Wow.... Grazie Mario, grazie Diana, che bella soddisfazione che anche i "non praticanti" riescano a comprendere quelle indicazioni sul restauro dei monumenti...
Il libro contiene anche un forte messaggio per le giovani generazioni: non solo studiare le tecniche, ma metterle in pratica, e NON soltanto dopo che i monumenti si sono deteriorati magari a seguito di terremoti o eventi estremi.
Prevenzione, consolidamento, attenzione per la bellezza del paesaggio...
Tante cose oggi molto attuali, che avrebbero davvero bisogno di più attenzione.
Ma a volte, come nel caso di Pompei, dei bellissimi progetti naufragano nel mare dell'incuria o muoiono per mancanza di fondi dalle regioni e le provincie.
Il caso del Piemonte, e di Torino in particolare, è invece emblematico: per la Venaria Reale, il Teatro Carignano, il Museo Egizio, i fondi sono stati stanziati e poi spesi molto bene.
Ma anche per la fontana di Perugia e la Cattedrale di Noto (fotografati da Mario), il Castel sant'Elmo (fotografato da Diana), e tanti anni addietro Trinità dei Monti o il Palazzaccio a Roma, tanti interventi sono stati fondamentali per riportare alla loro bellezza non soltanto i monumenti, ma anche la loro zona, la loro città.
E poi il discorso del "legno vs cemento"... La vita del cemento dura si e no cinquant'anni, dopo si disfa, si compromette. Il legno e gli altri materiali usati, ad esempio per i ponti, nell'antichità, sono destinati a durare per secoli (sempre che non siano incendiati, ovviamente).
Beh, non faccio lezioni come faceva fino a poco tempo fa mio padre, ma sono contenta di avere trasmesso almeno un po' della sua sapienza anche a voi...