[Pietracupa] Religione e Superstizione

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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » sab 16 lug 2011 00:45

Autore Renato Porchetta, Responsabile D'Officina

Manuale di installazione, uso, garanzia, mantenimento preventivo, tagliandi, pezzi di ricambio etc.

Si consiglia di fare il primo tagliando appena compiuti i primi cento anni d'eta'

Titolo: [Pietracupa] Il suo senso religioso e la sua superstizione.

Sottotitolo del manuale di manutenzione tecnica: " Come Funziona Dio "

INTRODUZIONE

Lo scopo di questa indagine scritta non e' quello di indicare che il cattolicesimo sia inutile ma quello di trovare delle valide soluzioni ai tragici attuali difetti nel cattolicesimo ereditati dalla storia.

DUNQUE VEDIAMO I MOTIVI DI QUESTA AFFERMAZIONE

L'ISPIRAZIONE E' UN ELEMENTO CRITICO NELL'UNIFICAZIONE DI DIO CON L'UOMO
Come la religione cattolica anche le piu'importanti religioni del mondo o meglio, quasi tutte le religioni hanno una ripetitiva caratteristica storica in comune. Infatti hanno esclusivamente esaltato Dio nella sua grandezza.
In questa esaltazione del divino il merito dell'uomo "ricettore del Dio" non e' mai stato accreditato di nessun valore.
Nella storia il paragone ossessivo e' sempre quello non di unificare. Nel contesto trovare un tentativo erroneo di trovare un significato esistente tra la morte e Dio ma il risultato e' quello di contrapporre con separatismo Dio e la morte delle creature viventi le quali danno una contribuzione alla vita dell'universo.
Non solo ma da un un recente periodo storico come il medioevo per esempio si trova un uso di una categorizzazione di colpe e peccati. Per cui l'uomo, non solo, viene in questa
posizione filosofica-teologica totalmente trascurato e annullato ma la creatura umana in rispetto al divino viene vilipeso, sottomesso e schiacciato dalla immensa grandezza di Dio.

In questa posizione intellettuale non c' e' ne` equilibrio e ne' intelligente oggettivita'.
In questo tipo di relazione tra il sacro ed il profano uomo c' e' disequilibrio e uno sproposito dei valori manifestati dai concetti.
Questa posizione cattolica e' un'ingiustizia che non rende un giusto merito all'essere umano.

Questo e' un atto di ingiustizia commesso storicamente da Madre Chiesa che deve essere corretto.

Cio' accade in molte religioni dove l'uomo erroneamente viene messo a confronto con divinita' imaginate e sognate infinitamente grandi e infinitamente perfette (divine) che nella loro immensita' fatta di fantasia incoerente trascurano la singola lucida intelligenza della mente umana.
Tale esaggerazione sorta da un'erronea teologia rende percettibile l'essenza religiosa del vivere basata su di un Dio "infinito" che agisce secondo la Bibbia, per esempio, schiacciando l'uomo per la sua ritenuta pochezza.
L'ingiustizia sta nel fatto che, d'altra parte "cosa", la forza che crea Dio e' nella mente dell'uomo onde per cui Dio e' la mente stessa dell'uomo. Da non trasurare la limitazione biologica e fisiologica.

Ma la teologia storica non avendo capito "come Dio funziona" ha creato il paragone ossessivo tra Dio e l'uomo basato su un errore di illogicita' d'immane grandezza.
Da come si capira' piu' in avanti si puo' annunciare che Dio e' perfezione "eterna" che genera la forza universale del vivere mentre l'uomo non e' ne' infinito e ne tanto meno "perfetto" ma il ruolo della creatura umana, d'atra parte come tutt'altro e "logicamente perfetto" nella contribuzione del ruolo stesso.

Dunque creare il paragone dove l'uomo e i suoi difetti sono messi a confronto con un "qualcosa" che per definizione e' gia' perfezionata ed "eternamente perfezionata" questo paragone sembra essere una idiozia.

Il paragone tra Dio e la creatura vivente e una idiozia perche' i termini del paragone separano; essi non congiungono 1' essenza divna con quella umana: i termini vengono paragonati tra loro per far prevalere uno sull'altro.

Dio esiste perche' l'intelliggenza del singolo uomo lo rivela, lo percepisce e lo esalta.

Senza la percettibilita' dell'intelletto del senso religioso il concetto di Dio nella mente umana non verrebbe ad esistere perche' la perfezione estetica, la giustizia, il bene ed il "buono" che la mente dell'uomo intuisce rimane un elemento naturale della natura dell'uomo.

Si puo' speculare positivamente che Dio e' universale e omnipresente ma la mente riceve questa ispirazione. La mente "riceve" il senso religioso che rimane ridotto e menomato per quell'individuo dotato di scarse capacita' mentali che finisce con rimanere senza la percettibilita' mentale e fisiologica dell'ammirazione religiosa.

Si potrebbero dire moltissime cose a questo riguardo ma tra le tantissime cose c' e' ne una che a causa della sua massima importanza va messa in rilievo in un modo molto particolare:
si deve indicare senza dubbio che Dio' e' un significato e un significarsi e un "significando-si".

Per cui mediante la percettibilita' la mente "avverte" il significato religioso perche' l'individuo non solo "vede" Dio ma vede anche se stesso in relazione all'essenza del divino in cui il "Self" e' parte della sacralita' universale nel suo significarsi.

La vita universale esteriore e l'essere del vivere e di cio' che vive nel momento dell'individuo.
Dio e l'uomo sono due elementi che possono essere visti all'unisono.
Per esempio il pensiero buddistico spiega molto bene questa relazione tra la natura vista come sacralita' e il suo partecipante al vivere della natura: l'uomo.

QUANDO GUARDI IL BOSCO NON DIMENTICARE CHE SEI PARTE DEL BOSCO (BUDDHA)
I. e. se consideri il vivere, se consideri il vivere nell'universo o come l'universo sta in questo momento vivendo non dimenticare che il vivere, la vita, vivono in te e sono dentro di te.

L'uomo, dalla nascita diventa testimone della magnificenza della vita ed e' anche partecipe "ad personam", in propria persona, all' evolversi della vita stessa; ma il pericolo rimane che "vedere"
Dio ed essere testimoni del vivere nella perfezione universale, non e' la stessa cosa come "essere Dio" o tentare di essere Iddio in senso assoluto. Cio' non e' possibile ma rileggendo il motto buddistico che dice " Quando guardi il bosco non dimenticare che sei parte del bosco " si puo ` interpretare l'argomento in in senso piu' ampio e essere consapevoli che il Dio opera con la sua natura di essere "vita divina" in totale perfezione che "avviene" immanentisticamente nell'uomo. Allora il motto buddistico indica che "guardando" Dio Lo si avverte e lo si percepisce con i sensi, perche l'individuo e' parte della sacralita' universale perfezione e Dio stesso e' opera della percezione della persona.
In moltissimi casi manca una consapevolezza di un Dio interiore che "agisce" e "opera" dentro l'uomo per cui questa "mancanza" risulta che molti rifiutano il concetto della natura sacra d'amore nell'uomo e rivolgono la loro attenzione, distraendosi, altrove.
E' come portare un orologio al polso senza esserne consapevoli. Per cui l'uomo non s'interroga se l'informazione sul il quadrante dell'orologio e' utile e ne' s'interroga come l'orologio funzionae
sfugge all'uomo il significato del sincronismo della perfezione cioe' del significato del "tempo" e della trasformazione. Dunque quando diventa necessario il controllo del sincronismo per "incontrare" o per "intercettare" la perfezione divina, questa conoscenza viene a mancare.

NARCISISTICAMENTE IL CATTOLICESIMO VEDE SOLO SE STESSO ANZI IL BOSCO NON VIENE NE' "AVVERTITO" NE' VISTO PER CUI NON VIENE NEMMENO CONSIDERATO
Questo e' sbagliato perche' molte altre culture hanno delle conoscenze filosofiche, differenti dalla cultura cattolica ma filosoficamente, teologicamente e praticamente validissime.
Le quali qui' in questo mometo d'indagine sarebbe compito immenso elencarle tutte per cui procediamo al punto dell'argomento in questione nel prossimo segmento.
[ Il manuale di come Dio funziona fornira' questa conoscenza ] ( continua )
END PART(1)
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (2)

Messaggioda Renato Porchetta » gio 21 lug 2011 22:10

[Pietracupa] Religione e Superstizione (2)
PART-2 (Start)
RIFLETTERE E' PARTE DELL'INTELLIGGENZA
La fisiologia e la natura tutta sono regolate da leggi perfette e incorruttibili ma l'attenzione dell' uomo e' distratta ed
e' rivolta altrove.
L'occhio dell'individuo (l'attenzione) e' rivolto al cielo azzurro e finisce che l'uomo non mettendo a fuoco l'immagine del Dio nella sua sacralita'
cioe' apprendere la vera essenza divina che e' "perfezione", l'uomo "guarda altrove".
E l'occhio dell'uomo (l'attenzione della coscienza) mettendo, erroneamente, a fuoco un qualcosa che non e' Dio e guardando, per esempio il cielo azzurro,
finisce con il credere che le nuvole siano Dio. Per cui l'uomo vagheggiando con la fantasia la quale ignora la realta'finisce, come dice Paolo Conte in
una delle sue canzoni, l'uomo finisce con il parlare alle nuvole, cioe' invano.
Dunque dovuto al fatto storico che la teologia ha schiacciato l'uomo perche' l'erronea posizione teologica ha messo ha confronto la limitazione umana
con la sacralita' dell'immensita' divina, la teologia non ha tentato nella storia una comunione tra l'uomo e Dio ma ha tentato un confronto tra l'umano
e il divino.
Dunque in questa posizione spropositata in cui si vede un errato paragone si esula dall' equlibrio buddista dove s'invita a vedere il bosco come
un elemento in cui Dio e l'individuo in unisono sono concomitanti e concorrenti "all'essere il bosco": a considerare l'uomo, anche se nella sua
limitazione del ruolo di essere non il bosco nella sua interezza ma "parte del bosco" ma che anche se la creatura e' parte del "bosco" la creatura
vivente ha in se tutte le caratteristiche dell'universale significato di perfezione.
Questo sproposito nella relazione uomo-Dio fa della teologia cattolica corrente un parlare alle nuvole perche' non mette ha fuoco la caratteristica
dell'essenza divina nell'uomo.
Per l'uomo Dio e' una consapevolezza di perfezione che proviene da un "avvertire" mediante percezione sensoriale il senso religioso nella coscienza
dell'individuo.
Ma nella maggior parte degli individui questa consapevolezza viene a mancare e Madre Chiesa non ha la conoscenza da insegnare.
SE TI PARLO MI DISTRAGGO (CONFUCIO)
Questa "percezione del divino", questa consapevolezza della coscienza che rivela il senso religioso e' un'rendersi conto":"una presa di coscienza"
della perfezione. Nel caso del folosofo cinese non necessariamente deve divenire una idea o un pensare e ne' necessariamente colui
che, come Confucio, l'avverte, deve sentirsi obbligato a communicarla o farla divenire un'idea per gli altri o un modo di
"pensare" deve essere commutata a parole, dette o scritte, o deve essere tradotta in imagini da essere publicate.
La percezione di Dio nella sua perfezione puo' essere vista come una testimonianza del singolo con fine all'esperienza religiosa
stessa, la quale non necessariamente l'idividuo che ne fa esperienza senta la necessita' di condividerla ed usarla per fare "marketing", proselitismo
o creare ritualistici.
L' eseperienza della consapevolezza della perfezione e' l'amore nell'uomo e viceversa ma puo' rimanere circoscritta nella sfera personale dell'individuo.
Ma come si e' accennato La perfezione universale si rivela nella mente dell'individuo solo se c'e amore per la perfezione stessa.
L'unificazione della la perfezione del divino con l'uomo avviene in stato di compassione (Buddha) e d'amore.
MADRE NATURA FORZA VIVIFICA INFINITA MA ANCHE SFINGE IMPIETOSA
Tutte le religioni escludono il merito dell'uomo che nel sopravvivere agli impietosi attacchi di malattie e di catastrofi ambientali portate da
Madre Natura
che impassibbilmente uccide l'individuo, sconfiggendolo nel mancato uso dell'intelligenza.
Il contadino, il chimico, l'economista, lo scienziato etc devono conquistare a carissimo prezzo la conoscenza della scienza che porta la speranza
di farlo
continuare a vivere se non altro a farlo sopravvivere ancora per qualche giorno.
Il che significa continuare a vivere un po' piu' a lungo per non cessare la perfezione nella coscienza .
Allora la teologia messa a confronto con i limiti della realta della vita, rimanendo senza risposte alla concretezza della sofferenza e della morte
umana
rimane offesa perche' il Dio infinito pregato e venerato ed esaltato da una teologia carente la quale non trovando corrispondenza nella realta' non
giustifica mediante conoscenza teologica Dio ma la posizione teologica lo fa rimanere imprigionato in un concetto vago ed illusorio.
Il pensare umano e un prodotto della mente per cui il pensare umano corrisponde a cio' che l'uomo e' capace di pensare e che corrisponde ad essere
uomini
ed alla limitazione di essere uomini con la capacita' latente di essere ispirati.
Il pensiero umano che mediante sensibilita' e percettibilita' "avverte" il senso religioso
e' ora, e sara' sempre nel futuro limitato; particolarmente se messo a confronto con cio' che e' Dio.
Dio non e' un concetto del pensiero umano ma Dio e' un universale dinamico modo di essere
ma Dio e' una universale dinamica forza che rende il vivere nell'intero cosmo
e che agisce in universale unisono in perfezione.
Dunque il pensiero umano sente la necessita' e l'estremo bisogno di concepire Dio ma Dio non e' il pensare dell'uomo.
Dio come vedremo in questa indagine scritta e' tutt'altra cosa.
Ed in fin dei conti venerare il Dio significa venerare cio' che la mente avverte in coscienza di perfezione ed
equivale a venerare la propria sacralita'. Cioe' il Dio che opera nell'individuo che fa parte "del bosco", cioe' il bene e il buono in se stessi.
PART-2 (End)
QUALCHE PREMESSA
Questa serie di indagini scritte che verranno pubblicate nel sito di Pietracupa
saranno pubblicate in modo progressivo in questo sito web e avranno il compito di illustrare l'importanza della relazione
della mente con il divino. In questa relazione tra il sacro e l'intelletto si mettera in evidenza l'amplificazione dell'intelligenza.
A questo punto sembra ovvio indicare che ad una intelligenza piu' profonda debba corrispondere una maggiore coesione con cio'
che e' ritenuto "sacro".
Per cui se i presupposti presentati fossero accettati come validi allora, Onde per cui, s'illustra il modo di raggiungere sia una maggiore
spiritualita personale nel senso religioso e sia l' uso della ispirazione divina che si trasfoma in aplicazione dell'ordine, dell'armonia,
e del sincronismo spirituale con il concetto di perfezione divina esistente nella realta' e nella praticita' del vivere quotidiano
L'amplificazione dell'intelliggenza esula l'illusoria promessa dell' surreale fantastico ma fa del Dio una esperienza fisiologica reale
come assaggiare della cioccolata.
L'esperienza di Dio non deve essere un privilegio per pochi ma deve essere una esperienza pubblica e che mediante metodo educativo essere
insegnata a tutti.
Sfortunatamente la corrente teologia non ha nulla da insegnare e sopravvive solo su un concetto di superstizione basata su remore storiche erronee.
In questa serie di articoli si approfondiva' la conoscenza teologica che vede Dio insieme all'uomo e non quella di un Dio
infinito che usa la sua inimagginabile grandezza, come e' riportato in moltissimi casi dalla Bibbia e altrove, schiacciando per prevalere sull'uomo.
Per lo piu', nella la visione storica nella scienza del "divino sapere" si ammette solo l'assolutismo di Dio in assenza dell'umano.
(continua)
PART-2 (END)
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (3)

Messaggioda Renato Porchetta » ven 22 lug 2011 19:55

[Pietracupa] Religione e Superstizione (3)
PART-3 (Start)
GALILEO
Come una pallina da ping-pong contesa da due giocatori dove ognuno ha l'intenzione di controllarne la maestria
del volo al punto per poterne usare l'efficienza del controllo allo scopo di sopravvalere sull'opponente,
cosi qualsiasi argomento di teologia viene usato come una pallina da ping-pong per vincere.
Ognuno ha l'intenzione di controllare la pallina fino ad un livello di maestria per sopraffare
l'avversario.
Allo stesso modo qualsiasi argomento in discussione tra teologia e scienza, per esempio, vengono
manifestatmente publicizzate nel tentativo di riaffermare la propria egemonia sull "avversario".
Il fine di qualsiasi confrontazione non e' quello di cercare la verita' ma quello di vincere.
Questi "spettacoli" si avvicendano e vengono dati perche' tanta gente credulona li guarda
incuriosita ed e' disposta a vedere come "la partita" va a finire.
Uno spettacolo in cui la parte principale (come attore) non e' il significato della sostanza
di Dio si discute ma nello "spettacolo" il ruolo della retorica (che non ha il compito della
ricerca della verita' ma ha il compito di persuadere.
La retorica viene usata in questi casi indipendentemente da cio' che Dio e, indipendentemente
da cio' che la verita' e `, o sia, o fosse stata o sara'.
Agli spettatori e a coloro che danno spettacolo poco importa sapere che cosa la verita' e' cio'
che importa in questo tipo di "spettacolo" della retorica non e la ve'rrta' ma vincere.
Se l'argomento e' l'aborto la pallina in gioco diventa l'aborto.
Se l'argomento e' il nucleare allora la pallina sul tavolo da gioco e' il nucleare per cui
la retorica vede la pallina come 1' oggetto da controllare efficacemente e manipolarla
in modo tale, con maestria da sopraffare l'altra parte che viene considerata: l'avversario.
E usare la vincita allo scopo di ottenere adepti cercando di ottenere maggiore supporto
sociale. Ma il fine della retorica non e' interessata a cercare o vedere la verita'
ma bensi' la retorica vede se stessa e il contendente. La teologia e la scienza, per
esempio, sono da usare per taluni come si manipula la pallina da ping-pong in gioco.
Cio' che si vede nell'avvenimento agonistico e' l'amore dei teologi che si scontra
con l'amore degli scienziati ma entrambi proclamano che il loro interesse e'
collocato al posto giusto e che questo interesse non e' l'interesse dell'antagonista.
Nella storia queste "partitine" da ping-pong sono in corso da sempre e nessuno
vince mai pero' come anche nel corso delle partite di calcio, si trova sempre
il modo di rinnovare l'energia per il prossimo scontro.
L'antagonismo tra i due "avversari" e' in corso da sempre e' l'antagonismo non
finisce mai perche' le due fazioni sono separatiste e non hanno nessuna voglia di
unificare le conoscenze per essere d'accordo. Per cui si determina una tensione di
sorta nel disaccordo che diventa il motivo e la forza per attuare il tentativo di
sopraffazione e gli scontri continuano.
CIO' CHE LA STORIA RICORDA
Certe circostanze dei tempi correnti sono molto simili a quelle storiche. Per esempio,
le vicende come quella tipica e classica di Galileo, che dimostrano inequivocabilmente
e ripetitivamente
che la scienza irrita quella teologia la quale per ignoranza e superstizione non
riuscendo a controllare la scienza a mediante l'uso della morale bigotta e allo stesso
tempo non comprendendo la scienza stessa la teologia bigotta tende a separarsi dai fatti
inoppugnabili dimostrati dalla scienza.
Questa separazione avviene perche' la teologia con forza inamovibile rifiuta
estrenuamente fatti scientifici che tendono perfino a mettere nel ridicolo quel
fanatismo ossessivo religioso.
Quando la teologia fanatica e separatista viene messa a confronto con la propria
limitazione, in moltissimi casi la consapevolezza della limitazione teologica non
viene accettata in modo da dare luogo a riflessioni ma questo tipo di fede portata
ad oltranza genera in molti casi non sincero amore per la ricera della verita'
mediante la constazione di fatti ma fanatismo religioso.
Per cui questo tipo di teologia mantenendo strenuamente una posizione filosofica-teologica
ossessivamente che si ferma congelandosi solamente sull'amore storico per un Dio oscuro,
imperscrutabile, misterioso e non giustificabile che la teologia stessa non puo' spiegare
in modo plausibile. Molte affermazioni religiose storiche non corrispondono alla realta'
per cui queste posizioni teologiche acquisiscono l'illusoria e fraudulenta pretesa da
ciarlatani dove esse stesse generano cio' che loro esse stesse non vorrebbero
generare: la supertizione.
La scienza presenta fatti e i fatti non hanno bisogno di fede per essere accettati
e creduti.
Per esempio il cielo. Non c'e' bisogno di fede per accettare l'esistenza del cielo;
il cielo e' un fatto. E come anche il respirare che non viene contradetto perche'
e' un'altro fatto talmente naturale che e cosa ovvia; ma Babbo Natale e il suo
navigatore spaziale, la renna Rodolfo, non esistono per cui i bambini, per esempio,
hanno bisogno di "fede" per credere nella loro esistenza.
Fede e l'esperienza del reale entrambe vengono ad essere "avvertite" dalla mente.
Entrambe vengono ad essere "esperienze" della mente ma la fede e' un affetto, un sentimento,
una emotivita' mentre l'altra, la scienza e' una esperienza di vita che diventa fatto
reale indipendentemente dalla fede.
Il sognare e l'esperienza fisiologica della realta' sono tutte e due "esperienze" mentali
ma per evitare la confusione tra cio' che e' sogno e cio' che e' realta', l'intelligenza
le deve distinguere.
Dopo di che, l'intelligenza scieglie la posizione piu' idonea all'individuo alla quale
deve dare un proprio supporto emotivo.
E' impensabile che un individuo possa vivere senza il sentimento d'amore ma e' altrettanto
impensabile che una persona non dia credito, per esempio ad una medicina che efficacemente
debella una malattia. Ritornando ai casi storici di Lavoisier e Galileo dire "Illuminismo Francese"
bisogna individuare intelligentemente in esso non la parte accusatoria minimalista che irrito'
irrevocabilmente il Vaticano ma quel particolare contesto scientifico dell'Illuminismo
di Antoine Laurent Lavoisier (1794-6) il quale inizialmente venne trascurato dalle
"scienze sociali"
e rimase incompreso dalla teologia del tempo.
Questa resistenza culturale non ha potuto far riflettere teologicamente su cio' che e'
Dio e come intelliggenza lo avverte "sensorialmente" ed il suo metodico funzionamento.
Dove "metodo" e' trovare
mediante ispirazione e intelligenza che permettano di capire la natura dei fenomeni
religiosi dove avere metodo significa avere intelligenza di capire "come funziona".
Un esempio retrivo e retrogrado e quello di coloro che amano ritornando ossessivamente,
per esempio, solo alle usanze del passato e diventano per fanatismo religioso ostili a
capire nuove conoscenze valide di pensiero filofofico, religioso e scientifico.
Sara' sorprendente scoprire in questa serie di articoli che la teologia senza dover
cambiare minimamente i sui canoni fondamentali puo' essere approfondita con nuovi
sorprendenti criteri scientifici che da una parte convalidano certi fondamenti religiosi
ma dall'altra una direzione scientifico-filosofica presa a prestito (derivata) dall'
Illuminismo Francese e da alcune parti del buddismo offrono nuove e validissime
justificazioni teologiche.
Anticipandone una rimane quella che indica la perfezione dell'universo.
E non si deve dimenticare che un amore per Dio che non renda alla mente "meraviglia"
rimane priva dell' ispirazione. La mente senza ispirazione rimane chiusa in un sentimento
che non da' luogo a altri. Per cui la fissita' dell'ossessione religiosa rimane
una "esperienza mentale: confinata e circoscritta a se stessa e non raggiunge nulla di nuovo.
Il significare e' semantica che richiede un intelligente ma rigoroso componimento nel reale.
Significare e' creare una realta' che prima era inestistente ma senza un significar-si si ha
che fare con una mente cieca alla luce dell'ispirazione; per cui Dio stesso nel caso della
cecita' dell'intelletto non viene ad essere rivelato nell'intelligenza.
La cosa interessentante e' che dopo il medioevo cio' che promuove o sprona incitando
l'avanzamento della teologia non e' lo studio o la ricerca teologica intellettuale
di "Madre Chiesa" ma bensi il pensiero scientifico che contrappone fatti all'ignoranza
della superstizione religiosa. "Madre Chiesa" rimanendo senza risposte valide non puo'
pretendere di guidare nessuno perche' le persone che si trovano ad affrontare problemi
personali atroci, prese dalla disperazione e non trovando risposte nella ciarlanateria
ecclesiastica si rivolgono altrove -- dunque, per mancanza di valide justificazione
al concetto religioso cosa o chi crea "superstizione" e proprio la difettosa carenza
della conoscenza di Dio formulata erroneamente da "Madre Chiesa".
Questo e' un problema che storicamente e' rimasto irrisolto ma come vedremo in questa serie di articoli
"il metodo" originato dall'interpretazione scientifica
dell' Illuminismo Francese di Lavoisier coniugato con la pietra miliare della cultura ZEN esse entrambe
risolvono pienamente nel tempo attuale cio' che per secoli "Madre Chiesa" non e' riuscita a fare.
(continua)
Il prossimo segmento include un commento sul proselitismo
basato sui santini stampati di Santo Procopio che in Asia non hanno funzionato.
PART- 3(End)
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (4)

Messaggioda Renato Porchetta » sab 23 lug 2011 20:46

[Pietracupa] Religione e Superstizione (4)
PART-4 (Start)
FEDE E RAGIONE - Enciclica: FIDES ET RATIO
Nella mente "si compiono" sentimenti ed emozioni associate con il sognare che sono spesso e
volentieri concomitanti con le esperienze reali in cui la fisiologia e' la causa delle esperienze.
La fede e' un sentimento d'affetto e d'amore ma essendo uno stato emotivo
non e' un fatto scientifico.
La fede e' un sentimento che crea nella mente 1' emozione del sentimento
dell'affetto del "credere".
La fede e' emotiva e non ha bisogno di "dimostrazioni-per-credere".
In certi casi questa fede pero' assume intensita' che danno luogo a
situazioni eccessive, meglio dire: esasperate.
Il fatto scientifico della fede e' che essa come sentimento, senza dubbio,
esiste ma essa esiste come una emotivita'.
L'intensita' e il perdurare di questi forti sentimenti che sono causa o concausa
di credere in qualchecosa spesso, in alcuni individui, arrivano a
lambire la soglia dell'ossessione la quale, come gia' abbondantemente detto,
la fede puo' arrivare perfino al rifiuto del ragionamento logico.
Questo rifiuto che poi e' una resistenza-mentale fatta di una emotivita' che
previene la mente ad aprirsi, ad "accettare", questa "resistenza-mentale"
dispone la mente al disiorentamento perche' non permette ne'
alla coscienza e ne' all'intelliggenza personale di distinguere il sogno in cui
"la fede" vive racchiusa dalla realta' degli avvenimenti.
Il credere non e' una imparziale "obbiettivita' fatta di ragionamento logico che proviene
da una intelligente riflessione; per cui "il credere" mediante "fede" e'
una emozione racchiusa, a se stante.
In quei casi in cui la fede raggiunge intensita' estreme questa intensita'
influenza la mente che diventa solo percettibile del fantastico e dell'assurdo.
Infatti una delle circostanze piu' esemplari della "fede-cieca" e' quella del pensiero
cinese che arriva a credere nel filosofico "Nulla".
Una fondamentale filosofia cinese, infatti, indica, erroneamente,che la vita si crea,
momento per momento, dal Nulla perche' questo pensiero cinese, assume, che
il Nulla sia 1'opposto, l' inverso e il contrario della formazione (creazione) del tangibile.
Ovvero che il crearsi esiste perche' il creare fa "apparire" improvvisamente sostanza e
materia dal "Nulla". Metaforicamente: il "Nulla" (Void) replica la relazione
dei colori con il buio. Perche' si sostiene che che i colori (luci ed immaggini) vengono
ad esistere come contrapposizione al buio il quale viene indicato come "assenza di luce".
Con l'introduzione del "Nulla" dal quale, secondo il cinese, tutto proviene, rimane
il fatto che se il "Nulla" fosse pensato come causa prima del creare, questa filosofia del "Nulla"
che si assume "origine" dell'esistenza delle cose diventa separatore tra un evento e l'altro
perche' ogni evento che viene a crearsi, secondo la filosofia del "Void" ha solo origine nel "Nulla".
Ebbene questa catena progressiva di eventi provenienti dal "Nulla" non permettono una
continuita' logica aristotelica perche' tra un evento e il prossimo c'e' l'assenza
della continuita', infatti, a seconda del pensiero cinese, tra un evento e l'altro
c'e' il Nulla. Se uno domandasse ad una persona cinese perche' accetta questa filosofia
del "Nulla" il cinese risponderebbe:" perche' sono cinese e ci credo".
Dunque il discorso della "fede-cieca" riprende e si ripete.
Come vedremo l'illuminismo francese demolisce questa posizione filosofica cinese
perche'il "Nulla" non e' dimostrabile perche' essendo "Niente" il Niente e'inesistente.
Si possono dimostrare le cose che esistono non le cose inesistenti.
Ma secondo questa posizione filosofica cinese il creare sussiste perche' c'e' il "Nulla".
Cioe' il cinese definisce "creazione" in contrapposizione a un qualcosa inesistente
che, dunque cio' che si crea sussiste perche' prima del crearsi c'era il "Nulla".
L' Illuminismo Francese di Lavoisier invece mette in luce l'eterna metamorfosi
dell'universo.
Ovvero la trasformazione e se l'Illuminismo Francese dovesse considerare il "Nulla" e la
creazione come contrapposizione al "Nulla" l'Illuminismo Francesse si oppone
a questa illogicita' e sosterrebbe che una
gallina esiste perche' c'e' stata una trasformazione di un uovo da cui la gallina
proviene. E prima dell'uovo, Lavoisier indicherebbe, che la gallina-mamma che feto'
l'uovo, prima di essa un'altra gallina-mamma fece un uovo prima di essa,
e cosi' via a ritroso nel tempo, da uovo in uovo e da gallina in gallina.
Secondo l'Illuminismo Francese il "Nulla" se lo si paragonasse alla realta' della
trasformazione della sostanza non e' mai esistito perche' annullerebbe il "continuum"
del vivere.
Purtroppo in un processo educativo sbagliato che include anche le esperienze che si fanno
durante la vita, sono anche le esperienze storiche individiduali e pluralistiche
che esistono in una societa'. Come Madre Chiesa, cosi' alcuni cinesi sorreggono erronee
ideologie; ed e' facilissimo porre la mente di coloro che hanno la sfortuna di
vivere in tali regimi sociali a, mediante fede, acquisire e sostenere falsi valori.
D'altra parte la mente umana a causa della sua intima connesione con la sua stessa
fisiologia del cervello include anche la capacita' di sognare.
Ma la mente, anche se sogna, puo' solo pensare a cose reali o pseudo-reali, la mente non
puo' concepire il non-esistente.
E indicando ancora "fede-cieca" Sfortunatamente per i cinesi il "Nulla" non esiste
e la mente umana non puo' intrattenere il "Nulla" e ne' "avvertirlo" sensorialmente,
onde per cui il "Nulla" non e', in realta', in alcun modo gestibile.

In altre parole, per la mente il Nulla non essendo in esistenza non e' nemmeno pensabile.
La mente puo' pensare a cose (idee) in esistenza o cose che potrebbero esistere.
La mente non puo' ne pensare e ne imagginare l'inesistenza e come ,
tanto meno, l'infinito e ne' l'imponderabile.

IL RISCHIO DELLA LIBERTA' SCONFINATA
Si puo' essere certi che i sentimenti e, la fede in particolare, essendo "libera" da
limitazioni e costrizionie reggimentazioni rimane non condizionata dai fatti. La fede
puo', in questa liberta' errare e dar luogo a degli spropositi
perche' senza la limitazione del reale la fede puo' facilmente sconfinare nell'immagginario.

Il "Logos" e "Ratio" riportata nell'enciclica, entrambi non contribbuiscono
alla teologia che il pensiero scientifico dell' Illuminismo Francese
propone la scienza puo' essere vista come una finestra capace di osservare
i fenomeni della la perfezione divina.

