[Pietracupa] Religione e Superstizione

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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » lun 25 nov 2013 08:29

L'INGRANDIMENTO DELL'INTELLIGENZA INDIVIDUALE

LA TEOLOGIA E LA FILOSOFIA INFLUENZANO L'OSSERVAZIONE SCIENTIFICA DURANTE LA GESTIONE DELL' AMPLIFICAZIONE DELL' INTELLIGENZA

- HIAM

(L' acrostico in inglese HIAM indica il risultato-mentale che la semantica rende)

Il convoilgemento con la semantica da' luogo al grande beneficio dell'amplificazione dell'intelligenza. Ma non si dovrebbe

dimenticare che la semantica e' un metodo analitico di sistemizzazione e ordinamento tipicamente umano. Per cui questa

operazione logica e riflessiva e' determinata in un “clima umanistico” perche' e' l'uomo con le sue virtu' e con le sue

deviazioni la esegue.

ESSERE CREATURE UMANE E NON DIMENTICARLO
La semantica e' anche una ricerca dedicata, nella maggior parte dei casi, a trovare una piu' profonda conoscenza le di cui

parti verranno poi, durante il processo analitico, assemblate.
Per cui si puo' vedere questo importantissimo processo come una progressiva scoperta e costruzione dei significati complessi.

L'ESPERIENZA DELL'INTELLETTO
Anche nel processo scientifico la mente dell'uomo non rimane allo scopo di diventare “puramente obbiettiva” del tutto

indifferente rimanendo neutra, aliena ed esente dall' effetto delle proprie passioni, sentimenti, affezioni, odi e

pregiudizi.
Questo perche' la sensibilita' dell'uomo avverte sempre l'effetto nocivo del male e il beneficio del bene.
Allora la mente e' sempre influenzata dall'impatto emotivo dei “grandi” avvenimenti per cui essa percepisce avvertendo, per

esempio, le tragedie delle malattie incurabili e come anche, essa viene influenzata dalle atrocita' delle guerre e dal

comportamento criminale che putroppo e' presente in tutte le societa' del pianeta.
Tutte queste esperienze, immancabilmente e inesorabilmente si concludono con la morte di coloro che perpetuano queste

devianze dal bene di cui anche se non c'e esperienza diretta rimane nell'animo umano una indelebile testimonianza.

Nella maggior parte dei casi dopo afer affrontato queste negative esperienze la mente dell'uomo rimane intimidita e

immobilizata in una tristezza profonda accompagnata da frustrazione per rimanere incapaci a risolvere questo tipo di

problemi sociali.

LO SHOCK DEL MALE
In fatti si puo' essere partecipi diretti o indiretti, vittime o testimoni, nella sofferenza ma l' evento della morte e'

finale e non permette al moribondo di tornare in vita e offrire una testimonianza e nemmeno raccontarla. L'evento della morte

viene affrontato e completato solo da coloro a cui viene tolta la vita e non da altri. Gli “altri” possono solo testimoniare

il morire di qualcun altro all'esterno di essi in quanto non partecipi al fenomeno. Non li riguarda.

Ma il solo rendersi consapevoli di cio' che il male riesce a fare da' luogo ad una ripugnanza che diventa odio per il male

che per la sua atroce determinazione ad infliggere tragedie indicibili e ovviamente anche solo ad essere testimoni del male

il quale e' potente paralizza nel dolore le persone sensibili.

LA SORGENTE
Ma all'opposto di quei sentimenti che sono travolti dalle tragedie, con la stessa forza e intensita', l'uomo, non puo'

resistere all'attrazione della vita vista come la bellezza della gloria divina la quale momento per momento il suo “crearsi”

sembra scaturrire improvvisamente senza avvertimento alcuno da un passato ormai considerato trascorso e andato; e andato per

sempre. Ma il passato, importantemente, come sappiamo forma le premesse per gli avvenimenti che avvengono nell'istantaneita'

del tempo-presente (nel momento) in cui sembra avvenire l'apparizione improvvisa di nuove cose e nuove vicende.

Quindi questo “crearsi” di novita' nel presente compare come una pura e cristallina sorgente non d'acqua ma di vita che per

molti potrebbe sembrare un nascere di qualcosa dal nulla ma nel caso della sorgente d'acqua potrebbe sembrare che l'acqua

novella sgorga continuamente dal sottosuolo che sembra nascondere l'origine.
Dovuto a questo, molti individui, rimanendo senza una giustificazione credibilmente e possibilmente scientifica di cosa

accade nel sottosuolo alle falsde acquifere, essi suppongono che l'acqua che in quel momento fuoriesce gorgogliando dalla

sorgente sia il risultato di un fenomeno benigno ma anche misterioso e magico.

ANCORA UNA VOLTA LA PERFEZIONE “ESEGUE”
Allo stesso modo della sorgente si puo' pensare che la nascita di una creatura umana e' un "momento" fisiologico dato dal

parto ma la nascita e' sempre una presentazione di una vicenda nuova e avviene perche' il corpo della puerpera “avverte” il

completamento funzionale degli organi di cio' che era un feto ora nello stadio corrente e' nascituro.
La nascita avviene perche' da quel momento in poi, gli organi del neonato sono in “sincronia” con la capacita' di poter

vivere all'esterno del grembo. Certo e', che il neonato ha molta strada da fare per essere totalmente indipendente e autonomo

dalla madre cioe' fino a quando puo' assumere la posizione sociale di adulto ma la nascita e' un buon inizio.

FISIOLOGIA E INTELLETTO
La persona per tutto il periodo della sua vita considerando l'individuo appena nato e dopo un periodo di un ulteriore

sviluppo si trova nella posizione di partecipante alla vita stessa ma si trovera' anche a “testimoniare” direttamente e da

solo “la luce magica” irradiata dal flusso in movimento dell' universale vivere.

Ma in questo importyante momento di fisiologia si viene anche a trovare che il parto permette di far nascere un qualcos'altro

che sembra non appartenere esclusivamente ai processi fisiologici ma nel neonato al momento della nascita si crea nella sua

mente la sua intelligenza di cui come parte dell''intelligenza anche un qualcos'altro di grande importanza.
Cioe' con la nascita viene anche a insiedarsi la cosiddetta "coscienza".

