da Renato Porchetta » lun 25 nov 2013 08:29
L'INGRANDIMENTO DELL'INTELLIGENZA INDIVIDUALE
LA TEOLOGIA E LA FILOSOFIA INFLUENZANO L'OSSERVAZIONE SCIENTIFICA DURANTE LA GESTIONE DELL' AMPLIFICAZIONE DELL' INTELLIGENZA
- HIAM
(L' acrostico in inglese HIAM indica il risultato-mentale che la semantica rende)
Il convoilgemento con la semantica da' luogo al grande beneficio dell'amplificazione dell'intelligenza. Ma non si dovrebbe
dimenticare che la semantica e' un metodo analitico di sistemizzazione e ordinamento tipicamente umano. Per cui questa
operazione logica e riflessiva e' determinata in un “clima umanistico” perche' e' l'uomo con le sue virtu' e con le sue
deviazioni la esegue.
ESSERE CREATURE UMANE E NON DIMENTICARLO
La semantica e' anche una ricerca dedicata, nella maggior parte dei casi, a trovare una piu' profonda conoscenza le di cui
parti verranno poi, durante il processo analitico, assemblate.
Per cui si puo' vedere questo importantissimo processo come una progressiva scoperta e costruzione dei significati complessi.
L'ESPERIENZA DELL'INTELLETTO
Anche nel processo scientifico la mente dell'uomo non rimane allo scopo di diventare “puramente obbiettiva” del tutto
indifferente rimanendo neutra, aliena ed esente dall' effetto delle proprie passioni, sentimenti, affezioni, odi e
pregiudizi.
Questo perche' la sensibilita' dell'uomo avverte sempre l'effetto nocivo del male e il beneficio del bene.
Allora la mente e' sempre influenzata dall'impatto emotivo dei “grandi” avvenimenti per cui essa percepisce avvertendo, per
esempio, le tragedie delle malattie incurabili e come anche, essa viene influenzata dalle atrocita' delle guerre e dal
comportamento criminale che putroppo e' presente in tutte le societa' del pianeta.
Tutte queste esperienze, immancabilmente e inesorabilmente si concludono con la morte di coloro che perpetuano queste
devianze dal bene di cui anche se non c'e esperienza diretta rimane nell'animo umano una indelebile testimonianza.
Nella maggior parte dei casi dopo afer affrontato queste negative esperienze la mente dell'uomo rimane intimidita e
immobilizata in una tristezza profonda accompagnata da frustrazione per rimanere incapaci a risolvere questo tipo di
problemi sociali.
LO SHOCK DEL MALE
In fatti si puo' essere partecipi diretti o indiretti, vittime o testimoni, nella sofferenza ma l' evento della morte e'
finale e non permette al moribondo di tornare in vita e offrire una testimonianza e nemmeno raccontarla. L'evento della morte
viene affrontato e completato solo da coloro a cui viene tolta la vita e non da altri. Gli “altri” possono solo testimoniare
il morire di qualcun altro all'esterno di essi in quanto non partecipi al fenomeno. Non li riguarda.
Ma il solo rendersi consapevoli di cio' che il male riesce a fare da' luogo ad una ripugnanza che diventa odio per il male
che per la sua atroce determinazione ad infliggere tragedie indicibili e ovviamente anche solo ad essere testimoni del male
il quale e' potente paralizza nel dolore le persone sensibili.
LA SORGENTE
Ma all'opposto di quei sentimenti che sono travolti dalle tragedie, con la stessa forza e intensita', l'uomo, non puo'
resistere all'attrazione della vita vista come la bellezza della gloria divina la quale momento per momento il suo “crearsi”
sembra scaturrire improvvisamente senza avvertimento alcuno da un passato ormai considerato trascorso e andato; e andato per
sempre. Ma il passato, importantemente, come sappiamo forma le premesse per gli avvenimenti che avvengono nell'istantaneita'
del tempo-presente (nel momento) in cui sembra avvenire l'apparizione improvvisa di nuove cose e nuove vicende.
Quindi questo “crearsi” di novita' nel presente compare come una pura e cristallina sorgente non d'acqua ma di vita che per
molti potrebbe sembrare un nascere di qualcosa dal nulla ma nel caso della sorgente d'acqua potrebbe sembrare che l'acqua
novella sgorga continuamente dal sottosuolo che sembra nascondere l'origine.
Dovuto a questo, molti individui, rimanendo senza una giustificazione credibilmente e possibilmente scientifica di cosa
accade nel sottosuolo alle falsde acquifere, essi suppongono che l'acqua che in quel momento fuoriesce gorgogliando dalla
sorgente sia il risultato di un fenomeno benigno ma anche misterioso e magico.