Dunque questa limitazione teologica diffusa nel mondo ha portato la triste
consequenza che per esempio
I SANTINI STAMPATI DI SANTO PROCOPIO IN ASIA NON HANNO FUNZIONATO
Il cattolicesimo ha anche la caratteristica di un attivo proselitismo.
A titolo di
esempio il cattolicesimo e' approdato in Cina ed e' anche andato anche in India
cercando supporto nel tentativi di arruolare proseliti; e sia ai cinesi che agli Indu
ha detto ai primi che credere in Zen o credere in Confucio o Tao Tszu,
dato che la religione cattolica e' superiore a tutte le altre,
credere nell'induismo oppure credere nei fondamenti della filosofia
cinese e' sbagliato per cui sarebbe molto meglio per i cinesi e per gli indiani
adottare "La parola in Cristo".
Dunque la teologia di un Christo-Babbo-Natale diffusa
attraverso "I SANTINI STAMPATI DI SANTO PROCOPIO" che vantano soli 2000 anni
e' stata messa a confronto con delle teologie come il Tao come l'Induismo,
come 1'Islam o il Buddismo, storicamente antiche dell'ordine di decine di miglaia
di anni senza che il cattolicesimo sia stato in grado di apportare un
reale miglioramento in queste vecchissime filosofie storiche.
L'azione cattolica in Asia sembra essere un sasso gettato in un placido lago
che ha creato disturbo facendo onde da cui una semplice metafora, a questo punto,
sia d'obbligo:" certamente il cattolicesimo in Asia puo' esser visto come un ragazzino
giovanissimo (com' e' la religione cattolica messa a confronto con i Tamil indiani
di 30.000 anni) e fa scomodo, se la religione cattolica ordina mediante
comandi militareschi indicando cio'che e' a da farsi culturalmente e spiritualmente
come un bambino il quale avrebbe la presunzione di comandare un vecchio sapiente
di 90 anni.
Il vecchio saggio infastidito dalla scioccaggine e dalla tracotanza del ragazzino
potrebbe dirgli:" Hei tu, bambino, prendi i tuoi giocattoli e vai a giocare da qualche
altra parte".
Puo essere cosa "leggera" leggere la metafora del bambino e del saggio
ma la realta' che non vede
la religione cattolica avere conoscenza teologica da cui una guida internazionale
possa avverare una fede universale e'tragica.
In India dei cristiani sono stati trucidati di recente e lo stesso e accaduto in
Egitto a causa della chiesa Copta che ha fatto reagire la violenza di alcuni
fanatici mussulmani.
Entrambe le reazioni sia che in India che in Egitto hanno condotto a tragedie.
Madre Chiesa ancora non capisce perche' il cattolicesimo causa queste avversioni.
Ma la caparbia testardaggine di Madre Chiesa sostituira' i preti morti con altri
preti ottusi e caparbi senza ancora capirci nulla e rimanendo senza quella
conoscenza teologica e ne' potra'
modificare la propria posizione teologica.
Per esempio la religione Indu e quella
islamica non abandoneranno mai le posizioni teologiche assunte nella loro storia e
Madre Chiesa cattolica anche se lasciata nell'ignoranza ricollochera' le cause
della tragedia in quelle culture, e le tragedie ritorneranno inesorabilmente a
ripetersi.
LA RIFORMA NECESSARIA
Il punto della situazione e' di avere una universalita' valida ma
Mater Ecclesia e' andata a conquistare l'Asia facendo proselitismo con
i santini stampati si San Procopio e con il presepio con il bue e l'asinello.
In Cina ancora non tanto ma gli Indu risentono di questa "intrusione"
religiosa-culturale e la condannano vivamente perche' la religione cattolica non
porta in queste culture motivi validi ne' di avanzamento spirituale e ne
di avanzamento teologico.
Una prima conclusione del argomento sul tema della
universalita' del cattolicesimo e' l'invito a correggere questa teologia
"cristiana" difettosa. La quale puo' essere senz'altro corretta.
Il cattolicesimo deve essere riformato su basi piu' universali e teologicamnete
piu' profonde e valide in modo da contribbuire ad un miglioramento.
Promulgare, ripetere ed insistere ancora una volta' cio` che e' stato ereditato
erroneamente dalla storia e riperlo ancora una volta incessantemente
ancora dipendente dall'icona del presepio con i Magi e Babbo Natale, la quale e'
idonea come introduzione per i giovani ragazzini ma non per il pensiero adulto.
Queste icone del bene, usate come argomenti introduttivi, sono adatte fino ai
dodici anni di eta' dopo di che, e' richiesto un piu maturo pensiero teologico-scientifico
in modo
da avvicinare la perfezione universale di Dio all'uomo.
Con questa argomentazione sul fallimento della corrente teologica che guarda
prevalentemente solo al passato si vuole intendere che la teologia-vera
dovrebbe indicare una validita' inoppugnabile che indichi non il passato
senza merito ma un "divino futuro".
La validita' della scienza puo' illustrare e dimostrare che il divino si trova
nella sicurezza scientifica unita all'amore cristiano ma
non in una confusione erronea di valori
storici.
Non si puo' scindere Dio dalla vita perche' Dio e' vita.
Dio crea la vita e capire il vivere in corrispondenza logica
si capisce anche Dio.
E come la vita e' ed e' sempre stata,
la perfezione di Dio e' sempre esistita e come la vita e' ora esistera' sempre.
Dunque l'unico modo per debellare la supersizione e' quello di rimuovere l'ignoranza.
Dunque quell` apprendimento che porta ad una piu' profonda conoscenza della
fisica dell'essere e della meccanica fisiologica del vivere.
La storia dovrebbe ispirare nuove posizioni valide e non
ripetere caparbiamente errori.
In certi casi la storia va ristudiata allo
scopo di rendere una nuova consapevolezza e trovare nuove cause che come semi nuovi
germoglieranno e fioriranno in nuove conoscenze.
Tristemente dalla storia pero' apprendiamo che
la teologia ha sempre rifiutato il progresso del pensiero, specialmente nei
casi dove il progresso richiedeva un cambiamento alle posizioni teologiche che
sono cadute in disuso a causa di una migliore conoscenza scientifica tecnologica.
Dunque senza apprendimento la storia si ripete e c'e' d'aspettarsi che forse, ancora una volta
la teologia cattolica non accettera' una cultura differente da quella
illustrata nei presepi e nei vari Babbi Natale.
Forse per il motivo fondamentale che la scienza non e' cosa da religiosi.
La scienza
e' cosa da scienziati per cui fino a quando la religione non diventera' essa
stessa una scienza. la teologia trovera' sempre scomodo essere contestata per mantenere
un modo di pensare parassitico, limitato, superstizioso e illusorio.
Dio non deve essere una proposta a sognare ma la vera religione deve rendere
la spiritualita del divino una esperienza fisiologicamente vera nel
reale:come assaggiare un pezzo di cioccolata.
Ma quanti milioni di libri si possono leggere e studiare inutilmente sul
tema del sapore della cioccolata; ebbene fino a quando non si porta alla
bocca un pezzo di cioccolata e la si assaggia coinvolgendo la fisiologia
,l'individuo nonostante i milioni di libri letti o studiati o imparati a
memoria non avra' mai
l'esperienza della cioccolata. Per cui la conoscenza della cioccolata stessa.
Anticipando un po' il contenuto degli articoli che verranno publicati in questo sito
si puo' dire che il mezzo e metodo che puo' determinare l'esperienza
religiosa nell'individuo che intende coinvolgersi con la spiritualita'
della perfezione divina e' solo l'arte, o qualsiasi altra attivita' considerata "arte",
dove l'ispirazione e la creativita' nella mente trovano l'incontro in
composizioni regolate dalla semantica.
(continua)
PART- 4 (End)
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Renato Porchetta
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (5)

Messaggioda Renato Porchetta » mar 26 lug 2011 00:29

PART-5 (Start)
LA RELAZIONE DI DIO CON L'INTELLETTO
Questo concetto filosofico e' fondamentale perche' senza la percettibilita' della mente che avverte il senso religioso della vita comporta
il fatto che in assenza della intelligenza umana cioe' in mancanza d'intelletto Dio verrebbe escluso dalla facolta' di essere compreso
per cui per la mente insensibile e cieca il significato di Dio non avrebbe motivo di esitere.

L'AMORE PORTA ALLA RICERCA ALLA CONOSCENZA DELLA VERITA' E IN UNA NUOVA CONOSCENZA SI TROVANO LA SOLUZIONE DI PROBLEMI
Se si continuasse a mantenere separate fede e scienza sorgerebbe un problema di communicazione tra esse che diventerebbe un problema
impossibile da essere risolto.
La teologia corrente viene vista solamente come amore per Dio ma essa non pratica scienza allora la scienza all'occhio del teologo che solo ama,
e questo potrebbe essere un contro senso perche' il sentimento d'amore non puo' essere limitato ad una sola astrazione la quale rimarrebbe senza
una realta' dove "amare Dio" e non amare la vita nella sua realta' sembra essere un controsenso.
Infatti il sentimento d'amore dovrebbe essere rivolto a tutto Dio con l'umano vivere.
Per cui indicare la fede che ama solo Dio in assenza della realta' della vita non ha nessun significato.

MIGLIORAMENTO SIGNIFICA TRASFORMAZIONE
Per cui si ritorna a citare con grande enfasi alla validita' del pensiero illuministico dove si sostiene che una piu' profonda conoscenza della verita'
indica un miglioramento allora questa nuova approfondita' di conoscenza e di verita' indica cio'che deve essere migliorato e come (processo) deve essere
eseguita la miglioria.
Dunque considerando la storia fino ai nostri giorni la teologia non riesce a trovare questa verita' "piu profonda" oppure la teologia stessa non la
riconosce se la verita-piu-profonda fosse offerta alla teologia da qualcun altro.
Erroneamente la teologia corrente e' posta sull'affermazione in assoluto che sostiene il Dio-"Assoluto", per cui l'assolutismo della grandezza divina
non e', a seconda dell'impervia posizione teologica: modificabile.

Per cui la comunicazione con il teologo circa i valori scientifici viene menomata e prevenuta perche' la teologia esclude a priori la valutazione
del concetto di scientificita' che propone modifiche e miglioramenti in contrapposizione alle limitazioni del presente.

La scienza e' limitatissima ma e' anche potentissima nella sua affermazione di presentare fatti inoppugnabili che "avvengono" a seconda di leggi fisiche
dove questi avvenimenti sono posti nella realta' e non nell'immaginario e dove il sognare in referimento alle leggi scientifiche non ha nemmeno
il minimo compito di appartenerci.

Questi articoli esseistici sono particolarmente dedicati a coloro che trovano Dio nell'ispirazione scientifica che trovano un reale riscontro nella realta'
pratica della vita. Putroppo da esperienza dirette fatte ci si e' accorti tristemente che la fanaticheria religiosa esiste e esiste a tutti i livelli.
Essa non permette l'apprendimento dell'informazione scientifica che giustifica con logica l'ispirazione, mentre a questo punto bisogna dire che entrambe,
realta' e senso religioso sono intimamente connesse nell'individuo dove la creatività' della mente e' connessa con il significato di cio' che si crea
o che si sta creando ma intelligenza rimane "la-zona-di-unione" e deve avere la capacita' di distinguere la differenza dell'illusione dal reale.
La scienza dimostra fatti nella realtà' della vita e questi fatti pur essendo potentissimi perche' controllano la natura, (fino ad un cero punto la'
dove la temporenea conoscenza arriva
sono pero', se messi a confronto con "l'infinito" se messi a confronto con un Dio-infinito, i fatti scientifici sono
limitatissimi ma proprio in questa circosritta limitazione i fatti scientifici contrastano i sogni illusori di una teologia che
promuove solo il fantastico di "una infita dimensione".

DIO NON DEVE ESSERE SOLO ESCLUSIVO PRIVILEGIO DI POCHI CARDINALI O VESCOVI E DI QUALCHE PARROCO
ma una vera conoscenza religiosa deve essere alla portata di tutti--la "chiesa" intelligente deve cominciare a scuola e non nei
sogni i quali non trovando corrispondenza nella realta' conducono mediante disperazione alla ricerca della verita' nella supertizione.
Anche se la scienza e' limitata, (per il momento, almeno) questa temporanea limitazione scientifica urta il concetto irreale fantastico dell'infinito
del teologo il quale, vedendosi negato il supporto scientifico vive nel dolore della frustrazione che previene una completa communicazione con la
collettivita'. E il teologo, blocca, in un impeto d'orgoglio e di arroganza, la comunicazione con tutti coloro che ammettono Dio nella coscienza
scientifica.
In questi articoli s'intende di indicare basi fondamentali che descrivono il modo come la personale l'intelligenza dell'individuo puo' produrre
un'intelligenza superiore. Molto superiore da quella normalmente usata nella routine giornaliera.

S'intende indicare l causa di un maggiore senso religioso che origina l'estetica che poi promuove il bene aplificando se stessa.
Una maggiore ispirazione e una maggiore efficacia logica dove tutti i requisiti sono anche attribuibili a un Dio di concetto e in fede,
sono preservati e promossi ad una piu' grande esaltazione di praticita'.
Ma l'esperienza da cui si ottiene l'amplificazione dell'intelligenza umana deve avvenire fisiologicamente come l'assaggiare un pezzo di cioccolato,

Nella realta' pratica della vita e non in un astruso concetto del divino che rimanendo ermetico nella sua misteriosa essenza non rende beneficio
pratico e reale alcuno se non a promuovere l'illusione del sognare.
Creativita', armonia, ordine, perfezione, sincronicita' con il bene possono essere visti come "utensili" da usare per far accadere fatti nella realta'.

L'amplificazione della umana intelligenza e' anche senz'altro una esperienza religiosa nel bene ma l'osservazione e la vicenda che porta
alla amplificazione della intelligenza umana e' senz'altro scientifica.
L'illustrazione descritta in questa serie di essays non e' compatibile con la fanaticheria ottusa religiosa perche' al primo cenno che
la scienza e la conoscenza scientifica possa contribuire ad una migliore spiegazione di "come Dio funziona, il fanatico prevedendo che l'argomentazione
fuoriesce dagli argomenti biblici, il fanatico, immediatemente crea, con odio, una inattaccabile resistenza a qualsiasi forma di communicazione.
La cosa interessante e' la fanaticheria religiosa non e' distinguibile esternamente o fisicamente da "fattori esterni" o dalle sembianze
fisiche esteriori o di caratteristiche di appartenenza di classe o professione dell'individuo, il fanatismo religioso, e' ovunque e esiste in
qualsiasi strato sociale.

La dimostrazione che la superstizione dello stregone che come una scimmia impazzita intorno ad un fuoco acceso per l'ccasione, saltando ripetitivamente e
battendo per terra un legno pittato nel tentativo di persuadere i proseliti, a questa maniera, tenta di far credere che lo "Shaman-stregone-fattucchiero"
puo' ottenere un controllo sulla medicina consultando gli spiriti dove lui stesso si mostra mediatore tra gli uomini e gli spiriti.

Se si confrontasse il modo con cui i medici oggi acquisicono la loro conoscenza andando all'universita', sembra fortemente
suggerire che le risposte dei una stregoneria medioevale non e' piu' sifficiente a risolvere problemi di malattie che vanno appresi al
microscopio elettronico e visti con una mentalita' basata su una tencnologia inimagginabile nel medioevo.
Il fanatico religioso che si esalta leggendo le pagine cruenti della Bibbia senza rendersi conto che la comunita' sociale attuale e' cambiata
se paragonata a quei modi di pensare nei periodi storici.
La gente e' non solo e' cambiata ma sta velocemente cambiando velocemente in una mentalita' piu' cognitiva e piu' intelligente.
Questa nuova intelligenza crea problemi al teologo il quale si trova in ritardo e che ancora insiste su fondamenti storici ormai demoliti, obsoleti.

BISOGNA RIVEDERE E MIGLIORARE "L'INTELLIGENZA TEOLOGICA"
I santini stampati di San Procopio non sono sufficienti per giustificare una reale teologia cattolica, per cui universale, nel mondo.
Con i santini stampati di Santo Procopio prima schizzati con acqua, presubilmente benedetta e poi asciugati, Madre Chiesa cattolica ha l'ambizione di
diventare chiesa universale nel mondo, ma nel mondo si sono antiche culture che resisteranno il modo ristretto di pensare del cattolicesimo perche'
e' carente di una piu' ampia intelligenza e logica.
Allora il cinese, l'indu, il mussulmano il buddista e il protestante e tutte le altre culture e teologie religiose non troveranno il riscontro nella
fede del cattolicesimo e rifiutano nella posizione di "leadership" spirituale.
Non potendo accettare la guida spirituale "suprema" del cattolicisimo per cui
le varie culure religiose tenteranno loro stesse a voler occupare il primo posto nel mondo come spuprema religione.
Il conflitto che si trova nell' azione dell'Islam attuale e' il classico esempio di questa non-corrispondenza con la "leadership" del cattolicesimo.
Per cui, ancora una volta bisogna sottolineare che i santini di Santo Procopio non sono piu' sufficienti per essere guida spirituale mondiale che
prevede una chiesa universale. Bisogna rivedere e migliorare i fondamenti teologici del cattolicesimo e seppellire una volta per sempre
la superstizione che il cattolicesimo produce.
Senza questa "mofidica" il mondo, tutto il mondo spirituale, cerchera' altrove, e non nel cattolicesimo, la vera fede.
A questo punto bisogna sottolineare che riconoscendo la contribuzione di Antoine Laurent Lavoisier
UN PO' DI ILLUMINISMO FRANCESE CAPITO BENE
non guasta il confuso minestrone cattolico italiano anzi un pizzico di illuminismo parigino ne migliora la presentazione ne migliora il sapore e ne
migliora il contenuto nutriente (spirituale).
Per ottenere questo beneficio "religioso" allora bisogna rispolverare e rileggere Lavoisier, padre della chimica moderna, e capire con piu'
intelligenza, con piu' creativita' e con ispirazione, dando a cio' che Lavoisier annuncio' nella scienza chimica, una piu' profonda interpretazione.
Valutando cio' che lo scienziato e pensatore francese ha dimostrato e a questo punto si puo' anticipare che dopotutto
la legge che indica la "costanza della massa" viene a beneficio della teologia perche', essere costanti significa incorruttibili, significa essere
in equilibrio costante dove vanno indicate unita', solidarieta', fedelta', ordine, armonia, perfezione e sincronismo universale; dunque
"la nuova" conoscenza scientifica di Lavoisier deposita nello studio teologico una referenza di pensiero con la perfezione dell'azione divina.
Dunque la considerzione della perfezione universale converge non tanto nel discutere sul Cristo o Babbo Natale ma come migliorare la spiritualita'
religiosa dove l'intelligenza dell'uomo ricettrice e depositaria del senso religioso forse indipendentemente da una emotivita'
di fede, l'intelligenza stessa "avverte" l'odine, l'armonia, la giustizia. il bene e il buono.
Cioe' il lavoro scientifico di Lavoisier favorisce e promuove come raggiungere il risultato che si e' desiderato fin dall'origine dei tempi che
e' quello di capire e conoscere "come Dio funziona nel bene di tutte le cose".
Riportando il tutto ad una metafora si puo' dire la conoscenza scientifica annunciata dalla vittima della rivoluzione francese (A. L. Lavoisier, Parigi,
Francia -1796) deposita nella teologia un elemento chimico catalistico che promuove lo sviluppo delle capacita' mentali che spirituali.
IL CONTROLLO E L'AMPLIFICAZIONE DELL'INTELLIGENTSIA UMANA
Come il lievito che si addiziona alla farina ed acqua per farla "crescere"(fermentazione a causa dei miceti) e poi questa farina "bagnata" lievitata
permette di fare il pane qualora se con testardaggine si mettesse nel forno a cuocere solo farina bagnata senza farne la lievitazione si otterrebbe
una massa dura cementata che a causa della temperatura del forno si essicca.
L'impasto farina-acqua senza lievito si secca nel forno diventando talmente duro che come un biscotto durissimo non lo si puo' rompere facimente con i
denti e masticarlo.
Dunque per fare il pane, la farina bagnata ha bisogno di una trasformazione e questa trasformazione la si puo transporre metaforicamente nel caso
dell'apprendimento di cio' che Lavoisier ha indicato : la crescita dell'intelletto.
Nel caso della farina, l'acqua e lievito si chiama pane. Il lievito metaforico indicato da Lavoisier che fa ottenere l'amplificazione dell'intelligenza
si ottiene quando l'operatore umano assume la responsabilita' di migliorare, mediante analisi, mediante riflessione i programmi che lo competono.
Piu' dettagliatamente si puo' indicare che quando l'ispirazione appare nella mente e a questa ispirazione mediante ponderazione, senso logico,
riflessione, e analisi concettuale dunque
si aggiunge all'ispirazione l'intenzione di trovare una struttura logica da controllare.
Anche la struttura logica e' un elemento dato dall'ispirazione e dalla creaivita' ma la struttura logica e' una responsabilita' direttamente
onnessa alla consapevolezza dell'iniziativa della persona pensante dunque all'intenzione volontaria dell'individuo e non a Dio.
A questo punto c'e il bisogno di rispondere alla domanda che c'entra Dio con la chimica di Lavoisier e con il pensiero dell'uomo?
La risposta e' questa: il senso religioso teologico e l'informazione scientifica seguono entrambi la propria natura di essere.
Il senso religioso "intuisce" la perfezione universale e causa di questa, la mente ad assume (con coscienza) questa intenzione.
Dopo di che l'intelligenza assume il compito di realizzare l'ispirazione, per cui se l'ispirazione e' considerata fenomeno divino essa deve essere
manipolata e trattata dal processo logico umano fino a vederne una prova reale e tangibile.
Se l'ispirazione venisse concepita "sufficientemente a se stante" perche' assunta come fenomeno "divino" ma tenuto introverso, circostritto a se
stesso e mantenuto solo nella mente l'ispirazione viene privata della realta' per cui abortita e viene a rimanere illusoria, suicida e malefica.
Il divino deve avere una corrispondenza nel reale e nella vita pratica per cui l'ispirazione della mente deve diventare la sostanza intellettiva
d'intelligenza che controllando i fenomeni naturali deve produrre 1' oggetto o un processo che tangibilmente renda dei risultati reali.
Il ciclo ispiratzione-realta' deve completarsi.
Per un orefice avere un lingotto d' oro e' una condizione essenziale ma il gioiello da completare e' il risultato finale.
Uno potrebbe pensare a vendere 1' oro allo stato grezzo allora si diventa mercanti d'oro e si abandona il ruolo di essere orefici.
Dunque
ISPIRAZIONE E RESPONSABILITA' DI LOGICA E RESPONSABILITA' DI INTELLIGENZA E RESPONSABILITA' D' INTENZIONE
Senza inspirazione la mente umana rimane limitata e sciocca ma tale ispirazione, quando la si ottiene, deve essere accompagnata dalla
responsabilita' di applicare la logica aristotelica in concomitanza con i principi di Zen al fine di completare cio' che si e' presupposti.
Questo binomio "operativo", Aristotele e Zen, da' luogo senza alcun dubbio ad una migliore intelligenza. Migliore perche' mediante
riflessione viene ad essere approfondita.

In questa indagine scritta si sostiene fermamente che l'intelligenza della mente umana e' senz'altro un fenomeno religioso e spirituale
ma senza la sua realizzazione (post-origine) nel reale, se carente di responsabilita' umana i.e. analisi e logica, l'inteligenza anche
se "dono-divino" rimane sospesa nell'irreale pei cui rimane senza significato e rimanere senza significato e' blasfemo per cui empio e irriverente.
Dunque secondo Lavoisier l'intelletto migliora la conoscenza ma questo miglioramento non avviene senza il sacrificio che si avverte
con gioia e a volte la maleodorante fatica "intellettuale". Per cui, ancora una volta il sacrificio del lavoro fa desistere coloro che si accingono
a farlo.
Ma ritornando alla metafora della lievitazione del pane, i.e. trasformare una cosa originale come farina bagnata e lievito in un esito compiuto
che poi sarà il pane, cosí la conoscenza scientifica di Lavoisier annuncia che tutto nell'universo, e tutta la vita in esso che viene ad essere,
implicando tutto il vivere universale si trova in un processo di transformazione continua: teologia inclusa
IL LIEVITO DEL PANE CHE SIMBOLICAMENTE PROMUOVE LA TRASFORMAZIONE INCLUDE L'INTELLIGENZA UMANA CHE INSPIRATA DALLA PERFEZIONE CHE PROMUOVE LA
CRESCITA IN UNA SUA CORRISPONDENTE SPIRITUALITA'.
L'intelligenza puo' svilupparsi ed essere acresciuta mediante la conoscenza di Lavoisier che deposita un "filosofico-catalizzatore" il quale agisce
alla stessa maniera di quando si fa l'impasto del pane.
Il lievito che si addiziona alla farina con acqua, nel caso di lavoisier rende la crescita dell'intelletto.
Il lievito metaforico indicato da lavoisier fa ottenere tra le tante altre cose 1' amplificazione dell'intelligenza e' quel momento di
trasformazione quando l'operatore umano si assume la responsabilita' di gestire logicamente cio' che "proviene", ( o ritenuto provenire) dall'ispirazione.
L'ispirazione che "appare" nella mente, improvvisamente come l'accendere una lampada elettrica e' fine a se stessa e "il-lampo-di-genio" non e' sufficiente.
Ci si deve accingere a trovarne una struttura logica da controllare con "intelligente responsabilita' coscienziosa diretta ad un armonico ordine".
Dunque si indica e si ribadisce che la logica aristotelica in concomitanza dei principi Zen, (Zen Tao), rimane il fondamento "necessario" per otternere
una migliore analisi del pensiero. Questa analisi deve essere condotta mediante riflessione.
A questo punto il teologo fanatico il quale imperviamente difende il Cristo-Babbo Natale arriccia il naso perche' avverte l'Illuminismo Francese
come una puzza maleodorante fondamentalmente per il motivo che l'Illuminismo richiede al fanatico religioso un cambiamento, richiede
una metamorfosi in cui il teologo non ritiene necessario infatti tale teologo non vuole essere distolto dall'illusione dei sogni.
Lavoisier indica una trasformazione universale, teologia inclusa, dell'intelligenza ma anche indica una sua proporzionale e
corrispondente spiritualita'. (continua in Part-6 )
PART-5(End)
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (6)