INTRODUZIONE ALLA SPIRITUALITA'
La coscienza non puo' appartenere al reame tangibile della fisiologia perche' non e fatta di alcuna sostanza.
La coscienza e' importantissima per “dirigersi” nella complicata vita ma essa non ha sostanza fisica perche' e'

semplicemente “un paragone” fatto con l'uso della memoria da cui vengono fatte riaffiorare due o piu' fatti che vengono poi

ad essere paragonati a quelli vissuti oppure cio' che si ricorda viene ad essere combinato con altre esperienze.
Cioe' pargonando due o piu' circostanze con l'intento di trovare una violazione oppure una conformita' con certi canoni

personali che indicano all'individuo il bene o il male ma essi appartengono al comportamento dell'individuo stesso che si

propone la questione.
Alla nascita la coscienza viene data simultaneamente alla all'infante che viene alla luce il quale lasciando il cordone

ombellicale assume l' “accorgimento del Se”.
Nel momento della nascita la coscienza e' pura e incontaminata ed essa rappresenta un' unificazione con la vita “spirituale”

del nascituro da essere vissuta in futuro.
Allora la capacita' di vivere da' all'individuo anche una coscienza “spirituale" che sara' la consapevolezza morale dell'

individuo e sara' inseparabile fino alla fine del ciclo della sua vita.

L'UNICITA'
Sembra logico domandarsi se cio' che e' stato citato finora circa l'esperienza del neonato puo' influenzare il processo

intellettivo della semantica.

La risposta a questa domanda sembra essere ovvia perche' il modo di avvertire mediante i sensi questo modo di "sentire" e'

accompagnato dalla “sensibilita' mentale” per cui l'individuo essendo unico,indipendente e autonomo e' differente dagli altri

e questa unicita' influenza il pensiero perche' le varie esperienze di vita diventano idiosincratiche, cioe' personalizzate

in quanto il modo di ritenere le esperienze rispecchia l'unicita' dell'individuo stesso.

Infatti come vedremo tra poco citando una grande esperienza dell'individuo vede la differenza tra gli studi umanistici e gli

studi scientifici i quali separatamente portano anche ad una differente concezione della semantica per cui i risultati finali

verranno ad essere necessariamente differenti.

VEDIAMONE UNA DELLE CAUSE EDUCATIVE SE NON LA CAUSA PRINCIPALE CHE GIUSTIFICA L'UNICITA' DELLA PERSONA CHE AFFRONTA LA

SEMANTICA
La differenza tra gli studi umanistici e gli studi scientifici nel contesto della semantica e che nel caso della mentalita'

scientifica essa prevede l'impiego di un concetto molto familiare a coloro che sono propensi per inclinazione naturale alla

scienza. E questo importantissimo concetto rimane quasi del tutto sconosciuto agli altri, cioe' a coloro che rimangono

solamente nella cultura umanistica. Questo concetto proviene dall''uso dei sistemi di numerazione.
In fatti "i numeri" sono atti a controllare, misurare e dare riferimento preciso ai fenomeni "presi in considerazione”

specialmente durante qualsiasi l'analisi ma in particolar mode nella semanticai.

La differenza tra gli studi umanistici e gli studi scientifici dunque rimane nel l'impiego dei numeri e anche questa

esperienza fa parte del bagaglio formativo che modella il modo di il pensare; per cui la mentalita' che porta, forse, come

nel caso di tutti coloro che si avvicinano alla scienza, come minimo si potrebbe affermare che almeno inizialmente l'uso

delle numerazioni mettono a proprio agio coloro che si accorgono di avere una mentalita' tecnica.

Quindi "l'operatore umano" considera, in questo caso di una mentalita' inclinata alla scienza, la semantica con referenze

numeriche per cui "un generoso uso" dei numeri. In questo caso i pseudo-scienziati trovandosi in un ambiente gia' familiare

si forse si trovano in un modo di “lavorare” piu' consono alla propria inclinazione.
Per informazione, infatti le referenze di mappa della logica aristotelica durante il procedimento dell'assemblaggio dei

significati vede le parti della logica che forma la semantica necessariamente riferita mediante l'uso di numeri. Nel caso

dello HIAM si vede l'impiego della numerazione binaria.

Quando lo studio e' di modeste proporzioni ( “piccolo abbastanza” ) per dare riferimento alle varie parti della “stesura

logica” che si trova che durante il procedimento della semantica l'aritmetica binaria non e' strettamente necessaria,

perche' lo scolaro (operatore) in sede della semantica puo' ricordare a memoria le varie parti che lui stesso a concepito.
Ma l'impiego del sistema di numerazione binario diventa assolutamente necessario quando le "mappe funzionali" ( ovvero le

mappe che manifestano la logica impiegata) se di grande estensione , l'assenza di questa numerazione non farebbe gestire le

parti perche' senza una referenza numerica sarebbe come un individuo si trovasse in una grande libreria senza l'indice

generale.

Ma in questo caso, in cui si accenna lo stato del progressivo d'avanzamento della conoscenza accumulata attraverso il

processo della semantica, da un lato la si vede la semantica guidata dalla perfezione della sacralita' perche' nella

perfezione c'e' l'intento dell'individuo a fare bene ma da l'altro l'individuo deve prevedere l'impiego di elementari

fondamenti di aritmetica (anch'essi inventati dalla creativita' dell'uomo) per cui “umani” che poi sono elementari concetti

di aritmetica e accompagnati anche da un po' di geometria per individuare mappe, quadranti, riquadri, sottocampi etc.)

Questo non significa che necessariamente gli scienziati per avere una maggiore familiarita' con il mondo dei numeri

necessariamente prevalgono (perfino in anticipo) sugli umanisti perche' la familiarita' con i numeri permette loro di avere

maggiore “capacita” ma l'impiego di una visione di natura matematica anche se rappresenta anch'essa un tentativo di essere in

sincronia con la precisione.
Il significato principale dei sistemi di numerazione, dal punto di vista strettamente umano anche i numeri per la loro

esattezza che rappresentano le notazioni numeriche “tentano” di indicare il grado di "sintonia funzionale" in un sistema.
Per cui “sintonia” e' sincronismo per cui ancora una volta ci si deve riferire anche al significato della sacralita' che ha

per l'uomo. Cioe' la precisione.