ANCORA UNA VOLTA LA PERFEZIONE “ESEGUE”
Allo stesso modo della sorgente si puo' pensare che la nascita di una creatura umana e' un "momento" fisiologico dato dal
parto ma la nascita e' sempre una presentazione di una vicenda nuova e avviene perche' il corpo della puerpera “avverte” il
completamento funzionale degli organi di cio' che era un feto ora nello stadio corrente e' nascituro.
La nascita avviene perche' da quel momento in poi, gli organi del neonato sono in “sincronia” con la capacita' di poter
vivere all'esterno del grembo. Certo e', che il neonato ha molta strada da fare per essere totalmente indipendente e autonomo
dalla madre cioe' fino a quando puo' assumere la posizione sociale di adulto ma la nascita e' un buon inizio.
FISIOLOGIA E INTELLETTO
La persona per tutto il periodo della sua vita considerando l'individuo appena nato e dopo un periodo di un ulteriore
sviluppo si trova nella posizione di partecipante alla vita stessa ma si trovera' anche a “testimoniare” direttamente e da
solo “la luce magica” irradiata dal flusso in movimento dell' universale vivere.
Ma in questo importyante momento di fisiologia si viene anche a trovare che il parto permette di far nascere un qualcos'altro
che sembra non appartenere esclusivamente ai processi fisiologici ma nel neonato al momento della nascita si crea nella sua
mente la sua intelligenza di cui come parte dell''intelligenza anche un qualcos'altro di grande importanza.
Cioe' con la nascita viene anche a insiedarsi la cosiddetta "coscienza".
INTRODUZIONE ALLA SPIRITUALITA'
La coscienza non puo' appartenere al reame tangibile della fisiologia perche' non e fatta di alcuna sostanza.
La coscienza e' importantissima per “dirigersi” nella complicata vita ma essa non ha sostanza fisica perche' e'
semplicemente “un paragone” fatto con l'uso della memoria da cui vengono fatte riaffiorare due o piu' fatti che vengono poi
ad essere paragonati a quelli vissuti oppure cio' che si ricorda viene ad essere combinato con altre esperienze.
Cioe' pargonando due o piu' circostanze con l'intento di trovare una violazione oppure una conformita' con certi canoni
personali che indicano all'individuo il bene o il male ma essi appartengono al comportamento dell'individuo stesso che si
propone la questione.
Alla nascita la coscienza viene data simultaneamente alla all'infante che viene alla luce il quale lasciando il cordone
ombellicale assume l' “accorgimento del Se”.
Nel momento della nascita la coscienza e' pura e incontaminata ed essa rappresenta un' unificazione con la vita “spirituale”
del nascituro da essere vissuta in futuro.
Allora la capacita' di vivere da' all'individuo anche una coscienza “spirituale" che sara' la consapevolezza morale dell'
individuo e sara' inseparabile fino alla fine del ciclo della sua vita.
L'UNICITA'
Sembra logico domandarsi se cio' che e' stato citato finora circa l'esperienza del neonato puo' influenzare il processo
intellettivo della semantica.
La risposta a questa domanda sembra essere ovvia perche' il modo di avvertire mediante i sensi questo modo di "sentire" e'
accompagnato dalla “sensibilita' mentale” per cui l'individuo essendo unico,indipendente e autonomo e' differente dagli altri
e questa unicita' influenza il pensiero perche' le varie esperienze di vita diventano idiosincratiche, cioe' personalizzate
in quanto il modo di ritenere le esperienze rispecchia l'unicita' dell'individuo stesso.
Infatti come vedremo tra poco citando una grande esperienza dell'individuo vede la differenza tra gli studi umanistici e gli
studi scientifici i quali separatamente portano anche ad una differente concezione della semantica per cui i risultati finali
verranno ad essere necessariamente differenti.
VEDIAMONE UNA DELLE CAUSE EDUCATIVE SE NON LA CAUSA PRINCIPALE CHE GIUSTIFICA L'UNICITA' DELLA PERSONA CHE AFFRONTA LA
SEMANTICA
La differenza tra gli studi umanistici e gli studi scientifici nel contesto della semantica e che nel caso della mentalita'
scientifica essa prevede l'impiego di un concetto molto familiare a coloro che sono propensi per inclinazione naturale alla
scienza. E questo importantissimo concetto rimane quasi del tutto sconosciuto agli altri, cioe' a coloro che rimangono
solamente nella cultura umanistica. Questo concetto proviene dall''uso dei sistemi di numerazione.
In fatti "i numeri" sono atti a controllare, misurare e dare riferimento preciso ai fenomeni "presi in considerazione”
specialmente durante qualsiasi l'analisi ma in particolar mode nella semanticai.
