[Pietracupa] Religione e Superstizione

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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » mer 20 ago 2014 00:52

ERRATA CORRIGE Seconda Parte

LA TRASFORMAZIONE (LAVOISIER, PARIGI 1794)

PRENDENDO COME MODELLO LA TRASFORMAZIONE CHIMICA ANNUNCIATA DA
ANTOINE LAURENTLAVOISIER si puo' confermare cio' che e' stato esposto nei precedenti segmenti scritti in cui abbiamo visto, per esempio, che la perfezione causa la CONTINUITA' del vivere universale e abbiamo anche visto che la perfezione, nel caso dell'ingrandimento (amplificazione) dell'intelligenza e' ininscindibilmente unita alla capacita' d'amore che l'uomo porta dentro di se.

D'alta parte si puo' anche asserire che l'uomo non puo' vivere separato da questo sentimento che poi sarebbe un vivere senza senza il " senso " della perfezione che unito al sentimento d'amore il quale indica " le cose “perfette "” dove le cose perfette vengono a ricadere sotto una giurisdizione spirituale e sentimentale chiamata metafisicamente: AMORE.

Questa situazione dell' identificazione dell'amore correntemente, per moltissimi casi non e' capita per cui rimane erronea, perche' cosi' indicata dalla corrente teologia, rimane in conflitto con le posizioni teologiche-filosofiche mantenute da molte persone, particolarmente, da scienziati illustri e famosi i quali ostinano caparbiamente a non riconoscere i sentimenti dell'animo umano che spingono con forza l'attuazione di interessi e azioni.

In particolare l'ateo da supporto alla dottrina fondata sulla negazione di Dio. Tale negazione rifiuta di riconoscere formalmente il fatto dell'esistenza dello "spessore spirituale" che si interpone nell'osservazione tra l'oggetto osservato e l'osservatore.

Questo rifiuto di riconoscere l'esistenza dell'amore il quale ha “ direzione” interna (dentro l'individuo). Il rifiuto e' unidirezionale e causa l'ateismo che fortissimamente, come conseguenza della negazione nega l'esistenza del comportamento mentale umano “.

L'amore esiste e l'esistenza dell'amore e' un fatto che non puo' essere negato ma la sua esistenza e' posta in una direzione contraria all'osservazione scientifica che esalta solamente cio' che e' esterno” all'uomo. La disconoscenza dell' esistenza del fatto dell'amore
avviene internamente preclude l'ampliamento dell'orizonte cognitivo per cui anche l'amore che in trasparenza partecipa all'osservazione e che determina una verita'
circoscritta a se stessa per lo scienziato non e' riconosciuto ne' per scienza e ne' per fanatica fede e in particolare il suo effetto "reale" che influenza la perceziobne di quelle azioni che rivelano il comportamento, sia dei fenomeni di Madre Natura iinfluenzati cognitivamente dal “comportamento mentale” umano fatto di emozioni e sentimenti.


LA LOGICA NON E' NE' SCIENZA E NE' RELIGIONE. LA LOGICA E' LA COMPRENSIONE DEL METODO CHE RIVELA INTELLIGENTEMENTE
LA CAPACITÀ DI INTENDERE, PENSARE, GIUDICARE

Per cui logicamente parlando e ritornando per un momento ad uno dei concetti della perfezione si asserisce che non e' possibile separare e identificare la differenza tra l'azione della perfezione e la sua continuita'. Questo perche' tutt'e due, perfezione e continuita', inscindibilmente avvengono in modo congiunto nell'istantaneita'; per cui essendo sincronizzate nel contemporaneo e l'uomo per sua limitazione naturale non puo' arrivare a controllare la precisione dell'istantaneita' per cui l'uomo non puo' distinguere " chi e' chi " cioe' deve accontentarsi solamente di cio' egli puo' avvertire sensioralmente cioe' l'uomo si deve accontentare del risultato avvenuto ma non puo' accertarsi delle cause con cui il risultato viene a divenire.

L'uomo d'altra parte puo' distinguere solo cio' che appare evidente ai suoi sensi percettivi cioe' che il passato si differenzia dal futuro perche' l'uomo puo', dopo la trasformazione che la perfezione impone e dopo che essa compie la continuita', l'uomo riesce a distinguere il contrasto, cioe' l'uomo percepisce cio' che apparteneva al “ vecchio-presente e con una realta' documentata che permette di avvertire uno nuovo stato temporale ma che al momento della percezione sensoriale viene ad essere indicato come un “ "futuro avvenuto" il quale sorprendentemente il nuovo futuro (in contrasto con il vecchio-presente) si presenta all'uomo ripetitivamente come un “nuovo-corrente-presente che precedentemente era indicato come il futuro del vecchio-presente“.