SONO I NUMERI TEMPORANEI?
Per cui anche la semantica che procede con metodo in cui sistematicamente prevede l'uso di sistemi di numerazione anch'essi

rappresentano simbolicamente in "tentativo" di indicare la perfezione questo avviene mediante l'attributo dei numeri che

indicano con esattezza.

I sistemi di numerazione, sono usati sempre per indicare un certo "livello" non solo di funzionalita' ma anche di “profondita

“ di discernimento ( profondita' cognitiva) e sono capaci di dare esatte referenze anche se indicano "con esattezza" la

"momentanea" precisione raggiunta nei casi specifici al momento di una determinata conoscenza la quale e' sempre in

progressione di approfondimento e ampliamento.

Se uno non si chiede la domanda “quando” il sistema numerico e' stato usato, il riferimento numerico e' assolutamente

preciso. Cioe' quando l'uso dei numeri e' stato usato ad una certo livello di conoscenza che essa stessa veniva ad essere in

quel momento. Per esempio se si paragonasse l'uso dei numeri durante il periodo Assiro-Babilonese, certamente essi erano

esatti ma per lo piu' riferivano una certa "quantita' di conoscenza" la quale se venisse paragonata alla conoscenza corrente

si potrebbe dire che quei numeri erano utili per quel tempo storico ma la conoscenza degli Assiro-Babilonesi non era profonda

abbastanza per giustificare la scienza attuale.

LA PRECISIONE INDICA IL SINCRONISMO LA' DOVE PER SINCRONISMO S'INTENDE LA CONCOMITANA CON LA PERFEZIONE
Essere precisi e' un tentativo a trovare nelle cose la sincronia tra elementi “considerati”.

Dunque in questo tentativo che e' quello di sincronizzare, cioe'di unire due parti mediante "sincronia" CHE rappresenta il

tentativo di unificazione con la “perfezione funzionale” dunque anche nei concetti di matematica si chiama in campo quel Dio

che rappresenta lo stato della perfezione in equilibrio (Lavoisier 1776) .
Questo perche' molti, indicano il Divino come la Perfezione. Allora esiste un parrallelo tra la sacralita' la quale e'

proprio il concetto della perfezione sempre presente nella mente.
Ma si potrebbe anche supporre che la scienza tende ad essere troppo fredda e obbiettiva e non considera le passioni e i

sentimenti del cuore. La bonta' e' l'intenzione di fare bene ma dal punto di vista buddistico, per esempio, il bene ed il

male non sono fattori che appartengono a Madre Natura; la quale inesorabilmente, sempre e incessantemente procede nei sui

cicli ma "il bene" e "il buono" come del resto la compassione e il male sono fattori solamente, secondo il pensiero

buddistico esplicitamente e unicamente umani.

LA SCIENZA OSSERVATRICE DELLA REALTA'
Si e' gia' accennato che questo aspetto della scienza non solo trova, ma anche vede e testimonia una diretta e indiscussa

corrispondenza con la perfezione della sacralita' la quale non corrisponde ad un vago e vano desiderio di sognare ma

corrisponde alla dura realta' “scientifica” del vivere.

LA SIGNIFICAZIONE
Dunque abbiamo che "il senso della perfezione" il quale e' sempre presente nella mente e anche senza lucidita' mentale

cosciente e SEMPRE una referenza a cui le emozioni, sentimenti e passioni la prendono come modello di riferimento
Dunque la parte emotiva dell'uomo che sembra essere a prima vista indipendente e autonoma, dunque
questa capacita' di emotivita' puo' essere vista come un concetto non tangibile da una parte, mentre dall'altra abbiamo che

il "significare" ha un solo modo di essere, e' cioe' per "significato" viene in esistenza quando il significato stesso e' una

reale, tangibile e fisica contribuzione al vivere umano se non altro mediante azioni.

IDIO ONNIPRESENTE
Dunque questa corrispondenza che esiste tra lo spirituale e il concreto-tangibile che tratta la scienza
vede nel pensiero scientifico come daltro canto nel pensiero umanistico il tentativo seguire un "modello" che si desidera

essere tangibile ma questa fisicita' deve seguire il modello intuito nel bene della sacralita' perche' i due elementi

rappresentano la Perfezione.
E cio' vede la scienza capire e controllare la fisicita' dei fenomeni ma il modello di cui la scienza
si deve attenere, o tenta di non violare, oppure direttamente partecipa e' l'impiego del modello
e anche la scienza si deve adeguare nel produrre il continuum della perfezione.

Infatti durante una analisi di ricerca scientifica per esempio, la sacralita' e' trasparente e silenziosamente presente nella

mente del ricercatore e essendo non invasiva, la sacralita' e' anche inizialmente umile e non indica al ricercatore cosa egli

deve trovare (questo e' lasciato all'intuito del ricercatore ma la sacralita' con la sua presenza avvolge e penetra lo

spirito umano compenetrandolo nel tentativo di tenerlo unito con cio' che e' inteso per Perfezione e questa "presenza",

compagna trasparente, impalpabile, come una sconosciuta radiazione che si nasconde ai sensi ma che irradia il lucido pensare

mosso e accompagnato ad un intento del bene creativo ed inpirato cioe', ancora una volta, l'intento di procedere nella

direzione della perfezione del sacro.
Nella mente il contesto della sacralita' sembra per molti essere solo un concetto piu' o meno
avvertito coscientemente ma questo concetto rappresenta il "bene" e il "buono" i quali sono assolutamente indispensabile al

vivere dell'uomo.