La differenza tra gli studi umanistici e gli studi scientifici dunque rimane nel l'impiego dei numeri e anche questa
esperienza fa parte del bagaglio formativo che modella il modo di il pensare; per cui la mentalita' che porta, forse, come
nel caso di tutti coloro che si avvicinano alla scienza, come minimo si potrebbe affermare che almeno inizialmente l'uso
delle numerazioni mettono a proprio agio coloro che si accorgono di avere una mentalita' tecnica.
Quindi "l'operatore umano" considera, in questo caso di una mentalita' inclinata alla scienza, la semantica con referenze
numeriche per cui "un generoso uso" dei numeri. In questo caso i pseudo-scienziati trovandosi in un ambiente gia' familiare
si forse si trovano in un modo di “lavorare” piu' consono alla propria inclinazione.
Per informazione, infatti le referenze di mappa della logica aristotelica durante il procedimento dell'assemblaggio dei
significati vede le parti della logica che forma la semantica necessariamente riferita mediante l'uso di numeri. Nel caso
dello HIAM si vede l'impiego della numerazione binaria.
Quando lo studio e' di modeste proporzioni ( “piccolo abbastanza” ) per dare riferimento alle varie parti della “stesura
logica” che si trova che durante il procedimento della semantica l'aritmetica binaria non e' strettamente necessaria,
perche' lo scolaro (operatore) in sede della semantica puo' ricordare a memoria le varie parti che lui stesso a concepito.
Ma l'impiego del sistema di numerazione binario diventa assolutamente necessario quando le "mappe funzionali" ( ovvero le
mappe che manifestano la logica impiegata) se di grande estensione , l'assenza di questa numerazione non farebbe gestire le
parti perche' senza una referenza numerica sarebbe come un individuo si trovasse in una grande libreria senza l'indice
generale.
Ma in questo caso, in cui si accenna lo stato del progressivo d'avanzamento della conoscenza accumulata attraverso il
processo della semantica, da un lato la si vede la semantica guidata dalla perfezione della sacralita' perche' nella
perfezione c'e' l'intento dell'individuo a fare bene ma da l'altro l'individuo deve prevedere l'impiego di elementari
fondamenti di aritmetica (anch'essi inventati dalla creativita' dell'uomo) per cui “umani” che poi sono elementari concetti
di aritmetica e accompagnati anche da un po' di geometria per individuare mappe, quadranti, riquadri, sottocampi etc.)
Questo non significa che necessariamente gli scienziati per avere una maggiore familiarita' con il mondo dei numeri
necessariamente prevalgono (perfino in anticipo) sugli umanisti perche' la familiarita' con i numeri permette loro di avere
maggiore “capacita” ma l'impiego di una visione di natura matematica anche se rappresenta anch'essa un tentativo di essere in
sincronia con la precisione.
Il significato principale dei sistemi di numerazione, dal punto di vista strettamente umano anche i numeri per la loro
esattezza che rappresentano le notazioni numeriche “tentano” di indicare il grado di "sintonia funzionale" in un sistema.
Per cui “sintonia” e' sincronismo per cui ancora una volta ci si deve riferire anche al significato della sacralita' che ha
per l'uomo. Cioe' la precisione.
SONO I NUMERI TEMPORANEI?
Per cui anche la semantica che procede con metodo in cui sistematicamente prevede l'uso di sistemi di numerazione anch'essi
rappresentano simbolicamente in "tentativo" di indicare la perfezione questo avviene mediante l'attributo dei numeri che
indicano con esattezza.
I sistemi di numerazione, sono usati sempre per indicare un certo "livello" non solo di funzionalita' ma anche di “profondita
“ di discernimento ( profondita' cognitiva) e sono capaci di dare esatte referenze anche se indicano "con esattezza" la
"momentanea" precisione raggiunta nei casi specifici al momento di una determinata conoscenza la quale e' sempre in
progressione di approfondimento e ampliamento.
Se uno non si chiede la domanda “quando” il sistema numerico e' stato usato, il riferimento numerico e' assolutamente
preciso. Cioe' quando l'uso dei numeri e' stato usato ad una certo livello di conoscenza che essa stessa veniva ad essere in
quel momento. Per esempio se si paragonasse l'uso dei numeri durante il periodo Assiro-Babilonese, certamente essi erano
esatti ma per lo piu' riferivano una certa "quantita' di conoscenza" la quale se venisse paragonata alla conoscenza corrente
si potrebbe dire che quei numeri erano utili per quel tempo storico ma la conoscenza degli Assiro-Babilonesi non era profonda
abbastanza per giustificare la scienza attuale.
LA PRECISIONE INDICA IL SINCRONISMO LA' DOVE PER SINCRONISMO S'INTENDE LA CONCOMITANA CON LA PERFEZIONE
Essere precisi e' un tentativo a trovare nelle cose la sincronia tra elementi “considerati”.