Messaggioda Renato Porchetta » dom 07 ago 2011 00:31

Part(6) Start
Si possono imparare nuove cose che hanno validita' estrema, anzi assolutamente critiche per la sopravvivenza dell'uomo da colui che e' stato designato
dalla societa' scientifica mondiale come il "Padre della Chimica" moderna.
Ci sono delle informazioni che sorgono con chiara lucidita' dall`Illuminismo francese di cui una e' la metamorfosi. che sostiene
UN NUOVO CONCETTO DI CREAZIONE.
Per esempio dalla posizione scientifica di Lavoisier si possono imparare due cose fondamentali.
Una e' che tutto l'universo si trova nello stato di perfezione (vedi,la relativa Conservazione della Massa) ma introducendo UN PIZZICO DI BUDDISMO NON
GUASTA ANZI RINFORZA LA POSIZIONE SCIENTIFICA.
La perfezione non e' uno stato immobile della materia "universale" fatta di ferma energia, congelata che non fa niente, Che sta li' solo perche' e' perfetta.
La forza di propulsione che da luogo al cambiamento incessante dell'universo (metamorfosi) avviene nell' " immediatezza del momento " dove agiscono
il Karma e la forza vitale stessa.
IL KARMA deve essere assunto come "giustizia" la quale nell'immediatezza del momento decide "cosa" verra' ammessa nel futuro, dunque, per la "cosa"
significa continuare a vivere e "cosa" (o chi) muore nell'istante che si presenta al Karma; per cui se all'elemento che si presenta nell'immediatezza
del presente non verra' concesso "un futuro" l'elemento deve morire in "quel momento". Mentre altri elementi passano l'esame del Karma e vengono assegnati
al futuro.
Dunque per quelli elementi destinati, nel presente a perdere il ruolo, il continuum della la vita viene prevenuta dunque la possibilita' di continuare
a vivere viene dal Karma negata, cioe' ad avere futuro.
La seconda cosa che si puo' imparare e' che l'universo cambia transformandosi incessantemente ma la forza del cambiamento scaturrisce nell'istantaneita'
del presente in cui la perfezione dando luogo alla vita stessa, deve trasformare il presente in futuro.
Sostanzialmente, senza entrare molto nella nozione scientifica con la quale Lavoisier indica la "conservazione della massa nei reagenti chimici",
colui che fu anche vittima della rivoluzione francese, mediante scienza dimostra anche che nessuna quantita' "energetica", nonostante piccola
o grande che si voglia pensare, nulla dunque nell'universo in equilibrio, puo' essere aggiunto o tolto dal "l'intero totale" perche' la massa totale
e' allo stato d'equilibrio perfetto e questo equilibrio e' inalterabile e costante nella sua perfezione.
Ma tutto cio' che e' in esistenza, il francese afferma, che essendo "in vita" nell'universo perfezionato, ogni elemento, ogni particella di energia,
ogni cosa pensabile "vivente", nell'universo e' anche in transformazione.
LA FALSA FEDE
La posizione scientifica di Lavoisier indica che se la quantita' della materia-energia-sostanza che forma l'intero universo e' in perfetto equilibrio
allora l'atto della Creazione non e' mai avvenuto perche' non c'e' stata mai la necessita' di creare.
Da questa nozione nasce una posizione che cambia molto cio' che e' stato tramandato dalla tradizione storica e paragonando 1'informazione storica di
un Dio-Creatore con la nozione scientifica dell'universo perennemente perfetto, il paragone dimostra che l'informazione storica non solo e' inadeguata
ma addirittura falsa. E che questa falsita' depositata nella storia e propagandata per secoli, ha portato a far credere anche un falso fondamento
religioso.
Infatti tale posizione della perfezione fisica dell'universo porta alla conseguenza che il concetto di creazione deve cambiare cioe' cambiare dal
"creare sostanze nuove" a creare nel senso di trasformazione.
La creazione secondo Lavoisier non si applica piu' a far "apparire" cose o energie nuove o "sostanze" aggiuntive o sottrattive.
Il termine "creare" non significa "far apparire" ma piu' che altro significa individuare cio' che e' causa di transformazione.
CREARE DUNQUE SIGNIFICA TRASFORMARE
Per cui le leggi precise e immutabili che regolano il trasformarsi dell'universo sopprimono la posizione teologica di Dio come Creatore e getta nuove
basi teologiche di riferimento che considerano piu' il cambiamento delle cose che la loro apparizione e origine di provenienza "magica" e ignota.
Dunque nell'universo che si trasforma incessantemente Lavoisier non vede una bibblica creazione della vita ma vede, del resto anche come Cartesio
gia' affermava, la perfezione divina la quale non e' statica ma in movimento continuo.
Con la PERFEZIONE e la metamorfosi si annulla il Dio-Creatore perche' in un universo gia'perfetto non c' e' mai stata la necessita' di creare nulla di nuovo.
Ma d'altra parte si puo' esaltare un Dio Perfetto costituito di unita', di sincronismo con il bene, di perfezione, di lealta' ,di fedelta', intelligenza,
creativita', ispirazione, logica, armonia, ordine, estetica, equilibrio, fedelta', omogeneita', coerenza, giustizia, regolarita', affidabilita' e bellezza.
La creazione dunque non e' la capacita' di far apparire dal cilindro del prestigiatore un coniglio o dei svolazzanti bianchi piccioni ma quella di
modificare un qualcosa che gia' era in esistenza in qualcos'altro differente dalla prima dove il vivere e' l'intervallo, non temporale ma logico entro cui
la trasformazione si compie.
PER LAVOISIER LA VITA NELL'UNIVERSO E' MOVIMENTO CHE NON HA INIZIO E NE' FINE
La vita, il vivere di tutte le cose, secondo l'apprendimento di cio' che lo scienziato francese ha dimostrato, il vivere e' sempre stato e sempre
sara' in "movimento" cioe' in mutazione.
Questo perche' se si comprendesse che la perfezione e' "perfetta", la perfezione essendo costante nell'essere perfetta, sarebbe erroneamente assunta
se alterata o alterabile oppure se ad un certo punto "comincia", ad un certo punto, essere perfetta; per cui "nata" (la perfezione che nasce).
La perfezione, alla nascita farebbe decadere il concetto di "perfezione-costante-e-uniforme-in-essere-perfezione" perche' la "nascita" e'un'inizio di
un processo che dovra' a sua volta completarsi, per cui, la nascita e' una modifica di cio' che sia ritenuto gia'allo stato di perfezione gia' in esistenza.
Se poi nascere significa nel caso, del Dio_Creatore, far apparire dal nulla, cioe' inesistente prima della nascita,
un qualcosa, allora questa apparizione non giustifica la provenienza per cui in questo caso si annullerebbe perfino la giustificazione della metamorfosi.
MADRE NATURA IMPASSIBILE SFINGE
La metamorfosi, come vedremo, ha origine dalla forza prorompente e irresistibile della perfezione la quale e' sempre stata in azione da sempre ha
attivando, momento per momento, l'inerrastabilita' del "progredire" del tempo (traformazione logica).
Certo non sempre la metamorfosi universale va a beneficio dell'uomo come diceva Cartesio, perche' manca, purtroppo, da parte dell'uomo la conoscenza di
come controllare il cambiamento delle cose.
Infatti Madre natura non ha compassione quando mette l'uomo di fronte, per esempio, ad un tumore incurabile. Allora si crea un'alternativa di feroce
sopravvivenza o l'uomo si e ' provvisto della conoscenza
medica per debellare la sua malattia oppure, in assenza di questa "intelligente conoscenza" Madre Natura fa progredire la malattia fino alla metastasi
uccidendo implacabilmente la vittima che muore soffrendo dolori atroci indicibili.
Da questo esempio del cancro incurabile, come in tutte quelle tragedie che non hanno alcuna soluzione si dovrebbe comprendere l'importanza dell'intelligenza
umana la quale mediante ispirazione, creativita' e ragionamento logico ha il compito di trovare soluzioni a quei problemi che si presentano all'uomo in modo
implacabile e atroce. Cosicche' allo scopo di approfondire la conoscenza usando l'informazione di Lavoisier vedremo brevemente come la perfezione
diventando movimento di metamorfosi e da questo mutamento come dare informazione alle persone sensibili le indicazione sull'argomento dell'amplificazione
dell'intelligenza della mente.
PERFEZIONE: SORGENTE DI VITA INFINITA SENZA INIZIO E SENZA FINE MAI
Se si accettasse la definizione di perfezione nulla puo' corrompere la perfezione ma essa stessa per il motivo della metamorfosi da luogo al cambiamento
di se stessa.
L'IMPORTANZA DELLA METAMORFOSI presenta anche una grande sorpresa.
La sorpresa e' che l'inversione dei due stati (divino-unario e dualistico-binario) avviene nello stesso momento in cui i due stati vengono ad
invertirsi adottando il cambiamento.
Allora s'intuisce una ovvia conclusione logica che indica i due stati vengono ad esistere opure ("ad incontrarsi") nello stesso momento.
L'INCONTRO tra due eventi che avvengono allo stesso momento sono contemporanei e "sincronizzati" tra loro.
Questi due "stati", (unario e binario) si invertono nell'instante di vita e q uesto concetto dell'inversione dei due stati, che potrebbe essere visto
come una partecipazione dei due stati a contribuire l'uno nell'altro, dove e' importante notare che sia lo stato divino che lo stato dualistico "avvengono"
nello "stesso momento."
Il presente e' il momento di sincronizzazione dove la perfezione incontra il dualismo dunque a causa del sincronismo si trova l'incontro di Dio con l'uomo.
Anche perche' sincronismo significa "perfezione".
Dunque l'incontro con il bene delle cose che sono o tendono esse stesse ad essere perfette.
IL SEMANTEME (Engl.)
Dunque se, "la massa-universale" della fisica di Lavoisier e' costante e non cambia minimamente, che cosa produce la forza che fa cambiare
il piccolissimo infinitesimo "semantene" da uno stato di essere ad uno stato differente?
Anche se non spiegata bene, la filosofia dei primi del novecento ha parlato per la prima volta di "Immanenza".
A seconda di questa concetto filosofico l'immanenza e' un fenomeno per cui gli eventi "avvengono".
Purtroppo senza spiegarne la causa questi filosofi del ventesimo secolo, sostengono, che i fatti e le circostanze della vita "avvengono" e avvengono
a causa dell'immanenza.
Ma l'immanenza non accenna alla forza del sicronismo che s'incontra nella la perfezione che e' poi e' causa dell'"avvenire di tutti gli avvenimenti
nell'universo.
La metamorfosi che fa cambiare il semanteme (un significato che viene pensato non riducibile a piu' piccole dimensioni) da uno stato all'altro,
la sua metamorfosi che avviene nell'immediatezza del "momento" e' cusata dalla forza della metamorfosi ed e' la consapevolezza della creatura, nell'istante
essendo, se stessa perfetta, viene avvertita e intercetta mediante "consapevolezza della la perfezione "esterna" ovvero, come vedremo, durante
la trasformazione del "Unario-divino" in "Binario-Dualistico" avviene perche c'e un 'incontro tra due elementi dove quest'incontro e l'avvenimento di due
eventi che avvengono nello stesso momento: Dio e l'Uomo.
Trasformazione della perfezione che essendo fatta di unicita'-coerente (Unario) trasforma se stessa e pur mantenendo la caratteristica di perfezione si
scinde in due, per cui si trasforma in un'altro stato esistenziale ma cogliendo "lo scindersi", questo cambiamento e' in movimento il quale fenomento
avviene nella singola istantaneita' del momento dove i due stati avvengono a trovarsi simultaneamente .
La consapevolezza della mente (non essendo infinita) non puo' vedere la perfezione in senso assoluto e la quale non avrebbe significato per la mente umana
a meno che essa (perfezione) non determini singoli significati contributivi, in movimento, alla perfezione stessa.
Per cui si e' supposto un universo che pulsa da uno stato all'altro dando origine ad delle scissioni (Unario, Duale) che si puo' anche supporre
in scissione dei due attributi (Unario, Binario) i quali contribuiscono alla vita e durante "l'incontro".
Ed anche questa e' coincidenza, perche' anche questo evento e' sincronizzazione tra i due, (Perezione e dualistico) perche' sono due avvenimenti
che avvengono nello stesso istante.
DIO E' COSTANTE NELLA SUA NATURA PERFETTA E DIVINA ALLORA BISOGNA CAPIRE CHE LA METAMORFOSI CHE AVVIENE IN DIO E' LO STESSO CAMBIAMENTO (METAMORFOSI)
CHE AVVIENE IN TUTTE LE COSE
Per esempio si puo' prendere una moneta e sapere che la moneta ha un certo valore di circolazione (Soldo Bono Expendibile) il valore assegnato alla moneta
e' l'unitarieta' della moneta. Ma si puo' anche constatare che la moneta ha due facce, una opposta all'altra, per cui la moneta, fisicamente e'
caratterizzata dal dualismo (l'esistenza delle due facce).
Ma dire che le due facce della moneta hanno un valore, questo valore attribuito fonde le due facce della moneta in un solo attributo che e' il valore
economico della moneta.
Nello stato unario il dualismo scompare perche' i due elementi si fondono. Ma nello stato dualistico l'unario si scinde.
Per una maggiore chiarezza si puo' aggiungere un'altra illustrazione del fenomeno.
Dio allo stato perfetto, senza "movimento" alcuno, sarebbe solamente un "significato" circoscritto a se stesso il quale esisterebbe solo in uno
stato di perfezione assoluta. Questa perfezione sarebbe a se stante e avrebbe solo lo scopo di essere perfetta in uno stato di "immobilita"'
nell'"essere perfezione", fine solo a se stessa cioe' immobile.
SE LA PERFEZIONE FOSSE FISSA E IMMOBILE NON AVREBBE NESSUN SIGNIFICATO
Dare significato, o avere significato, e' prima di tutto il determinarsi del ruolo logico della "creatura", (entita', elemento, etc) spinta a vivere
e la creatura stessa contribuisce con il suo vivere nella dimensione dualistica che e' sottoposta al cambiamento.
Avere significato, attribuito, designato oppure "guadagnato", determina l'importanza del ruolo assunto.
Significare e' avere un ruolo preciso e specifico il quale raggiunge "mediante cambiamento" e possibilmente con "metodo", un obbiettivo.
Il progressivo significar-si raggiunge cio' che l'intenzione del ruolo prefissa.
LA FORZA
La perfezione-assoluta assunta allo stato "unario"in situazione divina, per necessita' della trasformazione, da forza sia allo stato di
spiritualita' e sia allo stato "fisico", anche se burocraticamente puo' essere chiamata 'Immanenza". L' immanenza e' la forza motrice di
propulsione che trasforma l'unario-divino in elementi binari (yin-yang, dualismo) ma in questa trasformazione da unario al dualismo
(alto-basso, luce-buio, bene-male, vita-morte, ricco-povero etc) crea il cambiamento indotto dalla forza inarrestabile della vita che si puo'
solo giustificare mediante il sincronismo. Infatti lo stato dualistico trova, incontrando lo stato divino, nello stesso momento dove il
fenomeno avviene.
Questo concetto della forza di trasformazione lo si dovrebbe vedere un po' come un postulato matematico dove si vede che le cose cambiano perche'
c'e' una forza che le fa cambiare e d'altra parte la forza che muta le cose, essa esiste, perche' le cose "devono", a causa dell'immanenza, essere
cambiate.
Ma in questo avvicendarsi dei fenomeni bisogna considerare che l'Unario e il Dualistico si uniscono nell'istante per essere sincronizzati tra loro.
Per cui c'e unita' tra loro. E dato che l'uomo e caratterizzato dalla dimensione dualistica, da questo sincronismo che avviene nell'immediatezza
dell'istante dove l'unario incontra il binario, si puo' vedere che l'uomo
"incontra" Dio e viceversa. Dunque se Dio e la sua perfezione sono considerati come il bene e il buono allora la natura dell'uomo, come del resto
di tutte
altre cose, si sincronizzano con il bene della perfezione.
La metamorfosi si applica sia alla perfezione la quale se vista come unitaria e' determinata da essere unita' indivisibile costante ed in equilibrio
ma subentrando il dualismo, la perfezione diventa una composizione di elementi in metamorfosi.
Dunque "essere vivi", o essere in vita, s'intende, prima di tutto, avere significato, e in questo significato si trova la forza del cambiamento
che ha anche una sua "direzione" cioe' un suo obbiettivoda essere raggiunto.
Il dualismo da' vita al ruolo. Il ruolo comincia con la nascita e poi la significazione termina con la morte.
L'intera vita dell'individuo consiste nell'avere significato o nel tentativo di significare.
SENZA INTERRUZIONE ALCUNA
L'universo e la vita in esso, sono sempre esistiti ed esisteranno sempre senza interruzione alcuna.
Dal punto di vista dell'umana natura e' cosa certa che solo l'intelligenza della coscienza personale che "appare" nella mente dell' individuo
alla nascita come una candela consumata, con la morte si spegne".
Infatti la morte corporea dell'individuo termina la coscienza che e' stata nel corso della vita la intelligente consapevolezza e la spegne
definitivamente.
Erroneamente la vita di una persona puo' apparire come una "finestra", limitata, la cui ampiezza va dalla nascita del nascituro alla morte
dell'anziano ma non e' cosi'.
Fisicamente, nel DNA o come nei "geni' nei sottostrati delle molecole atomiche e nei geni stessi la nostra "sostanza' unica e personale e'
sempre esistita.
A cominciare con i genitori e poi, a ritroso, nei nonni e poi ancora nei geni dei bisnonni e poi in progressione a ritroso nei trisavoli
e in tutti i nostri avi vissuti nel passato, i nostri geni hanno "viaggiato" nel tempo-logico fino al momento che il nostro essere
"dormente" dallo stato "in limbo" nel nascere e' "venuto alla luce".
IL MOMENTO DELLA NASCITA
Allora quando il ciclo di completamento degli organi del feto che stava gradualmente prendendo formazione nel grembo materno arriva a
"maturazione" cioe' al completamento "funzionale" che significa essere arrivati ad una "perfezione funzionale", allora "la sostanza"
completata del neonato che viene "alla luce" ma importantemente, la "sostanza", al momento della nascita, viene ad essere dotata
improvvisamente ad avere una connessione cosciente con se stesso e con l'esterno.
Cioe' la mente del neonato diviene "idonea" al momento della nascita, e solo da quel momento in poi, il neonato diventa "capace" a ricevere
la sintonia intelligente mediante la sua propria consapevolezza la quale e' sincronismo con la perfezione della vita esterna.
Le due perfezioni, ovvero quella raggiunta dal neonato internamente (funzionale) e quella del mondo esterno s'incontrano.
In senso generale, la vita in noi essendo sempre esistita nei geni dei nostri avi, fino al momento della nascita sara' prolungata fino alla morte
e a causa della perfezione illustrata scientificamente da Lavoisier esistera' anche dopo la morte.
LA CONSAPEVOLEZZA PERSONALE E' UN'ALTRA COSA
Dunque il punto della situazione e' il perpetuo vivere della nostra "sostanza" ma l'importanza e' data particolarmente a quel periodo-finestra
(intervallo) quando l'intelligenza personale che si determina "attivandosi" che va dalla nascita alla morte.
L'universo e' perfetto e questo stato d'equilibrio non puo' essere alterato per cui le "sostanze" del corpo che non "verranno annullate" alla morte
ma a causa della perfezione dell'universo saranno riciclate (Indu) perche' tutte le "sostanze" verranno usate dalla perfezione per generare nuove vite.
IL RUOLO AD UN CERTO PUNTO TERMINA
Ma cio' che l'uomo definisce "vita" e' la consapevolezza del suo momento di perfezione che si ottiene alla nascita e che la fisiologia corporea
incessamente incalza.
Poi, per molti individui verso la fine della vita, questo momento di "perfezione funzionale" comincia a corrompersi. E questo accade dopo circa la
mezza eta' e la funzionalita' degli organi del corpo umano continua a corrompersi progressivamente rovinandosi gradualmente.
Cioe' la degenerazione progressiva degli organi avviene fino ad arrivare allo stato necrotico della morte che termina il "ruolo fisiologico".
Poi la morte dell'individuo o progressivamente oppure improvvisamente, avviene; e come un segnale stradale il momento della morte indica la
separazione della consapevolezza del vivere con cui l'uomo e' vissuto dalla "perfezione esterna" con cui si era connesso alla nascita.
La "sostanza corporea" dell'uomo e' con la morte si disssocia e niene mutata in molte altre "sostanze" ma la sua interezza non puo' essere
distrutta (Lavoisier), anche se la perfezione, per l'uomo, il "momento di luce", passa con la morte, in penombra.
Dunque tutto l'arco di una vita puo' essere visto come un "momento" in cui la consapevolezza viene "assegnata" all' neonato-individuo.
Il fenomeno avviene quando "le sostanze" e organi dell'individuo sono pronti ad essere completati nella loro stessa "perfezione di funzionamento".
Per cui il completamento degli organi vitali sono resi "pronti" per intercettare, per cui, unificandosi, in una relazione lunga vita-morte,
con la perfezione esterna: luce, aria, nutrimento pensiero etc.
Lo stato "sublime" delle due perfezioni, ovvero quella completata del nascituro che incontra la perfezione del mondo esterno con la quale
stabilisce un rapporto di sopravvivenza , in quest'incontro si da luogo alla consapevolezza della mente del neonato che rende cosciente il
proprio vivere e diventa consapevole della propria esistenza ma che al neonato si da' anche quella volonta' a continuare la propria vita
cioe' a mantenerla e preservarla al piu' lungo possibile attraverso il continuo conseguimento di cio' che e' bene e di cio' e' buono utile
per la sopravvivenza del neonato.
L'uomo, momento in momento, vive sempre nell'intenzione del bene e nella progressiva intercettazione del buono . L'uomo vive sempre cercando
il sincronismoe e talvolta ottenendolo con cio' che e' buono. Questa e' una necessita' universale che sempre accade.
LA VITA PUO' ESSERE VISTA COME INCONTRO PER CUI SINCRONISMO TRA DUE PERFEZIONI
Ovvero l'intercettazione della perfezione interna della creatura nascente (nata) che intercetta alla nascita la perfezione dell'esterno di cui,
oltre alla propria consapevolezza del proprio vivere diventa anche consapevole dell'esterno per cui soddisfare sempre alla domanda "di come vivere".
La nascita e' un momento di unione tra le due perfezioni che "si sincronizzano".
La nascita e' importatissima e va vista come un "incontro". Essa e' un momento di unisonita' che e' sorgente di energia che e' atta a fare vivere
il nascituro, ma particolarmente importante la nascita rende al neonato la coscienza, ovvero la consapevolezza e intelligenza utili per continuare
a vivere il che significa anche sopravvivere.
ASSEGNAZIONE
Dunque il momento "supremo" di sintonia con la perfezione universale per il neonato e' cominciare a vivere che immediatamente reentra nel tentativo
di perpetuare la vita "assegnatagli".
L'immanenza agisce nella fisiologia e l'immanenza spinge tutte le cose nell'attimo fulmineo del presente, nella sua istantaneita', e in questo
preciso momento di fisiologico incontro con la perfezione avviene e riaccade avanzando la progressione degli eventi.
Considerando questo momento quando la fisiologia "incontra" la perfezione il che significa nell'istantaneita' del momento, la memoria umana che
ricorda il passato e c'e l'aspettativa e la visione del futuro, passato e futuro non servono all'immanenza.
Il momento di "fisiologia assoluta" annulla la memoria umana nell'attimo d'istantaneita' in cui il fenomeno avviene e con giustizia infinita e
perfetta, ovvero il Karma, spinge
il momento di vita e tutto cio' che si presenta nel presente lo "spinge" avanzando nel "prossimo-momento".
Se si prendesse per riferimento la fisiologia che e' la vita stessa, cioe' il vivere, il calendario degli eventi trascorsi e impressi nella memoria
umana non hanno nulla a che vedere con "l'attimo di perfezione del MOMENTO in cui la vita individuale viene ad incontrarsi.
Senza addentraci troppo nella matematica di questo fenomeno e notare quali elementi lo giustificano bisogna brevemente accennare che il divino
"unario" si trasforma, "creando vita",in binarieta' (dualismo).
L'istantaneita' del momento, il cosiddetto "tempo-presente", ovvero (il "NOW". Engl.) diviene fatto inoppugnabile di energia vivifica e il
Karma trova nella perfezione universale la forza vitale di spingere avanti tutti gli elementi della vita e "tutte le creaturea" nel prossimo-momento
(il Next, Engl.) e come una pallina di carta lanciata nel fiume, dal momento dell'impatto con l'acqua si trova ad essere immediatamente energizzata dalla
corrente del fiume.
Allo stesso il fatto che si presenta nel momento-presente ha "provienenza storica" ed viene determinato dalla storia e il Karma determina, se l'essistenza
nel "momento" ha "un proprio futuro e istantaneamente il Karma promuove o nega applicando la forza della perfezione che non agisce nel passato e che agisce
nel presente e prende, per esempio, il "fatto" storico da cui il neonato proviene e il Karma-giustizia lo spinge con forza vivifica infinita nell'immediato
futuro contiguo al precedente. E cosi' via. Molte cose necessariamente devono (Karma) morire nel presente per essere state o per essere, nel momento,
il nutrimento di quelle che devono proseguire nel futuro.
DIO NON CREATORE MA PROPULSORE DELLA VITA
L'Unario della perfezione da' vita perche' si trasforma in dualismo(bene-male, luce-buio-alto-basso etc).
La perfezione dallo stato Unario tramutandosi in Binario da "movimento", questo progressivi mutamento e' movimento ed e' il vivere universale.
La creatura vivente avverte, immediatamente ed inevitabilmente lo "scorrere della vita" indicando la "trasformazione" di tutte le cose che
inarrestabilmente avviene a causa della forza immanentistica.
In altre parole nel dualismo c'e' vita, c'e' il raggiungere di un significato, e c'e' l'intenzione di raggiungere un obbiettivo ma c'e anche la costante
preoccupazione quotidiana del vivere che significa la preoccupazione del sopravvivere.
Tutto nel dualismo e' un movimento da una situazione all' altra ed e' tutto un "andare"progressivo "in avanti", un raggiungere una stazione per poi
raggiungerne un'altra, per cui la forza dell'vivere universale "spinge" le creature dall'istantaneita' del momento-presente, trasformandole, al
prossimo-momento, contiguo e adiacente al precedente, dunque dal presente al futuro.
TRASFORMAZIONE MENTALE
Dunque anche la mente dell'uomo puo trasformarsi in un'altra "forma mentis" piu' spirituale e piu' intelligente.
E come la vicenda di Galileo ricorda, ancora una volta, e ripetitivamente come e' successo molte volte nella storia, la teologia rimane infeconda,
ignorante, ferma e cristallizzata su informazioni e tradizioni ormai decadute in disuso per cui obsolete ma sempre impervia a sostenere mediante
fede cio' che non esiste o cio' che e' divenuto inadeguato.
E ancora una volta dopo la faccenda di Galileo la teologia dovrebbe apprendere, come e' gia' accaduto nel passato che la scienza dei fatti dovrebbe
necessariamente insegnare e modificare teologia verso una piu' profonda conoscenza di Dio e della vita.
SUPERSTIZIONE E IGNORANZA
In questa posizione, presa a prestito culturale da Lavoisier, non si vuole negare il misticismo e la santificazione o la sacralita' del divino perche'
non c'e' mai stata una "conoscenza totale" e non ci sara' mai una "intera conoscenza" con cui l'uomo controllera' tutto il vivere dell'universo.
Ci sara' invece sempre quella parte della conoscenza che l'uomo non potra' (per il momento) ottenere. E dunque ci sara' sempre ignoranza da parte
dell'uomo che dara' luogo alla disperazione per non poter trovare soluzioni a problemi atroci. Questa ignoranza dara' sempre luogo alla supersizione.
Ma quando la mente e' ispirata, il che, lo si puo' anche supporre come un fenomeno fisiologico, in questa ispirazione che ha un impatto diretto nella
umana intelligenza dando
in alcuni casi, fervido "lavoro mentale", eseguito con responsabilita' della riflessione logica e metodo, usando una lucida e inspirata intelligenza
la mente si deve costruire, inventandoselo, 1 flusso di logica che leghi tutti questi singoli eventi in una interezza che conseguono un risultato finale.
I ruoli della vita e della morte nello "scorrere della vita" (dualismo) sono distinti e formano la Forza nell'opporsi tra loro. Tale forze opponenti
sono la ragione logica e sono la causa della Forza che e' propulsore della vita.
Per cui l'intelliggenza dell'uomo e' SEMPRE sfidata da Madre Natura "a capire".
La morte avviene per causa d'ignoranza cioe' in assenza di conoscenza e deficiente a risolvere problemi esistenziali mentre la vita e l'intelligenza
che porta alla conoscenza di soluzioni.
Una conseguenza piu' profonda che se ne deduce dalla posizione scientifica illuministica e' quella che indica che l'apprendimento di una nuova valida
conoscenza porta l'uomo a cambiare verso nuove direzioni perche' per motivi esistenziali l'uomo deve usare nuove conoscenze per sopravvivere.
L'uomo allora come l'intero universo si deve necessariamente trasformare, cambiando se stesso nel modo di ragionare. Allora la trasformazione non rimane
relegata solo alla scienza ma anche alla "natura intelligente" dell'uomo e di conseguenza anche alla sua spiritualita' che porta a vedere Dio e la sua
sacra perfezione.
L'illuminismo francese di Lavoisier non significa la negazione di Dio o del sacro esso significa fondamentalmente una piu' profonda conoscenza della
teologia che corrisponde non alla favolettistica ma a fatti scientifici.
IL MIGLIORAMENTO DELLA SPIRITUALITA'
Questo e' un punto di grande interesse perche' per controllare la natura serve conoscenza la quale arriva all'uomo solo se l'uomo stesso si trasforma
a seconda della nuova conoscenza acquisita.
Dunque la trasformazione diventa cardine teologico e il controllo di questo cambiamento che "spinge" dipende dalla conoscenza che l'uomo puo' produrre
spiritualmente trasformando se stesso e acquisendo una maggiore spiritualita'.
UNA MAGGIORE SPIRITUALITA' IN CORRISPONDENZA A UNA MAGGIORE INTELLIGGENZA PERSONALE
Un altro problema che la teologia rivela e' che la fede religiosa e' l'amore per il Dio e non necessariamente si nutre della conoscenza che deve
necessariamente far parte dell'amore per il divino.
AMARE SENZA CONOSCERE E' ILLOGICO
Comunque conoscere cio' che si ama porta ad ottenere benefici notevoli perche' capire come "Dio funziona" rende l'argomento teologico piu' esaltante
e piu` benefico. Amare ciecamente senza obbiettivo alcuno non sembra essere intelligente.
Dio assunto come "perfezione" e il bene dell'universo ed e' senza dubbio amore, ma tra le tantissime cose, Dio pone intelligenza nella mente di
colui(colei) che riesce ad amare.
Acquisire una maggiore intelliggenza e un atto di coscienza che aumenta anche l'amore che
e' l'unione con il divino.
Unione con il divino nel caso umano e' "vicinanza" oppure perfino "concomitanza" ma non significa sostituzione del divino con qualcos'altro.
L'unificazione di dio con l'uomo e' un viaggio durante il quale considerando le umane vicende ogni stazione intermedia deve essere un contributo
all"arrivo, ad uno scopo prefissato da un'intenzione.
Qualora l'intenzione umana originale fosse quella di una unificazione con dio, per cui unificarsi alla perfezione di Dio, questa unione con Dio
non significa sostituire Dio con l'uomo.
L'amore e' la spiritualita' dell'uomo e la chiesa vorrebbe essere un leader spirituale e magistero e dovrebbe insegnare ma non si puo' insegnare
cio' di cui non si ha ne' esperienza e ne' conoscenza.
UN ESEMPIO DI TRASFORMAZIONE
Per esempio citiamo l'esempio di un giovane. Non si puo' diventare un chirurgo se lo studente non cambia progressivamente trasformandosi nella
direzione di quella conoscenza della medicina di conseguenza l'istruzione pedagogica in questa direzione reale diventa anche "spirituale" (cioe'
diventare un chirurgo, rimane un elemento di critica importanza onde porta "una trasformazione" che ha come obbiettivo la formazione professionale
del medico.
Secondo l'apprendimento della dottrina scientifica di Lavoisier acquisire conscenza significa cambiare il "Se" (Self, Engl.)) cioe' "transformarsi".
Ma non e' nuovo il fatto incontestabile che il "sistema educativo", includendo la famiglia , la societa', le esperienze di vita fanno parte
del "sistema d'educazione" capace di trasformare l'individuo. Sembra essere ovvio che tutto cio' che accade ad un individuo ne influenza la mentalita'.
Tutto nell' universo si trasforma velocemente ma la lentezza di trasformazione della conoscenza di Dio, che poi dovrebbe essere responsabilita' della
teologia rimane esasperatamente lenta.
Anzi e' congelata da millenni nella sua fede ossessiva e intransigente. Anche questa e' una esperienza sociale.
L'ispirazione e creativita' della mente rimangono allo stato demenziale se gli elementi fondamentali per una intelligenza riflessiva rimangono assenti.
LA NASA CHE CENTRA?
Agli scienziati della Nasa i quali stanno studiando nuovi motori per astronavi stellari che possano far raggiungere efficacemente per esempio Marte o
Giove, ancora oggi la teologia che viene loro presentata, ed non solo ma presentata alle famigliee figli degli scienziati della Nasa sono concetti di
fede religiosa che si basano ancora su il bue, l'asinello i re magie, Babbo Natale e l'Epifania;senza dimenticare che tale "presentazione teologica
cattolica cristiana" include i ancora peccati, per cui il senso di colpa che in qualche modo ancora rispecchia la categorizzazione dantesca del
Paradiso e dell'Inferno con biglietto aereo, in classe turistica d'agenzia: solo andata per l'Aldila di Caronte.
Tra l'altro gli antichi egizi provvedevano il defunto che passava il fiume degli inferi con bagaglio e viveri. Oggiggiorno per risparmiare i costi
il Carontismo ( da Caronte) non consiglia piu' bagagli da portare a seguito. Il morto che si accinte a viaggiare nell' Aldila', Caronte suggerisce
che un piccolo bagaglio a mano e' sufficiente. Per esempio un rosario basta.
Oppure il santino stampato di S. Francesco o per i viaggiatori in auto quello di S. Cristoforo.
Non c' e da meravigliarsi se i lumi della scienza attuale avendo sentito queste storie che circolano in tutte le culture da millenni osservando che
non v'e' in queste storie nulla che possa far migliorare la realta' non danno attenzione alla favolettistica che non riesce ad emergere in un piu'
profondo e maturo pensiero.
Tutto nel tempo si trasforma apportando cambiamenti ma ancora una volta il cambiamento non avviene nella la teologia che rimane ferma e
ossessionatamente
rinchiusa in una "ideologica" che non riesce a crescere. Dunque non riesce ad emergere ed avanzare e superare la mentalita' fatta di sogni
irreali e immaturi per cui fanciulleschi
PROBLEMA:
Parlando di esperienze che condizionano e "programmano" la forma mentale di un individuo a sostenere certi valori, certo e', che a causa di
lorde politiche, a causa di guerre e faide familiari,
a causa di false religioni e di un marketing assolutamente invadente e selvaggio, tutti questi elementi di esperienze sociali danno origine
alle deviazioni dell'individuo.
La societa' non e' tutta coerente e santa per cui sorge il problema di come insegnare a delle scimmie impazzite i fondamenti di riflessione logica.
Questa "totalita' sociale" rimane un problema irrisolvibile per cui bisogna solo concentrarsi ad insegnare, non a tutti, purtropo, ma solo a
coloro che non sono diventati degli animali impazziti.
Dunque la teologia corrente non solo e' limitatissima ma in questa limitazione anche erronea.
E tutte e due possono essere visti come un problema da risolvere.
In questo articolo intitolato ironicamente "manuale d'installazione, mantenimento preventivo , uso, e garanzia . pezzi di ricambio etc" si
trovera' la soluzione di massima certezza, utilissima a risolvere il problema accennato.
Che conoscere Dio sia "utile" e' indubbia cosa ma detta "utilita"' non deve rimanere nell'illusorio e nel fantastico ma deve avere riscontri
veri nella quotidiana realta'.
Qual'e' la praticita' della conoscenza scientifica di Lavoisier?
Cioe' che cosa si ricava praticamente, in realta' come cosa tangibile dalla scienza dell'Illuminismo francese? Una nuova scienza? Una nuova teolgia ? Cosa?
Per coloro interessati a vivere meglio, come vedremo, dalla conoscenza dello scienziato francese si ricava l'amplificazione dell'intelligenza umana a cui corrisponde una maggiore spiritualita'.
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Renato Porchetta
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (3)

Messaggioda Renato Porchetta » ven 23 set 2011 22:22

[Pietracupa] Religione e Superstizione (3)

GALILEO
Come una pallina da ping-pong contesa da due giocatori dove entrambi i contendenti hanno l'intenzione di controllarne la maestria del volo dell'oggetto rotondo per potere usare l'efficienza del controllo allo scopo di sopravvalere sull'opponente,
Cosi' come la pallina sul tavolo del ping-pong qualsiasi argomento di teologia e' stato storicamente usato per persuadere mediante retorica gli spettatori.
Se la retorica fosse vista come la pallina di celluloide in gioco sul tavolo da ping-pong essa sarebbe perfettamente simile all'uso della retorica.
Similmermente anche nella retorica c'e' sempre stata l'intenzione di sopraffare l'avversario persuadendo a favore di un dato argomento esposto dall'oratoria. La retorica ha ' sempre avuto in se il tentativo di affermare la propria egemonia culturale; ovviamente a discapito di un avversario.
Sfortunatamente il fine di qualsiasi confrontazione retorica oratoria o circostanziale non e' quello di aver cercato "la verita'" oppure una " verita' '' ma lo scopo e' sempre stato quello, usando persuasione, di vincere.
Storicamente questi "spettacoli" di retorica si sono avvicendati spesso e al presente, correntemente vengono dati perche' tanta gente essendo disposta a vedere come "la partita' va a finire li guarda incuriosita.
Per esempio citando l'argomento in questione cioe' teologia e scienza, questi due contendenti danno ancora una volta spettacolo in cui la parte principale dell'attore non e' il significato della sostanza, per esempio di Dio ma nel caso della teologia inmancabilmente discute da sempre il mistero ed il miracolo in contrapposizione ai fatti limitati della scienza. Ma nello "spettacolo" il ruolo della retorica religiosa anch'essa non necessariamente ha il compito di rivelare alcuna verita' solida ma non essendo in corrispondenza della realta' la teologia corrente esattamente come quella storica ha solo il compito senza fatti concreti di persuadere.
La retorica viene usata in questi casi non necessariamente manifestando cio' che Dio e' e come la pallina da ping-pong viene usata nel convincere le platee con circostanze "sirreali" nonostante che le circosatanze citate dalla teologia siano molto lontane da fatti reali.

MA IRONICAMENTE ANCHE PER LA TEOLOGIA L'IMPORTANTE E' VINCERE -
E VINCERE A TUTTI I COSTI -
VINCERE ANCHE A DISCAPITO DELL'ONESTA' E DELLA VERITA' -

Agli spettatori e agli organizzatori degli spettacoli di retorica poco importa sapere che cosa sia la verita', ma cio' che importa e il dare "spettacolo" e sfruttare il sensaziolismo in esso per "vincere".
Lo spettacolo della retorica non necessariamente manifesta il vero e' non e' una dimostrazione di verita' o di una verita' ma il vero scopo e di insinuare "controllo persuasivo" negli spettatori. Ma ancora una volta, sempre a discapito della verita'.

Se l'argomento e' 1'aborto la pallina in gioco diventa il discutere sull'aborto.

Se l'argomento e' il nucleare allora la pallina sul tavolo da ping-pong e' il nucleo dell'atomo, la pericolosita' delle centrali nucleari, le armi nucleari etc.

Per cui la retorica manipola " la pallina " come un oggetto-arma da controllare efficacemente e manipolarla in modo tale, possibilmente con tale maestria capace da sopraffare 1'altra parte che viene considerata anche nel caso dell'arena della retorica: un avversario.

La retorica si adopera per vincere perche' la vincita ha lo scopo primario di ottenere piu' adepti i quali determinano un maggiore supporto sociale, e monetario.

La dimostrazione che la retorica sia un Colosseo e il fatto che nella storia, per esempio la teologia e la scienza non mai hanno trovato punti di accordo.
Esse sono state messe sempre a confronto ripetitivamente una contro l'altra.
La teologia e la scienza hanno sempre determinato un "avvenimento agonistico" in cui l'interesse dei teologi si e' scontrato con l'interesse degli scienziati ed entrambi hanno sempre proclamato che la loro professionalita' e' stata "collocata" in un posto migliore dell'altro.

Nella storia queste "partite" da ping-pong sono in corso da sempre e nessuno
vince mai.
In realta' pero' come anche nel corso delle partite di calcio, si e' sempre trovata da generazione in generazione il modo di rinnovare l'energia per il prossimo scontro.

Come due pugili sul ring l'antagonismo tra i due "avversari" scienza e teologia e' in corso nella storia da sempre e' l'antagonismo tra i contendenti non finisce perche' le due fazioni sono sempre state separatiste e non hanno nessuna voglia di unificare le conoscenze.

Purtroppo nel disaccordo tra scienza e teologia determina sempre una tensione che diventa il motivo e diventa la forza per attuare il tentativo di sopraffare l'avversario. E gli scontri sono sempre continuati e prendendo una referenza storica e citando un famoso "scontro" bisogna ritornare a

CIO' CHE LA STORIA RICORDA CIRCA GALILEO

Certe circostanze che riguardano la scienza e la teologia nei tempi correnti sono molto simili a quelle che si sono avvicendate nel passato. Anzi sembrano replicare fedelmente un modello di comportamento molto facile a prevedere.

Vicende come quella tipica che forma un classico esempio e quella di Galileo la quale e' diventata un icona esemplare del confronto tra scienza e teologia dove la vicenda stessa dello scienziato del sedicesimo secolo (1564-1642) e' "avvertito" come un caso da manuale scolastico il cui evento non solo puo' essere usato come una referenza ma nel corso del tempo la vicenda di Galileo ha acquistato una popolarita' internazionale.