LA MENTE CHE CREA
La composizione dei significati puo' dare luogo alla formulazione di complesse riflessioni di cui il controllo rimane labile

come nel caso della scienza che ha lo scopo, mediante referenza e misurazione, di controllare i fenomeni naturali sempre,

pero' al beneficio dell'uomo.
Il controllo e la manipolazione degli eventi, da un punto di vista scientifico, possono avvenire solamente mediante una

"conoscenza mirata" utile al controllo dell'evento specifico, per cui l'evento studiato in sede analitica sara' visto come

una giustificazione di informazioni opportune al caso ma da essere create e citando "la creazione" queste informazioni sono

"ricercate" perche' prima dello studio analitico esse non esistevano.
Dunque la semantica ha un riferimento molto familiare nel contesto religioso cioe' la semantica impiega la creativita' perche' e cio' che la mente e' capace di fare: creare. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 26 nov 2013 06:27

Si chiede scusa a tutti i lettori per queste note frettolose di cui si e' certi, pero', che contengono
un minimo di informazioni utili a capire l'importanza di come Idio, creatore di tutto e onnipresente influenza con la Sua
"impronta" la mente.
L'amplificazione dell'intelligenza e' un risultato che si ottiene mediante il capire
di come Dio crea la vita la quale e' mantenuta nello stato di perfezione. (Lavoisier 1776)

Certamente l'intenzione del bene, in risonanza con la sacralita', permette dei risultati importantissimi.
Per esempio il miglioramento delle arti, il miglioramento della scienza e del modo di vivere.

Di particolare importanza e' quest'ultimo perche' lo HIAM e' capace di "produrre" soluzioni a problemi
che permettono di continuare la vita.

Ci si rende conto che la qualita' "letteraria" di questi segmenti scritti pubblicati su questo sito sono scarsamente
mediocri se confrontati ad altri di cui l'autore ha un coinvolgimento con lo scrivere professionale ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 17 dic 2013 21:05

SEMANTICA: COMPOSIZIONE DI SIGNIFICATI MORALI, FISICI, SPIRITUALI ED INTELLETTUALI

Citando l'uso della conoscenza teologica quest'uso indica il modo come sorpassare le limitazioni delle capacita' umane per cui come fine ultimo la sacralita' stessa mira a continuare la vita dell'uomo.

L'equilibrio della perfezione e' dato dalla inseparabile “presenza” della perfezione di Dio ( omnia) residente nell' essenza della sostanza fisica dell'uomo.

Qui' non si fa riferimento diretto a un Dio visto come un'entita' vaga ed incerta ma la Sua perfezione e' scientificamentee precisa e il suo metodo puo' migliorare tutte le cose che mirano al bene.

La presenza della perfezione nella “sostanza fisica umana” e' inseparabile e sembrerebbe ovviamente tacita un' ideale comunicazione dell'uomo e la sacralita' dlel bene ma tra i due, le devianze degli affetti umani possono alterare questa privilegiata comunicazione.

La causa della tragedia infatti si viene sempre a trovare in questa corruzione.
Dove si vede che questa anomalia corrompe la innata perfezione e viola “l'ideale possibilita' di perfezione” della fisica umana e da cio' ne deriva che la “divina sostanza” di cui ogni essere universale e' composto viene a trovarsi nel caso delle devianze in disaccordo con la direzione del senso vivifico della perfezione.

D'altra parte la ricerca teologica e' d'oltremodo critica perche' deve vincere la causa negativa della totale liberta' dell'uomo dove egli puo' dissociare se stesso dall' essere in risonanza con la sacralita'
della perfezione di Dio, per cui in questo tragico caso l'uomo separandosi dal divino fa si' che questa deviazione causa “problemi insolubili” i quali vengono a presentarsi all'uomo stesso come ostacoli che hanno effetto diretto d'interrompere la continuita' del vivere. I problemi posti sulla strada che l'uomo deve percorrere diventano ostacoli che progressivamente s'ingrandiscono fino a quanto la morte avviene cancellando la consapevolezza della propria coscenza dell'intelligenza e l'uomo, nell'assoluto della morte, termina anche il tentativo di trovare un proprio significato.


La ricerca teologica mediante esperienza dovrebbe portare ad ingrandire sempre di piu' la conoscenza della perfezione divina e dovrebbe far vedere la perfezione quale causa vivifica come il fenomeno piu' importante perche' nulla, per l'uomo e' piu' importante della sua stessa vita.

La teologia vista come la conoscenza della perfezione fa vincere le limitazioni dell'osservatore umano con lo scopo dell'uso dell'intelligenza che e' poi quello di alleviare le sofferenze.
Da precisare che l'umana intelligenza non debella definitivamente ma ritarda l'incombenza della meta assoluta della morte la quale anche filosoficamente e' sempre in contrapposizione all'essenza divina che rappresenta non solo l'origine della vita ma anche la continuita' di cio' che e' nato ad origine.

La morte e' un “ e' ” in un fermo ed improrogabile assoluto; ma Dio non e' un “qualcosa” che “ e' “, Dio e' un “ essendo “ : una forza dinamica che agisce.
Il Quale per definizione di vita Dio stesso raggiunge l'inamovibile meta dell'assoluto della morte ma non si arresta nell'assolutismo della morte, Dio va oltre perche' Dio mediante la Sua perfezione e' movimento.

Dunque la morte rimane simbolo di imperfezione che in qualsiasi misura e grado, proporzionlmente alla sua vicinanza causa limitazioni all'intelligenza. Questa limitazione conduce alla sofferenza.
Nella semantica il morire purtroppo deve necessariamente avere il ruolo di terminare “ i ruoli “ dei significati.

Figurativamente l'azione della morte crea dei vuoti i quali disturberebbero l'equilibrio della perfezione perche' il vuoto “svuota” cioe' toglie “sostanza” creando un nulla il quale va a sottrarsi dall'equilibrio universale ma la perfezione non puo' permettere alla morte di alterare la perfezione stessa in equilibrio dove l' equilibrio per mantenersi nello stato di perfezione nell'intera creazione dell'universo, impone che questi vuoti devono esse riempiti nell'immediato istante che si presentano.
Essere in vita nulla disturba la perfezione ma la sua azione creatrice nel controbilanciare la morte causa il “continuum”, causa il movimento della vita nell'universo.

Dunque l'argomento piu' importante per l'uomo rimane l'apprendimento e l'uso della conoscenza teologica e scientifica dove l'essere umano mira ad migliorare la sua stessa vicinanza con la perfezione.

