesso amore a Dio. ###
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » sab 16 ago 2014 17:04

Errata Corrige Prima Parte
Si dovrebbe aggiungere l'e. c. perche' questa correzione viene presentata come un'aggiuntiva spiegazione dell'ultima parte
della conclusione (segmento scritto precedente) che riguarda l'effetto nella realta' che la perfezione-continuita' determina.

L'ESISTENZA DI DIO
Nell passato c'e' sempre stata un'insistenza di vedere il Dio storico non solo come amore per-se circoscritto a se stesso ma anche come oggetto dell'amore umano; ma Dio in assoluto e' rimasto in relazione all'uomo senza reciprocita' e la mancanza di questa azione scambievole indica che quell'amore con cui l'uomo vive e che ha dentro di se e quell'amore ultimo dell'uomo con cui identifica se stesso spiritualmente viene delegato a questa esterna entita' (Dio) la quale erroneamente e' ritenuta il creatore di tutto ma Dio stesso e' sempre rimasto un mistero e nessuno ha mai potuto dimostrarne l'esistenza.

L'AMORE UNIVERSALE DELL'UOMO
Paragonando il futuro con il presente l'umano avverte questo avanzamento trovando, a causa della continuita' una situazione nuova specificamente trova un futuro nuovo, diverso dal presente che l'uomo ha, a causa della trasformazione lasciato dietro di se . Lo ha lasciato nell' istantaneo e si ritrova nuovamente in un altro istantaneo.
Ma il nuovo futuro non e' opera di un agente esterno avente una fisiologia da "vivente' ma e' opera della dinamica della perfezione che si mostra all'uomo, a seconda di come l'uomo giustifica scientificamente i fenomeni naturali. In questo caso
mediante la conoscenza scientifica della perfezione stessa la quale spinge la trasformazione e la trasformazione procura la continuita'.
Il "deus ex machina" di tutto “ il movimento “ dell' universo che rende il futuro all'universo stesso , come abbiamo visto sono i “ moti “ della perfezione che sono: sincronismo, trasformazione, unificazione, contemporeneita' e continuita'.
Dunque ripetendo parzialmente il concetto , la continuita' stessa da' vita nuova la quale deve essere rivelata nella sua completezza dall'intelligenza umana.
In questo discernimento pero', data la posizione scientifica dello HIAM di cui l'amore e' una clausola assolutamente necessaria sono inclusi anche coloro che credono ciecamente in Dio perche' a causa della loro fede. allora qualsiasi avvenimento, includendo la fede religiosa anche se agli occhi del razionale il convincimento della fede non e' comprensibile ma potrebbe rendere al credente l'amore. Dunque anche se la fede oppure qualsiasi fede puo' condurre ai credenti l'amore i quali anche se resi d'amore non sono in grado di sostenere la scientificita' della metodologia dello HIAM, E ben venga l'amore attraverso la fede. Questa fede dunque puo' causare l'amore del credente che sara' lasciato nell'inutitilita di risolvere quello che la religione indica cioe': per il credente Dio rimane un mistero .
Questa affermazione a favore dei credenti per fede e' sottoscritta perche' al centro dello HIAM c'e' il sentimento dell'amore universale (agape, compassione, affetto) ma che poi la scienza si dirige concentrandosi e mettendo a fuoco il tema professionale. Pero' rimane molto soddisfacente il fatto scientifico che mediante questo "amore" applicato alla scienza promette un maggior controllo degli elementi che migliorano " attraverso il bene, atraverso l' l'amore e attraverso l'amore per le cose perfette" il vivere della specie umana.
Dovuto al fatto che anche gli atei e gli agnostici hanno la capacita' di amare essi possono orientare il loro sentimento d'amore verso qualsiasi cosa essi desiderano e del resto come per tutti gli altri, l' intelligenza riguarda l'universalita' che include tutti perche' l'intelligenza essendo universale rimane senza limitazione alcuna.
L'esitenza dell'amore e' un fatto il quale non si puo' negare allora essendo un fatto (la cui l'esistenza e' cosa certa per cui scientifica! dove l'amore di tutti gli individui coniuga la perfezione. (l' e.c. continuera' con " LA TRASFORMAZIONE (LAVOISIER, PARIGI 1794) "
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