La vicenda, sostanzialmente, vede Galileo sostenere una teoria scientifica disapprovata dalla morale ecclesiastica. Ebbene come Galileo questa vicenda si ripete nei tempi attuali e dimostra inequivocabilmente che la conoscenza scientifica puo' irritare quella teologia che ancora una volta tenta mediante l'uso di un fanatismo bigotto ignorante e superstizioso non riesce a "controllare" la scienza e allo stesso tempo la teologia non comprendendo la scienza stessa ottusamente tende a separarsi da fatti inoppugnabili.
[ La pillola antifecondativa, le trasmissioni satellitari, il volo degli aerei, i lanci dei razzi. L'Internet i telefonini mobili i Pace-makers per il cuore etc. fatti , i quali, tutti, mediante scienza, influenzano la vita pratica odierna.

Questa separazione avviene perche' la teologia con forza inamovibile e cieca rifiuta
estrenuamente i valori dei fatti scientifici ai quali la teologia per reazione ad una verita' "pratica" mettono i teologi stessi a mantenere quelle posizioni sostenute con fanatismo ossessivo.
L'eccesso di forza a mantenere queste posizioni filosofiche-teologiche arrivano in certi casi il quali creando superstizione arrivano ad essere avvertiti con un senso del ridicolo.

Quando la teologia diventa fanatica diventa anche separatista ma il fanatismo finisce con degradare se stesso perche' il fanatismo viene messo a confronto con la propria limitazione e in moltissimi casi non c'e' consapevolezza di una visione piu' ampia che va oltre la limitazione teologica la quale non viene accettata in modo da dare luogo a riflessioni ma questo tipo di fede e' sostenuta ad oltranza e a tutti i costi.
Questo fanatismo impervio genera in molti casi non sincero amore per la verita' oppure per la ricerca stessa della verita' ma genera solamente una contrarieta' formata solamente impervio fanatismo.

In moltissimi casi questo tipo di teologia mantenendo strenuamente una posizione
filosofica-teologica ossessiva si ferma, e si congela solamente su di una pretesa di un amore storico per un Dio che per secoli e' rimasto un'indicazione oscura, misteriosa, miracolosa e arcaica ma del tutto priva di significato reale,

E sufficiente leggere qualche pagina della Bibbia e constatare che storicamente il concetto di Dio e' irreale e che viene offerto dalla fanaticheria religiosa come un mistero imperscrutabile, negativamente e assolutamente punitivo e non giustificabile.
L'ERRONEA BIBLICA SACRALITA' DEL DIVINO
E la teologia stessa in tutto l'arco storico ha riesumato dalla Bibbia significati di una sacralita astrusa che rimane incoerente nella spiegazione plausibile dell'immenza forza della vita nel divino universo.

Molte affermazioni religiose non essendo corrispondenti alla realta' tentano solamente di far sognare e quando queste posizioni teologiche sono riferite o paragonate alla dura e difficile realta' quotidiana acquisiscono l'illusoria e fraudulenta pretesa da ciarlatani.

Sfortunatamente queste posizioni pseudo-culturali teologiche generano a loro discapito cio' che loro stesse " teologicamente" non vorrebbero generare cioe' falsita' e supertizione.


LA FEDE
Se si paragonasse il progresso della scienza odierna con i sogni religiosi fanciuleschi depositati nella storia, la scienza presenta fatti, e i fatti scientifici al contrario della teologia non hanno bisogno di fede per essere accettati e creduti.

IL CIELO
Senza indicare esempi difficili un esempio fondamentale di un fattto inequivocabile e' l'esistenza del cielo.

Non c'e' bisogno di fede per accettare l'esistenza del cielo; il cielo e' un fatto talmente ovvio che non se ne discute nemmeno.

Il cielo e' anche come accettare l'esperienza del respirare la quale esperienza essendo cosi' "naturale" non puo' essere contradetta; perche' il respirare e' un altro fatto talmente accettato naturalmente che mettere in discussione l'importanza oppure l'esistenza del respirare sarebbe addiritura stupido.

Per cui sia l'esperienza del cielo e l'esperienza del respirare sono fatti inconfutabili che potrebbere essere in qualche modo essere considerati "molto scientifici" perche' "molto veri".
SANTA CLAUS
Ma Babbo Natale e il suo navigatore spaziale, la renna Rodolfo, non esistono e non hanno nessuna " scientificita' " reale, per cui i bambini, per esempio, hanno bisogno di "fede" per "credere" nella loro esistenza.

Qualcuno potrebbe osservare che il credere dei bambini nei giocattoli o in Babbo Natale o nella Befana non e' la stessa cosa della fede religiosa dell'adulto.

Questa affermazione pur essendo vera pero' si potrebbe rispondere che e' una questione di maturita' di pensiero. Il bambino avendo "una fede" per Babbo Natale e per la Befana oppure Buancaneve e sette nani potrebbe essere molto intristito nell'apprendere che Babbo Natale non solo non esiste ma non e' mai esistito.
Per cui avere fede e amore nelle favole da' sicurezza al bambino il quale trova in questo amore-fede una delusione nell'apprendere la non esistenza di cio' che favola scandinava indica e il bambino viene ad essere offeso nel suo affetto per i suoi giocattoli e deluso per l'inestistenza nel portatore dei giocattoli Santa Claus.

In molti casi questo affetto per la favola scandinava si espande alle renne di Babbo Natale agli Elfi alle Volvorines e a tutti i folletti che fabbricano i giocattoli per il buon vecchio dalla barba bianca che vola nel periodo natalizio su di una slitta da neve.


LE ESPERIENZE DELLA MENTE
Sia la fede religiosa che la realta' delle esperienze oggiggiorno entrambe sono accompagnate inmancabilmente dalla divulgazione e esperienze dei fatti scientifici e tecnologici.
Come e' stato citato nel caso dell'accettazione del cielo, del respirare e dell'affetto per un Babbo Natale, fede e scienza sono tutte "esperienze" che vengono ad essere "avvertite" dalla mente.
Per cui e' innegabile che nella mente "appare", sia la fede come uno stato sentimentale e sia le esperienze di fatto come esperienza fisiologica; ma importantemente quelle scientifiche odierne determinano un comportamento sociale: vedi il comportamento sui mezzi di trasporto, pubblici e privati e il comportamento dato dai telefonini dal comportamento dei viaggiatori in ambienti molto artificiali come in aereo, parapendio,sommergibili etc.
In tutte queste esperienze la mente avverte entrambe: la spiritualita' della fede per la sacralita' del divino in un caso e l'esperienza fattuale della scienza nell'altro.

CAMBIAMENTO DI SENTIMENTI E TRASFORMAZIONE MENTALE
Lavoisier ha dimostrato, in un certo senso un qualcosa che e' sempre esistita' Lo scienziato francese ha "portato in superfice un qualcosa che e' sempre stata universalmente in atto": la perfezione del divino che da forza alla nascita delle cose, per cui perfezione e metamorfosi. Questi due elementi sono sempre stati intuiti e gia' se ne aveva "un sospetto". Lavoisier ha portato questa "antica intuizione" a livello di conoscenza scientifica inconfutabilmente consapevole.

CIO' CHE LA METAMORFOSI POTREBBE REALIZZARE
Per cui tutto nell'universo e' sottoposto a mutamento e tutto cambia.
Tutto cambia, perfino la perfezione d'Iddio fa cambiare le cose, che pur mantenendo costante la perfezione, essa cambia nel dare vita a nuove identita', essa cambia nel dare vita a nuove nascite.
Il nascere di nuove creature sono il cambiamento di cio' che a priori delle nascite era morte.
Cioe' con la morte si ri-appartiene alla energia totale della perfezione la quale perfezione da' nuova vita alle cose. (ciclo eterno: morte-perfezione, perfezione-vita)
Cambiamento e' metamorfosi allora, sembrerebbe ovvio senza esitazione alcuna indicare che anche la mente dell'uomo puo' trasformarsi un'altra "forma mentis" piu' spirituale e piu' intelligente. Purtroppo anche il contrario e' vero.
Ma come la vicenda di Galileo ricorda, ancora una volta, e ripetitivamente come e' successo molte volte nella storia, la teologia la quale si auto-proclama "guida-spirituale" rimane insensibile al cambiamento sociale e rimane infeconda, ignorante, ferma e cristallizzata su informazioni e tradizioni ormai decadute in disuso per cui obsolete (desuete). Questa teologia ottusa rimane sempre impervia a sostenere mediante fede estrema cio' che non esiste oppure cio' che e' divenuto inadeguato.

E ancora una volta dopo la faccenda di Galileo la teologia dovrebbe apprendere, come e' gia' accaduto nel passato che la scienza dei fatti dovrebbe necessariamente insegnare e modificare la teologia verso una piu' profonda conoscenza della vita e determinare una piu' profonda conoscenza di Dio.
Questa potrebbe essere una concezione panteisitica quella di vedere la sostanza reale del creato in corrispondenza dell'azione creatrice del creatore infatti il Zanichelli definisce panteismo: "dottrina filosofico-religiosa che identifica Dio, inteso come principio supremo di unificazione, con la natura del mondo".

LA FEDE EMOTIVA
Dato che le esperienze vengono avvertite sensorrialmente e intellettualmente bisogna ora spiegare un poco che la scienza e la teologia, entrambe, vengono ad essere "esperienze" della mente ma la fede deve essere vista come un affetto, come un sentimento che porta ad vedere la fede come una "emotivita'" mentre l'altra, la scienza che fa parte ad una esperienza di vita, la scienza diventa fatto reale fisiologico indipendentemente dalla fede". Per esempio parlare al telefonino e' una esperienza scientifico-fisiologica, amare la favola di Collodi "Pinocchio" e una fede nella favola.

Anche il sognare paragonato all'esperienza vera fisiologica o scientifica sono esperienze" mentali ma per evitare la confusione tra cio' che e' sogno e cio' che e' realta' l'intelligenza della persona le deve distinguere per poi poterle possibilmente concordare.

Anche la pianificazione e la progettazione e congetturare un piano organizzativo o economico potrebbero essere indicate come "un sognare" ma il pianificare e la progettazione etc. indicano un tentativo di controllo della realta' mentre
il credere nella Befana e un sogno circostritto, a se stante, che rimane " una realta' mentale ' racchiusa nell'immaginario" del fanciullo.
Poi l'intelligenza scieglie la posizione "mentale" piu' idonea per l'individuo il quale deve poi dare un proprio supporto emotivo. Idealmente concordando sogno e realta'.

I sentimenti esistono e vengono ad esistere nella mente e l'uomo vive in accordo a questi sentimenti ed e' anche impensabile che un individuo possa vivere senza il sentimento d'amore e ma diventa altrettando impensabile che una persona non dia credito, per esempio ad una medicina che efficacemente funzioni oppure ad un determinato intervento chirurgico che efficacemente debella una malattia oppure all'efficienza di un aereo A380 che trasporta 800 persone da New York a Roma in otto ore.

Allora ricordando il pericolo di entrare in una confusione cioe' di non poter fare distinzione tra sogno e realta' e indicando i casi storici di Lavoisier e Galileo i quali entrambi furono vittime di atroci persecuzioni dire "Illuminismo francese" bisogna individuare intelligentemente in esso non la parte accusatoria minimalista che irrito' irrevocabilmente il Vaticano del diciottesimo secolo ma si dovrebbe mettere a fuoco quel particolare contesto scientifico dell'Illuminismo di Antoine Laurent Lavoisier (1794-6) il quale anche se inizialmente venne trascurato dalle "scienze sociali" trova ora all'origine, un Lavoisier incompreso dalla teologia del tempo ma celebrato dalla communita scientifica mondiale.
Infatti l'Illuminismo di Lavoisier e l'Illuminismo in generale almeno all'inizio perse lo scontro retorico teologico perche' Madre Chiesa, la quale non e' stata capace a trovare motivi validi, si e' sempre opposta sia all'Illuinismo come si e' sempre opposta ai fondamenti del buddismo e come d'altro campo Cartesio fu contestato nel suo dibattito retorico con la chiesa.

Madre Chiesa evitando le affermazioni scientifiche di Lavoisier, di Galileo di Cartesio, buddismo e quant'altri questa resistenza culturale dunque non ha potuto far riflettere teologicamente su cio' che e' Dio e come l'intelligenza umana lo avverte "intellettualmente" e "sensorialmente" e questa resistenza culturale venne a porsi contrastando una migliore conoscenza di come metodicamente con precisone assoluta come "Dio Funziona" nella Sua perfezione di essere Dio.

Trovare il metodo e' l'intelligenza che trova mediante ispirazione e creativita' "un ordine" operativo che puo' prevedere con certezzza "un funzionamente".
Ed entrambe: ispirazione e creativita' fanno parte dell'intelligenza, che permettono di capire la natura e il processo di fenomeni. Questo include anche il tentativo di capire la teologia e i fenomeni religiosi.
In questo caso "avere metodo" significa avere sufficiente intelligenza atta a capire come la perfezione di Dio funziona.

Purtroppo un esempio retrivo e retrogrado e quello di coloro che amano ritornare ossessivamente, per esempio, solamente alle usanze e conoscenze obsolete del passato storico le quali non trovando soluzioni a problemi attuali rimangono d'interesse del fanatismo religioso. Esse rimangono ostili e incapaci a capire nuove conoscenze valide al pensiero filofofico, religioso e scientifico.

Ma sara' sorprendente scoprire in questa serie di articoli che la teologia senza dover
cambiare minimamente i sui canoni fondamentali d'amore per Dio la posizione teologica puo' essere approfondita con nuovi sorprendenti criteri scientifici che da una parte convalidano certi fondamenti canoni religiosi storici ma dall'altra pongono nuove "direzioni" scientifico-filosofiche prese a prestito forse, e derivanti dall' eminenza della validita' dell'lluminismo francese.

Per completare questa conoscenza che senza dubbio coniuga teologia e scienza bisogna anche scoprire (oppure riscoprire) anche alcune parti del pensiero del buddismo.

UN ACCENNO A ZEN
Per esempio si puo' affermare che l'unione di queste uniche contribuzioni anche se provengono da un'Asia che si sta sempre piu' avvicinando al resto del mondo, la lontana Asia offre nuove, per l'emisfero occidentale, validissime justificazioni teologiche di inimmaginabile bellezza e di grandiosa validita' scientifica semplicemente perche' senza dubbio anche il loro contributo unico servono a spiegare "Come Dio Funziona".
Fatti inconfutabili indicano che i principi Zen sono un impagabile contributo al completamento della logica aristotelica.
Senza alcuni principi fondamentali dello Zen la logica aristotelica rimarrebbe incompleta e difettosa.

Ma sia Aristotele che Zen vengono ad essere incorporati in un' importante posizione scientifica che e' quella annunciata dal chimico Lavoisier e che riguarda la "Costanza della massa fisica". Questa informazione e' solida e inconfutabile la quale indica anche la "costanza" della perfezione nell'universo fisico che per Lavoisier e' l'eterna, onnipresente e incorruttibile e importantissimamente tutto nell'universo pur mantenendo lo stato di perfezione e' anche in costante metamorfosi.
[porta l'esempio dell'altalena]
Dalle affermazioni di Lavoisier si capisce che la perfezione da' forza propulsiva alla vita e se qualora la perfezione fosse vista dalla teologia come la sacralita' divina che include il "bene" e il "buono", il nascere e' la metamorfosi del " dopo-morte ".
Dove la morte la quale fa raggiungere la perfezione universale divina pero' a costo di cancellazzione delle identita' uniche instaurate nel nascere e dove "nascere" e' quel processo derivante dalla perfezione in cui la perfezione stessa, mediante metamorfosi della morte, e al contrario della morte, il nascere determina nuove identita' uniche, dunque il nascere determina nuove vite uniche aventi nuove identita'.
Questa e' la metamorfosi della perfezione che agisce sul ciclo dualistico della vita determinando il flusso continuo della vita con l'avvicendarsi della nascita e della morte. Il fenomeno meraviglioso rimane che la perfezione da' vita ma se la perfezione e' univoca (sacralita' della perfezione universale in perfezione che e' perfettamente incorruttibile nella sua natura di essere la vita nel suo creare il vivere e' bi-univoca (dualismo) che necessariamente alla fine di giustificare "il nascere", "il vivere" ed "il morire", al contrario dello stato perfetto della perfezione la perfezione nel dualismo diventa corruttibile.

Appurare l'esistenza e constatare come "Dio Funziona" mediante fatto scientifico inconfutabile e' a dire il meno e' meraviglioso e anche commovente perche' non distrugge. anzi rinforza la fede con cui i nostri predecessori hanno vissuto e che anche la fede con cui i nostri padri sono vissuti e' cio' che fondamentalmente la storia, anche se erroneamente, citando il Dio, ha sempre indicato indicando l'essenza della sacralita' del divino.

D'altra parte non si deve dimenticare che un amore per Dio che non renda alla mente "meraviglia", la mente senza questo amore rimane priva d' ispirazione perche' essere inspirati e' anche il coinvolgimento della mente con qualcosa che la mente crede di avere merito .
L'ispirazione puo' esser vista anche come una ricompensa di un amore personale dedito all'amore per la perfezione che coinvolge un ordine, armonia, sincronismo con il bene) cioe' quando questo amore entra in unisono con il concetto stesso della perfezione.

Torneremo ampiamente sul tema dell'importanza della mente ispirata perche' la mente senza ispirazione rimane "chiusa" e congelata in un sentimento che non da' luogo al "movimento intellettuale" della creativita'. Movimento utile ad evolversi, per cui la fissita' dell'ossessione, religiosa in questo caso, rimane certamente un'esperienza mentale che purtroppo rimane confinata e circoscritta a se stessa; per cui una mente "ossessionata" la quale essendo "chiusa", e in se, a se stante, non trova il motivo "spirituale" ad espandersi. Questa e' una mentalita' "chiusa" che non raggiunge nulla di nuovo e rappresenta il soffrire e la morte, dove il nuovo deve essere considerato come la novita' che rende progresso, che risolve la problematica e che continua la preziosa delega di essere in vita e di continuarla .

UN ACCENNO SULLA SEMANTICA
La semantica e' la composizione intelligente, logica, ordinata nelle sue parti a seconda di uno scopo, inspirata e creativa che ottiene significati complessi

Il significare oppure trovare significati porta ad osservare l'intelligenza che tenta di capire come "Dio funziona". Anche la teologia come il pensiero scintifico fanno parte della semantica. L'uno non puo' escludere l'altro.

Significare e' creare una realta' (di significato) che prima non era in esistenza e che senza un significarsi si ha che fare con una mente cieca dei lumi dell'ispirazione; per cui Dio stesso nel caso della cecita' dell'intelletto non viene ad essere rivelato nell'intelliggenza dell' umano esecutore: pensatore.

Portare significati (semantica) richiede un intelligente e rigoroso componimento di segmentazione e di composizione del reale nel reale di detta segmentazione. La composizione finale deve raggiungere un "intero", un'interezza, il cui flusso logico "dinamico" deve, in qualche modo, rappresentare la perfezione. (Flusso logico)

La cosa interessante e' che dopo il medioevo cio' che promuove o sprona incitando l'avanzamento della teologia non e' lo studio o la ricerca teorica-teologica, cioe' l'i intellettualita' di Madre Chiesa ma bensi la forza propulsiva a formulare domante e risposte socratiche al fine di conoscere la verita' e' il pensiero scientifico che sempre ma in particola modo dal medioevo contrappone fatti all'ignoranza della superstizione religiosa.

"Madre Chiesa" rimanendo senza risposte valide su "Come Dio Funziona" e che in particolare Iddio dovrebbe "funzionare" a beneficio dell'umana specie. Questo perche' Madre Natura non sempre e' a favore dell'uomo, la Madre Chiesa corrente non puo' avere la pretesa di guidare ne' spiritualmente e ne' praticamente nessuno. Specialmente nell'ambito internazionale perche' le persone prima o poi nel corso del ciclo della vita si trovano immancabilmente ad affrontare problemi personali atroci e prese dalla disperazione e non trovando risposte nella corrente ciarlanateria ecclesiastica la disperazione di questi individui spinge a rivolgersi altrove e fuoriescono dalla guida della chiesa; dunque, per mancanza di conoscenza religiosa Madre Chiesa e rimanendo senza valide informazioni e justificazioni del concetto religioso essa stessa spinge ad un suo contrario interesse e determina una avvocatura nella superstizione.

Questo e' un problema che storicamente e' rimasto senza soluzione fino ai nostri giorni ma come vedremo in questa serie di articoli "il metodo" che e' l'interpretazione scientifica dell' Illuminismo f rancese di Lavoisier coniugato con la pietra miliare della cultura asiatica ZEN, esse entrambe, risolvono pienamente la dinamica della logica aristotelica.

Questo e' un fatto nel tempo attuale che rimane un traguardo raggiunto da
una scienza che ha coniugato non contrastando la teologia anzi ri-inforzandola e arricchendola.

La conoscenza e la realizzazione dell'amplificazione dell'intelligenza e' un risultato teologico-scientifico che per secoli Madre Chiesa non e' riuscita ad indicare.
D'altra parte l'Illuminismo francese, da solo, a se stante non produce l'amplificazione dell'intelligenza pero' getta le basi teologiche-cientifiche le quali giustificano in pieno tale realizzazione.

Citando ancora una volta la limitazione teologica che correntemente nel clima internazionale non puo', senza cambiamenti guidare l'universalita' religiosa, il prossimo segmento include un commento sul proselitismo basato sui santini stampati di Santo Procopio che in Asia non solo non hanno funzionato ma addiruttura irritano le concezioni spirituali induistiche, cinesi e islamiche il che riguarda communita' sociali di
quasi quattro miliardi di esseri umani.

( continua )
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Renato Porchetta
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Messaggioda Renato Porchetta » gio 10 nov 2011 00:05

CAPIAMOCI BENE
Citando la metamorfosi in senso universale la metamorfosi impone cambiamenti e bisogna notare che proprio a questa "possibilita' di cambiamento"
c'e " l'opportunita' " a modificare.

Indubbiamente l'uomo si deve sempre guadagnare la conoscenza con sacrificio, intelletto e sudato lavoro
ma i vari stati culturali nei singoli campi dello scibile rappresentano indubbiamente un progresso che si sta realizzando e che e' stato raggiunto
il quale sara' a sua volta e ancora una volta progressivamente cambiato. (Immanenza: incessante metamorfosi)

Dunque questo cambiamento che agisce in tutto cambia in rispetto al passato storico la "quantita" di conoscenza.

Per esempio l'impiego della conoscenza dell'elettricita', l'impiego della conoscenza del Laser e come l'elettricita' e il Laser molte altre
pietre miliari della cultura pragmatica si sono imposte con i fatti all'oscurita' della disconoscenza.
Tra l'altro l'uso della conoscenza del laser come anche quello dell'informatica e come moltissimi altri numerevoli
eventi culturali erano impensabili, a causa di una tecnologia mnacante, in una mentalita' medioevale e impensabili nella storia.

Si pensi brevemente all'avanzamento della la conoscenza della struttura molecolare e come questa conoscenza sia cambiata per esempio dal 1850 al 2000.
Paragonato cio' che e' stato raggiunto correntemente a cio' che si riteneva in un periodo storico la conoscenza della struttura molecolare della materia
ha fatto, dalle centrali nucleari agli esperimenti sul neutrino al CERT di Ginevra passi inimmagginabili i quali si potrebbero definire giganteschi.
Per cui la conseguenza diretta della metamorfosi culturale scientifica a questo riguardo ha portato al fatto che moltissime università'
nel mondo si occupano della conoscenza profonda dell'atomo e molti studenti si applicano intensamente a questa nuova
disciplina scientifica allo scopo di farla evolvere dallo stato attuale ad uno stato ancor piu' avanzato.
Senz'altro c'e' una fortissima intuizione e l'aspettativa che come i sommergibili a propulsione nucleare c'e da aspettarsi che le astronavi
del futuro saranno anch'esse mosse da motori a forza nucleare.
Per cui anche nel campo astronautico le cose e le vicende umane per effetto della metamorfosi cambiano e sono destinate ad essere cambiate.

Questo avanzamento di conoscenze sono testimonianza indubbia della metamorfosi ma sono anche testimonianza della sacralita' che dirige la metamorfosi
indicando alla mente quale intelligenza adottare ma non si dovrebbe prescindere dal fatto che la metamorfosi stessa "vuole" e incita
questo cambiamento evolutivo.

Se si indicasse la metamorfosi come una forza che "impone" il modificare dello stato attuale delle cose altrettanto questo cambiamento
lo si deve aspettare che avvenga nella conoscenza teologica perche' e' impensabile che la conoscenza di Dio nata con l'uomo rimanga immutabile
senza avanzamento alcuno.

Daltra parte amare Dio e' un sentimento, una emozione, un trasporto emotivo il quale preso a se stante in modo di " fermo assolutismo "
l'amore in se, non riflette conoscenza religiosa di cui la teologica fa definizione perche' questo amore rimarrebe solo una passione sentimentale infeconda.

L'informazione scientifica dell'illuminismo francese dimostra come la sacralita' agisce sull'intelletto e questo avanzamento fatto di ispirazione
e creativita' e' anche un avanzamento teologico ma sia la fede religiosa che l'informazione scientifica entrambe non devono essere
considerate a se stanti esse dovrebbero diventare indipendenti dalle soggettive turbolenze emotive del cuore umano in quanto
la verita' religiosa della fede e della scientificita' dei fatti sono eventi puramente intelligenti e puramente obbiettivi.

L'amore della fede puo' dare forza a cercare conoscenza ma non deve essere visto come un evento assoluto immobile con fine circoscritto a se stesso.
L'amore e' una forza che deve dare luogo al vivere ma la vita e' movimento che indica cambiamento.
Un amore che sorregge la fede per Dio presa a se stante non e' informazione.
La fede deve generare movimento di trasformazione sia nel mondo fisico e sia nell'intellettualita' ovviamente entrambe protese nel bene e nel buono
ma la fede deve generare "vita" e vivere significa "forza" di movimento, forza di trasfomazione, forza di trascinamento
ed anche forza a trasformare, se necessario, se stessi.
In questo caso di dinamicità' allora la fede-amore diventa "Deus Ex Machina" ovvero forza vivifica e motrice.

D'altra parte l'amplificazione dell'intelligenza che scaturrisce dalla conoscenza scientifica di Lavoisier e' di fondamentale importanza perche'
non solo la sua applicazione e' logico-scientifica ma questa veridicita' di fatto non prevale e ne' si contrappone e ne' auspica una sostituzione
alla fede anzi rinforza il sentimento d'amore per Dio perche'
l'amplificazione dell'intelligenza porta alla diretta esperienza di avere certezza (fisiologica) ad essere testimoni in prima persona di come la sacralita'
si esprime nella realta'.
L'amplificazione della intelligenza non sostituisce la sacralita' anzi dimostra la sua reale potenza la quale interagisce essendo concomitante nell'intelletto dell'umano.

L'amplificazione dell'intelligenza rappresenta solo uno stadio del progresso scientifico ma esso e' insito nello scopo teologico perche' sia la teologia che
la fattualita' della scienza sono costituenti dell'intelligenza e dell'esperienza dell'uomo e non deve essere pensabile
che l'amplificazione dell'intelligenza possa essere contrapposta alla fede; anzi questa verita' scientifica non e' separatista ma
contribuisce ad avvalorare ed ad accrescere il sentimento d'amore dettato dalla sacra perfezione in noi tutti poiche' esso e'
residente nell'intenzione dell'uomo sin dalla nascita e come, daltra parte la perfezione divina e' residente perennemente in tutto cio' che vive nell'universo.

Ma bisogna insistere sul quella fede religiosa che rimane senza avere un riscontro nella realta' (per cui senza riscontro scientifico)
la quale rimane libera ma in questa liberta' rimane cieca e questa ciecita', rimanendo senza le proporzioni confinate e reggimentate dalla realta'
porta in molti casi "religiosi" ad un vuoto fatto solo d'insistenza cioe' porta all' ossessione la quale poi si trasforma (metamorfosi) in superstizione.

I fatti della scienza e in questo caso particolare che riferiscono l'amplificazione dell'intelligenza correggono gli eccessi che le fantasie religiose fervidamente
imagginano perche' l'amplificazione dell'intelligenza offre una lucidata' logica basata su fatti e non basata su di una grandiosa maniacale irreale megalomania.

Paragonando i fatti scientifici in possesso con il sogno di una conoscenza universale essi sono momentanei e limitati anzi limitatissimi
ma essi sono anche potentissimi nella loro veridicita' perche' vengono ad incidere nella realta della vita e non nel vuoto dell'imagginario.
Il desiderio per quanto grande e intenso possa essere sentito nella mente come l'amore per Iddio e' un'intensita emotiva ma questo amore
senza riscontro nel reale non indica l'informazione di cui il progresso, dettato dalla metamorfosi, ha bisogno per continuare ad evolversi.

E indubbio che la fede e' una implicazione che appartiene a tutte le azioni dell'umano vivere ma una fede cieca senza che essa
trovi riscontro nella realtà` rimane irreale, ciarlatana per cui del tutto inutile.

Questa serie di argomentazioni che indicano l'amplificazione dell'intelligenza non porteranno alla conclusione, per esempio,
che il cristianesimo sia inutile anzi sara' vero il contrario cioe che queste informazioni illuministe intendono e implicano una teologia
piu' logica, piu' inspirata e piu' creativa per cui piu' intelligente la quale propone alla teologia una conoscena che
dipendente dall' universalita' dell'intelletto e che capisca "come Dio funziona".

Senza esitazione alcuna, questa scientificita' dell'amplificazione dell'intelligenza rinforza la fede storica e dato che
l'intelliggenza dell' intelletto e' un elemento di universale comunanza la quale e' appartenente a tutti gli individui indistintamente,
il cristianesimo auto-definendosi cattolico che significa universale, come del resto di tutte le altre cose nell'universo
deve adottare nella sua teologia un cambiamento che ne migliori la conoscenza del divino ovvero la teologia stessa deve dare luogo ad una sua
metamorfosi che dia una maggiore voce di validita' e d'unione a tutte le altre religioni del mondo. (continua) ###
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (7)

Messaggioda Renato Porchetta » gio 10 nov 2011 00:12

Start (7)
INOLTRE CON CHIAREZZA BISOGNA PRECISARE CHE
in questi articoli la dicitura "Amplificazione dell'Intelligenza" e la dicitura "Semantica" indicano la stessissima cosa.

Dire "semantica" ci si riferisce alla definizione classica con cui fin dai tempi passati questa nozione e' stata classificata e come qualsiasi vocabolario o enciclopedia
riporterebbe essere derivata dal Greco(se-mantiká/ se-mantikós).
Mentre la dicitura "Amplificazione dell'Intelligenza" indica l'effetto pratico, reale, scientifico ottenuto da una riflessione intelligente logica della conoscenza della
semantica sull'individuo.
La prima e' una classificazione strettamente da indice burocratico, l' "Amplificazione dell'Intelligenza" e' l'effetto che la semantica ottiene nella mente.

Per esempio Wikipedia giustamente riporta che la semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale), degli insiemi
delle parole, delle frasi (semantica frasale) e dei testi.
E inoltre la semantica è una scienza in stretto rapporto con altre discipline, come la semiologia, la logica, la psicologia, la teoria della comunicazione, la stilistica e
la filosofia del linguaggio etc.
Putroppo sbagliatamente e incompletamente Wikipedia indica che un' ingombrante e noioso aspetto "burocratico" della semantica il quale verso la fine
dell'Ottocento gli studi di semantica iniziano a focalizzarsi soprattutto sul cambiamento di significato letto in chiave storica.

E che verso la fine dell'Ottocento vengono stabilite delle leggi semantiche per delineare il cambiamento avvenuto e inoltre si cerca di dare una rigorosa
classificazione ai vari tipi di cambiamento. Si cerca, quindi, di esaminare la frase secondo la prospettiva del passato, analizzando l'origine e la storia di
ciascuna parola, confrontando gli aspetti sintattici e morfologici della frase con gli aspetti morfologici e sintattici di una frase simile pronunciata nei
secoli addietro.
Questa analisi diacronica (da diacronia, insieme dei fenomeni di evoluzione nel tempo riguardanti una lingua) viene svolta dagli studiosi fin verso gli anni
cinquanta.
In seguito si sviluppa un tipo di studi differente che analizza i significati, dopo averli scomposti, con metodi formali che si ispirano allo strutturalismo e ad
altre correnti di linguistica moderna.

E che verso la fine dell'Ottocento inoltre si esamina pertanto la frase secondo la prospettiva del presente, analizzando le parole e gli insiemi di parole, i loro
significati e usi attuali, le possibili sostituzioni con altre parole di significato simile o diverso e i rapporti che intercorrono fra le parole contenute nella frase
in questione compiendo così un'analisi sincronica (da sincronia che è lo stato di una lingua considerata nel suo funzionamento in un certo tempo).