Questo puo' avvenire progressivamente fino ad raggiungere proporzionalmente una “qualita' “ di unita' con la perfezione divina e facendo questo l'uomo trova anche una progressiva e corrispondente sorgente di vita. Nulla, per il genere umano e' piu' importante!
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Messaggioda Renato Porchetta » lun 23 dic 2013 00:40

NELL'INTENZIONE DEL BENE
Come l'elettricita' la quale sin dalla sua scoperta e' incessantemente studiata, capita e recepita e dove da tale apprendimento si possono, come si e' visto in tantissimi
fatti che da questa conoscenza si possono ottenere dei grandi benefici allora oltre al Suo amore, anche Idio puo' essere visto come un fenomeno che l'intelletto deve con inspirazione e creativita':capire, annullando mediante conoscenza teologica l'intramontabile superstizione.
Questa posizione teologica vede Dio nell'intelligenza umana dove sempre risiede il senso della perfezione divina assunta in continuo cambiamento vivifico e onnipresente.
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Messaggioda Renato Porchetta » gio 26 dic 2013 20:27

Indipendentemente dal successo (di raggiungere determinati obbiettivi) tutte le creature dell'universo vivono nella direzione del “bene” tentando di porre il “bene” a proprio vantaggio.
La direzione e l'intento del “bene” e del “buono” si applica a tutte le creature dell'universo, dunque il “bene” appartiene alla vita e la direzione del “bene” e' universale.
Ma Idio il Quale agisce anche nella tangibilita' e nella concretezza fisica mediante il prcesso di Madre-Natura non cambia direttamente il procedimento naturale degli eventi (che Egli stesso momento per momento crea), modificando la meccanica dei fatti esclusivamente a favore dell'uomo.
Mediante volonta', ispirazione e creativita' poste nella liberta' dell' libero arbitrio dell' uomo Dio permette la possibilita' d'ingrandire l'intelligenza ma indicando l'uomo, Dante giustamente diceva che l'uomo e' “Faber Fortunae Sue”.
Anche l'amplificazione dell'intelligenza e' insita nel “libero arbitrio” dell'uomo e il concetto della perfezione divina ed il suo apprendimento ed uso, dovrebbe essere aggiunto alle radici delle religioni storiche perche' l'intelletto stesso permette il suo ingrandimento a causa di conoscenze teologiche piu' profonde. Dunque il modo di come l'intelletto si comporta di fronte al concetto della perfezione dovrebbe essere aggiunto nelle teologie.
Con lo scopo di aumentare la qualita' e il “continuum” della vita umana, uno dei grandi benefici dell'amplificazione dell'intelligenza rimane quello di poter controllare i fenomeni naturali a proprio beneficio.
La teologia in se rimane un grande e vasto argomento in cui senza dubbi si puo' vedere l'amplificazione dell'intelligenza come un progressivo tentativo spirituale di unificazione con il sacro.
Il processo di attuazione dell''amplificazione dell'intelligenza deve essere visto come un atto d'amore sia nella direzione del Se e sia nella direzione della propria professionalita' e rimane un atto spirituale dove la fede e' sempre un'implicazione ma indicando il vivere lo stato della sola spiritualita non basta perche' essa non deve essere mantenuta solo allo stato teorico ma deve necessariamente rispecchiare, lo stato reale, concreto e fisico della realta' tangibile.
Il senso del “bene” e della perfezione sono insiti in ogni individuo ma l'avvicinamento al processo vivifico divino deve avvenire nella realta' mediante l'impiego della conoscenza scientifica la quale rimane criticamente importante per l'identificazione della persona con la sacralita'
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 14 gen 2014 21:00

Essere coscienti del bene fa del vivere un'esperienza religiosa. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 21 gen 2014 04:05

Da questo momento in poi si troverranno indicati qui' una serie di brevi sommari.

Per esempio l'indicazione del fatto che la teologia e' stata nella storia sempre erroneamente indicata dal corpo religioso
come un risultato ottenuto dalla fede.
Cio' e' vero! Ma e' vero solo in parte perche' quando la teologia impiega l'osservazione, intentendo l'osservazione del Divino allora l'osservazione
teologica diventa un'osservazione di fatti i quali anche se sono sostenuti dalla volonta', dall'avere una missione che prende supporto
dall'amore questa osservazione, questo "osservare" per cui "studio" immancabilmente diventa scienza. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » dom 23 feb 2014 14:59

Ci si puo' rendere conto che la materia fisica che poi e' forza-energia di tutto l'universo e' gia' stata tutta creata.
Antoine Lavoisier lo dimostro' scientificamente in Francia nel 1794.
Non solo, ma l'universo nella sua creazione cioe' nel suo equilibrio e' in continua ed ininterrotta trasformazione.
Questa trasformazione avviene mantenendo questo equilibrio "sostanziale" il quale dal punto di vista fisico chimico rimane incorruttibile. Ed infatti la "perfezione" non e' corruttibile.
Questo giustifica quel popolarissimo detto che nulla puo' essere aggiunto oppure nulla puo' essere sottratto da questo equilibrio energetico dell'universo.
Dunque l'equilibrio in questione sembra, dal punto di vista scientifco fortemente indicare, la perfezione universale la quale influenza nella nostra mente il fenomeno religioso che per referenza storica-religiosa-filosofica-teologica questa "influenza" della perfezione e' sempre stata citata come: "Dio".
L'uomo, anche se protreso a sostenere la sua autonoma indipendenza del libero arbitrio senza esitazione l'uomo, anche se ragiona indipendentemente dal "senso religioso" egli avverte che le cose "perfette" sono "il bene" e dall'altra parte la perfezione, per se stessa e circoscritta a se stessa, e' anch'essa "il bene"; allora questo e' il punto di contatto dove si trova la concomitanza di un interesse comune da condividere con la sacralita'. Detto punto di "contatto" da una parte indica il bene e che dall'altra parte l'uomo cercandolo inesorabilmente vuole e deve vivere nel "bene".
Infine c'e' da notare che non c'e' elemento che possa sostituire la perfezione ma purtroppo pero' le limitazioni fisiologiche fanno si' che vivere nella perfezione oppure vivere in perfezione non e' affatto facile e molti tentativi falliscono; ma l'ideale rimane, e l'ideale del "bene" dovrebbe essere visto come un "qualcosa" di universale da essere condiviso sia da Dio e sia dall'uomo. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » gio 27 feb 2014 19:49