Dunque in questo tentativo che e' quello di sincronizzare, cioe'di unire due parti mediante "sincronia" CHE rappresenta il
tentativo di unificazione con la “perfezione funzionale” dunque anche nei concetti di matematica si chiama in campo quel Dio
che rappresenta lo stato della perfezione in equilibrio (Lavoisier 1776) .
Questo perche' molti, indicano il Divino come la Perfezione. Allora esiste un parrallelo tra la sacralita' la quale e'
proprio il concetto della perfezione sempre presente nella mente.
Ma si potrebbe anche supporre che la scienza tende ad essere troppo fredda e obbiettiva e non considera le passioni e i
sentimenti del cuore. La bonta' e' l'intenzione di fare bene ma dal punto di vista buddistico, per esempio, il bene ed il
male non sono fattori che appartengono a Madre Natura; la quale inesorabilmente, sempre e incessantemente procede nei sui
cicli ma "il bene" e "il buono" come del resto la compassione e il male sono fattori solamente, secondo il pensiero
buddistico esplicitamente e unicamente umani.
LA SCIENZA OSSERVATRICE DELLA REALTA'
Si e' gia' accennato che questo aspetto della scienza non solo trova, ma anche vede e testimonia una diretta e indiscussa
corrispondenza con la perfezione della sacralita' la quale non corrisponde ad un vago e vano desiderio di sognare ma
corrisponde alla dura realta' “scientifica” del vivere.
LA SIGNIFICAZIONE
Dunque abbiamo che "il senso della perfezione" il quale e' sempre presente nella mente e anche senza lucidita' mentale
cosciente e SEMPRE una referenza a cui le emozioni, sentimenti e passioni la prendono come modello di riferimento
Dunque la parte emotiva dell'uomo che sembra essere a prima vista indipendente e autonoma, dunque
questa capacita' di emotivita' puo' essere vista come un concetto non tangibile da una parte, mentre dall'altra abbiamo che
il "significare" ha un solo modo di essere, e' cioe' per "significato" viene in esistenza quando il significato stesso e' una
reale, tangibile e fisica contribuzione al vivere umano se non altro mediante azioni.
IDIO ONNIPRESENTE
Dunque questa corrispondenza che esiste tra lo spirituale e il concreto-tangibile che tratta la scienza
vede nel pensiero scientifico come daltro canto nel pensiero umanistico il tentativo seguire un "modello" che si desidera
essere tangibile ma questa fisicita' deve seguire il modello intuito nel bene della sacralita' perche' i due elementi
rappresentano la Perfezione.
E cio' vede la scienza capire e controllare la fisicita' dei fenomeni ma il modello di cui la scienza
si deve attenere, o tenta di non violare, oppure direttamente partecipa e' l'impiego del modello
e anche la scienza si deve adeguare nel produrre il continuum della perfezione.
Infatti durante una analisi di ricerca scientifica per esempio, la sacralita' e' trasparente e silenziosamente presente nella
mente del ricercatore e essendo non invasiva, la sacralita' e' anche inizialmente umile e non indica al ricercatore cosa egli
deve trovare (questo e' lasciato all'intuito del ricercatore ma la sacralita' con la sua presenza avvolge e penetra lo
spirito umano compenetrandolo nel tentativo di tenerlo unito con cio' che e' inteso per Perfezione e questa "presenza",
compagna trasparente, impalpabile, come una sconosciuta radiazione che si nasconde ai sensi ma che irradia il lucido pensare
mosso e accompagnato ad un intento del bene creativo ed inpirato cioe', ancora una volta, l'intento di procedere nella
direzione della perfezione del sacro.
Nella mente il contesto della sacralita' sembra per molti essere solo un concetto piu' o meno
avvertito coscientemente ma questo concetto rappresenta il "bene" e il "buono" i quali sono assolutamente indispensabile al
vivere dell'uomo.
LA MENTE CHE CREA
La composizione dei significati puo' dare luogo alla formulazione di complesse riflessioni di cui il controllo rimane labile
come nel caso della scienza che ha lo scopo, mediante referenza e misurazione, di controllare i fenomeni naturali sempre,
pero' al beneficio dell'uomo.
Il controllo e la manipolazione degli eventi, da un punto di vista scientifico, possono avvenire solamente mediante una
"conoscenza mirata" utile al controllo dell'evento specifico, per cui l'evento studiato in sede analitica sara' visto come
una giustificazione di informazioni opportune al caso ma da essere create e citando "la creazione" queste informazioni sono
"ricercate" perche' prima dello studio analitico esse non esistevano.
Dunque la semantica ha un riferimento molto familiare nel contesto religioso cioe' la semantica impiega la creativita' perche' e cio' che la mente e' capace di fare: creare. ###