La scienza puo' vedere questo passaggio da presente a futuro anche secondo certi attributi logici-aritmetici utili alla misurazione del fenomeno dove
questi attributi logici-aritmetici appartenenti ad una consequenza logica la di cui osservazione scientifica mantenendo l'osservazione esterna (oggetto dell'osservazione posta esternamente alla mente) e cheb l momento non puo' giustificare l'amore e in particolare l'amore professionale.
Quest'amore accade e avviene in modo trasparente all'osservatore scientifico, ed e' presente durante la fase di studio del fenomeno cioe' l'attuazione del comportamento dello stato mentale che giustifica non solo l'informazione scientifica individuata ma anche il comportamento della mente che ha generato l'informazione.
In altre parole lo scienziato non si domanda sul perche' e sul modo egli riceve le informazioni del fenomeno che e' posto all'esterno della persona e la modalita' con cui l'osservatore studia il fenomeno naturale infatti la scienza non prende posizione sull'esistenza dell'amore, allora come consequenza di questa "intenzionale disconoscenza “ che diventa poi una fortissima negligenza infatti " la scienza fallisce a giustificare il fenomento della trasformazione nella sua completezza la quale non avviene solamente a causa della perfezione ma in questa osservazione scientifica esiste il grande errore di non considerare l'intervento mentale dell'osservatore.
L'intervento mentale e' causato all'interno che determina il comportamento mentale il quale la mente razionale dello scienziato rifiuta di riconoscerne la trasparenza.

Allora "l'intervento dell'amore" rimane disconosciuto dal credente per fede che non si dissocia dallo stato spirituale fanatico che in molti casi e' portato al massimo dell' obblio amoroso per cui la mente di questo individuo vede la realta' in modo eccessivamente distorta ma lo scienziato invece in uguale misura del credente per fede offre la stessa intensita' affettiva nel disconosce l'esistenza dell'amore.

Dal punto di vista della fede la quale rimane senza risposta plausibile nella concezione della realta' e rifiuta di avvertire perfino cio' che ovvio' Alloa il credente rifiuta di vedere la causa dell'avanzamento del vivere universale per cui il Dio del fanatismo rimane cognitivamente oscuro, impenetrabile e misterioso pero' questo rifiuto della lucidita' paradossalmente e' uguale alla ciecita' della corrente scienza ed entrambe falliscono l'introspezione la quale viene indicata come l'osservazione delle proprie azioni o dei propri contenuti mentali.
La fede e la lucida " coscienza scientifica " entrambe rifiutano l'introspezione.

Lo scienziato da un punto di vista diametralmente opposto al credente per fede persiste a non riconoscere che l'uomo vive a seconda di certi sentimenti che causano il suo comportamento.
Questa direzione dell'osservazione verso " l'interno " (riflessione) e' annullata anche dalla scienza che considera i fenomeni naturali posti solamente all'esterno dell'osservatore.
Dal punto di vista teologico-filosofico che vede l'amore come una cosa grande perche' lamore contiene in se il processo della divinizzazione dell'uomo.

Si dovrebbe capire che l'amore e' una manifestazione sentimentale interiore che appare nella mente e l'amore non si rivela manifestando la sua "essenza" esternamente pero' la sua esistenza (dell'amore) puo distorcere oppure entusiamare l'intelligenza dell'operatore umano per cui l'amore essendo “" trattenuto " internamente “non appare come un oggetto ne' al microscopio ne' al telescopio e ne' nell'uso delle grandi macchine dello studio molecolare (CERN, CHIGAGO INSTITUTE ETC) .

Sono stati intervistati piu' di cento scienziati ai quali sono stati chiesto un opinione sull'esistenza di Dio (la maggior parte degli intervistati sono premi Nobel e capi di dipartimenti universitari di ricerca) tutti, indistintamente tutti, non riconoscono l'amore come sostantivo della persona. Tutti gli intervistati mantengono posizioni ferme sull'ateismo. Infatti l'esistenza dell'amore personale e professionale da parte di costoro che vengono indicati al mondo come illustri " pensatori ascientifici " non viene nemmeno accennato minimamente. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » sab 06 set 2014 18:46

TRASFORMAZIONE

A che cosa servirebbe un Dio che non desse l'opportunita' mediante la trasformazione del male al bene, a

trovare nel risultato della stessa trasformazione il migliorare del vivere.

Il Dio storico acclamato dall'ignoranza di coloro che hanno preteso per secoli la rappresentanza del sacro

nella storia si e' sempre proteso alla standardizzazione del discernimento della religione senza tenere

conto dell'individualita' la quale e' l'unicita' della persona.


Solo la fede non e' sufficiente a sostenere il difficile compito del vivere inerrastabile.

C'e' bisogno di fatti scientifici inoppugnabili affinche' modifichino il corso di Madre Natura

( il Cerbero impassibile dell'universo delegata al compito di far agire la perfezione ) la quale agisca a
favore del bene dell'uomo.