L'ingrandimento dell'intelligenza umana (HIAM) nell'ambito del metodo non solo attiva la genialita' dell'operatore il quale si coinvolge nella propria riflessione
ma HIAM e' superlativo perche' indica la posizione logica dove l'attivita' mentale dell'ispirazione e della creativita' devono avere luogo.
Cioe' HIAM indica all'analista dove (posizione logica) andare a risolvere la complessita' che si presenta come problematica.
Lo HIAM si ripete ogni qualvolta viene "invocato". Comunque il punto della questione e' che lo HIAM genera, per l'intelligenza umana, conoscenza. La quale deve necessariamente andare a beneficio del miglioramento del vivere.
La vita in questo caso e' concepita nel libero arbitrio dove l'uomo e' il diretto responsabile ma non e' lasciato in solitudine perche'
la sacralita' della perfezione e' dentro di lui. Detta "perfezione" potenzialmente contiene tutta la conoscenza universale ma l'uomo dovuto alla sua corruttibilita' trova difficile il compito a far emergere questa conoscenza chwe si trova nella "dimensione divina".
Senz'altro lo HIAM tra tanti benefici, per esempio, porta alla concezione della Chiesa Universale perche' pone l'uomo ad essere responsabilizzato nel proprio merito questo potrebbe essere visto all'antitesi, per esempio del Calvinismo il quale supporta unicamente
la predestinazione.
Lo HIAM ( Human Intelligence Amplification Management) fa concepire il moto dinamico della vita in trasformazione che DEVE procedere nella perfezione universale indicata da Dio.
(Lavoisier Parigi 1794) e dove "homo faber fortunae sue"-Dante il quale diventa responsabile "in primis" di vincere le avversita' che incontra durante la lotta per la sopravvivenza. Il successo dell'intelligenza allunga la vita ritardando la tragedia della morte.
Una cosa molto interessante da mettere in rubrica e che conferma il dio vivifico e' il fatto incontestabile che dopo l'indicazione del momento della morte non c'e' conoscenza. Il dopo-morte non e' utile nemmeno a Dio perche Dio e'vita purtroppo
la fanaticheria religiosa mette in risalto con fantasia irreale la possibilita' per i vivi ad avere un'esperienza del dopo-morte.
L'esperienza della morte, per i vivi, rimane solo una testimonianza indiretta e i vivi non possono partercipare al funesto fenomeno.
La morte non causa l'esperienza della conoscenza questo fa risaltare l'importanza dell'intelligenza vivifica che ha lo stesso obbiettivo coincidente con l'esperienza del sacro cioe' vivere ed allungare la vita mediante la conquista del merito che proviene dal risolvere importanti problemi esistenziali. ###
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[Pietracupa] Religione e Superstizione

Messaggioda Renato Porchetta » mer 12 mar 2014 18:32

Gentilissimi, Lavoisier era un ricercatore chimico il quale dimostro' l'equilibrio eterno della "sostanza" nell'universo.
Questa veridicita' scientifica fece in modo che Lavoisier fu proclamato "Padre della Chimica Moderna".
La conoscenza scientifica indicata da Antoine Laurent Lavoisier risale ormai a due secoli fa' (1794).
Se si prendesse seriamente per vero cio' che questo scienziato ha evidenziato allora
come gia' sapevamo da tempo che nessuna sostanza fisica puo' essere creata oppure "tolta" dalla fisicita'
dell'universo-materiale; allora sorge l'inconfutabile intendimendo che tutto l'universo si trova in
uno stato di equilibrio perfetto costituito dal sincronismo, costituito dalla "fiducia" di essere affidabile
e psicologicamente parlando dalla perfezione d'intento la quale rappresenta il bene, il buono e l'amore per il questi elementi "umani".
Sembra logico pensare che senza l'amore necessario al conseguimento di un qualsiasi intento, l'intento diventerebbe
molto "debole". Nel caso di Dio, l'intento del Suo amore e' la continuita' del vivere "eterno" negli attributi del bene e del buono senza
possibilmente senza mai tradire la definizione di perfezione.
Pero' dalla posizione scientifica del ricercatore francese sorge anche la consapevolezza della drammatica posizione filosofica che di creatori non c'e' bisogno. Anzi non ce ne mai stato bisogno - nemmeno uno per un singolo attimo perche' a seconda del Lavoisier tutto e' gia' stato creato all'infinito e per sempre.
E dato che la creazione nell'universo si trova in uno stato di equilibrio perfetto questa "perfezione" che per definizione
non puo' essere alterata, perche' se la perfezione potrebbe essere modificata allora essa sarebbe un qualcosa che potrebbe essere mutata
e cio' darebbe l'opportunita' violare la definizione dell' equilibrio.
La posizione scientifica annunciata da Lavoisier pero' distrugge la credenza storica del Dio Creatore il quale
intende, piu' di creare, intende essere la perfezione e che questa armonia universale sia per tutte le creature dell'universo
un qualcosa di "buono" che indica la continuita' del vivere.
Il punto d'unione condivisibile in questo principio della perfezione e' che, anche per l'uomo nella sua indipendenza del libero arbitrio,
anche l'uomo intende, come Dio, a vivere nel beneficio del "bene" e del "buono". Allora anche l'uomo deve vivere "in perfezione".
Dalla incorruttibilita' della perfezione sorge anche l'esigenza di capire che tutto il vivere nell'universo che si evolve a seconda
dell'indicazione della perfezione il quale non e' mai stato creato da nessuno e che , dato che la perfezione non puo essere modificata, la vita dell'universo non avra' mai fine.
Questa circostanza viene definita dall'uomo: vita e ora, da intendersi scientificamente come "Vita Eterna".
D'altra parte pero' l'inesisternza di un Creatore non preclude la trasformazione del mondo fisico il quale per motivi di sopravvivenza deve necessariamente cambiare i vari intenti che vengono a sorgere da nuove esigenze.
Allora dal Lavoisier impariamo che Dio non e' piu' l' ERRONEO CREATORE ma Dio diventa PERFEZIONE immutabile ed eterna.
Dal punto di vista reale e pratico si vede che durante l'esercitazione dell' Amplificazione dell'Umana Intelligenza si crea la necessita'
della coerenza logica, si crea la necessita' di non segmentare il "continuum" logico e si vede anche la necessita' di approfondire la logica che viene ad essere creata durante la riflessione delle mappe funzionali.
E dall' altra parte rimane criticaente importante la capacita' dell'operatore umano a gestire la propria intelligenza la quale e' costituita anche, tra l'altro, da fattori essenziali come l'impiego della creativita' e dell'ispirazione.
Una gestione positiva della propria intelligenza personale ripaga indietro, come un buon investimento,
che ritorna a beneficio del "operatore umano", l'efficienza di raggiungere i risultati intesi a priori.
(Si pensi al beneficio di poter transformare l'inefficienza di una medicina in una terapia di meritevole efficacia da cui molti malati potrebbero alleviare le proprie sofferenze dovute a patalogie mediche.)
Dunque si dovrebbe a questo punto capire che Dio abandonando il ruolo di Creatore diventa Perfezione IMMUTABILE Universale.
per cui Dio rende anche il concetto di Perfezione Divina" la quale avendo l'attributo "divino" rimane, come si vedra'
lontana dalla concezione scientifico-matematica umana che l'uomo e' capace d'inventarsi attraverso la numerazione e calcoli.
Questo argomento sara' ripreso in questo sito. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » ven 14 mar 2014 17:48

