Forse,sarebbe ora di finirla e demonizzare sempre i più giovani alla guida dell'auto. Siamo tutti d'accordo che per l'alta incidenza di gravi sciagure stradali si colpevolizzano i più giovani soprattutto per l'alta velocità,da che il mondo è mondo,è sempre stato così,ma oggi, per la sicurezza sulle strade, nessuno ne parla,incombe il problema degli anziani sui rischi per loro ma soprattutto per tutti, sin dall'inizio,in cui un vecchietto si pone al volante di un'auto.
Voglio ricordare che siamo tra i paesi più vecchi al mondo con un indice di natalità a tasso zero,qualche "scompenso"di nascite in più lo si deve solo agli immigrati,ma detto questo, fino a qualche decennio fa, l'età limite per guidare era la settantina: un ottantenne al volante faceva scalpore,ma adesso,complice l'innalzamento dell'età media,un'auto su otto è condotta da un conducente che ha superato i 65 anni.In Italia si stima che gli anziani patentati siano 4,2 milioni e secondo Sosviaggiatore,la mortalità in auto è quattro volte più elevata per un ultra 65enne rispetto a un guidatore di età compresa tra 55 e 64 anni.
Premetto che non sono giovanissimo per cui non ne faccio un discorso di parte e non voglio attirarmi le ire dei più anziani,anzi, devo dire che mi sono simpaticissimi ma credo che a tutela di tutti,per la sicurezza sulle strade,questo governo,sia per i più giovani che per i più vecchi,dovrebbe usare delle restrizioni in egual misura.Insomma,il problema viene dall'alto anche se,in teoria,la legge prescrive delle misure severe nel rilascio delle patenti: un esame ogni cinque anni, una volta superata la cinquantina e una volta ogni tre anni per gli ultrasettantenni,ma in questo contesto c'è un altro dato molto significativo:in soli sei anni il numero di ultrasessantacinquenni con la patente è quasi raddoppiato,passando da 2,2 a 4,1 milioni,segno che la selezione medica al momento del rinnovo è molto bassa e sempre più spesso bisogna affidarsi al buon senso dei diretti interessati,che sono chiamati a capire quando è il caso,sia pure a malincuore,di non utilizzare più l'auto.
Voglio portare l'esempio di una signora che chiameremo Maria che alla visita medica per il rilascio della patente aveva un problema serio agli occhi,doveva operarsi di cataratta e con un medico serio e scrupoloso,sicuramente non avrebbe mai superato la visita.Si mise in attesa del suo turno, arrivò il suo momento e s'imbatte con la persona che l'aveva preceduta,un uomo di 91 anni che gli confidò di essere stato incerto fino all'ultimo se rinnovare o meno la patente.Passati tre minuti era già fuori:naturalmente,tutto bene.La signora Maria si fece coraggio ed entrò:il medico si era limitato a vedere esclusivamente le lenti dei suoi occhiali e vista la rapidità della sua visita,tutto bene,naturalmente,si era seduta un attimo solo per estrarre con più comodità dal portafoglio 25 euro.Qualcuno,nel forum,potrebbe obiettare che sono casi sporadici,ma sappiamo tutti che non è così e non si può dare neanche la colpa ai medici che devono fare salti mortali per raggiungere alcune sedi per le visite, impegnatissimi,già, nelle loro strutture ospedaliere.
Il vero problema è che ci vorrebbero strutture decentrate a svolgere un' unica mansione, magari individuando altre figure professionali che attecchiscono alla tipologia di quel lavoro.Dovrebbe essere così,solo che nel nostro paese tutte le cose presentano lo stesso problema: essendo la "coperta"corta,tirandola,rischierebbe di scoprirsi da un lato,con tutte le conseguenze possibili e immaginabili di scontentare o scomodare qualcuno che evidentemente conta un "pochino"più degli altri.