LIBRI: At the work - Annie Leibovitz
Inviato: ven 05 ott 2012 16:22At the work - Annie Leibovitz
"...Non mi importava chi fossero i soggetti. Mi importava soltanto fotografare, perché la fotografia era la mia vita.."
Questo libro mi ha subito stregato, immergersi nella vita di un fotografo vero, un fotografo così importante, ti fa sentire piccolo e fuori luogo insieme alla tua reflex, ma può darti la carica, spingerti verso quei limiti che hai e che vorresti superare.
Il libro è l'autobiografia di una delle fotografe più famose ed importanti della nostra storia contemporanea, Annie Leibovitz con le sue parole ci trascina attraverso 40 anni di folgorante carriera iniziata sulle pagine di Rolling Stones, la rivista musicale e non, più famosa del pianeta.
La Leibovitz ci racconta come è nata la sua passione (il suo lavoro) con una semplicità estrema, catapulta il lettore in un mondo fatto di gente famosa, capircciosa, di droga ed alcool, di vizi e di semplicità delle persone, ci parla di guerra e di sport nello stesso modo, di malattia e di cinema, racconta la politica e il modo di viverla degli americani. Ci parla del tour dei Rolling Stones e di quel viaggio fatto di perdizione e di lavoro quasi maniacale. Ci racconta dell'ultima foto fatta a John Lennon poche ore prima che venisse ucciso. Di Nixon e di quella meravigliosa foto che sanci la sua caduta.
Questo libro racconta veramente come si può vivere la fotografia ad alti livelli, e di come quest'arte possa entrarti dentro e non lasciarti più.
Annie ci racconta dell'ammirazione verso i fotografi famosi del suo tempo (come se lei non lo fosse!), Bresson, Robert Frank, Diane Arbus, Avedon e Penn, e di come questi personaggi l'avessero influenzata.
Ci parla della famosa foto scattata a Damy Moore per la copertina di Vanity Fair, dove l'attrice all'apice del successo, posava nuda e con il pancione, foto che diede scandalo ma che tutti ricordano.
Ma sopratutto ci racconta come nascono le sue foto, i suoi set fatti di luce, cavalletti, macchine, ventilatori, assistenti che cercando di indirizzarla verso una corretta esposizione e lei che invece vuole fare una foto più scura.
E' un'autobiografia, ma sopratutto un libro di fotografia, dove restare sbalorditi e sognare diventa la cosa più semplice del mondo.
Vi metto qualche link per approfondire
http://it.wikipedia.org/wiki/Annie_Leibovitz
http://www.pbs.org/wnet/americanmasters/episodes/annie-leibovitz/life-through-a-lens/16/
"...Non mi importava chi fossero i soggetti. Mi importava soltanto fotografare, perché la fotografia era la mia vita.."
Questo libro mi ha subito stregato, immergersi nella vita di un fotografo vero, un fotografo così importante, ti fa sentire piccolo e fuori luogo insieme alla tua reflex, ma può darti la carica, spingerti verso quei limiti che hai e che vorresti superare.
Il libro è l'autobiografia di una delle fotografe più famose ed importanti della nostra storia contemporanea, Annie Leibovitz con le sue parole ci trascina attraverso 40 anni di folgorante carriera iniziata sulle pagine di Rolling Stones, la rivista musicale e non, più famosa del pianeta.
La Leibovitz ci racconta come è nata la sua passione (il suo lavoro) con una semplicità estrema, catapulta il lettore in un mondo fatto di gente famosa, capircciosa, di droga ed alcool, di vizi e di semplicità delle persone, ci parla di guerra e di sport nello stesso modo, di malattia e di cinema, racconta la politica e il modo di viverla degli americani. Ci parla del tour dei Rolling Stones e di quel viaggio fatto di perdizione e di lavoro quasi maniacale. Ci racconta dell'ultima foto fatta a John Lennon poche ore prima che venisse ucciso. Di Nixon e di quella meravigliosa foto che sanci la sua caduta.
Questo libro racconta veramente come si può vivere la fotografia ad alti livelli, e di come quest'arte possa entrarti dentro e non lasciarti più.
Annie ci racconta dell'ammirazione verso i fotografi famosi del suo tempo (come se lei non lo fosse!), Bresson, Robert Frank, Diane Arbus, Avedon e Penn, e di come questi personaggi l'avessero influenzata.
Ci parla della famosa foto scattata a Damy Moore per la copertina di Vanity Fair, dove l'attrice all'apice del successo, posava nuda e con il pancione, foto che diede scandalo ma che tutti ricordano.
Ma sopratutto ci racconta come nascono le sue foto, i suoi set fatti di luce, cavalletti, macchine, ventilatori, assistenti che cercando di indirizzarla verso una corretta esposizione e lei che invece vuole fare una foto più scura.
E' un'autobiografia, ma sopratutto un libro di fotografia, dove restare sbalorditi e sognare diventa la cosa più semplice del mondo.
Vi metto qualche link per approfondire
http://it.wikipedia.org/wiki/Annie_Leibovitz
http://www.pbs.org/wnet/americanmasters/episodes/annie-leibovitz/life-through-a-lens/16/