La seconda distinzione avviene invece tra coloro che compiono uno studio del significato in sé, utilizzando metodi formali molto rigorosi senza però tener
conto del rapporto tra i significati stessi e il mondo dei parlanti, e coloro che studiano il significato in rapporto alla situazione e al contesto (in rapporto alla
pragmatica).
Wikipedia e coloro che indicano tali argomenti non illustrano a riguardo l'avanzamento metodico dell'espressione logica e ne' fanno riferimento
all'intelligenza-emotica e sacrale che sono all'origine dell'inspirazione, che sono all'origine della creativita' e dell'intelligenza umana.
Le indicazioni riportate dai vocabolari, dalle enciclopedie e da molte altre varie fonti culturali sono fondamentalmente "buone" ma rimangono
alquanto approssimate perche', senza rispondere a elementi fondamentalmente critici per cui esulano dall'esere esatte non rivelano
per esempio le cause della la natura della semantica che ha stretta, intima e assoluta dipendenza con l'intelligenza. In altre parole, c'e molta
insistenza a trovare un calcolo o burocrazia a gestire la semantica ma l'uomo, la sua natura emotiva, affettiva, sacrale, teologica e intelligente
dell'uomo viene, da queste sorgenti culturali, intenzionalmete o negligentemente omessa.
Semantica e' un qualcosa che riguarda un Iddio-che-crea-e-mantiene-significati nei ruoli della funzionalita' della vita reale e questo connubio
sacralita'-uomo include perfezione, vivere, logica, scienza etc. e che questo insieme di elementi vengono tutti a coesistere nella mente
del ricettore-umano.
In altre parole non c'e' sacralita' di Iddio senza che l'umana intelligenza che lo riveli onde per cui c'e' comunicazione.
Questa affermazione di Dio in sincronia con l'uomo e coesistente nella mente dell'uomo e' certa ma in questa certezza rimane
inflessibilmente vera.

C'e' inoltre da sottolineare enfaticamente che questi articoli nel blog Pietracupa: Religione e Superstizione non sono fabbricati con un
intento di propaganda anti-clericale o contrari alla chiesa ma i loro contenuti necessariamente denunciano cio' che nella teologia corrente
e' ingiusto cio' che che nella teologia corrente e' sbagliato al fine di poterne indicare la sua certa correzione mediante cambiamento "intelligente".
(continua) ###
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » gio 10 nov 2011 21:19

***questa narrativa e' piu' ordinata
[Pietracupa] Religionis et Superstizionis (a)
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Autore Renato Porchetta, Responsabile D'Officina
Manuale di installazione, uso, garanzia, mantenimento preventivo, tagliandi, pezzi di ricambio etc.
Si consiglia di fare il primo tagliando appena compiuti i primi cento anni d'età'
Titolo: "Pietracupa, Il suo senso religioso e la sua superstizione.
Sottotitolo del manuale di manutenzione tecnica: " Come Funziona Dio "
INTRODUZIONE
Lo scopo di questa indagine scritta non e' quello di indicare che il cattolicesimo sia inutile ma quello di trovare delle valide soluzioni ai tragici attuali difetti nel
cattolicesimo ereditati dalla storia.

DUNQUE VEDIAMO I MOTIVI DI QUESTA AFFERMAZIONE

L'ISPIRAZIONE E' UN ELEMENTO CRITICO NELL'UNIFICAZIONE DI DIO CON L'UOMO
Come la religione cattolica anche le piu'importanti religioni del mondo o meglio, quasi tutte le religioni hanno una ripetitiva caratteristica storica in comune.
Infatti hanno esclusivamente esaltato Dio nella sua grandezza.
In questa esaltazione del divino il merito dell'uomo "ricettore del Dio" non e' mai stato accreditato di nessun valore.
Nella storia il paragone ossessivo e' sempre quello non di unificare. Nel contesto trovare un tentativo erroneo di trovare un significato esistente tra la morte e
Dio ma il risultato e' quello di contrapporre con separatismo Dio e la morte delle creature viventi le quali danno una contribuzione alla vita dell'universo.
Non solo ma da un un recente periodo storico come il medioevo per esempio si trova un uso di una categorizzazione di colpe e peccati. Per cui l'uomo,
non solo, viene in questa
posizione filosofica-teologica totalmente trascurato e annullato ma la creatura umana in rispetto al divino viene vilipeso, sottomesso e schiacciato dalla
immensa grandezza di Dio.

In questa posizione intellettuale non c' e' ne` equilibrio e ne' intelligente oggettività'.
In questo tipo di relazione tra il sacro ed il profano uomo c' e' disequilibrio e uno sproposito dei valori manifestati dai concetti.
Questa posizione cattolica e' un'ingiustizia che non rende un giusto merito all'essere umano.
Questo e' un atto di ingiustizia commesso storicamente da Madre Chiesa che deve essere corretto.
Cio' accade in molte religioni dove l'uomo erroneamente viene messo a confronto con divinità' immaginate e sognate infinitamente grandi
e infinitamente perfette (divine) che nella loro immensità' fatta di fantasia incoerente trascurano la singola lucida intelligenza della mente umana.
Tale esagerazione sorta da un'erronea teologia rende percettibile l'essenza religiosa del vivere basata su di un Dio "infinito" che agisce secondo
la Bibbia, per esempio, schiacciando l'uomo per la sua ritenuta pochezza.
L'ingiustizia sta nel fatto che, d'altra parte "cosa", la forza che crea Dio e' nella mente dell'uomo onde per cui Dio e' la mente stessa dell'uomo.
Da non trascurare la limitazione biologica e fisiologica.
Ma la teologia storica non avendo capito "come Dio funziona" ha creato il paragone ossessivo tra Dio e l'uomo basato su un errore di illogicità'
d'immane grandezza.
Da come si capirà' più' in avanti si può' annunciare che Dio e' perfezione "eterna" che genera la forza universale del vivere mentre l'uomo non e'
ne' infinito e ne tanto meno "perfetto" ma il ruolo della creatura umana, d'altra parte come tutt'altro e "logicamente perfetto" nella contribuzione del ruolo stesso.

Dunque creare il paragone dove l'uomo e i suoi difetti sono messi a confronto con un "qualcosa" che per definizione e' già' perfezionata ed "eternamente
perfezionata" questo paragone sembra essere una idiozia.
Il paragone tra Dio e la creatura vivente e una idiozia perché' i termini del paragone separano; essi non congiungono 1' essenza divina con quella umana:
i termini vengono paragonati tra loro per far prevalere uno sull'altro.
Dio esiste perché' l'intelligenza del singolo uomo lo rivela, lo percepisce e lo esalta.
Senza la percettibilità' dell'intelletto del senso religioso il concetto di Dio nella mente umana non verrebbe ad esistere perché' la perfezione estetica, la giustizia,
il bene ed il "buono" che la mente dell'uomo intuisce rimane un elemento naturale della natura dell'uomo.

Si può' speculare positivamente che Dio e' universale e onnipresente ma la mente riceve questa ispirazione. La mente "riceve" il senso religioso che rimane ridotto
e menomato per quell'individuo dotato di scarse capacita' mentali che finisce con rimanere senza la percettibilità' mentale e fisiologica dell'ammirazione religiosa.
Si potrebbero dire moltissime cose a questo riguardo ma tra le tantissime cose c' e' ne una che a causa della sua massima importanza va messa in rilievo in un
modo molto particolare:
si deve indicare senza dubbio che Dio' e' un significato e un significarsi e un "significando-si".
Per cui mediante la percettibilità' la mente "avverte" il significato religioso perché' l'individuo non solo "vede" Dio ma vede anche se stesso in relazione
all'essenza del divino in cui il "Self" e' parte della sacralità' universale nel suo significarsi.
La vita universale esteriore e l'essere del vivere e di ciò' che vive nel momento dell'individuo.
Dio e l'uomo sono due elementi che possono essere visti all'unisono.
Per esempio il pensiero buddistico spiega molto bene questa relazione tra la natura vista come sacralità' e il suo partecipante al vivere della natura: l'uomo.
QUANDO GUARDI IL BOSCO NON DIMENTICARE CHE SEI PARTE DEL BOSCO (BUDDHA)
I. e. se consideri il vivere, se consideri il vivere nell'universo o come l'universo sta in questo momento vivendo non dimenticare che il vivere, la vita, vivono in te e
sono dentro di te.

L'uomo, dalla nascita diventa testimone della magnificenza della vita ed e' anche partecipe "ad personam", in propria persona, allo' evolversi della vita stessa; ma
il pericolo rimane che "vedere"
Dio ed essere testimoni del vivere nella perfezione universale, non e' la stessa cosa come "essere Dio" o tentare di essere Iddio in senso assoluto. Cio' non e'
possibile ma rileggendo il motto buddistico che dice " Quando guardi il bosco non dimenticare che sei parte del bosco " si può ` interpretare l'argomento in
senso più' ampio e essere consapevoli che il Dio opera con la sua natura di essere "vita divina" in totale perfezione che "avviene" immanentisticamente nell'uomo.
Allora il motto buddistico indica che "guardando" Dio Lo si avverte e lo si percepisce con i sensi, perché l'individuo e' parte della sacralità' universale perfezione
e Dio stesso e' opera della percezione della persona.
In moltissimi casi manca una consapevolezza di un Dio interiore che "agisce" e "opera" dentro l'uomo per cui questa "mancanza" risulta che molti rifiutano il
concetto della natura sacra d'amore nell'uomo e rivolgono la loro attenzione, distraendosi, altrove.
E' come portare un orologio al polso senza esserne consapevoli. Per cui l'uomo non s'interroga se l'informazione sul il quadrante dell'orologio e' utile e ne'
s'interroga come l'orologio funziona
sfugge all'uomo il significato del sincronismo della perfezione cioè' del significato del "tempo" e della trasformazione. Dunque quando diventa necessario il
controllo del sincronismo per "incontrare" o per "intercettare" la perfezione divina, questa conoscenza viene a mancare.

NARCISISTICAMENTE IL CATTOLICESIMO VEDE SOLO SE STESSO ANZI IL BOSCO NON VIENE NE' "AVVERTITO" NE' VISTO PER CUI
NON VIENE NEMMENO CONSIDERATO
Questo e' sbagliato perché' molte altre culture hanno delle conoscenze filosofiche, differenti dalla cultura cattolica ma filosoficamente, teologicamente e
praticamente validissime.
Le quali qui' in questo momento d'indagine sarebbe compito immenso elencarle tutte per cui procediamo al punto dell'argomento in questione nel prossimo segmento.
[ Il manuale di come Dio funziona fornirà' questa conoscenza ] ( continua )
END PART(1)

[Pietracupa] Religione e Superstizione (2)
Gio 21 Lug 2011 21:10
PART-2 (Start)
RIFLETTERE E' PARTE DELL'INTELLIGGENZA
La fisiologia e la natura tutta sono regolate da leggi perfette e incorruttibili ma l'attenzione dell' uomo e' distratta ed
e' rivolta altrove.
L'occhio dell'individuo (l'attenzione) e' rivolto al cielo azzurro e finisce che l'uomo non mettendo a fuoco l'immagine del Dio nella sua sacralità'
cioè' apprendere la vera essenza divina che e' "perfezione", l'uomo "guarda altrove".
E l'occhio dell'uomo (l'attenzione della coscienza) mettendo, erroneamente, a fuoco un qualcosa che non e' Dio e guardando, per esempio il cielo azzurro,
finisce con il credere che le nuvole siano Dio. Per cui l'uomo vagheggiando con la fantasia la quale ignora la realta' finisce, come dice Paolo Conte in
una delle sue canzoni, l'uomo finisce con il parlare alle nuvole, cioè' invano.
Dunque dovuto al fatto storico che la teologia ha schiacciato l'uomo perché' l'erronea posizione teologica ha messo ha confronto la limitazione umana
con la sacralità' dell'immensità' divina, la teologia non ha tentato nella storia una comunione tra l'uomo e Dio ma ha tentato un confronto tra l'umano
e il divino.
Dunque in questa posizione spropositata in cui si vede un errato paragone si esula dall' equilibrio buddista dove s'invita a vedere il bosco come
un elemento in cui Dio e l'individuo in unisono sono concomitanti e concorrenti "all'essere il bosco": a considerare l'uomo, anche se nella sua
limitazione del ruolo di essere non il bosco nella sua interezza ma "parte del bosco" ma che anche se la creatura e' parte del "bosco" la creatura
vivente ha in se tutte le caratteristiche dell'universale significato di perfezione.
Questo sproposito nella relazione uomo-Dio fa della teologia cattolica corrente un parlare alle nuvole perché' non mette ha fuoco la caratteristica
dell'essenza divina nell'uomo.
Per l'uomo Dio e' una consapevolezza di perfezione che proviene da un "avvertire" mediante percezione sensoriale il senso religioso nella coscienza
dell'individuo.
Ma nella maggior parte degli individui questa consapevolezza viene a mancare e Madre Chiesa non ha la conoscenza da insegnare.
SE TI PARLO MI DISTRAGGO (CONFUCIO)
Questa "percezione del divino", questa consapevolezza della coscienza che rivela il senso religioso e' un'rendersi conto":"una presa di coscienza"
della perfezione. Nel caso del filosofo cinese non necessariamente deve divenire una idea o un pensare e ne' necessariamente colui
che, come Confucio, l'avverte, deve sentirsi obbligato a communicarla o farla divenire un'idea per gli altri o un modo di
"pensare" deve essere commutata a parole, dette o scritte, o deve essere tradotta in immagini da essere pubblicate.
La percezione di Dio nella sua perfezione può' essere vista come una testimonianza del singolo con fine all'esperienza religiosa
stessa, la quale non necessariamente l'individuo che ne fa esperienza senta la necessita' di condividerla ed usarla per fare "marketing", proselitismo
o creare ritualistici.
L' esperienza della consapevolezza della perfezione e' l'amore nell'uomo e viceversa ma può' rimanere circoscritta nella sfera personale dell'individuo.
Ma come si e' accennato La perfezione universale si rivela nella mente dell'individuo solo se c'è amore per la perfezione stessa.
L'unificazione della la perfezione del divino con l'uomo avviene in stato di compassione (Buddha) e d'amore.
MADRE NATURA FORZA VIVIFICA INFINITA MA ANCHE SFINGE IMPIETOSA
Tutte le religioni escludono il merito dell'uomo che nel sopravvivere agli impietosi attacchi di malattie e di catastrofi ambientali portate da
Madre Natura
che impassibilmente uccide l'individuo, sconfiggendolo nel mancato uso dell'intelligenza.
Il contadino, il chimico, l'economista, lo scienziato etc devono conquistare a carissimo prezzo la conoscenza della scienza che porta la speranza
di farlo
continuare a vivere se non altro a farlo sopravvivere ancora per qualche giorno.
Il che significa continuare a vivere un po' più' a lungo per non cessare la perfezione nella coscienza .
Allora la teologia messa a confronto con i limiti della realtà della vita, rimanendo senza risposte alla concretezza della sofferenza e della morte
umana
rimane offesa perché' il Dio infinito pregato e venerato ed esaltato da una teologia carente la quale non trovando corrispondenza nella realtà' non
giustifica mediante conoscenza teologica Dio ma la posizione teologica lo fa rimanere imprigionato in un concetto vago ed illusorio.
Il pensare umano e un prodotto della mente per cui il pensare umano corrisponde a ciò' che l'uomo e' capace di pensare e che corrisponde ad essere
uomini
ed alla limitazione di essere uomini con la capacita' latente di essere ispirati.
Il pensiero umano che mediante sensibilità' e percettibilità' "avverte" il senso religioso
e' ora, e sarà' sempre nel futuro limitato; particolarmente se messo a confronto con ciò' che e' Dio.
Dio non e' un concetto del pensiero umano ma Dio e' un universale dinamico modo di essere
ma Dio e' una universale dinamica forza che rende il vivere nell'intero cosmo
e che agisce in universale unisono in perfezione.
Dunque il pensiero umano sente la necessita' e l'estremo bisogno di concepire Dio ma Dio non e' il pensare dell'uomo.
Dio come vedremo in questa indagine scritta e' tutt'altra cosa.
Ed in fin dei conti venerare il Dio significa venerare ciò' che la mente avverte in coscienza di perfezione ed
equivale a venerare la propria sacralità'. Cioè' il Dio che opera nell'individuo che fa parte "del bosco", cioè' il bene e il buono in se stessi.
PART-2 (End)
QUALCHE PREMESSA
Questa serie di indagini scritte che verranno pubblicate nel sito di Pietracupa
saranno pubblicate in modo progressivo in questo sito web e avranno il compito di illustrare l'importanza della relazione
della mente con il divino. In questa relazione tra il sacro e l'intelletto si metterà in evidenza l'amplificazione dell'intelligenza.
A questo punto sembra ovvio indicare che ad una intelligenza più' profonda debba corrispondere una maggiore coesione con ciò'
che e' ritenuto "sacro".
Per cui se i presupposti presentati fossero accettati come validi allora, Onde per cui, s'illustra il modo di raggiungere sia una maggiore
spiritualità personale nel senso religioso e sia l' uso della ispirazione divina che si trasforma in applicazione dell'ordine, dell'armonia,
e del sincronismo spirituale con il concetto di perfezione divina esistente nella realtà' e nella praticità' del vivere quotidiano
L'amplificazione dell'intelligenza esula l'illusoria promessa dell' surreale fantastico ma fa del Dio una esperienza fisiologica reale
come assaggiare della cioccolata.
L'esperienza di Dio non deve essere un privilegio per pochi ma deve essere una esperienza pubblica e che mediante metodo educativo essere
insegnata a tutti.
Sfortunatamente la corrente teologia non ha nulla da insegnare e sopravvive solo su un concetto di superstizione basata su remore storiche erronee.
In questa serie di articoli si approfondiva' la conoscenza teologica che vede Dio insieme all'uomo e non quella di un Dio
infinito che usa la sua inimmaginabile grandezza, come e' riportato in moltissimi casi dalla Bibbia e altrove, schiacciando per prevalere sull'uomo.
Per lo più', nella la visione storica nella scienza del "divino sapere" si ammette solo l'assolutismo di Dio in assenza dell'umano.
(continua) PART-2 (END) ###

[Pietracupa] Religione e Superstizione (3)
Ven 23 Set 2011 21:22
Start (3)
GALILEO
Come una pallina da ping-pong contesa da due giocatori dove entrambi i contendenti hanno l'intenzione di controllarne la maestria del volo dell'oggetto
rotondo per potere usare l'efficienza del controllo allo scopo di vincere l'opponente.
Cosi' come la pallina sul tavolo del ping-pong qualsiasi argomento di teologia e' stato storicamente usato per persuadere mediante retorica gli spettatori.
Se la retorica fosse vista come la pallina di celluloide in gioco sul tavolo da ping-pong essa sarebbe perfettamente simile all'uso della retorica.
Similarmente anche nella retorica c'è' sempre stata l'intenzione di sopraffare l'avversario persuadendo a favore di un dato argomento esposto dall'oratoria.
La retorica
ha ' sempre avuto in se il tentativo di affermare la propria egemonia culturale; ovviamente a discapito di un avversario.
Sfortunatamente il fine di qualsiasi confrontazione retorica oratoria o circostanziale non e' quello di aver cercato "la verità'" oppure una " verità' '' ma lo scopo
e' sempre stato quello, usando persuasione, di vincere.
Storicamente questi "spettacoli" di retorica si sono avvicendati spesso e al presente, correntemente vengono dati perché' tanta gente essendo disposta a vedere
come "la partita' va a finire li guarda incuriosita.
Per esempio citando l'argomento in questione cioe' teologia e scienza, questi due contendenti danno ancora una volta spettacolo in cui la parte principale
dell'attore non e' il significato della sostanza, per esempio di Dio ma nel caso della teologia immancabilmente discute da sempre il mistero ed il miracolo in
contrapposizione ai fatti limitati della scienza. Ma nello "spettacolo" il ruolo della retorica religiosa anch'essa non necessariamente ha il compito di rivelare
alcuna verità' solida ma non essendo in corrispondenza della realtà' la teologia corrente esattamente come quella storica ha solo il compito senza fatti concreti
di persuadere.
La retorica viene usata in questi casi non necessariamente manifestando ciò' che Dio e' e come la pallina da ping-pong viene usata nel convincere le platee con
circostanze "surreali" nonostante che le circostanze citate dalla teologia siano molto lontane da fatti reali.

MA IRONICAMENTE ANCHE PER LA TEOLOGIA L'IMPORTANTE E' VINCERE -
E VINCERE A TUTTI I COSTI -
VINCERE ANCHE A DISCAPITO DELL'ONESTA' E DELLA VERITA' -

Agli spettatori e agli organizzatori degli spettacoli di retorica poco importa sapere che cosa sia la verità', ma ciò' che importa e il dare "spettacolo" e sfruttare il
sensazionalismo in esso per "vincere".
Lo spettacolo della retorica non necessariamente manifesta il vero e' non e' una dimostrazione di verità' o di una verità' ma il vero scopo e di insinuare "controllo
persuasivo" negli spettatori. Ma ancora una volta, sempre a discapito della verità'.

Se l'argomento e' 1'aborto la pallina in gioco diventa il discutere sull'aborto.

Se l'argomento e' il nucleare allora la pallina sul tavolo da ping-pong e' il nucleo dell'atomo, la pericolosità' delle centrali nucleari, le armi nucleari etc.

Per cui la retorica manipola " la pallina " come un oggetto-arma da controllare efficacemente e manipolarla in modo tale, possibilmente con tale maestria capace da
sopraffare 1'altra parte che viene considerata anche nel caso dell'arena della retorica: un avversario.

La retorica si adopera per vincere perché' la vincita ha lo scopo primario di ottenere più' adepti i quali determinano un maggiore supporto sociale, e monetario.

La dimostrazione che la retorica sia un Colosseo e il fatto che nella storia, per esempio la teologia e la scienza non mai hanno trovato punti di accordo.
Esse sono state messe sempre a confronto ripetitivamente una contro l'altra.
La teologia e la scienza hanno sempre determinato un "avvenimento agonistico" in cui l'interesse dei teologi si e' scontrato con l'interesse degli scienziati ed entrambi
hanno sempre proclamato che la loro professionalità' e' stata "collocata" in un posto migliore dell'altro.

Nella storia queste "partite" da ping-pong sono in corso da sempre e nessuno
vince mai.
In realtà' pero' come anche nel corso delle partite di calcio, si e' sempre trovata da generazione in generazione il modo di rinnovare l'energia per il prossimo scontro.

Come due pugili sul ring l'antagonismo tra i due "avversari" scienza e teologia e' in corso nella storia da sempre e' l'antagonismo tra i contendenti non finisce perché' le
due fazioni sono sempre state separatiste e non hanno nessuna voglia di unificare le conoscenze.

Purtroppo nel disaccordo tra scienza e teologia determina sempre una tensione che diventa il motivo e diventa la forza per attuare il tentativo di sopraffare l'avversario.
E gli scontri sono sempre continuati e prendendo una referenza storica e citando un famoso "scontro" bisogna ritornare a

CIO' CHE LA STORIA RICORDA CIRCA GALILEO

Certe circostanze che riguardano la scienza e la teologia nei tempi correnti sono molto simili a quelle che si sono avvicendate nel passato. Anzi sembrano replicare
fedelmente un modello di comportamento molto facile a prevedere.

Vicende come quella tipica che forma un classico esempio e quella di Galileo la quale e' diventata un icona esemplare del confronto tra scienza e teologia dove la
vicenda stessa dello scienziato del sedicesimo secolo (1564-1642) e' "avvertito" come un caso da manuale scolastico il cui evento non solo può' essere usato come
una referenza ma nel corso del tempo la vicenda di Galileo ha acquistato una popolarità' internazionale.

La vicenda, sostanzialmente, vede Galileo sostenere una teoria scientifica disapprovata dalla morale ecclesiastica. Ebbene come Galileo questa vicenda si ripete nei
tempi attuali e dimostra inequivocabilmente che la conoscenza scientifica può' irritare quella teologia che ancora una volta tenta mediante l'uso di un fanatismo bigotto
ignorante e superstizioso non riesce a "controllare" la scienza e allo stesso tempo la teologia non comprendendo la scienza stessa ottusamente tende a separarsi da
fatti inoppugnabili.
[ La pillola antifecondativa, le trasmissioni satellitari, il volo degli aerei, i lanci dei razzi. L'Internet i telefonini mobili i Pace-makers per il cuore etc. fatti , i quali, tutti,
mediante scienza, influenzano la vita pratica odierna.

Questa separazione avviene perché' la teologia con forza inamovibile e cieca rifiuta
estrenuamente i valori dei fatti scientifici ai quali la teologia per reazione ad una verità' "pratica" mettono i teologi stessi a mantenere quelle posizioni sostenute con
fanatismo ossessivo.
L'eccesso di forza a mantenere queste posizioni filosofiche-teologiche arrivano in certi casi il quali creando superstizione arrivano ad essere avvertiti con un senso
del ridicolo.

Quando la teologia diventa fanatica diventa anche separatista ma il fanatismo finisce con degradare se stesso perché' il fanatismo viene messo a confronto con la
propria limitazione e in moltissimi casi non c'è' consapevolezza di una visione più' ampia che va oltre la limitazione teologica la quale non viene accettata in modo
da dare luogo a riflessioni ma questo tipo di fede e' sostenuta ad oltranza e a tutti i costi.
Questo fanatismo impervio genera in molti casi non sincero amore per la verità' oppure per la ricerca stessa della verità' ma genera solamente una contrarietà'
formata solamente impervio fanatismo.

In moltissimi casi questo tipo di teologia mantenendo strenuamente una posizione
filosofica-teologica ossessiva si ferma, e si congela solamente su di una pretesa di un amore storico per un Dio che per secoli e' rimasto un'indicazione oscura,
misteriosa, miracolosa e arcaica ma del tutto priva di significato reale,

E sufficiente leggere qualche pagina della Bibbia e constatare che storicamente il concetto di Dio e' irreale e che viene offerto dalla fanaticheria religiosa come un
mistero imperscrutabile, negativamente e assolutamente punitivo e non giustificabile.
L'ERRONEA BIBLICA SACRALITA' DEL DIVINO
E la teologia stessa in tutto l'arco storico ha riesumato dalla Bibbia significati di una sacralità astrusa che rimane incoerente nella spiegazione plausibile dell'immensa
forza della vita nel divino universo.

Molte affermazioni religiose non essendo corrispondenti alla realtà' tentano solamente di far sognare e quando queste posizioni teologiche sono riferite o paragonate
alla dura e difficile realtà' quotidiana acquisiscono l'illusoria e fraudolenta pretesa da ciarlatani.

Sfortunatamente queste posizioni pseudo-culturali teologiche generano a loro discapito ciò' che loro stesse " teologicamente" non vorrebbero generare cioè' falsità' e
superstizione.


LA FEDE
Se si paragonasse il progresso della scienza odierna con i sogni religiosi fanciulleschi depositati nella storia, la scienza presenta fatti, e i fatti scientifici al contrario della
teologia non hanno bisogno di fede per essere accettati e creduti.

IL CIELO
Senza indicare esempi difficili un esempio fondamentale di un fatto inequivocabile e' l'esistenza del cielo.

Non c'è' bisogno di fede per accettare l'esistenza del cielo; il cielo e' un fatto talmente ovvio che non se ne discute nemmeno.

Il cielo e' anche come accettare l'esperienza del respirare la quale esperienza essendo cosi' "naturale" non può' essere contraddetta; perché' il respirare e' un altro fatto
talmente accettato naturalmente che mettere in discussione l'importanza oppure l'esistenza del respirare sarebbe addirittura stupido.

Per cui sia l'esperienza del cielo e l'esperienza del respirare sono fatti inconfutabili che potrebbero essere in qualche modo essere considerati "molto scientifici"
perché' "molto veri".
SANTA CLAUS
Ma Babbo Natale e il suo navigatore spaziale, la renna Rodolfo, non esistono e non hanno nessuna " scientificità' " reale, per cui i bambini, per esempio, hanno
bisogno di "fede" per "credere" nella loro esistenza.

Qualcuno potrebbe osservare che il credere dei bambini nei giocattoli o in Babbo Natale o nella Befana non e' la stessa cosa della fede religiosa dell'adulto.

Questa affermazione pur essendo vera pero' si potrebbe rispondere che e' una questione di maturità' di pensiero. Il bambino avendo "una fede" per Babbo Natale e
per la Befana oppure Biancaneve e sette nani potrebbe essere molto intristito nell'apprendere che Babbo Natale non solo non esiste ma non e' mai esistito.
Per cui avere fede e amore nelle favole da' sicurezza al bambino il quale trova in questo amore-fede una delusione nell'apprendere la non esistenza di ciò' che favola
scandinava indica e il bambino viene ad essere offeso nel suo affetto per i suoi giocattoli e deluso per l'inesistenza nel portatore dei giocattoli Santa Claus.

In molti casi questo affetto per la favola scandinava si espande alle renne di Babbo Natale agli Elfi alle Volvorines e a tutti i folletti che fabbricano i giocattoli per il
buon vecchio dalla barba bianca che vola nel periodo natalizio su di una slitta da neve.


LE ESPERIENZE DELLA MENTE
Sia la fede religiosa che la realtà' delle esperienze oggigiorno entrambe sono accompagnate immancabilmente dalla divulgazione e esperienze dei fatti scientifici e
tecnologici.
Come e' stato citato nel caso dell'accettazione del cielo, del respirare e dell'affetto per un Babbo Natale, fede e scienza sono tutte "esperienze" che vengono ad essere
"avvertite" dalla mente.
Per cui e' innegabile che nella mente "appare", sia la fede come uno stato sentimentale e sia le esperienze di fatto come esperienza fisiologica; ma importantemente
quelle scientifiche odierne determinano un comportamento sociale: vedi il comportamento sui mezzi di trasporto, pubblici e privati e il comportamento dato dai
telefonini dal comportamento dei viaggiatori in ambienti molto artificiali come in aereo, parapendio,sommergibili etc.
In tutte queste esperienze la mente avverte entrambe: la spiritualità' della fede per la sacralità' del divino in un caso e l'esperienza fattuale della scienza nell'altro.

CAMBIAMENTO DI SENTIMENTI E TRASFORMAZIONE MENTALE
Lavoisier ha dimostrato, in un certo senso un qualcosa che e' sempre esistita' Lo scienziato francese ha "portato in superficie un qualcosa che e' sempre stata
universalmente in atto": la perfezione del divino che da forza alla nascita delle cose, per cui perfezione e metamorfosi. Questi due elementi sono sempre stati intuiti
e già' se ne aveva "un sospetto". Lavoisier ha portato questa "antica intuizione" a livello di conoscenza scientifica inconfutabilmente consapevole.

CIO' CHE LA METAMORFOSI POTREBBE REALIZZARE
Per cui tutto nell'universo e' sottoposto a mutamento e tutto cambia.
Tutto cambia, perfino la perfezione d'Idio fa cambiare le cose, che pur mantenendo costante la perfezione, essa cambia nel dare vita a nuove identità', essa cambia
nel dare vita a nuove nascite.
Il nascere di nuove creature sono il cambiamento di ciò' che a priori delle nascite era morte.
Cioè' con la morte si ri-appartiene alla energia totale della perfezione la quale perfezione da' nuova vita alle cose. (ciclo eterno: morte-perfezione, perfezione-vita)
Cambiamento e' metamorfosi allora, sembrerebbe ovvio senza esitazione alcuna indicare che anche la mente dell'uomo può' trasformarsi un'altra "forma mentis" più'
spirituale e piu' intelligente. Purtroppo anche il contrario e' vero.
Ma come la vicenda di Galileo ricorda, ancora una volta, e ripetitivamente come e' successo molte volte nella storia, la teologia la quale si auto-proclama
"guida-spirituale" rimane insensibile al cambiamento sociale e rimane infeconda, ignorante, ferma e cristallizzata su informazioni e tradizioni ormai decadute in disuso
per cui obsolete (desuete). Questa teologia ottusa rimane sempre impervia a sostenere mediante fede estrema cio' che non esiste oppure cio' che e' divenuto inadeguato.

E ancora una volta dopo la faccenda di Galileo la teologia dovrebbe apprendere, come e' gia' accaduto nel passato che la scienza dei fatti dovrebbe necessariamente
insegnare e modificare la teologia verso una piu' profonda conoscenza della vita e determinare una piu' profonda conoscenza di Dio.
Questa potrebbe essere una concezione panteistica quella di vedere la sostanza reale del creato in corrispondenza dell'azione creatrice del creatore infatti il Zanichelli
definisce panteismo: "dottrina filosofico-religiosa che identifica Dio, inteso come principio supremo di unificazione, con la natura del mondo".

LA FEDE EMOTIVA
Dato che le esperienze vengono avvertite sensorialmente e intellettualmente bisogna ora spiegare un poco che la scienza e la teologia, entrambe, vengono ad essere
"esperienze" della mente ma la fede deve essere vista come un affetto, come un sentimento che porta ad vedere la fede come una "emotività'" mentre l'altra, la scienza
che fa parte ad una esperienza di vita, la scienza diventa fatto reale fisiologico indipendentemente dalla fede". Per esempio parlare al telefonino e' una esperienza
scientifico-fisiologica, amare la favola di Collodi "Pinocchio" e una fede nella favola.

Anche il sognare paragonato all'esperienza vera fisiologica o scientifica sono esperienze" mentali ma per evitare la confusione tra ciò' che e' sogno e cio' che e' realta'
l'intelligenza della persona le deve distinguere per poi poterle possibilmente concordare.

Anche la pianificazione e la progettazione e congetturare un piano organizzativo o economico potrebbero essere indicate come "un sognare" ma il pianificare e la
progettazione etc. indicano un tentativo di controllo della realta' mentre
il credere nella Befana e un sogno circoscritto, a se stante, che rimane " una realta' mentale ' racchiusa nell'immaginario" del fanciullo.
Poi l'intelligenza sceglie la posizione "mentale" più' idonea per l'individuo il quale deve poi dare un proprio supporto emotivo. Idealmente concordando sogno e
realta'.