Sara' dolorosissimo per Madre Chiesa ammettere l'infodatezza
delle basi storiche su cui falsamente la teologia ha costruito
irreali fantasticherie.
D'altra parte il "senso" religioso dell'uomo e' sempre stato presente
e non scomparira'. Da millenni l'uomo si domanda (senza trovare una valida risposta
al significato della vita nella presenza del Dio.
Il movimento religioso non terminera mai! Pero' al tramonto di false ideologie religiose sorge la necessita'
di formare una Chiesa Universale dove le unicita' e le varie interpretazioni del Dio
storico vengono a scomparire. Le origini religiose e tutte le congregazioni correnti celebreranno
sempre l'attuale fede e continueranno per la loro strada ma l'aderenza alla Chiesa Universale prevede
che una interpretazione personalizzata da alcuni non venga a sopravvalere su altre. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » dom 13 apr 2014 20:55

Il fondamento teologico della costituzione della Chiesa Universale come si vedra'
dipende da verita' scientifiche e non da illusorie irreali interpretazioni.
Infatti se si prendesse seriamente quella scienza che si dimostra essere inconfutabile
questa scienza annullerebbe quel Dio che viene ad essere sognato quasi come un bonario
Babbo Natale il quale se lo si trovasse di buon umore potrebbe concedere delle uniche privilegiate situazioni
che rimarrebbero miracolosamente eccezionali.
Questo stato miracoloso per lo piu' accade per il singolo essere umano mentre altri 6 miliardi di individui
abitanti nel pianeta terra stanno solo a guardare e venerare il miracolo che si compie.
La Chiesa Universale non indica un'arbitrarieta' di una interpretazione surreale dell'umano vivere ma indica
con infallibile certezza che l'amplificazione dell'intelligenza, per esempio, rende dei benefici di inimmagginabile splendore utili all' urgenza del
sopravvivere e a beneficio dell'operatore umano. Ma non del singolo ma per tutti coloro che operano lo HIAM.
L'uomo, a seconda di Lavoisier viene a trovarsi nel proprio cosciente vivere nell'universo fisico il quale e' perennemente
in costante sostanziale equilibrio e in questa armonia fisica incorruttibile si esplica la forza della metamorfosi
che agisce senza cambiare minimamente nulla nella massa della sostanza universale ma la metamorfosi
espleta la immane forza immanentistica che agisce sul cambiamento continuo dello stato fisico.
L'equilibrio armonico universale della sostanza che Lavoisier indica dimostra che tutta la sostanza dell'universo e' gia'
stata tutta creata ed avanza nel suo procedere in uno stato di assoluta incorruttibile perfezione in una sua stessa quantita'
per sempre all'infinito. Per cui si ammette senza nessun dubbio la vita infinita.
Il cambiamento in perfezione accade senza esitazione e indica che lo stato fisico dell'universo e' in perfezione assoluta e che tutto l'universo vive in concomitanza alla sua stessa sincronia.
Infatti non c'e' nessuno posto dell'universo che lo si puo' minimamente immaginare senza un'ideale stato di perfezione.
La perfezione e' universalmente presente ovunque ed essa non e' un invenzione della mente e come vedremo in sequito su questo sito specialmente nel dibattito Entropia/Intelligenza durante l'argomentazione si giustifichera' l'essenza dello HIAM che per vincere il disordine
invoca ispirazione e creativita' che possono anche essere viste come elementi che accompagnano l'amore per l'armonia delle cose che vengono poste in contrapposizione al mortale intelligente disordine dell'entropia. Purtroppo l'intelligenza e' dualistica ma il punto
di contatto della perfezione con l'uomo e' la condivisibilita' dell'amore per la vita che incessantemente continua nel tentativo di raggiungere
l'ideale.
Cio' non e' raggiungibile ma un utile compromesso lo si deve necessariamente trovare nella realta' del lucido momento del tempo-presente.
Il condividere l'amore con la perfezione e' quel "momento" quando la perfezione citata da Lavoisier diventa l'amore cosciente
lucidamente avvertito dalla percezione del intelletto che nella sua corrispondenza (con la perfezione) diventa esso stesso amore per la vita che sorge
nel cuore dell'uomo il quale rivela quell'ideale tentativo utile al raggiungimento della perfezione stessa
ponendo nel cuore dell'uomo l'amore per la perfezione stessa e dove il negativo e drammatico avvertimento del caos, del disordine che porta alla sofferenza umana e alla morte cio' e' scientificamente contrario a cio' che e' stato proclamato da Antoine Laurent Lavoisier (Parigi,1794) ###
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Messaggioda Renato Porchetta » lun 14 apr 2014 18:58