D'altra parte pero' l'interesse dell'uomo che osserva le vicende che si dirigono verso il perfezionamento

non viene evocato nella mente dell'osservatore senza l'amore per cio' che si sta facendo.

Quest'amore non appartiene ne' a Dio e ne' alla perfezione ma e' una eredita' continua insita nella natura

sacrale dell'uomo stesso.###
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Messaggioda Renato Porchetta » mer 01 ott 2014 13:33

 FEDE E SCIENZA SONO I DUE ASPETTI FONDAMENTALI DELLA RELIGIONE
Consideriamo la scienza nella religione e facciamo attenzione all'elemento piu' importante: la perfezione.

La definizione di “perfezione” e' precisa.

Viene attribuita ad Aristotele e nel quinto libro della Metafisica, Aristotele fa una distinzione fra tre significati del termine, o meglio fra tre diversi concetti.
Per i greci (su Wikipedia) il termine "perfezione" e' indicato come

ciò che è completo.
ciò che contiene tutte le parti necessarie.
ciò che ha raggiunto il suo scopo.
ciò che è così buono che niente di simile potrebbe essere migliore.

Per cui il concetto e il significato di perfezione e' visto vome “completezza”.

Il significato di perfezione e' " rinforzato " anche da Tommaso d’Aquino, nella Summa Theologiae il quale riconobbe che quando una cosa è perfetta in sé — nella sua sostanza e' quando essa (perfezione) serve ad un suo scopo.

Pero' bisogna aggiungere che:

La perfezione non e' un assoluto immobile nel tempo e nello spazio; la perfezione avviene in un "momento" il quale immediatamente sparisce per fare posto ad un altro momento di perfezione il quale da' origine ad un altro e cosi' in una progressione infinita e indeterminata che da' movimento alla vita dell'universo.

Il motivo per cui la perfezione e' sorgente della trasformazione della vita e' if fatto inoppugnabile che il momento di perfezione avviene nell'istantaneita' ma

immediatamente questa "perfezione nell'istantaneo" ne prepara la prossima ad divenire la quale viene a posizionarsi in momento futuro e contiguo al prsente.

Dunque l'universo, tutto la vita dell'universo "insegue", mediante il proprio trasformarsi " quella" perfezione che posta nell'immediato futuro.

Questo e' il compiersi e il divenire universale.

Logicamente la perfezione si viene a trovare nell' "istantaneita' " che e' uno stato momentaneo da cui altri stati "di perfezioni future" verranno a dipendere.

La perfezione puo' essere calcolata, anticipata, predetta e misurata dal computo intellettuale dell'uomo che impiega intelligenza pero' dopo i primi calcoli, bisogna aspettarsi che la perfezione introduce molte variabili per cui il calcolo che la mente puo' fare diventa molto profondo e difficilissimo da gestire.

Comunque come vedremo circa questo argomento tutto si svoolgera' nell'ambito

della PERFEZIONE, dell' AMORE e della LA TRASFORMAZIONE CONTINUA PER CUI "CONTINUITA' " E infine LA GESTIONE DELL'AMPLIFICAZIONE
DELL'INTELLIGENZA che ha lo scopo della gestione scientifica della perfezione. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » ven 03 ott 2014 14:08

La fede e' caratterizzata dal sentimento e dalla emotivita' le quali indicano un amore personale che non ha

bisogno di prove nella realta' per essere sostenuta per cui il calcolo scientifico in questo caso non ha ne'

valore e ne' significato per il credente.

Anche la Bibbia attribuisce la perfezione a Dio, ma questa indicazione e' una indicazione morale e non

indica l'aspetto scientifico della perfezione.

Questa visione della perfezione della Bibbia e' solo un aspetto religioso della della fede, e il senso

religioso rimane solamente sentimentale che e' fatta di eventi che si avverano sui quali i prossimi
vengono a dipendere.

Citando in senso generale la fede il credente puo' sciegliere la convinzione religiosa piu' adatta alle sue

necessita' spirituali personali per cui sappiamo dell'esistenza del Cristo, della Vergine, Buddha, Deismo

Indu', Zoroastrismo, Ebraismo, Islam etc.; per cui, data la momlteplicita' delle religioni che esistono
la fede in questo caso della molteplicita'permette all'individuo di avere alternative in cui credere.

La scienza d'altra parte, considera fatti reali e universali che esistono nella realta' fisica e si basa nel

" tentativo " di capire come gestire volta per volta gli eventi naturali che si compioniono "in perfezione"

come, aproposito, e' stato citato il caso dello HIAM e come abbiamo visto, la perfezione e' il compimento di

fatti che sono accaduti oppure sono sul punto di accadere o che accadranno per cui nel aspetto scientifico

della perfezione c'e' il tentativo di poter controllare la perfezione stessa della natura mediante "poterla

predire".