I sentimenti esistono e vengono ad esistere nella mente e l'uomo vive in accordo a questi sentimenti ed e' anche impensabile che un individuo possa vivere senza il
sentimento d'amore e ma diventa altrettanto impensabile che una persona non dia credito, per esempio ad una medicina che efficacemente funzioni oppure ad un
determinato intervento chirurgico che efficacemente debella una malattia oppure all'efficienza di un aereo A380 che trasporta 800 persone da New York a Roma in
otto ore.

Allora ricordando il pericolo di entrare in una confusione cioè' di non poter fare distinzione tra sogno e realtà' e indicando i casi storici di Lavoisier e Galileo i quali
entrambi furono vittime di atroci persecuzioni dire "Illuminismo francese" bisogna individuare intelligentemente in esso non la parte accusatoria minimalista che irrito'
irrevocabilmente il Vaticano del diciottesimo secolo ma si dovrebbe mettere a fuoco quel particolare contesto scientifico dell'Illuminismo di Antoine Laurent Lavoisier
(1794-6) il quale anche se inizialmente venne trascurato dalle "scienze sociali" trova ora all'origine, un Lavoisier incompreso dalla teologia del tempo ma celebrato dalla
comunità' scientifica mondiale.
Infatti l'Illuminismo di Lavoisier e l'Illuminismo in generale almeno all'inizio perse lo scontro retorico teologico perché' Madre Chiesa, la quale non e' stata capace a
trovare motivi validi, si e' sempre opposta sia all'Illuminismo come si e' sempre opposta ai fondamenti del buddismo e come d'altro campo Cartesio fu contestato nel
suo dibattito retorico con la chiesa.

Madre Chiesa evitando le affermazioni scientifiche di Lavoisier, di Galileo di Cartesio, buddismo e quant'altri questa resistenza culturale dunque non ha potuto far
riflettere teologicamente su cio' che e' Dio e come l'intelligenza umana lo avverte "intellettualmente" e "sensorialmente" e questa resistenza culturale venne a porsi
contrastando una migliore conoscenza di come metodicamente con precisione assoluta come "Dio Funziona" nella Sua perfezione di essere Dio.

Trovare il metodo e' l'intelligenza che trova mediante ispirazione e creatività' "un ordine" operativo che può' prevedere con certezza "un funzionalmente".
Ed entrambe: ispirazione e creatività' fanno parte dell'intelligenza, che permettono di capire la natura e il processo di fenomeni. Questo include anche il tentativo di
capire la teologia e i fenomeni religiosi.
In questo caso "avere metodo" significa avere sufficiente intelligenza atta a capire come la perfezione di Dio funziona.

Purtroppo un esempio retrivo e retrogrado e quello di coloro che amano ritornare ossessivamente, per esempio, solamente alle usanze e conoscenze obsolete del
passato storico le quali non trovando soluzioni a problemi attuali rimangono d'interesse del fanatismo religioso. Esse rimangono ostili e incapaci a capire nuove
conoscenze valide al pensiero filosofico, religioso e scientifico.

Ma sarà' sorprendente scoprire in questa serie di articoli che la teologia senza dover
cambiare minimamente i sui canoni fondamentali d'amore per Dio la posizione teologica può' essere approfondita con nuovi sorprendenti criteri scientifici che
da una parte convalidano certi fondamenti canoni religiosi storici ma dall'altra pongono nuove "direzioni" scientifico-filosofiche prese a prestito forse, e derivanti
dall' eminenza della validità' dell'Illuminismo francese.

Per completare questa conoscenza che senza dubbio coniuga teologia e scienza bisogna anche scoprire (oppure riscoprire) anche alcune parti del pensiero del buddismo.

UN ACCENNO A ZEN
Per esempio si può' affermare che l'unione di queste uniche contribuzioni anche se provengono da un'Asia che si sta sempre più' avvicinando al resto del mondo,
la lontana Asia offre nuove, per l'emisfero occidentale, validissime giustificazioni teologiche di inimmaginabile bellezza e di grandiosa validità' scientifica semplicemente
perché' senza dubbio anche il loro contributo unico servono a spiegare "Come Dio Funziona".
Fatti inconfutabili indicano che i principi Zen sono un impagabile contributo al completamento della logica aristotelica.
Senza alcuni principi fondamentali dello Zen la logica aristotelica rimarrebbe incompleta e difettosa.

Ma sia Aristotele che Zen vengono ad essere incorporati in un' importante posizione scientifica che e' quella annunciata dal chimico Lavoisier e che riguarda
la "Costanza della massa fisica". Questa informazione e' solida e inconfutabile la quale indica anche la "costanza" della perfezione nell'universo fisico che per
Lavoisier e' l'eterna, onnipresente e incorruttibile e importantissimamente tutto nell'universo pur mantenendo lo stato di perfezione e' anche in costante metamorfosi.
Dalle affermazioni di Lavoisier si capisce che la perfezione da' forza propulsiva alla vita e se qualora la perfezione fosse vista dalla teologia come la sacralità' divina
che include il "bene" e il "buono", il nascere e' la metamorfosi del " dopo-morte ".
Dove la morte la quale fa raggiungere la perfezione universale divina pero' a costo di cancellazione delle identità' uniche instaurate nel nascere e dove "nascere" e'
quel processo derivante dalla perfezione in cui la perfezione stessa, mediante metamorfosi della morte, e al contrario della morte, il nascere determina nuove identità'
uniche, dunque il nascere determina nuove vite uniche aventi nuove identità'.
Questa e' la metamorfosi della perfezione che agisce sul ciclo dualistico della vita determinando il flusso continuo della vita con l'avvicendarsi della nascita e della morte.
Il fenomeno meraviglioso rimane che la perfezione da' vita ma se la perfezione e' univoca (sacralità' della perfezione universale in perfezione che e' perfettamente
incorruttibile nella sua natura di essere la vita nel suo creare il vivere e' bi-univoca (dualismo) che necessariamente alla fine di giustificare "il nascere", "il vivere" ed
"il morire", al contrario dello stato perfetto della perfezione la perfezione nel dualismo diventa corruttibile.

Appurare l'esistenza e constatare come "Dio Funziona" mediante fatto scientifico inconfutabile e' a dire il meno e' meraviglioso e anche commovente perché' non
distrugge, anzi rinforza la fede con cui i nostri predecessori hanno vissuto e che anche la fede con cui i nostri padri sono vissuti e' ciò' che fondamentalmente la storia,
anche se erroneamente, citando il Dio, ha sempre indicato indicando l'essenza della sacralità' del divino.

D'altra parte non si deve dimenticare che un amore per Dio che non renda alla mente "meraviglia", la mente senza questo amore rimane priva d' ispirazione perché'
essere inspirati e' anche il coinvolgimento della mente con qualcosa che la mente crede di avere merito .
L'ispirazione può' esser vista anche come una ricompensa di un amore personale dedito all'amore per la perfezione che coinvolge un ordine, armonia, sincronismo
con il bene) cioè' quando questo amore entra in unisono con il concetto stesso della perfezione.

Torneremo ampiamente sul tema dell'importanza della mente ispirata perché' la mente senza ispirazione rimane "chiusa" e congelata in un sentimento che non da' luogo
al "movimento intellettuale" della creatività'. Movimento utile ad evolversi, per cui la fissità' dell'ossessione, religiosa in questo caso, rimane certamente un'esperienza
mentale che purtroppo rimane confinata e circoscritta a se stessa; per cui una mente "ossessionata" la quale essendo "chiusa", e in se, a se stante, non trova il motivo
"spirituale" ad espandersi. Questa e' una mentalità' "chiusa" che non raggiunge nulla di nuovo e rappresenta il soffrire e la morte, dove il nuovo deve essere considerato
come la novità' che rende progresso, che risolve la problematica e che continua la preziosa delega di essere in vita e di continuarla .

UN ACCENNO SULLA SEMANTICA
La semantica e' la composizione intelligente, logica, ordinata nelle sue parti a seconda di uno scopo, inspirata e creativa che ottiene significati complessi

Il significare oppure trovare significati porta ad osservare l'intelligenza che tenta di capire come "Dio funziona". Anche la teologia come il pensiero scientifico fanno
parte della semantica. L'uno non può' escludere l'altro.
Significare e' creare una realtà' (di significato) che prima non era in esistenza e che senza un significarsi si ha che fare con una mente cieca dei lumi dell'ispirazione; per
cui Dio stesso nel caso della cecità' dell'intelletto non viene ad essere rivelato nell'intelligenza dell' umano esecutore: pensatore.

Portare significati (semantica) richiede un intelligente e rigoroso componimento di segmentazione e di composizione del reale nel reale di detta segmentazione. La
composizione finale deve raggiungere un "intero", un'interezza, il cui flusso logico "dinamico" deve, in qualche modo, rappresentare la perfezione. (Flusso logico)

La cosa interessante e' che dopo il medioevo ciò' che promuove o sprona incitando l'avanzamento della teologia non e' lo studio o la ricerca teorica-teologica, cioè'
l'intellettualità' di Madre Chiesa ma bensì la forza propulsiva a formulare domante e risposte socratiche al fine di conoscere la verità' e' il pensiero scientifico che
sempre ma in particola modo dal medioevo contrappone fatti all'ignoranza della superstizione religiosa.

"Madre Chiesa" rimanendo senza risposte valide su "Come Dio Funziona" e che in particolare Idio dovrebbe "funzionare" a beneficio dell'umana specie. Questo
perché' Madre Natura non sempre e' a favore dell'uomo, la Madre Chiesa corrente non può' avere la pretesa di guidare ne' spiritualmente e ne' praticamente nessuno.
Specialmente nell'ambito internazionale perché' le persone prima o poi nel corso del ciclo della vita si trovano immancabilmente ad affrontare problemi personali atroci
e prese dalla disperazione e non trovando risposte nella corrente ciarlataneria ecclesiastica la disperazione di questi individui spinge a rivolgersi altrove e fuoriescono
dalla guida della chiesa; dunque, per mancanza di conoscenza religiosa Madre Chiesa e rimanendo senza valide informazioni e giustificazioni del concetto religioso essa
stessa spinge ad un suo contrario interesse e determina una avvocatura nella superstizione.

Questo e' un problema che storicamente e' rimasto senza soluzione fino ai nostri giorni ma come vedremo in questa serie di articoli "il metodo" che e' l'interpretazione
scientifica dell' Illuminismo francese di Lavoisier coniugato con la pietra miliare della cultura asiatica ZEN, esse entrambe, risolvono pienamente la dinamica della
logica aristotelica.
Questo e' un fatto nel tempo attuale che rimane un traguardo raggiunto da
una scienza che ha coniugato non contrastando la teologia anzi rinforzandola e arricchendola.

La conoscenza e la realizzazione dell'amplificazione dell'intelligenza e' un risultato teologico-scientifico che per secoli Madre Chiesa non e' riuscita ad indicare.
D'altra parte l'Illuminismo francese, da solo, a se stante non produce l'amplificazione dell'intelligenza pero' getta le basi teologiche-scientifiche le quali giustificano in
pieno tale realizzazione.
Citando ancora una volta la limitazione teologica che correntemente nel clima internazionale non può', senza cambiamenti guidare l'universalità' religiosa.
I prossimo segmento include un commento sul proselitismo basato sui santini stampati di Santo Procopio che in Asia non solo non hanno funzionato ma
addirittura irritano le concezioni spirituali induistiche, cinesi e islamiche. Se poi, all'Asia si aggiungesse la quantità' demografica di tutti gli altri includendo
i Protestanti nel mondo, una cattolica teologia corretta riguarderebbe una comunità' globale di sette miliardi di esseri umani.
(continua ) End (3) ###
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Renato Porchetta
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » gio 10 nov 2011 21:24

***questa narrativa e' piu' ordinata
[Pietracupa] Religionis et Superstizionis (b)
[Pietracupa] Religione e Superstizione (4)
Sab 23 Lug 2011 19:46
PART-4 (Start)
FEDE E RAGIONE - Enciclica: FIDES ET RATIO
Nella mente "si compiono" sentimenti ed emozioni associate con il sognare che sono spesso e volentieri concomitanti con le esperienze reali in cui la fisiologia e'
la causa delle esperienze. La fede e' un sentimento d'affetto e d'amore ma essendo uno stato emotivo non e' un fatto scientifico.
La fede e' un sentimento che crea nella mente 1' emozione del sentimento dell'affetto del "credere". La fede e' emotiva e non ha bisogno di
"dimostrazioni-per-credere". In certi casi questa fede pero' assume intensita' che danno luogo a situazioni eccessive, meglio dire: esasperate. Il fatto scientifico
della fede e' che essa come sentimento, senza dubbio, esiste ma essa esiste come una emotivita'. L'intensita' e il perdurare di questi forti sentimenti che sono causa
o concausa di credere in qualche cosa spesso, in alcuni individui, arrivano a lambire la soglia dell'ossessione la quale, come già' abbondantemente detto, la fede può'
arrivare perfino al rifiuto del ragionamento logico.
Questo rifiuto che poi e' una resistenza-mentale fatta di una emotivita' che previene la mente ad aprirsi, ad "accettare", questa "resistenza-mentale" dispone la mente
al disorientamento perche' non permette ne' alla coscienza e ne' all'intelligenza personale di distinguere il sogno in cui "la fede" vive racchiusa dalla realtà' degli
avvenimenti.
Il credere non e' una imparziale "obbiettività' fatta di ragionamento logico che proviene da una intelligente riflessione; per cui "il credere" mediante "fede" e' una
emozione racchiusa, a se stante. In quei casi in cui la fede raggiunge intensità' estreme questa intensità' influenza la mente che diventa solo percettibile del fantastico
e dell'assurdo. Infatti una delle circostanze piu' esemplari della "fede-cieca" e' quella del pensiero cinese che arriva a credere nel filosofico "Nulla". Una fondamentale
filosofia cinese, infatti, indica, erroneamente,che la vita si crea, momento per momento, dal Nulla perche' questo pensiero cinese, assume, che il Nulla sia 1'opposto,
l' inverso e il contrario della formazione (creazione) del tangibile. Ovvero che il crearsi esiste perche' il creare fa "apparire" improvvisamente sostanza e materia dal
"Nulla". Metaforicamente: il "Nulla" (Void) replica la relazione dei colori con il buio. Perche' si sostiene che i colori, luci ed immagini vengono ad esistere
come contrapposizione al buio il quale viene indicato come "assenza di luce".
Con l'introduzione del "Nulla" dal quale, secondo il cinese, tutto proviene, rimane il fatto che se il "Nulla" fosse pensato come un essere a priori e causa
del creare, questa filosofia del "Nulla" che si assume "origine" dell'esistenza delle cose diventa separatore tra un evento e l'altro perche' ogni evento che viene
a crearsi, secondo la filosofia del "Void" ha solo origine nel "Nulla".
Il concetto del creare dal "nulla" lo si puo' solo, in qualche modo, in teoria, giustificare nel processo intellettivo il quale contempla l'apparizione improvvisa
di una idea "dal nulla" dove l'idea viene a divenire a causa dell'ispirazione e della creativita', per cui in questo caso "il creare dal nulla" riguarderebbe
solo la sfera emotiva dell'intelligenza.
D'altra parte l'evoluzione nel reale forse visto come progresso o come un semplice avanzamento del materialistico vivere, cioe' la materia-sostanza, a causa
della metamorfosi cambia e cambia perche' si sono avverate delle premesse che portano alla sostanza-reale a cambiare. Bisogna notare che le conclusioni
sono dipendenti da premesse che nel "continuum vitae" non ci sono interruzioni. Onde per cui c'e' una netta scissione tra fisiologia e intelligenza ma sarebbe
un errore considerarle separate perche' esse partecipano al vivere in modo "hand-shaking", cioe' il contributo della fisiologia e' sempre protesa a vantaggio
dell'intelligenza e viceversa.
Ebbene questa catena progressiva di eventi provenienti dal "Nulla" non permettono una continuita' logica aristotelica perche' tra un evento e il prossimo c'e'
l'assenza della continuita'(non la fisiologia perche' essa e' continua ma la mente avverte questa assenza), infatti, a seconda del pensiero cinese, tra un evento
e l'altro c'e' il Nulla. Comunque se uno domandasse ad una persona cinese perche' accetta questa filosofia del "Nulla" il cinese risponderebbe:" perche'
sono cinese e ci credo". Dunque il discorso della "fede-cieca" riprende e si ripete senza il supporto dell'informazione scientifica.
Come vedremo l'illuminismo francese demolisce questa posizione filosofica cinese perche'il "Nulla" non e' dimostrabile perche' essendo "Niente" il Niente e'inesistente.
Si possono dimostrare le cose che esistono non le cose inesistenti. Ma secondo questa posizione filosofica cinese il creare sussiste perche' c'e' il "Nulla". Cioe' il
cinese definisce "creazione" in contrapposizione a un qualcosa inesistente che, dunque cio' che si crea sussiste perche' prima del crearsi c'era il "Nulla". L' Illuminismo
Francese di Lavoisier invece mette in luce l'eterna metamorfosi dell'universo. Ovvero la trasformazione e se l'Illuminismo Francese dovesse considerare il "Nulla" e la
creazione come contrapposizione al "Nulla" l'Illuminismo Francese si oppone a questa illogicità' e sosterrebbe che una gallina esiste perche' c'e' stata una
trasformazione di un uovo da cui la gallina proviene. E prima dell'uovo, Lavoisier indicherebbe, che la gallina-mamma che feto' l'uovo, prima di essa un'altra
gallina-mamma fece un uovo prima di essa, e cosi' via a ritroso nel tempo, da uovo in uovo e da gallina in gallina.
Secondo l'Illuminismo Francese il "Nulla" se lo si paragonasse alla realta' della trasformazione della sostanza non e' mai esistito perche' annullerebbe
il "continuum" del vivere.
Purtroppo in un processo educativo sbagliato che include anche le esperienze che si fanno durante la vita, sono anche le esperienze storiche individiduali e
pluralistiche che esistono in una società'. Come Madre Chiesa, cosi' alcuni cinesi sorreggono erronee ideologie; ed e' facilissimo porre la mente di coloro che hanno
la sfortuna di vivere in tali regimi sociali a, mediante fede, acquisire e sostenere falsi valori. D'altra parte la mente umana a causa della sua intima connessione con la
sua stessa fisiologia del cervello include anche la capacita' di sognare. Ma la mente, anche se sogna, può' solo pensare a cose reali o pseudo-reali, la mente non
puo' concepire il non-esistente. E indicando ancora "fede-cieca" sfortunatamente per i cinesi il "Nulla" non esiste e la mente umana non puo' intrattenere
il "Nulla" e ne' "avvertirlo" sensorialmente, onde per cui il "Nulla" non e', in realta', in alcun modo gestibile.
In altre parole, per la mente il Nulla non essendo in esistenza non e' nemmeno pensabile. La mente puo' pensare a cose (idee) in esistenza o cose che potrebbero
esistere. La mente non puo' ne pensare e ne immaginare l'inesistenza e come, tanto meno, l'infinito e ne' l'imponderabile.

IL RISCHIO DELLA LIBERTA' SCONFINATA
Si puo' essere certi che i sentimenti e, la fede in particolare, essendo "libera" da limitazioni e irreggimentazioni rimane non condizionata dai fatti. La fede
può', in questa libertà' errare e dar luogo a degli spropositi perché' senza la limitazione del reale la fede può' facilmente sconfinare nell'immaginario.
Il "Logos" e "Ratio" riportata nell'enciclica, entrambi non contribuiscono alla teologia che il pensiero scientifico dell' Illuminismo Francese propone la scienza puo'
essere vista come una finestra capace di osservare i fenomeni della la perfezione divina.
Dunque questa limitazione teologica diffusa nel mondo ha portato la triste consequenza che per esempio

I SANTINI STAMPATI DI SANTO PROCOPIO IN ASIA NON HANNO FUNZIONATO
Il cattolicesimo ha anche la caratteristica di un attivo proselitismo. A titolo di esempio il cattolicesimo e' approdato in Cina ed e' anche andato anche in India cercando
supporto nel tentativi di arruolare proseliti; e sia ai cinesi che agli Indù ha detto ai primi che credere in Zen o credere in Confucio o Tao Tszu, dato che la religione
cattolica e' superiore a tutte le altre, credere nell'induismo oppure credere nei fondamenti della filosofia cinese e' sbagliato per cui sarebbe molto meglio per i cinesi e
per gli indiani adottare "La parola in Cristo".
Dunque la teologia di un Cristo-Babbo-Natale diffusa attraverso "I SANTINI STAMPATI DI SANTO PROCOPIO" che vantano soli 2000 anni e' stata messa a
confronto con delle teologie come il Tao come l'Induismo, come 1'Islam o il Buddismo, storicamente antiche dell'ordine di decine di migliaia di anni senza che il
cattolicesimo sia stato in grado di apportare un reale miglioramento in queste vecchissime filosofie storiche. L'azione cattolica in Asia sembra essere un sasso gettato
in un placido lago che ha creato disturbo facendo onde da cui una semplice metafora, a questo punto, sia d'obbligo:" certamente il cattolicesimo in Asia puo' esser
visto come un ragazzino giovanissimo (com'è' la religione cattolica messa a confronto con i Tamil indiani di 30.000 anni) e fa scomodo, se la religione cattolica ordina
mediante comandi militareschi indicando cio'che e' a da farsi culturalmente e spiritualmente come un bambino il quale avrebbe la presunzione di comandare un vecchio
sapiente di 90 anni. Il vecchio saggio infastidito dalla scioccaggine e dalla tracotanza del ragazzino potrebbe dirgli:" Hei tu, bambino, prendi i tuoi giocattoli e vai a
giocare da qualche altra parte".
Puo' essere cosa "leggera" leggere la metafora del bambino e del saggio ma la realta' che non vede la religione cattolica avere conoscenza teologica da cui una guida
internazionale possa avverare una fede universale e' tragica.
In India dei cristiani sono stati trucidati di recente e lo stesso e accaduto in Egitto a causa della chiesa Copta che ha fatto reagire la violenza di alcuni fanatici
mussulmani. Entrambe le reazioni sia che in India che in Egitto hanno condotto a tragedie.
Madre Chiesa ancora non capisce perche' il cattolicesimo causa queste avversioni.
Ma la caparbia testardaggine di Madre Chiesa sostituirà' i preti morti con altri preti ottusi e caparbi senza ancora capirci nulla e rimanendo senza quella conoscenza
teologica e ne' potrà' modificare la propria posizione teologica. Per esempio la religione Indù e quella islamica non abbandoneranno mai le posizioni teologiche assunte
nella loro storia e Madre Chiesa cattolica anche se lasciata nell'ignoranza ricollocherà' le cause della tragedia in quelle culture, e le tragedie ritorneranno inesorabilmente
a ripetersi.
LA RIFORMA NECESSARIA
Il punto della situazione e' di avere una universalità' valida ma Mater Ecclesiae e' andata a conquistare l'Asia facendo proselitismo con i santini stampati di San Procopio
e con il presepio con il bue e l'asinello. In Cina ancora non tanto ma gli Indù risentono di questa "intrusione" religiosa-culturale e la condannano vivamente perche' la
religione cattolica non porta in queste culture motivi validi ne' di avanzamento spirituale e ne di avanzamento teologico.
Una prima conclusione del argomento sul tema della universalita' del cattolicesimo e' l'invito a correggere questa teologia "cristiana" difettosa. La quale puo' essere
senz'altro corretta. Il cattolicesimo deve essere riformato su basi piu' universali e teologicamente piu' profonde e valide in modo da contribuire ad un miglioramento.
Promulgare, ripetere ed insistere ancora una volta' cio` che e' stato ereditato erroneamente dalla storia e ripeterlo ancora una volta incessantemente ancora dipendente
dall'icona del presepio con i Magi e Babbo Natale, la quale e' idonea come introduzione per i giovani ragazzini ma non per il pensiero adulto.
Queste icone del bene, usate come argomenti introduttivi, sono adatte fino ai dodici anni di eta' dopo di che, e' richiesto un piu' maturo pensiero teologico-scientifico
in modo da avvicinare la perfezione universale di Dio all'uomo.
Con questa argomentazione sul fallimento della corrente teologica che guarda prevalentemente solo al passato si vuole intendere che la teologia-vera dovrebbe indicare
una validita' inoppugnabile che indichi non il passato senza merito ma un "divino futuro". La validita' della scienza puo' illustrare e dimostrare che il divino si trova
nella sicurezza scientifica unita all'amore cristiano ma non in una confusione erronea di valori storici. Non si puo' scindere Dio dalla vita perche' Dio e' vita.
Dio crea la vita e capire il vivere in corrispondenza logica si capisce anche Dio. E come la vita e' ed e' sempre stata, la perfezione di Dio e' sempre esistita e come la
vita e' ora esisterà' sempre.
Dunque l'unico modo per debellare la superstizione e' quello di rimuovere l'ignoranza. Dunque quell` apprendimento che porta ad una piu' profonda conoscenza della
fisica dell'essere e della meccanica fisiologica del vivere. La storia dovrebbe ispirare nuove posizioni valide e non ripetere caparbiamente errori. In certi casi la storia
va ristudiata allo scopo di rendere una nuova consapevolezza e trovare nuove cause che come semi nuovi germoglieranno e fioriranno in nuove conoscenze.
Tristemente dalla storia pero' apprendiamo che la teologia ha sempre rifiutato il progresso del pensiero, specialmente nei casi dove il progresso richiedeva un
cambiamento alle posizioni teologiche che sono cadute in disuso a causa di una migliore conoscenza scientifica tecnologica. Dunque senza apprendimento la storia
si ripete e c'e' d'aspettarsi che forse, ancora una volta la teologia cattolica non accettera' una cultura differente da quella illustrata nei presepi e nei vari Babbi Natale.
Forse per il motivo fondamentale che la scienza non e' cosa da religiosi. La scienza e' cosa da scienziati per cui fino a quando la religione non diventera' essa
stessa una scienza la teologia trovera' sempre scomodo essere contestata per mantenere un modo di pensare parassitico, limitato, superstizioso e illusorio.
Dio non deve essere una proposta a sognare ma la vera religione deve rendere la spiritualità' del divino una esperienza fisiologicamente vera nel reale:
come assaggiare un pezzo di cioccolata.
Ma quanti milioni di libri si possono leggere e studiare inutilmente sul tema del sapore della cioccolata; ebbene fino a quando non si porta alla bocca un pezzo di
cioccolata e la si assaggia coinvolgendo la fisiologia ,l'individuo nonostante i milioni di libri letti o studiati o imparati a memoria non avrà' mai l'esperienza della
cioccolata. Per cui la conoscenza della cioccolata stessa. Anticipando un po' il contenuto degli articoli che verranno pubblicati in questo sito si può' dire che il mezzo
e metodo che può' determinare l'esperienza religiosa nell'individuo che intende coinvolgersi con la spiritualità' della perfezione divina e' solo l'arte, o qualsiasi altra
attività' considerata "arte", dove l'ispirazione e la creatività' nella mente trovano l'incontro in composizioni regolate dalla semantica.
(continua)
PART- 4 (End)

[Pietracupa] Religione e Superstizione (5)
Lun 25 Lug 2011 23:29
PART-5 (Start)
LA RELAZIONE DI DIO CON L'INTELLETTO
Questo concetto filosofico e' fondamentale perche' senza la percettibilita' della mente che avverte il senso religioso della vita comporta
il fatto che in assenza della intelligenza umana cioe' in mancanza d'intelletto Dio verrebbe escluso dalla facolta' di essere compreso
per cui per la mente insensibile e cieca il significato di Dio non avrebbe motivo di esistere.

L'AMORE PORTA ALLA RICERCA ALLA CONOSCENZA DELLA VERITA' E IN UNA NUOVA CONOSCENZA SI TROVANO
LA SOLUZIONE DI PROBLEMI
Se si continuasse a mantenere separate fede e scienza sorgerebbe un problema di comunicazione tra esse che diventerebbe un problema
impossibile da essere risolto.
La teologia corrente viene vista solamente come amore per Dio ma essa non pratica scienza allora la scienza all'occhio del teologo che solo ama,
e questo potrebbe essere un contro senso perche' il sentimento d'amore non puo' essere limitato ad una sola astrazione la quale rimarrebbe senza
una realta' dove "amare Dio" e non amare la vita nella sua realta' sembra essere un controsenso.
Infatti il sentimento d'amore dovrebbe essere rivolto a tutto Dio con l'umano vivere.
Per cui indicare la fede che ama solo Dio in assenza della realta' della vita non ha nessun significato.

MIGLIORAMENTO SIGNIFICA TRASFORMAZIONE
Per cui si ritorna a citare con grande enfasi alla validita' del pensiero illuministico dove si sostiene che una piu' profonda conoscenza della verita'
indica un miglioramento allora questa nuova approfondita' di conoscenza e di verita' indica cio'che deve essere migliorato e come (processo) deve essere
eseguita la miglioria.
Dunque considerando la storia fino ai nostri giorni la teologia non riesce a trovare questa verita' "più profonda" oppure la teologia stessa non la
riconosce se la verità'-più'-profonda fosse offerta alla teologia da qualcun altro.
Erroneamente la teologia corrente e' posta sull'affermazione in assoluto che sostiene il Dio-"Assoluto", per cui l'assolutismo della grandezza divina
non e', a seconda dell'impervia posizione teologica: modificabile.

Per cui la comunicazione con il teologo circa i valori scientifici viene menomata e prevenuta perche' la teologia esclude a priori la valutazione
del concetto di scientificità' che propone modifiche e miglioramenti in contrapposizione alle limitazioni del presente.

La scienza e' limitatissima ma e' anche potentissima nella sua affermazione di presentare fatti inoppugnabili che "avvengono" a seconda di leggi fisiche
dove questi avvenimenti sono posti nella realta' e non nell'immaginario e dove il sognare in riferimento alle leggi scientifiche non ha nemmeno
il minimo compito di appartenerci.

Questi articoli esseistici sono particolarmente dedicati a coloro che trovano Dio nell'ispirazione scientifica che trovano un reale riscontro nella realtà'
pratica della vita. Purtroppo da esperienza dirette fatte ci si e' accorti tristemente che la fanaticheria religiosa esiste e esiste a tutti i livelli.
Essa non permette l'apprendimento dell'informazione scientifica che giustifica con logica l'ispirazione, mentre a questo punto bisogna dire che entrambe,
realta' e senso religioso sono intimamente connesse nell'individuo dove la creatività' della mente e' connessa con il significato di cio' che si crea
o che si sta creando ma intelligenza rimane "la-zona-di-unione" e deve avere la capacita' di distinguere la differenza dell'illusione dal reale.
La scienza dimostra fatti nella realtà' della vita e questi fatti pur essendo potentissimi perche' controllano la natura, (fino ad un cero punto la'
dove la temporanea conoscenza arriva
sono pero', se messi a confronto con "l'infinito" se messi a confronto con un Dio-infinito, i fatti scientifici sono
limitatissimi ma proprio in questa circoscritta limitazione i fatti scientifici contrastano i sogni illusori di una teologia che
promuove solo il fantastico di "una infinita dimensione".

DIO NON DEVE ESSERE SOLO ESCLUSIVO PRIVILEGIO DI POCHI CARDINALI O VESCOVI E DI QUALCHE PARROCO
ma una vera conoscenza religiosa deve essere alla portata di tutti--la "chiesa" intelligente deve cominciare a scuola e non nei
sogni i quali non trovando corrispondenza nella realta' conducono mediante disperazione alla ricerca della verita' nella superstizione.
Anche se la scienza e' limitata, (per il momento, almeno) questa temporanea limitazione scientifica urta il concetto irreale fantastico dell'infinito
del teologo il quale, vedendosi negato il supporto scientifico vive nel dolore della frustrazione che previene una completa comunicazione con la
collettività'. E il teologo, blocca, in un impeto d'orgoglio e di arroganza, la comunicazione con tutti coloro che ammettono Dio nella coscienza
scientifica.
In questi articoli s'intende di indicare basi fondamentali che descrivono il modo come la personale l'intelligenza dell'individuo può' produrre
un'intelligenza superiore. Molto superiore da quella normalmente usata nella routine giornaliera.

S'intende indicare l causa di un maggiore senso religioso che origina l'estetica che poi promuove il bene amplificando se stessa.
Una maggiore ispirazione e una maggiore efficacia logica dove tutti i requisiti sono anche attribuibili a un Dio di concetto e in fede,
sono preservati e promossi ad una più' grande esaltazione di praticità'.
Ma l'esperienza da cui si ottiene l'amplificazione dell'intelligenza umana deve avvenire fisiologicamente come l'assaggiare un pezzo di cioccolato,

Nella realta' pratica della vita e non in un astruso concetto del divino che rimanendo ermetico nella sua misteriosa essenza non rende beneficio
pratico e reale alcuno se non a promuovere l'illusione del sognare.
Creatività', armonia, ordine, perfezione, sincronismo con il bene possono essere visti come "utensili" da usare per far accadere fatti nella realtà'.

L'amplificazione della umana intelligenza e' anche senz'altro una esperienza religiosa nel bene ma l'osservazione e la vicenda che porta
alla amplificazione della intelligenza umana e' senz'altro scientifica.
L'illustrazione descritta in questa serie di essays non e' compatibile con la fanaticheria ottusa religiosa perche' al primo cenno che
la scienza e la conoscenza scientifica possa contribuire ad una migliore spiegazione di "come Dio funziona, il fanatico prevedendo che l'argomentazione
fuoriesce dagli argomenti biblici, il fanatico, immediatamente crea, con odio, una inattaccabile resistenza a qualsiasi forma di comunicazione.
La cosa interessante e' la fanaticheria religiosa non e' distinguibile esternamente o fisicamente da "fattori esterni" o dalle sembianze
fisiche esteriori o di caratteristiche di appartenenza di classe o professione dell'individuo, il fanatismo religioso, e' ovunque e esiste in
qualsiasi strato sociale.