Il fondamento piu' importante della Chiesa Universale che accentra tutte le religioni in un solo
raggruppamento nel quale qualsiasi congregazione si trova ad essere senza distinzione di prevalenza sulle altre
e' l'interpretazione della sacralita' che regola la vita nell'universo che rimane onnipresente in tutto cio' che e' esistito, che esiste e che esistera'.
Accettare il dogma scientifico dell'illuminismo francese di Lavoisier il quale indica che la sostanza dell'universo
e' gia' stata tutta creata ed sempre rimasta nello stato di assoluta perfezione Lavoisier indica potentemente che di creatori non ce ne mai stato
bisogno.
Alora il Dio storico avente "quasi" sembianze umane che crea dal nulla sostanza nell'universo la quale non e' mai esistita prima del suo
crearsi viene ad essere illogico e Dio a causa dello stato diperfezione indicato dal chimico francese perderebbe il ruolo di "Creatore"
per assumerne un altro molto piu' potente.
A seconda del Lavoisier la sacralita' rappresentarebbe in senso dinamico la perfezione universale dove tutto e' perfetto ma in cambiamento (metamorfosi).
La perfezione e' uno stato di incorruttibilita' per cui per definizione non ammette cambiamenti dello stato perfetto ma ammette lo stato infinito
di essere gia' stati creati da sempre per cui la vita, il vivere di tutte le cose e' sempre stata in esistenza e la vita nell'universo non e' mai stata
cominciata e ne' finira' mai: la vita e' infinita nel suo essere dinamico.
La perfezione non ammette cambiamenti perche' nella sua stessa definizione di perfezione un qualcosa che nasce porterebbe un cambiamento
alla perfezione cioe' dal nulla lo stato energetico si creerebbe un qualcosa che dovrebbe aggiungersi a cio' che
la perfezione era, prima che il nascituro fosse nato.
Mentre Lavoisier preferisce indicare che la sostanza universale e' sempre stata presente e sempre continuera' ad esserlo forse cio' che manca all'osservatore e' lo stato lucido della coscienza di avvertire il fenomeno della metamorfosi. Per cui per ottenere l'informazione del fenomeno singolo, l'attenzione umana deve riuscire
a "vedere"( indipendentemente dalla misura del tempo umano il quale non esiste) quella percezione dell'intelletto che intende capire come la perfezione agisce
sul cambiamento logico delle situazioni.
Dal punto di vista emotivo-sentimentale, come si e' gia' accennato nell'ultimo segmento le cose sono poste in tale situazione dove la perfezione diventa amore per colui che ne avverte la meravigliosa sacralita' avendo effetto su colui/colei che porta amore per il vivere.
Ma anche internamente allo spirito umano si possono "avvertire" cose che tendono ad essere perfette.
In altre parole la perfezione e' avvertita' dall'uomo come amore.
Dunque la perfezione e' l'amore per la vita in generale e l'amore per il vivere del singolo.
Come concetto logico numerico che tratteremo piu' avanti la natura misteriosissima della perfezione rimane imperscrutabile la quale se paragonata a cio' che la mente dell'uomo riesce ad inventarsi allo scopo di sopravvivere la perfezione rimane un elemento universale ma non di matematica ma di "d'intelligenza spirituale".
Il risultato di questo paragone rimane interessante e dovuto al suo dinamismo la perfezione rimane elusiva ed incommensurabile perche' il Dio-perfetto non solo si viene a trovare esternamente all'uomo ma si viene anche a trovare internamente all'uomo come d'altra parte in tutto l'universo e in qualsiasi momento.
e internamente alla natura intrinseca dell'uomo stesso, nei sui pensieri e nei suoi sentimenti, questo perche' TUTTO e' perfezione.
Purtroppo nella dinaminicita' della metamorfosi per l'uomo rimane difficilissimo a raggiungere l'ideale della perfezione perche'
l'essenza umana rimane fisiologicamente limitata' (almeno limitativa per il momento) e dovuto a questa limitazione fisiologica l'uomo deve sempre invocare una nuova intelligenza allo sciopo di avere piu' conoscenza utile a controllare Madre Natura affinche' certi processi naturali non uccidano l'uomo stesso
con il loro naturale progredire. Infatti i fenomeni naturali nemmeno si accorgono della creatura-uomo essi procedono per il loro corso senza nemmeno "accorgersi" dell'esistenza dell'umano vivere in cui l'uomo venga a trovarsi coinvolto. Rimane responsabilita' esclusiva dell'uomo a risolvere problemi.
Ma questo attesta che l'uomo nel tentativo di evitare la tragedia della morte tende egli stesso a continuare l'attributo universale della perfezione cioe' a dare alla vita cio' che la perfezione vuole: LA CONTINUITA'. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » mar 15 apr 2014 16:15

Desiderare la perfezione non e' una condizione matematica da soddisfare ma e'
un "modo" di avvertire la "direzione" spirituale della vita che indica le cose giuste come l'amore,
la giustizia, l'estetica , la buona salute dell'uomo e il "buono" stato mentale il quale
e' fatto di sensazioni, di sentimenti, di percezioni, intuizioni che coabitano con il desiderio di un futuro
piu' idoneo alla propria natura di essere significativa. ###
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Messaggioda Renato Porchetta » lun 21 apr 2014 19:11

Forse le parole sono insufficienti per indicare questa meraviglia creativa che si riscontra nel osservare come opera logisticamente l'amplificazione dell'intelligenza.
in questa direzione scientifico-filosofica il senso significativo libera il vincolo coercitivo del male che si presenta incessantemente all'uomo come
problemi da risolvere.
Al fine di ingrandire il bene e allungare "il viaggio" della vita la perfezione ha effetto "reale" sull'intelletto .
Questo accade perche' la perfezione stessa trasformandosi, non solo coincide, ma essa stessa e' il grande amore di cui l'uomo e' capace. ###
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