Le informazioni scientifiche che sono supposte essere obbiettive, al contrario della fede, che al suo

contrario non hanno il carattere dell'emotivita' perche' devono essere accertate nella realta' situazioni

che non sono deviate da uno spirito di parte come potrebbe e' la fede.

L'aspetto scientifico concentra l'osservazione della prefezione con logica aritmetica e il fine e'

migliorare la vita dell'uomo in un modo sicuro e accertato; questo e' differente dal credente che trova

conforto in una speranza. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mer 15 ott 2014 22:45

ANCORA QUALCHE ACCENNO SULLA PERFEZIONE
Per giustificare l'avanzare della vita nell'universo bisognerebbe comprendere che la perfezione e' un essere ed un essere perenne in continuita' senza interruzioni e non un raggiungimento di un risultato.
Questo perche' la perfezione qualora raggiungesse una meta il raggiungimento di un esito diventerebbe un'azione compiuta la quale determinerebbe che la perfezione, per un momento, oppure per un solo istante la perfezione abbia cessato di agire in continuita' in quanto "arrivata" (avendo completato una azione) - cioe' anche per un solo momento la continuita' del vivere verrebbe ad un "alt" questo "raggiungere un obbiettivo" significherebbe, anche se momentaneo, un "arresto" cio'sarebbe una violazione all'attributo di perfezione che indica fermamente e perentoriamente il continuare (fermo e perfetto) della vita (in sacralita' ).
Ancora, l'essere nello stato di perfezione significa anche " incorruttibilita" nello stato di essere "perfetto" in continuazione e (per definizione) non puo' trasformata in un qualcosa che arrivasse ad una "destinazione".
L'arrivare ad una destinazione indica un momento di "fermo" anche se un'altra ne conseguirebbe cio' cambierebbe la perfezione da uno stato di equilibrio (in perfezione continua) ad uno stato fragmentato (in senso compiuto).
Il compiersi di qualche cosa e' umano il quale e' un risultato della incessante trasformazione da divino a umano.
La perfezione (per definizione) non puo essere ne' alterata (in quanto perfetta sempre ed in contuazione) e ne' corrotta e neppure minimamente modificata.
L'argomento centrale di questa osservazione e' la CONTINUITA', il cosidetto continuum in perfezione (allo stato divino) il quale non puo' essere alterato. Per ipotesi se si pensasse che la perfezione potesse vista fragmentata, se cio' avvenisse, la vita nell'universo arriverebbe, caso per caso, creatura per creatura, situazione per situazione, a "compiersi", cio' sarebbe una limitazione alla continuita' continua della vita. I cicli della vita di tutte le creature nell'universo per arrivare a compiersi pe cui terminare il proprio "essere" (cioe' morire). Cio' accade nella dimensione fisica umana coe' durante la trasformazione dallo stato divino alla dimensione della fisicita'(realta'). ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 04 nov 2014 19:37

Wilfred Ruprecht Bion
Un importante psicoanalista inglese
creo' un "dictum", un motto professionale :
"La ragione è schiava dell’emozione ed esiste per razionalizzare
l’esperienza emotiva"
La parola "schiava" in questo contesto sembra esprimere un concetto
negativo. D'altra parte l'intelligenza umana la quale genera
"la ragione" ha origine nelle emozioni e da origine al
processo mentale fatto di intuizione, ispirazione e creativita',
elementi critici per risolvere grandi problemi. Specialmente quelli
inerenti alla sopravvivenza ( vedasi: tumori, diabete, gangrena,
inefficiente agricoltura, aereonautica pressoche' anch'essa
inefficiente, guerre, "irrequietezze" sprituali etc-
E mettendosi di fronte alle varie tragedie che incombono
la lista delle sventure si allungherebbe notevolmente) .
D'altra parte l'uomo non ha altro che la sua intelligenza-emotiva
per affrontare e risolvere le atroci avversita' di Madre Natura.
Pero' per schiavo bisogna intendere
una condizione di asservimento in un ruolo succube
che ha perso la libertà e l'indipendenza soggiacendo ad una volontà
del male e per questa ragione mi domando
se il nostro amore per il nostro vivere sia talmente codardo da
rinunciare ad ogni diritto alla vita.
L'uomo non puo' rinunciare alle cose giuste, alla sacralita' della
perfezione e alla bellezza della gioia di vivere.###
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Messaggioda Renato Porchetta » sab 22 nov 2014 00:20

Dunque rimane il fondamento d'amore "su" cui vivere e migliorare la vita secondo lo HIAM ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mer 01 lug 2015 05:26

Solo il sentimento d'amore di cui se ne e' tanto parlato fa capire
la complessita' dell'equilibrio armonico del systema divino###
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