La dimostrazione che la superstizione dello stregone che come una scimmia impazzita intorno ad un fuoco acceso per l'occasione, saltando ripetitivamente e
battendo per terra un legno pittato nel tentativo di persuadere i proseliti, a questa maniera, tenta di far credere che lo "sciamano-stregone-fattucchiero-mago"
puo' ottenere un controllo sulla medicina consultando gli spiriti dove lui stesso si mostra mediatore tra gli uomini e gli spiriti.

Se si confrontasse il modo con cui i medici oggi acquisiscono la loro conoscenza andando all'università', sembra fortemente
suggerire che le risposte dei una stregoneria medioevale non e' piu' sufficiente a risolvere problemi di malattie che vanno appresi al
microscopio elettronico e visti con una mentalità' basata su una tecnologia inimmaginabile nel medioevo.
Il fanatico religioso che si esalta leggendo le pagine cruenti della Bibbia senza rendersi conto che la comunità' sociale attuale e' cambiata
se paragonata a quei modi di pensare nei periodi storici.
La gente e' non solo e' cambiata ma sta velocemente cambiando velocemente in una mentalità' piu' cognitiva e piu' intelligente.
Questa nuova intelligenza crea problemi al teologo il quale si trova in ritardo e che ancora insiste su fondamenti storici ormai demoliti, obsoleti.

BISOGNA RIVEDERE E MIGLIORARE "L'INTELLIGENZA TEOLOGICA"
I santini stampati di San Procopio non sono sufficienti per giustificare una reale teologia cattolica, per cui universale, nel mondo.
Con i santini stampati di Santo Procopio prima schizzati con acqua, presumibilmente benedetta e poi asciugati, Madre Chiesa cattolica ha l'ambizione di
diventare chiesa universale nel mondo, ma nel mondo si sono antiche culture che resisteranno il modo ristretto di pensare del cattolicesimo perché'
e' carente di una piu' ampia intelligenza e logica.
Allora il cinese, l'indù, il mussulmano il buddista e il protestante e tutte le altre culture e teologie religiose non troveranno il riscontro nella
fede del cattolicesimo e rifiutano nella posizione di "leadership" spirituale.
Non potendo accettare la guida spirituale "suprema" del cattolicesimo per cui
le varie culture religiose tenteranno loro stesse a voler occupare il primo posto nel mondo come suprema religione.
Il conflitto che si trova nell' azione dell'Islam attuale e' il classico esempio di questa non-corrispondenza con la "leadership" del cattolicesimo.
Per cui, ancora una volta bisogna sottolineare che i santini di Santo Procopio non sono piu' sufficienti per essere guida spirituale mondiale che
prevede una chiesa universale. Bisogna rivedere e migliorare i fondamenti teologici del cattolicesimo e seppellire una volta per sempre
la superstizione che il cattolicesimo produce.
Senza questa "modifica" il mondo, tutto il mondo spirituale, cercherà' altrove, e non nel cattolicesimo, la vera fede.
A questo punto bisogna sottolineare che riconoscendo la contribuzione di Antoine Laurent Lavoisier
UN PO' DI ILLUMINISMO FRANCESE CAPITO BENE
non guasta il confuso minestrone cattolico italiano anzi un pizzico di illuminismo parigino ne migliora la presentazione ne migliora il sapore e ne
migliora il contenuto nutriente (spirituale).
Per ottenere questo beneficio "religioso" allora bisogna rispolverare e rileggere Lavoisier, padre della chimica moderna, e capire con piu'
intelligenza, con piu' creativita' e con ispirazione, dando a cio' che Lavoisier annuncio' nella scienza chimica, una piu' profonda interpretazione.
Valutando cio' che lo scienziato e pensatore francese ha dimostrato e a questo punto si puo' anticipare che dopotutto
la legge che indica la "costanza della massa" viene a beneficio della teologia perche', essere costanti significa incorruttibili, significa essere
in equilibrio costante dove vanno indicate unita', solidarieta', fedelta', ordine, armonia, perfezione e sincronismo universale; dunque
"la nuova" conoscenza scientifica di Lavoisier deposita nello studio teologico una referenza di pensiero con la perfezione dell'azione divina.
Dunque la considerazione della perfezione universale converge non tanto nel discutere sul Cristo o Babbo Natale ma come migliorare la spiritualità'
religiosa dove l'intelligenza dell'uomo ricettrice e depositaria del senso religioso forse indipendentemente da una emotività'
di fede, l'intelligenza stessa "avverte" l'ordine, l'armonia, la giustizia. il bene e il buono.
Cioe' il lavoro scientifico di Lavoisier favorisce e promuove come raggiungere il risultato che si e' desiderato fin dall'origine dei tempi che
e' quello di capire e conoscere "come Dio funziona nel bene di tutte le cose".
Riportando il tutto ad una metafora si puo' dire la conoscenza scientifica annunciata dalla vittima della rivoluzione francese (A. L. Lavoisier, Parigi,
Francia -1796) deposita nella teologia un elemento chimico catalitico che promuove lo sviluppo delle capacita' mentali che spirituali.
IL CONTROLLO E L'AMPLIFICAZIONE DELL'INTELLIGENTSIA UMANA
Come il lievito che si addiziona alla farina ed acqua per farla "crescere"(fermentazione a causa dei miceti) e poi questa farina "bagnata" lievitata
permette di fare il pane qualora se con testardaggine si mettesse nel forno a cuocere solo farina bagnata senza farne la lievitazione si otterrebbe
una massa dura cementata che a causa della temperatura del forno si essicca.
L'impasto farina-acqua senza lievito si secca nel forno diventando talmente duro che come un biscotto durissimo non lo si puo' rompere facilmente con i
denti e masticarlo.
Dunque per fare il pane, la farina bagnata ha bisogno di una trasformazione e questa trasformazione la si può trasporre metaforicamente nel caso
dell'apprendimento di cio' che Lavoisier ha indicato : la crescita dell'intelletto.
Nel caso della farina, l'acqua e lievito si chiama pane. Il lievito metaforico indicato da Lavoisier che fa ottenere l'amplificazione dell'intelligenza
si ottiene quando l'operatore umano assume la responsabilità' di migliorare, mediante analisi, mediante riflessione i programmi che lo competono.
Più' dettagliatamente si può' indicare che quando l'ispirazione appare nella mente e a questa ispirazione mediante ponderazione, senso logico,
riflessione, e analisi concettuale dunque
si aggiunge all'ispirazione l'intenzione di trovare una struttura logica da controllare.
Anche la struttura logica e' un elemento dato dall'ispirazione e dalla creatività' ma la struttura logica e' una responsabilità' direttamente
connessa all'iniziativa della persona pensante dunque connessa al volere cosciente dell'individuo e non solamente a Dio.
A questo punto c'è il bisogno di rispondere alla domanda che c'entra Dio con la chimica di Lavoisier e con il pensiero dell'uomo?
La risposta e' questa: il senso religioso teologico e l'informazione scientifica seguono entrambi la propria natura di essere.
Il senso religioso "intuisce" la perfezione universale e causa di questa, la mente ad assume (con coscienza) questa intenzione.
Dopo di che l'intelligenza assume il compito di realizzare l'ispirazione, per cui se l'ispirazione e' considerata fenomeno divino essa deve essere
manipolata e trattata dal processo logico umano fino a vederne una prova reale e tangibile.
Se l'ispirazione venisse concepita "sufficientemente a se stante" perché' assunta come fenomeno "divino" ma tenuto introverso, circoscritto a se
stesso e mantenuto solo nella mente l'ispirazione viene privata della realtà' per cui abortita e viene a rimanere illusoria, suicida e malefica.
Il divino deve avere una corrispondenza nel reale e nella vita pratica per cui l'ispirazione della mente deve diventare la sostanza intellettiva
d'intelligenza che controllando i fenomeni naturali deve produrre 1' oggetto o un processo che tangibilmente renda dei risultati reali.
Il ciclo ispirazione-realtà' deve completarsi.
Per un orefice avere un lingotto d' oro e' una condizione essenziale ma il gioiello da completare e' il risultato finale.
Uno potrebbe pensare a vendere 1' oro allo stato grezzo allora si diventa mercanti d'oro e si abbandona il ruolo di essere orefici.
Dunque
ISPIRAZIONE E RESPONSABILITA' DI LOGICA E RESPONSABILITA' DI INTELLIGENZA E RESPONSABILITA' D' INTENZIONE
Senza inspirazione la mente umana rimane limitata e sciocca ma tale ispirazione, quando la si ottiene, deve essere accompagnata dalla
responsabilità' di applicare la logica aristotelica in concomitanza con i principi di Zen al fine di completare cio' che si e' presupposti.
Questo binomio "operativo", Aristotele e Zen, da' luogo senza alcun dubbio ad una migliore intelligenza. Migliore perche' mediante
riflessione viene ad essere approfondita.

In questa indagine scritta si sostiene fermamente che l'intelligenza della mente umana e' senz'altro un fenomeno religioso e spirituale
ma senza la sua realizzazione (post-origine) nel reale, se carente di responsabilità' umana i.e. analisi e logica, l'intelligenza anche
se "dono-divino" essa rimane sospesa nell'irreale per cui rimane senza significato e rimanere senza significato e' blasfemo per cui empio e irriverente.
Dunque secondo Lavoisier l'intelletto migliora la conoscenza ma questo miglioramento non avviene senza il sacrificio che si avverte
con gioia e a volte la maleodorante fatica "intellettuale". Per cui, ancora una volta il sacrificio del lavoro fa desistere coloro che si accingono
a farlo.
Ma ritornando alla metafora della lievitazione del pane, i.e. trasformare una cosa originale come farina bagnata e lievito in un esito compiuto
che poi sarà il pane, così la conoscenza scientifica di Lavoisier annuncia che tutto nell'universo, e tutta la vita in esso che viene ad essere,
implicando tutto il vivere universale si trova in un processo di trasformazione continua: teologia inclusa
IL LIEVITO DEL PANE CHE SIMBOLICAMENTE PROMUOVE LA TRASFORMAZIONE INCLUDE L'INTELLIGENZA UMANA CHE
INSPIRATA DALLA PERFEZIONE CHE PROMUOVE LA
CRESCITA IN UNA SUA CORRISPONDENTE SPIRITUALITA'.
L'intelligenza puo' svilupparsi ed essere accresciuta mediante la conoscenza di Lavoisier che deposita un "filosofico-catalizzatore" il quale agisce
alla stessa maniera di quando si fa l'impasto del pane.
Il lievito che si addiziona alla farina con acqua, nel caso di Lavoisier rende la crescita dell'intelletto.
Il lievito metaforico indicato da Lavoisier fa ottenere tra le tante altre cose 1' amplificazione dell'intelligenza la quale e' quel momento di
trasformazione quando l'operatore umano si assume la responsabilità' di gestire logicamente cio' che "proviene", ( o ritenuto provenire) dall'ispirazione.
L'ispirazione che "appare" nella mente, improvvisamente come l'accendere una lampada elettrica e' fine a se stessa e "il-lampo-di-genio" non e' sufficiente.
Ci si deve accingere a trovarne una struttura logica da controllare con "intelligente responsabilità' coscienziosa diretta ad un armonico ordine".
Dunque si indica e si ribadisce che la logica aristotelica in concomitanza dei principi Zen, (Zen Tao), rimane il fondamento "necessario" per ottenere
una migliore analisi del pensiero. Questa analisi deve essere condotta mediante riflessione.
A questo punto il teologo fanatico il quale imperviamente difende il Cristo-Babbo Natale arriccia il naso perche' avverte l'Illuminismo Francese
come una puzza maleodorante fondamentalmente per il motivo che l'Illuminismo richiede al fanatico religioso un cambiamento, richiede
una metamorfosi in cui il teologo non ritiene necessario infatti tale teologo non vuole essere distolto dall'illusione dei sogni.
Lavoisier indica una trasformazione universale, teologia inclusa, dell'intelligenza ma anche indica una sua proporzionale e
corrispondente spiritualita'. (continua )
PART-5(End) ###
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Renato Porchetta
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » gio 10 nov 2011 21:26

***questa narrativa e' piu' ordinata
[Pietracupa] Religionis et Superstizionis (c)

[Pietracupa] Religione e Superstizione (6)
Sab 06 Ago 2011 23:31
Part(6) Start
Si possono imparare nuove cose che hanno validita' estrema, anzi assolutamente critiche per la sopravvivenza dell'uomo da colui che e' stato designato
dalla societa' scientifica mondiale come il "Padre della Chimica" moderna.
Ci sono delle informazioni che sorgono con chiara lucidita' dall'Illuminismo francese di cui una e' la metamorfosi. che sostiene
UN NUOVO CONCETTO DI CREAZIONE.
Per esempio dalla posizione scientifica di Lavoisier si possono imparare due cose fondamentali.
Una e' che tutto l'universo si trova nello stato di perfezione (vedi,la relativa Conservazione della Massa) ma introducendo UN PIZZICO DI BUDDISMO NON
GUASTA ANZI RINFORZA LA POSIZIONE SCIENTIFICA.
La perfezione non e' uno stato immobile della materia "universale" fatta di ferma energia, congelata che non fa niente, Che sta li' solo perche' e' perfetta.
La forza di propulsione che da luogo al cambiamento incessante dell'universo (metamorfosi) avviene nell' " immediatezza del momento " dove agiscono
il Karma e la forza vitale stessa.
IL KARMA deve essere assunto come "giustizia" la quale nell'immediatezza del momento decide "cosa" verra' ammessa nel futuro, dunque, per la "cosa"
significa continuare a vivere e "cosa" (o chi) muore nell'istante che si presenta al Karma; per cui se all'elemento che si presenta nell'immediatezza
del presente non verra' concesso "un futuro" l'elemento deve morire in "quel momento". Mentre altri elementi passano l'esame del Karma e vengono assegnati
al futuro.
Dunque per quelli elementi destinati, nel presente a perdere il ruolo, il continuum della la vita viene prevenuta dunque la possibilita' di continuare
a vivere viene dal Karma negata, cioe' ad avere futuro.
La seconda cosa che si puo' imparare e' che l'universo cambia trasformandosi incessantemente ma la forza del cambiamento scaturisce nell'istantaneità'
del presente in cui la perfezione dando luogo alla vita stessa, deve trasformare il presente in futuro.
Sostanzialmente, senza entrare molto nella nozione scientifica con la quale Lavoisier indica la "conservazione della massa nei reagenti chimici",
colui che fu anche vittima della rivoluzione francese, mediante scienza dimostra anche che nessuna quantità' "energetica", nonostante piccola
o grande che si voglia pensare, nulla dunque nell'universo in equilibrio, puo' essere aggiunto o tolto dal "l'intero totale" perche' la massa totale
e' allo stato d'equilibrio perfetto e questo equilibrio e' inalterabile e costante nella sua perfezione.
Ma tutto cio' che e' in esistenza, il francese afferma, che essendo "in vita" nell'universo perfezionato, ogni elemento, ogni particella di energia,
ogni cosa pensabile "vivente", nell'universo e' anche in trasformazione.
LA FALSA FEDE
La posizione scientifica di Lavoisier indica che se la quantità' della materia-energia-sostanza che forma l'intero universo e' in perfetto equilibrio
allora l'atto della Creazione non e' mai avvenuto perché' non c'è' stata mai la necessita' di creare.
Da questa nozione nasce una posizione che cambia molto cio' che e' stato tramandato dalla tradizione storica e paragonando 1'informazione storica di
un Dio-Creatore con la nozione scientifica dell'universo perennemente perfetto, il paragone dimostra che l'informazione storica non solo e' inadeguata
ma addirittura falsa. E che questa falsita' depositata nella storia e propagandata per secoli, ha portato a far credere anche un falso fondamento
religioso.
Infatti tale posizione della perfezione fisica dell'universo porta alla conseguenza che il concetto di creazione deve cambiare cioe' cambiare dal
"creare sostanze nuove" a creare nel senso di trasformazione.
La creazione secondo Lavoisier non si applica piu' a far "apparire" cose o energie nuove o "sostanze" aggiuntive o sottrattive.
Il termine "creare" non significa "far apparire" ma piu' che altro significa individuare cio' che e' causa di trasformazione.
CREARE DUNQUE SIGNIFICA TRASFORMARE
Per cui le leggi precise e immutabili che regolano il trasformarsi dell'universo sopprimono la posizione teologica di Dio come Creatore e getta nuove
basi teologiche di riferimento che considerano più' il cambiamento delle cose che la loro apparizione e origine di provenienza "magica" e ignota.
Dunque nell'universo che si trasforma incessantemente Lavoisier non vede una biblica creazione della vita ma vede, del resto anche come Cartesio
già' affermava, la perfezione divina la quale non e' statica ma in movimento continuo.
Con la PERFEZIONE e la metamorfosi si annulla il Dio-Creatore perché' in un universo già' in perfezione e costante (Lavoisier) nella sua perfezione
dunque non c' e' mai stata la necessita' di creare nulla di nuovo.
Ma d'altra parte si puo' esaltare un Dio Perfetto costituito di unita', di sincronismo con il bene, di perfezione, di lealta' ,di fedelta', intelligenza,
creativita', ispirazione, logica, armonia, ordine, estetica, equilibrio, fedelta', omogeneita', coerenza, giustizia, regolarita', affidabilita' e bellezza.
La creazione dunque non e' la capacita' di far apparire dal cilindro del prestigiatore un coniglio o dei svolazzanti bianchi piccioni ma quella di
modificare un qualcosa che gia' era in esistenza in qualcos'altro differente dalla prima dove il vivere e' l'intervallo, non temporale ma logico entro cui
la trasformazione si compie.
PER LAVOISIER LA VITA NELL'UNIVERSO E' MOVIMENTO CHE NON HA INIZIO E NE' FINE
La vita, il vivere di tutte le cose, secondo l'apprendimento di cio' che lo scienziato francese ha dimostrato, il vivere e' sempre stato e sempre
sarà' in "movimento" cioè' in mutazione.
Questo perche' se si comprendesse che la perfezione e' "perfetta", la perfezione essendo costante nell'essere perfetta, sarebbe erroneamente assunta
se alterata o alterabile oppure se ad un certo punto "comincia", ad un certo punto, essere perfetta; per cui "nata" (la perfezione che nasce).
La perfezione, alla nascita farebbe decadere il concetto di "perfezione-costante-e-uniforme-in-essere-perfezione" perche' la "nascita" e' un'inizio di
un processo che dovra' a sua volta completarsi, per cui, la nascita e' una modifica di cio' che non sia ritenuto gia' allo stato di perfezione ovvero nascita
indica uno stato che (prima del nascere), cioè a priori, la perfezione non era in esistenza.
Se poi nascere significa, per taluni, nel caso, del Dio_Creatore, far apparire dal nulla, far apparire Dio perché' inesistente prima della sua nascita,
un qualcosa, allora questa apparizione non giustifica la provenienza per cui in questo caso si annullerebbe perfino la giustificazione della metamorfosi.
MADRE NATURA IMPASSIBILE SFINGE
La metamorfosi, come vedremo, ha origine dalla forza prorompente e irresistibile della perfezione la quale e' sempre stata in azione da sempre ha
attivando, momento per momento, l'inarrestabile "progredire" del tempo
(trasformazione logica).
Certo non sempre la metamorfosi universale va a beneficio dell'uomo come diceva Cartesio, perché' manca, purtroppo, da parte dell'uomo la conoscenza di
come controllare il cambiamento delle cose.
Infatti Madre natura non ha compassione quando mette l'uomo di fronte, per esempio, ad un tumore incurabile. Allora si crea un'alternativa di feroce
sopravvivenza o l'uomo si e ' provvisto della conoscenza
medica per debellare la sua malattia oppure, in assenza di questa "intelligente conoscenza" Madre Natura fa progredire la malattia fino alla metastasi
uccidendo implacabilmente la vittima che muore soffrendo dolori atroci indicibili.
Da questo esempio del cancro incurabile, come in tutte quelle tragedie che non hanno alcuna soluzione si dovrebbe comprendere l'importanza dell'intelligenza
umana la quale mediante ispirazione, creatività' e ragionamento logico ha il compito di trovare soluzioni a quei problemi che si presentano all'uomo in modo
implacabile e atroce. Cosicché' allo scopo di approfondire la conoscenza usando l'informazione di Lavoisier vedremo brevemente come la perfezione
diventando movimento di metamorfosi e da questo mutamento come dare informazione alle persone sensibili le indicazione sull'argomento dell'amplificazione
dell'intelligenza della mente.
PERFEZIONE: SORGENTE DI VITA INFINITA SENZA INIZIO E SENZA FINE MAI
Se si accettasse la definizione di perfezione nulla può' corrompere la perfezione ma essa stessa per il motivo della metamorfosi da luogo al cambiamento
di se stessa.
L'IMPORTANZA DELLA METAMORFOSI presenta anche una grande sorpresa.
La sorpresa e' che l'inversione dei due stati (divino-unario e dualistico-binario) avviene nello stesso momento in cui i due stati vengono ad
invertirsi adottando il cambiamento.
Allora s'intuisce una ovvia conclusione logica che indica i due stati vengono ad esistere oppure ("ad incontrarsi") nello stesso momento.
L'INCONTRO tra due eventi che avvengono allo stesso momento sono contemporanei e "sincronizzati" tra loro.
Questi due "stati", (unario e binario) si invertono nell'instante di vita e questo concetto dell'inversione dei due stati, che potrebbe essere visto
come una partecipazione dei due stati a contribuire l'uno nell'altro, dove e' importante notare che sia lo stato divino che lo stato dualistico "avvengono"
nello "stesso momento."
Il presente e' il momento di sincronizzazione dove la perfezione incontra il dualismo dunque a causa del sincronismo si trova l'incontro di Dio con l'uomo.
Anche perché' sincronismo significa "perfezione".
Dunque l'incontro con il bene delle cose che sono o tendono esse stesse ad essere perfette.
IL SEMANTEME (Engl.)
Dunque se, "la massa-universale" della fisica di Lavoisier e' costante e non cambia minimamente, che cosa produce la forza che fa cambiare
il piccolissimo infinitesimo "semantene" da uno stato di essere ad uno stato differente?
Anche se non spiegata bene, la filosofia dei primi del novecento ha parlato per la prima volta di "Immanenza".
A seconda di questa concetto filosofico l'immanenza e' un fenomeno per cui gli eventi "avvengono".
Purtroppo senza spiegarne la causa questi filosofi del ventesimo secolo, sostengono, che i fatti e le circostanze della vita "avvengono" e avvengono
a causa dell'immanenza.
Ma l'immanenza non accenna alla forza del sincronismo che s'incontra nella la perfezione che e' poi e' causa dell'"avvenire di tutti gli avvenimenti
nell'universo.
La metamorfosi che fa cambiare il semantene (un significato che viene pensato non riducibile a più' piccole dimensioni) da uno stato all'altro,
la sua metamorfosi che avviene nell'immediatezza del "momento" e' causata dalla forza della metamorfosi ed e' la consapevolezza della creatura, nell'istante
essendo, se stessa perfetta, viene avvertita e intercetta mediante "consapevolezza della la perfezione "esterna" ovvero, come vedremo, durante
la trasformazione del "Unario-divino" in "Binario-Dualistico" avviene perché c'è un 'incontro tra due elementi dove quest'incontro e l'avvenimento di due
eventi che avvengono nello stesso momento: Dio e l'Uomo.
Trasformazione della perfezione che essendo fatta di unicità'-coerente (Unario) trasforma se stessa e pur mantenendo la caratteristica di perfezione si
scinde in due, per cui si trasforma in un'altro stato esistenziale ma cogliendo "lo scindersi", questo cambiamento e' in movimento il quale fenomeno
avviene nella singola istantaneità' del momento dove i due stati avvengono a trovarsi simultaneamente .
La consapevolezza della mente (non essendo infinita) non può' vedere la perfezione in senso assoluto e la quale non avrebbe significato per la mente umana
a meno che essa (perfezione) non determini singoli significati contributivi, in movimento, alla perfezione stessa.
Per cui si e' supposto un universo che pulsa da uno stato all'altro dando origine ad delle scissioni (Unario, Duale) che si può' anche supporre
in scissione dei due attributi (Unario, Binario) i quali contribuiscono alla vita e durante "l'incontro".
Ed anche questa e' coincidenza, perche' anche questo evento e' sincronizzazione tra i due, (Perfezione e dualistico) perché' sono due avvenimenti
che avvengono nello stesso istante.
DIO E' COSTANTE NELLA SUA NATURA PERFETTA E DIVINA ALLORA BISOGNA CAPIRE CHE LA METAMORFOSI CHE AVVIENE IN
DIO E' LO STESSO CAMBIAMENTO (METAMORFOSI) CHE AVVIENE IN TUTTE LE COSE
Per esempio si può' prendere una moneta e sapere che la moneta ha un certo valore di circolazione (Soldo Bono Expendibile) il valore assegnato alla moneta
e' l'unitarietà' della moneta. Ma si puo' anche constatare che la moneta ha due facce, una opposta all'altra, per cui la moneta, fisicamente e'
caratterizzata dal dualismo (l'esistenza delle due facce).
Ma dire che le due facce della moneta hanno un valore, questo valore attribuito fonde le due facce della moneta in un solo attributo che e' il valore
economico della moneta.
Nello stato unario il dualismo scompare perche' i due elementi si fondono. Ma nello stato dualistico l'unario si scinde.
Per una maggiore chiarezza si puo' aggiungere un'altra illustrazione del fenomeno.
Dio allo stato perfetto, senza "movimento" alcuno, sarebbe solamente un "significato" circoscritto a se stesso il quale esisterebbe solo in uno
stato di perfezione assoluta. Questa perfezione sarebbe a se stante e avrebbe solo lo scopo di essere perfetta in uno stato di "immobilità"'
nell'"essere perfezione", fine solo a se stessa cioe' immobile.
SE LA PERFEZIONE FOSSE FISSA E IMMOBILE NON AVREBBE NESSUN SIGNIFICATO
Dare significato, o avere significato, e' prima di tutto il determinarsi del ruolo logico della "creatura", (entità', elemento, etc) spinta a vivere
e la creatura stessa contribuisce con il suo vivere nella dimensione dualistica che e' sottoposta al cambiamento.
Avere significato, attribuito, designato oppure "guadagnato", determina l'importanza del ruolo assunto.
Significare e' avere un ruolo preciso e specifico il quale raggiunge "mediante cambiamento" e possibilmente con "metodo", un obbiettivo.
Il progressivo significar-si raggiunge ciò' che l'intenzione del ruolo prefissa.
LA FORZA
La perfezione-assoluta assunta allo stato "unario"in situazione divina, per necessita' della trasformazione, da forza sia allo stato di
spiritualità' e sia allo stato "fisico", anche se burocraticamente può' essere chiamata 'Immanenza". L' immanenza e' la forza motrice di
propulsione che trasforma l'unario-divino in elementi binari (yin-yang, dualismo) ma in questa trasformazione da unario al dualismo
(alto-basso, luce-buio, bene-male, vita-morte, ricco-povero etc) crea il cambiamento indotto dalla forza inarrestabile della vita che si puo'
solo giustificare mediante il sincronismo. Infatti lo stato dualistico trova, incontrando lo stato divino, nello stesso momento dove il
fenomeno avviene.
Questo concetto della forza di trasformazione lo si dovrebbe vedere un po' come un postulato matematico dove si vede che le cose cambiano perche'
c'e' una forza che le fa cambiare e d'altra parte la forza che muta le cose, essa esiste, perche' le cose "devono", a causa dell'immanenza, essere
cambiate.
Ma in questo avvicendarsi dei fenomeni bisogna considerare che l'Unario e il Dualistico si uniscono nell'istante per essere sincronizzati tra loro.
Per cui c'è unita' tra loro. E dato che l'uomo e caratterizzato dalla dimensione dualistica, da questo sincronismo che avviene nell'immediatezza
dell'istante dove l'unario incontra il binario, si può' vedere che l'uomo
"incontra" Dio e viceversa. Dunque se Dio e la sua perfezione sono considerati come il bene e il buono allora la natura dell'uomo, come del resto
di tutte
altre cose, si sincronizzano con il bene della perfezione.
La metamorfosi si applica sia alla perfezione la quale se vista come unitaria e' determinata da essere unita' indivisibile costante ed in equilibrio
ma subentrando il dualismo, la perfezione diventa una composizione di elementi in metamorfosi.
Dunque "essere vivi", o essere in vita, s'intende, prima di tutto, avere significato, e in questo significato si trova la forza del cambiamento
che ha anche una sua "direzione" cioe' un suo obbiettivo da essere raggiunto.
Il dualismo da' vita al ruolo. Il ruolo comincia con la nascita e poi la significazione termina con la morte.
L'intera vita dell'individuo consiste nell'avere significato o nel tentativo di significare.
SENZA INTERRUZIONE ALCUNA
L'universo e la vita in esso, sono sempre esistiti ed esisteranno sempre senza interruzione alcuna.
Dal punto di vista dell'umana natura e' cosa certa che solo l'intelligenza della coscienza personale che "appare" nella mente dell' individuo
alla nascita come una candela consumata, con la morte si spegne".
Infatti la morte corporea dell'individuo termina la coscienza che e' stata nel corso della vita la intelligente consapevolezza e la spegne
definitivamente.
Erroneamente la vita di una persona può' apparire come una "finestra", limitata, la cui ampiezza va dalla nascita del nascituro alla morte
dell'anziano ma non e' cosi'.
Fisicamente, nel DNA o come nei "geni' nei sotto-strati delle molecole atomiche e nei geni stessi la nostra "sostanza' unica e personale e'
sempre esistita.
A cominciare con i genitori e poi, a ritroso, nei nonni e poi ancora nei geni dei bisnonni e poi in progressione a ritroso nei trisavoli
e in tutti i nostri avi vissuti nel passato, i nostri geni hanno "viaggiato" nel tempo-logico fino al momento che il nostro essere
"dormente" dallo stato "in limbo" nel nascere e' "venuto alla luce".
IL MOMENTO DELLA NASCITA
Allora quando il ciclo di completamento degli organi del feto che stava gradualmente prendendo formazione nel grembo materno arriva a
"maturazione" cioè' al completamento "funzionale" che significa essere arrivati ad una "perfezione funzionale", allora "la sostanza"
completata del neonato che viene "alla luce" ma importantemente, la "sostanza", al momento della nascita, viene ad essere dotata
improvvisamente ad avere una connessione cosciente con se stesso e con l'esterno.
Cioe' la mente del neonato diviene "idonea" al momento della nascita, e solo da quel momento in poi, il neonato diventa "capace" a ricevere
la sintonia intelligente mediante la sua propria consapevolezza la quale e' sincronismo con la perfezione della vita esterna.
Le due perfezioni, ovvero quella raggiunta dal neonato internamente (funzionale) e quella del mondo esterno s'incontrano.
In senso generale, la vita in noi essendo sempre esistita nei geni dei nostri avi, fino al momento della nascita sara' prolungata fino alla morte
e a causa della perfezione illustrata scientificamente da Lavoisier esistera' anche dopo la morte.
LA CONSAPEVOLEZZA PERSONALE E' UN'ALTRA COSA
Dunque il punto della situazione e' il perpetuo vivere della nostra "sostanza" ma l'importanza e' data particolarmente a quel periodo-finestra
(intervallo) quando l'intelligenza personale che si determina "attivandosi" che va dalla nascita alla morte.
L'universo e' perfetto e questo stato d'equilibrio non puo' essere alterato per cui le "sostanze" del corpo che non "verranno annullate" alla morte
ma a causa della perfezione dell'universo saranno riciclate (Indù) perché' tutte le "sostanze" verranno usate dalla perfezione per generare nuove vite.
IL RUOLO AD UN CERTO PUNTO TERMINA
Ma cio' che l'uomo definisce "vita" e' la consapevolezza del suo momento di perfezione che si ottiene alla nascita e che la fisiologia corporea
incessantemente incalza.
Poi, per molti individui verso la fine della vita, questo momento di "perfezione funzionale" comincia a corrompersi. E questo accade dopo circa la
mezza eta' e la funzionalità' degli organi del corpo umano continua a corrompersi progressivamente rovinandosi gradualmente.
Cioè' la degenerazione progressiva degli organi avviene fino ad arrivare allo stato necrotico della morte che termina il "ruolo fisiologico".
Poi la morte dell'individuo o progressivamente oppure improvvisamente, avviene; e come un segnale stradale il momento della morte indica la
separazione della consapevolezza del vivere con cui l'uomo e' vissuto dalla "perfezione esterna" con cui si era connesso alla nascita.
La "sostanza corporea" dell'uomo e' con la morte si dissocia e niente mutata in molte altre "sostanze" ma la sua interezza non può' essere
distrutta (Lavoisier), anche se la perfezione, per l'uomo, il "momento di luce", passa con la morte, in penombra.
Dunque tutto l'arco di una vita puo' essere visto come un "momento" in cui la consapevolezza viene "assegnata" all' neonato-individuo.
Il fenomeno avviene quando "le sostanze" e organi dell'individuo sono pronti ad essere completati nella loro stessa "perfezione di funzionamento".
Per cui il completamento degli organi vitali sono resi "pronti" per intercettare, per cui, unificandosi, in una relazione lunga vita-morte,
con la perfezione esterna: luce, aria, nutrimento pensiero etc.
Lo stato "sublime" delle due perfezioni, ovvero quella completata del nascituro che incontra la perfezione del mondo esterno con la quale
stabilisce un rapporto di sopravvivenza , in quest'incontro si da luogo alla consapevolezza della mente del neonato che rende cosciente il
proprio vivere e diventa consapevole della propria esistenza ma che al neonato si da' anche quella volonta' a continuare la propria vita
cioe' a mantenerla e preservarla al piu' lungo possibile attraverso il continuo conseguimento di cio' che e' bene e di cio' e' buono utile
per la sopravvivenza del neonato.
L'uomo, momento in momento, vive sempre nell'intenzione del bene e nella progressiva intercettazione del buono . L'uomo vive sempre cercando
il sincronismo e talvolta ottenendolo con cio' che e' buono. Questa e' una necessita' universale che sempre accade.

