ire ha scritto:Per quanto mi riguarda, non sono mai stata per il digitale, pur essendo molto giovane, non mi ha mai convinto e appassionato e l'ho visto sempre come un ostacolo..poi con il tempo ne ho scoperto i vantaggi ma resto dell'idea che elaborazioni eccesive e hdr nella maggior parte dei casi danneggiano (poi diciamocelo..sono pochi quelli che sanno usare bene questi strumenti, senza stravolgere una foto e senza peggiorarla..) e soprattutto che, come detto già da qualcuno, chi fotografa deve cercare di fare tutto da solo, senza affidarsi troppo al pc e senza permettersi di sbagliare o di fare una foto cosi cosi "perchè tanto poi l'aggiusto"..io la bravura la guardo da una foto nuda e cruda..è un po' come un'attrice (non che mi piacciano le attrici eh..) la cui bellezza non la si può giudicare quando è truccata ma quando è al naturale, con tutti i suoi difetti e le sue imperfezioni.
Resto quindi molto restia nei confronti di hdr ed elaborazioni esagerate..
ciao a tutti!
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Il digitale si può amare o odiare, sostenere o osteggiare, ma è la realtà e non possiamo farci niente altro che conviverci, imparare a conoscerlo per poterlo meglio "dominare".
Insita nella natura del digitale è l'elaborazione, sia perché è un prodotto che ben si presta ad essere manipolato, sia perché, come dicevo in un altro post, necessita di elaborazione per essere riprodotto al meglio.
Con la fotografia tradizionale si faceva di tutto e di più; l'uso combinato di più pellicole, l'uso di pellicole ad alto contrasto, l'uso - perché no - delle forbici consentiva al fotografo creativo di ottenere immagini fuori da ogni realtà percepita.
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- David Hockney (1986)
http://tinyurl.com/ydycqtq
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- Pete Turner (1971)
http://tinyurl.com/yax8cpk
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- Peter Keetman (1989)
http://tinyurl.com/yanbmx9Le foto qui sopra appartengono ad altrettanti importanti esponenti della fotografia; da notare gli anni in cui furono realizzate, di certo molto distanti dalla attuale fotografia digitale. Ho anche riportato i link a delle pagine di spiegazione delle relative foto (purtroppo in lingua spagnola).
Oggi i mezzi messi a disposizione dalla moderna informatica sono più invasivi e, soprattutto, più pratici ed immediati da usare.
Facciamo un esempio: una elaborazione abbastanza diffusa e conosciuta, e relativamente semplice, il viraggio seppia. Esso consisteva di una serie di procedimenti e dell'utilizzo di prodotti chimici anche molto pericolosi, quale il ferricianuro di potassio.
Il fotografo stampava su carta la fotografia in bianco e nero, la sviluppava, la fissava e la lavava accuratamente; la passava, poi, in un ulteriore bagno chimico - la sbianca - finché l'immagine non scompariva e, dopo averla lavata molto accuratamente, la passava nel bagno di viraggio, dove ricompariva con la dominante seppia, e definitivamente, poi, la lavava ed asciugava.
Il tutto impiegava un tempo abbastanza lungo per ogni fotografia. Oggi lo si realizza direttamente in fotocamera oppure basta aprire l'immagine a colori con un software qualsiasi e in pochi clic applicare il viraggio seppia, o di qualsiasi altro colore (ci credo che c'è gente che, oggi, non vuole più perdere tempo su uno scatto). Con il risultato che qualcuno ci verrà anche a dire che quella fotografia è "troppo elaborata".
L'HDR che cosa è? E' un procedimento che serve ad aumentare la gamma dinamica di una fotografia. Per capirlo bisogna capire cosa è questa benedetta dinamica.
Le pellicole avevano una caratteristica, denominata "latitudine di posa", che consentiva di riuscire a riprodurre nello stesso fotogramma i dettagli sia di zone sovraesposte che di zone sottoesposte (ovviamente entro certi limiti). Variava a seconda delle pellicole: le invertibili (quelle per diapositive), ad esempio, avevano una minore latitudine di quelle negative, producendo fotografie con contrasti più netti. La latitudine di posa, ancora, variava con la sensibilità: aumentava con l'aumentare degli ISO.
La gamma dinamica è per il sensore ciò che era la latitudine di posa per la pellicola.
Il sensore della fotocamera digitale recita, da solo, la parte di una moltitudine di tipi di pellicole (negative, positive, B/N, a colori, 100 ISO, 400 ISO, ..., 3.200 ISO). In pratica deve fare tutto lui. Ecco, quindi, che non può avere tutte le caratteristiche delle pellicole e che, quindi, deve essere coadiuvato da qualche altro strumento (il processore, nella macchina, e il computer a casa) per poter realizzare foto che arrivino a somigliare a quelle della pellicola.
Un HDR fatto bene è praticamente invisibile, la foto presenterà una ottima riproduzione del dettaglio in tutte le zone che la compongono, sia quelle originariamente chiare che quelle originariamente scure.
Molte fotocamere (soprattutto le reflex di fascia medio/alta) consentono settaggi appositi per aumentare la dinamica in ripresa o, addirittura, consentono di realizzare automaticamente quelle tre o cinque foto che saranno miscelate direttamente nella fotocamera per ottenere un HDR.
Quelle foto con contrasti elevati e colori al limite del reale non sono veri HDR, ma foto a cui, tramite appositi software, è stato arbitrariamente aumentato il contrasto e che niente hanno a che vedere con l'aggiustamento della gamma dinamica.
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