LA VITA PUO' ESSERE VISTA COME INCONTRO PER CUI SINCRONISMO TRA DUE PERFEZIONI
Ovvero l'intercettazione della perfezione interna della creatura nascente (nata) che intercetta alla nascita la perfezione dell'esterno di cui,
oltre alla propria consapevolezza del proprio vivere diventa anche consapevole dell'esterno per cui soddisfare sempre alla domanda "di come vivere".
La nascita e' un momento di unione tra le due perfezioni che "si sincronizzano".
La nascita e' importatissima e va vista come un "incontro". Essa e' un momento unisono che e' sorgente di energia che e' atta a fare vivere
il nascituro, ma particolarmente importante la nascita rende al neonato la coscienza, ovvero la consapevolezza e intelligenza utili per continuare
a vivere il che significa anche sopravvivere.

ASSEGNAZIONE
Dunque il momento "supremo" di sintonia con la perfezione universale che per il neonato che cresce, ma la nascita e' "cominciare a vivere" che
immediatamente entra a far parte del tentativo intelligente a perpetuare la vita "assegnatagli".
L'immanenza agisce nella fisiologia e l'immanenza spinge tutte le cose nell'attimo fulmineo del presente, nella sua istantaneità', e in questo
preciso momento di "incontro fisiologico" con la perfezione avviene e nel suo ripetersi avanza, non il tempo d'orologio inventato dall'uomo ma
la progressione logica di trasformazione degli eventi.
Considerando questo momento quando la fisiologia "incontra" la perfezione il che significa nell'istantaneità' del momento, la memoria umana che
ricorda il passato e c'e l'aspettativa e la visione del futuro, passato e futuro non servono all'immanenza.
Il momento di "fisiologia assoluta" annulla la memoria umana nell'attimo d'istantaneita' in cui il fenomeno avviene e con giustizia infinita e
perfetta, ovvero il Karma, spinge
il momento di vita e tutto cio' che si presenta nel presente lo "spinge" avanzando nel "prossimo-momento".
Se si prendesse per riferimento la fisiologia che e' la vita stessa, cioe' il vivere, il calendario degli eventi trascorsi e impressi nella memoria
umana non hanno nulla a che vedere con "l'attimo di perfezione del MOMENTO in cui la vita individuale viene ad incontrarsi.
Senza addentraci troppo nella matematica di questo fenomeno e notare quali elementi lo giustificano bisogna brevemente accennare che il divino
"unario" si trasforma, "creando vita",in binarieta' (dualismo).
L'Istantaneità' del momento, il cosiddetto "tempo-presente", ovvero (il "NOW". Engl.) diviene fatto inoppugnabile di energia vivifica e il
Karma trova nella perfezione universale la forza vitale di spingere avanti tutti gli elementi della vita e "tutte le creature" nel prossimo-momento
(il Next, Engl.) e come una pallina di carta lanciata nel fiume, dal momento dell'impatto con l'acqua si trova ad essere immediatamente energizzata dalla
corrente del fiume.
Allo stesso il fatto che si presenta nel momento-presente ha "provenienza storica" ed viene determinato dalla storia e il Karma determina, se l'esistenza
nel "momento" ha "un proprio futuro e istantaneamente il Karma promuove o nega applicando la forza della perfezione che non agisce nel passato e che agisce
nel presente e prende, per esempio, il "fatto" storico da cui il neonato proviene e il Karma-giustizia lo spinge con forza vivifica infinita nell'immediato
futuro contiguo al precedente. E cosi' via. Molte cose necessariamente devono (Karma) morire nel presente per essere state o per essere, nel momento,
il nutrimento di quelle che devono proseguire nel futuro.

DIO NON CREATORE MA PROPULSORE DELLA VITA
L'Unario della perfezione da' vita perché' si trasforma in dualismo(bene-male, luce-buio-alto-basso etc).
La perfezione dallo stato Unario tramutandosi in Binario da "movimento", questo progressivi mutamento e' movimento ed e' il vivere universale.
La creatura vivente avverte, immediatamente ed inevitabilmente lo "scorrere della vita" indicando la "trasformazione" di tutte le cose che
inarrestabilmente avviene a causa della forza immanentistica.
In altre parole nel dualismo c'e' vita, c'e' il raggiungere di un significato, e c'e' l'intenzione di raggiungere un obbiettivo ma c'e anche la costante
preoccupazione quotidiana del vivere che significa la preoccupazione del sopravvivere.
Tutto nel dualismo e' un movimento da una situazione all' altra ed e' tutto un "andare"progressivo "in avanti", un raggiungere una stazione per poi
raggiungerne un'altra, per cui la forza dell'vivere universale "spinge" le creature dall'istantaneità' del momento-presente, trasformandole, al
prossimo-momento, contiguo e adiacente al precedente, dunque dal presente al futuro.

TRASFORMAZIONE MENTALE
Dunque anche la mente dell'uomo può trasformarsi in un'altra "forma mentis" piu' spirituale e piu' intelligente.
E come la vicenda di Galileo ricorda, ancora una volta, e ripetitivamente come e' successo molte volte nella storia, la teologia rimane infeconda,
ignorante, ferma e cristallizzata su informazioni e tradizioni ormai decadute in disuso per cui obsolete ma sempre impervia a sostenere mediante
fede cio' che non esiste o cio' che e' divenuto inadeguato.
E ancora una volta dopo la faccenda di Galileo la teologia dovrebbe apprendere, come e' gia' accaduto nel passato che la scienza dei fatti dovrebbe
necessariamente insegnare e modificare teologia verso una piu' profonda conoscenza di Dio e della vita.

SUPERSTIZIONE E IGNORANZA
In questa posizione, presa a prestito culturale da Lavoisier, non si vuole negare il misticismo e la santificazione o la sacralita' del divino perche'
non c'e' mai stata una "conoscenza totale" e non ci sara' mai una "intera conoscenza" con cui l'uomo controllera' tutto il vivere dell'universo.
Ci sara' invece sempre quella parte della conoscenza che l'uomo non potra' (per il momento) ottenere. E dunque ci sara' sempre ignoranza da parte
dell'uomo che dara' luogo alla disperazione per non poter trovare soluzioni a problemi atroci. Questa ignoranza dara' sempre luogo alla superstizione.
Ma quando la mente e' ispirata, il che, lo si puo' anche supporre come un fenomeno fisiologico, in questa ispirazione che ha un impatto diretto nella
umana intelligenza dando
in alcuni casi, fervido "lavoro mentale", eseguito con responsabilita' della riflessione logica e metodo, usando una lucida e inspirata intelligenza
la mente si deve costruire, inventandoselo, 1 flusso di logica che leghi tutti questi singoli eventi in una interezza che conseguono un risultato finale.
I ruoli della vita e della morte nello "scorrere della vita" (dualismo) sono distinti e formano la Forza nell'opporsi tra loro. Tale forze opponenti
sono la ragione logica e sono la causa della Forza che e' propulsore della vita.
Per cui l'intelligenza dell'uomo e' SEMPRE sfidata da Madre Natura "a capire".
La morte avviene per causa d'ignoranza cioe' in assenza di conoscenza e deficiente a risolvere problemi esistenziali mentre la vita e l'intelligenza
che porta alla conoscenza di soluzioni.
Una conseguenza piu' profonda che se ne deduce dalla posizione scientifica illuministica e' quella che indica che l'apprendimento di una nuova valida
conoscenza porta l'uomo a cambiare verso nuove direzioni perche' per motivi esistenziali l'uomo deve usare nuove conoscenze per sopravvivere.
L'uomo allora come l'intero universo si deve necessariamente trasformare, cambiando se stesso nel modo di ragionare. Allora la trasformazione non rimane
relegata solo alla scienza ma anche alla "natura intelligente" dell'uomo e di conseguenza anche alla sua spiritualita' che porta a vedere Dio e la sua
sacra perfezione.
L'illuminismo francese di Lavoisier non significa la negazione di Dio o del sacro esso significa fondamentalmente una piu' profonda conoscenza della
teologia che corrisponde non alla favolettistica ma a fatti scientifici.
IL MIGLIORAMENTO DELLA SPIRITUALITA'
Questo e' un punto di grande interesse perche' per controllare la natura serve conoscenza la quale arriva all'uomo solo se l'uomo stesso si trasforma
a seconda della nuova conoscenza acquisita.
Dunque la trasformazione diventa cardine teologico e il controllo di questo cambiamento che "spinge" dipende dalla conoscenza che l'uomo puo' produrre
spiritualmente trasformando se stesso e acquisendo una maggiore spiritualita'.
UNA MAGGIORE SPIRITUALITA' IN CORRISPONDENZA A UNA MAGGIORE INTELLIGGENZA PERSONALE
Un altro problema che la teologia rivela e' che la fede religiosa e' l'amore per il Dio e non necessariamente si nutre della conoscenza che deve
necessariamente far parte dell'amore per il divino.
AMARE SENZA CONOSCERE E' ILLOGICO
Comunque conoscere cio' che si ama porta ad ottenere benefici notevoli perche' capire come "Dio funziona" rende l'argomento teologico piu' esaltante
e piu` benefico. Amare ciecamente senza obbiettivo alcuno non sembra essere intelligente.
Dio assunto come "perfezione" e il bene dell'universo ed e' senza dubbio amore, ma tra le tantissime cose, Dio pone intelligenza nella mente di
colui(colei) che riesce ad amare.
Acquisire una maggiore intelligenza e un atto di coscienza che aumenta anche l'amore che
e' l'unione con il divino.
Unione con il divino nel caso umano e' "vicinanza" oppure perfino "concomitanza" ma non significa sostituzione del divino con qualcos'altro.
L'unificazione di dio con l'uomo e' un viaggio durante il quale considerando le umane vicende ogni stazione intermedia deve essere un contributo
all"arrivo, ad uno scopo prefissato da un'intenzione.
Qualora l'intenzione umana originale fosse quella di una unificazione con dio, per cui unificarsi alla perfezione di Dio, questa unione con Dio
non significa sostituire Dio con l'uomo.
L'amore e' la spiritualita' dell'uomo e la chiesa vorrebbe essere un leader spirituale e magistero e dovrebbe insegnare ma non si puo' insegnare
cio' di cui non si ha ne' esperienza e ne' conoscenza.
UN ESEMPIO DI TRASFORMAZIONE
Per esempio citiamo l'esempio di un giovane. Non si puo' diventare un chirurgo se lo studente non cambia progressivamente trasformandosi nella
direzione di quella conoscenza della medicina di conseguenza l'istruzione pedagogica in questa direzione reale diventa anche "spirituale" (cioe'
diventare un chirurgo, rimane un elemento di critica importanza onde porta "una trasformazione" che ha come obbiettivo la formazione professionale
del medico.
Secondo l'apprendimento della dottrina scientifica di Lavoisier acquisire conoscenza significa cambiare il "Se" (Self, Engl.)) cioè' "trasformarsi".
Ma non e' nuovo il fatto incontestabile che il "sistema educativo", includendo la famiglia , la società', le esperienze di vita fanno parte
del "sistema d'educazione" capace di trasformare l'individuo. Sembra essere ovvio che tutto ciò' che accade ad un individuo ne influenza la mentalità'.
Tutto nell' universo si trasforma velocemente ma la lentezza di trasformazione della conoscenza di Dio, che poi dovrebbe essere responsabilita' della
teologia rimane esasperatamente lenta.
Anzi e' congelata da millenni nella sua fede ossessiva e intransigente. Anche questa e' una esperienza sociale.
L'ispirazione e creativita' della mente rimangono allo stato demenziale se gli elementi fondamentali per una intelligenza riflessiva rimangono assenti.
LA NASA CHE CENTRA?
Agli scienziati della Nasa i quali stanno studiando nuovi motori per astronavi stellari che possano far raggiungere efficacemente per esempio Marte o
Giove, ancora oggi la teologia che viene loro presentata, ed non solo ma presentata alle famiglie figli degli scienziati della NASA sono concetti di
fede religiosa che si basano ancora su il bue, l'asinello i re magie, Babbo Natale e l'Epifania;senza dimenticare che tale "presentazione teologica
cattolica cristiana" include i ancora peccati, per cui il senso di colpa che in qualche modo ancora rispecchia la categorizzazione dantesca del
Paradiso e dell'Inferno con biglietto aereo, in classe turistica d'agenzia: solo andata per l'aldilà di Caronte.
Tra l'altro gli antichi egizi provvedevano il defunto che passava il fiume degli inferi con bagaglio e viveri. Oggigiorno per risparmiare i costi
il Carontismo ( da Caronte) non consiglia piu' bagagli da portare a seguito. Il morto che si accinte a viaggiare nell' Aldilà', Caronte suggerisce
che un piccolo bagaglio a mano e' sufficiente. Per esempio un rosario basta.
Oppure il santino stampato di S. Francesco o per i viaggiatori in auto quello di S. Cristoforo.
Non c' e da meravigliarsi se i lumi della scienza attuale avendo sentito queste storie che circolano in tutte le culture da millenni osservando che
non v'è' in queste storie nulla che possa far migliorare la realtà' non danno attenzione alla favolettistica che non riesce ad emergere in un piu'
profondo e maturo pensiero.
Tutto nel tempo si trasforma apportando cambiamenti ma ancora una volta il cambiamento non avviene nella la teologia che rimane ferma e
ossessionatamene
rinchiusa in una "ideologica" che non riesce a crescere. Dunque non riesce ad emergere ed avanzare e superare la mentalità' fatta di sogni
irreali e immaturi per cui fanciulleschi
PROBLEMA:
Parlando di esperienze che condizionano e "programmano" la forma mentale di un individuo a sostenere certi valori, certo e', che a causa di
lorde politiche, a causa di guerre e faide familiari,
a causa di false religioni e di un marketing assolutamente invadente e selvaggio, tutti questi elementi di esperienze sociali danno origine
alle deviazioni dell'individuo.
La società' non e' tutta coerente e santa per cui sorge il problema di come insegnare a delle scimmie impazzite i fondamenti di riflessione logica.
Questa "totalità' sociale" rimane un problema irrisolvibile per cui bisogna solo concentrarsi ad insegnare, non a tutti, purtroppo, ma solo a
coloro che non sono diventati degli animali impazziti.
Dunque la teologia corrente non solo e' limitatissima ma in questa limitazione anche erronea.
E tutte e due possono essere visti come un problema da risolvere.
In questo articolo intitolato ironicamente "manuale d'installazione, mantenimento preventivo , uso, e garanzia . pezzi di ricambio etc" si
troverà' la soluzione di massima certezza, utilissima a risolvere il problema accennato.
Che conoscere Dio sia "utile" e' indubbia cosa ma detta "utilità"' non deve rimanere nell'illusorio e nel fantastico ma deve avere riscontri
veri nella quotidiana realtà'.
Qual'è' la praticità' della conoscenza scientifica di Lavoisier?
Cioè' che cosa si ricava praticamente, in realtà' come cosa tangibile dalla scienza dell'Illuminismo francese? Una nuova scienza? Una nuova teologia ? Cosa?
Per coloro interessati a vivere meglio, come vedremo, dalla conoscenza dello scienziato francese si ricava l'amplificazione dell'intelligenza umana a cui
corrisponde una maggiore spiritualità'.
Part(6) End (continua)

[Pietracupa] Religione e Superstizione (7)
Mer 09 Nov 2011 23:05
Start (7)
CAPIAMOCI BENE
Citando la metamorfosi in senso universale la metamorfosi impone cambiamenti e bisogna notare che proprio a questa "possibilità' di cambiamento"
c'e " l'opportunita' " a modificare.

Indubbiamente l'uomo si deve sempre guadagnare la conoscenza con sacrificio, intelletto e sudato lavoro
ma i vari stati culturali nei singoli campi dello scibile rappresentano indubbiamente un progresso che si sta realizzando e che e' stato raggiunto
il quale sara' a sua volta e ancora una volta progressivamente cambiato. (Immanenza: incessante metamorfosi)

Dunque questo cambiamento che agisce in tutto cambia in rispetto al passato storico la "quantita" di conoscenza.

Per esempio l'impiego della conoscenza dell'elettricita', l'impiego della conoscenza del Laser e come l'elettricita' e il Laser molte altre
pietre miliari della cultura pragmatica si sono imposte con i fatti all'oscurita' della disconoscenza.
Tra l'altro l'uso della conoscenza del Laser come anche quello dell'informatica e come moltissimi altri innumerevoli
eventi culturali erano impensabili, a causa di una tecnologia mancante, in una mentalità' medioevale e impensabili nella storia.

Si pensi brevemente all'avanzamento della la conoscenza della struttura molecolare e come questa conoscenza sia cambiata per esempio dal 1850 al 2000.
Paragonato cio' che e' stato raggiunto correntemente a cio' che si riteneva in un periodo storico la conoscenza della struttura molecolare della materia
ha fatto, dalle centrali nucleari agli esperimenti sul neutrino al CERT di Ginevra passi inimmaginabili i quali si potrebbero definire giganteschi.
Per cui la conseguenza diretta della metamorfosi culturale scientifica a questo riguardo ha portato al fatto che moltissime università'
nel mondo si occupano della conoscenza profonda dell'atomo e molti studenti si applicano intensamente a questa nuova
disciplina scientifica allo scopo di farla evolvere dallo stato attuale ad uno stato ancor piu' avanzato.
Senz'altro c'e' una fortissima intuizione e l'aspettativa che come i sommergibili a propulsione nucleare c'e da aspettarsi che le astronavi
del futuro saranno anch'esse mosse da motori a forza nucleare.
Per cui anche nel campo astronautico le cose e le vicende umane per effetto della metamorfosi cambiano e sono destinate ad essere cambiate.

Questo avanzamento di conoscenze sono testimonianza indubbia della metamorfosi ma sono anche testimonianza della sacralita' che dirige la metamorfosi
indicando alla mente quale intelligenza adottare ma non si dovrebbe prescindere dal fatto che la metamorfosi stessa "vuole" e incita
questo cambiamento evolutivo.

Se si indicasse la metamorfosi come una forza che "impone" il modificare dello stato attuale delle cose altrettanto questo cambiamento
lo si deve aspettare che avvenga nella conoscenza teologica perche' e' impensabile che la conoscenza di Dio nata con l'uomo rimanga immutabile
senza avanzamento alcuno.

D'altra parte amare Dio e' un sentimento, una emozione, un trasporto emotivo il quale preso a se stante in modo di " fermo assolutismo "
l'amore in se, non riflette conoscenza religiosa di cui la teologica fa definizione perche' questo amore rimarrebbe solo una passione sentimentale infeconda.

L'informazione scientifica dell'illuminismo francese dimostra come la sacralità' agisce sull'intelletto e questo avanzamento fatto di ispirazione
e creatività' e' anche un avanzamento teologico ma sia la fede religiosa che l'informazione scientifica entrambe non devono essere
considerate a se stanti esse dovrebbero diventare indipendenti dalle soggettive turbolenze emotive del cuore umano in quanto
la verità' religiosa della fede e della scientificità' dei fatti sono eventi puramente intelligenti e puramente obbiettivi.

L'amore della fede può' dare forza a cercare conoscenza ma non deve essere visto come un evento assoluto immobile con fine circoscritto a se stesso.
L'amore e' una forza che deve dare luogo al vivere ma la vita e' movimento che indica cambiamento.
Un amore che sorregge la fede per Dio presa a se stante non e' informazione.
La fede deve generare movimento di trasformazione sia nel mondo fisico e sia nell'intellettualità' ovviamente entrambe protese nel bene e nel buono
ma la fede deve generare "vita" e vivere significa "forza" di movimento, forza di trasformazione, forza di trascinamento
ed anche forza a trasformare, se necessario, se stessi.
In questo caso di dinamicità' allora la fede-amore diventa "Deus Ex Machina" ovvero forza vivifica e motrice.

D'altra parte l'amplificazione dell'intelligenza che scaturisce dalla conoscenza scientifica di Lavoisier e' di fondamentale importanza perché'
non solo la sua applicazione e' logico-scientifica ma questa veridicità' di fatto non prevale e ne' si contrappone e ne' auspica una sostituzione
alla fede anzi rinforza il sentimento d'amore per Dio perché'
l'amplificazione dell'intelligenza porta alla diretta esperienza di avere certezza (fisiologica) ad essere testimoni in prima persona di come la sacralità'
si esprime nella realtà'.
L'amplificazione della intelligenza non sostituisce la sacralita' anzi dimostra la sua reale potenza la quale interagisce essendo concomitante nell'intelletto dell'umano.

L'amplificazione dell'intelligenza rappresenta solo uno stadio del progresso scientifico ma esso e' insito nello scopo teologico perche' sia la teologia che
la fattualità' della scienza sono costituenti dell'intelligenza e dell'esperienza dell'uomo e non deve essere pensabile
che l'amplificazione dell'intelligenza possa essere contrapposta alla fede; anzi questa verità' scientifica non e' separatista ma
contribuisce ad avvalorare ed ad accrescere il sentimento d'amore dettato dalla sacra perfezione in noi tutti poiché' esso e'
residente nell'intenzione dell'uomo sin dalla nascita e come, d'altra parte la perfezione divina e' residente perennemente in tutto cio' che vive nell'universo.

Ma bisogna insistere sul quella fede religiosa che rimane senza avere un riscontro nella realta' (per cui senza riscontro scientifico)
la quale rimane libera ma in questa liberta' rimane cieca e questa cecità', rimanendo senza le proporzioni confinate e irreggimentate dalla realta'
porta in molti casi "religiosi" ad un vuoto fatto solo d'insistenza cioe' porta all' ossessione la quale poi si trasforma (metamorfosi) in superstizione.

I fatti della scienza e in questo caso particolare che riferiscono l'amplificazione dell'intelligenza correggono gli eccessi che le fantasie religiose fervidamente
immaginano perche' l'amplificazione dell'intelligenza offre una lucidata' logica basata su fatti e non basata su di una grandiosa maniacale irreale megalomania.

Paragonando i fatti scientifici in possesso con il sogno di una conoscenza universale essi sono momentanei e limitati anzi limitatissimi
ma essi sono anche potentissimi nella loro veridicita' perche' vengono ad incidere nella realtà della vita e non nel vuoto dell'immaginario.
Il desiderio per quanto grande e intenso possa essere sentito nella mente come l'amore per Idio e' un'intensità emotiva ma questo amore
senza riscontro nel reale non indica l'informazione di cui il progresso, dettato dalla metamorfosi, ha bisogno per continuare ad evolversi.

E indubbio che la fede e' una implicazione che appartiene a tutte le azioni dell'umano vivere ma una fede cieca senza che essa
trovi riscontro nella realtà` rimane irreale, ciarlatana per cui del tutto inutile.

Questa serie di argomentazioni che indicano l'amplificazione dell'intelligenza non porteranno alla conclusione, per esempio,
che il cristianesimo sia inutile anzi sarà' vero il contrario cioè che queste informazioni illuministe intendono e implicano una teologia
piu' logica, piu' inspirata e piu' creativa per cui piu' intelligente la quale propone alla teologia una conoscenza che
dipendente dall' universalità' dell'intelletto e che capisca "come Dio funziona".

Senza esitazione alcuna, questa scientificità' dell'amplificazione dell'intelligenza rinforza la fede storica e dato che
l'intelligenza dell' intelletto e' un elemento di universale comunanza la quale e' appartenente a tutti gli individui indistintamente,
il cristianesimo auto-definendosi cattolico che significa universale, come del resto di tutte le altre cose nell'universo
deve adottare nella sua teologia un cambiamento che ne migliori la conoscenza del divino ovvero la teologia stessa deve dare luogo ad una sua
metamorfosi che dia una maggiore voce di validità' e d'unione a tutte le altre religioni del mondo.
End (7)
(continua) ###

[Pietracupa] Religione e Superstizione (8)
Mer 09 Nov 2011 23:12
Start (8)
INOLTRE CON CHIAREZZA BISOGNA PRECISARE CHE
in questi articoli la dicitura "Amplificazione dell'Intelligenza" e la dicitura "Semantica" indicano la stessa cosa.

Dire "semantica" ci si riferisce alla definizione classica con cui fin dai tempi passati questa nozione e' stata classificata e come qualsiasi vocabolario o enciclopedia
riporterebbe essere derivata dal Greco(se-mantiká/ se-mantikós).
Mentre la dicitura "Amplificazione dell'Intelligenza" indica l'effetto pratico, reale, scientifico ottenuto da una riflessione intelligente logica della conoscenza della
semantica sull'individuo.
La prima e' una classificazione strettamente da indice burocratico, l' "Amplificazione dell'Intelligenza" e' l'effetto che la semantica ottiene nella mente.

Per esempio Wikipedia giustamente riporta che la semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale), degli insiemi
delle parole, delle frasi (semantica frasale) e dei testi.
E inoltre la semantica è una scienza in stretto rapporto con altre discipline, come la semiologia, la logica, la psicologia, la teoria della comunicazione, la stilistica e
la filosofia del linguaggio etc.
Purtroppo sbagliatamente e incompletamente Wikipedia indica che un' ingombrante e noioso aspetto "burocratico" della semantica il quale verso la fine
dell'Ottocento gli studi di semantica iniziano a focalizzarsi soprattutto sul cambiamento di significato letto in chiave storica.

E che verso la fine dell'Ottocento vengono stabilite delle leggi semantiche per delineare il cambiamento avvenuto e inoltre si cerca di dare una rigorosa
classificazione ai vari tipi di cambiamento. Si cerca, quindi, di esaminare la frase secondo la prospettiva del passato, analizzando l'origine e la storia di
ciascuna parola, confrontando gli aspetti sintattici e morfologici della frase con gli aspetti morfologici e sintattici di una frase simile pronunciata nei
secoli addietro.
Questa analisi diacronica (da diacronia, insieme dei fenomeni di evoluzione nel tempo riguardanti una lingua) viene svolta dagli studiosi fin verso gli anni
cinquanta.
In seguito si sviluppa un tipo di studi differente che analizza i significati, dopo averli scomposti, con metodi formali che si ispirano allo strutturalismo e ad
altre correnti di linguistica moderna.

E che verso la fine dell'Ottocento inoltre si esamina pertanto la frase secondo la prospettiva del presente, analizzando le parole e gli insiemi di parole, i loro
significati e usi attuali, le possibili sostituzioni con altre parole di significato simile o diverso e i rapporti che intercorrono fra le parole contenute nella frase
in questione compiendo così un'analisi sincronica (da sincronia che è lo stato di una lingua considerata nel suo funzionamento in un certo tempo).

La seconda distinzione avviene invece tra coloro che compiono uno studio del significato in sé, utilizzando metodi formali molto rigorosi senza però tener
conto del rapporto tra i significati stessi e il mondo dei parlanti, e coloro che studiano il significato in rapporto alla situazione e al contesto (in rapporto alla
pragmatica).
Wikipedia e coloro che indicano tali argomenti non illustrano a riguardo l'avanzamento metodico dell'espressione logica e ne' fanno riferimento
all'intelligenza-emotiva e sacra che sono all'origine dell'inspirazione, che sono all'origine della creativita' e dell'intelligenza umana.
Le indicazioni riportate dai vocabolari, dalle enciclopedie e da molte altre varie fonti culturali sono fondamentalmente "buone" ma rimangono
alquanto approssimate perche', senza rispondere a elementi fondamentalmente critici per cui esulano dall'essere esatte non rivelano
per esempio le cause della la natura della semantica che ha stretta, intima e assoluta dipendenza con l'intelligenza. In altre parole, c'è molta
insistenza a trovare un calcolo o burocrazia a gestire la semantica ma l'uomo, la sua natura emotiva, affettiva, sacrale, teologica e intelligente
dell'uomo viene, da queste sorgenti culturali, intenzionalmente o negligentemente omessa.
Semantica e' un qualcosa che riguarda Dio-che-crea-e-mantiene-significati nei ruoli della funzionalita' nella vita reale e questo connubio
sacralità'-uomo include perfezione, vivere, logica, scienza etc. e che questo insieme di elementi vengono tutti a coesistere nella mente
del ricettore-umano.
In altre parole non c'è' sacralità' di Idio senza che l'umana intelligenza che lo riveli onde per cui c'e' comunicazione.
Questa affermazione di Dio in sincronia con l'uomo e coesistente nella mente dell'uomo e' certa ma in questa certezza rimane
inflessibilmente vera.

C'e' inoltre da sottolineare enfaticamente che questi articoli nel Blog "Pietracupa: Religione e Superstizione" non sono fabbricati con un
intento di propaganda anti-clericale o contrari alla chiesa ma i loro contenuti necessariamente denunciano cio' che nella teologia corrente
e' ingiusto cio' che che nella teologia corrente e' sbagliato al fine di poterne indicare la sua certa correzione mediante cambiamento "intelligente".
End (8)
(continua) ###
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[Pietracupa] Religione e Superstizione (9)

Messaggioda Renato Porchetta » mar 29 nov 2011 03:30

[Segmento 9 - Start ]
ANCORA PER CHIARIRE
L'amplificazione dell' intelligenza che si crea in seguito della gestione della conoscenza della semantica non deve essere imaginata ad
una benedizione che il recipiente riceve "una tantum" provocando l'illusorio privilegio di una continuita' perenne di permanenza geniale.
L'amplificazione dell' intelligenza e' frutto di lavoro analitico logico da fare ogni volta di cui c'e' ne bisogno.
Ogni proggetto, ogni pianificazione ogni composizione a cui la mente si applica sono degli eventi a se stanti, singoli, che
vanno progrediti intellettualmente volta per volta.
L'intelligenza personale rimane intatta, costante ed impiegabile in ogni momento della vita dell'individuo
ma il sogno che una "benedizione divina" inspiri una mente in senso assoluto come un privilegio perenne e' falso.
La semanica, per cui in corrispondenza l'amplificazione dell' intelligenza
richiede lavoro intellettivo: concentrazione, studio, analisi, amore per il compito assegnato,
passione, dedicazione, inspirazione, creativita', tutti elementi "mentali" da essere impiegati con metodo logico e
considerando che il mondo e' correntemente abitato da oltre sette miliardi di individui e
avendo consapevolezza dei sottosviluppati che per ragioni ambientali, politiche e logistiche non possono andare a scuola dove
necessariamente s'impara a documentare il proprio pensiero e leggere, purtroppo la semantica diventa privilegiata.
In fatti la semantica e la sua corrispondente amplificazione dell'intelligenza sono esiti dell'attivita' intellettuale dell'individuo e
non si applica/no a coloro che non possono o non vogliono riflettere logicamente su di un documentato pensiero analitico.
La semantica e la sua corrispondente amplificazione dell' intelligenza s'imparano ad ottenerle
in un seminario di 4/5 giorni in cui delle logiche riflessioni vengono fatte sul processo della manifestazione dello scrivere.
Durante i primi tre giorni del seminario,tre giorni di lavoro, il partecipante deve esibire la capacita' di riflettere
e modificare migliorando il tema scritto (auto-assegnatosi) nella sua complessa struttura logica intuita emotivamente.
Senza alcun dubbio, durante il seminario, si fa esperienza della sacralita' intuita, derivata o ricevuta, dovuta al concetto del bene e del buono
che guida l'autore, inventore, artista, partecipante al corso.
Lo scopo del seminario sull'l'amplificazione dell' intelligenza e quello di gestire intelliggentemente l'efficacia
della struttura logica e la sua corrispondente estetica: entrambe inerenti al lavoro artistico in oggetto.
Tutte le arti potrebbero raggiungere lo scopo di impartire l'amplificazione dell' intelligenza
ma la composizione scritta rimane il mezzo propedeutico piu' idoneo per l'insegnamento della logica stessa perche'.
la composizione scritta e' la massima rappresentazione della logica della mente. (continua)
[Segmento 9 - End ] ###
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Errata Corrige

Messaggioda marsi » mer 30 nov 2011 11:22

Va bene il concetto di "amplificazione dell'intelligenza"
ma qui mi sembra che l'unica cosa che è stata "amplificata
sia stata l'ortografia ed in special modo le doppie:

Dal dizionario della lingua italiana:

esaggerazione = esagerazione
l'intelliggenza = l'intelligenza
inimagginabile = inimmaginabile (2 M ed 1 g)
immaggini = immagini
imagginare = immaginare (2 M ed 1 G)
reggimentazioni : lemma non esistente (tutt'al più irregimentazione)
immagginario : immaginario
scioccaggine : lemma inesistente (si potrebbe usare "stupidità", "dabbenaggine" )

propongo la lettura di un testo davvero interessante che potrà aiutare
se non proprio nell'amplificazione dell'intelligenza ,
almeno nel miglioramento dell'ortografia:

http://www.ciaomaestra.com/2009/04/lello-monello-imparra-le-doppie.html


Inoltre non capisco perchè i vari concetti siano stati espressi in questo scritto in "duplice copia"
quasi ogni frase compare almeno due volte come si può facilmente verificare:
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Messaggioda pagati » mer 30 nov 2011 23:31

marsi ha scritto:Inoltre non capisco perchè i vari concetti siano stati espressi in questo scritto in "duplice copia"
quasi ogni frase compare almeno due volte come si può facilmente verificare:

non capisco non capisco, forse ho troppa fuligine negli occhi
PA

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