E' morto a milano il grande fotografo Gabriele Basilico. Per una vita si è dedicato alla fotografia d'architettura, lavorando principalmente con banco ottico e pellicola in biancoenero.
«Poi sono rimasto lì come un comandante che guarda la battaglia o un bambino che si stupisce»: così Gabriele Basilico poche settimane fa mi ha raccontato l’emozione della fotografia ideale, lui che era architetto, che si considerava un misuratore di spazi, che scattava quando sulla scena non c’era presenza umana. Ma di passione era pieno, la concentrava nello studio, nei dettagli, nella contemplazione.
http://www.lastampa.it/2013/02/14/cultura/la-poesia-del-misuratore-di-spazi-5OxQ77hczpMeTpATADtGuL/pagina.html
«Le fotografie si fanno con i piedi». Si fanno misurando lo spazio con passi lenti prima di piantare il cavalletto, e poi aspettando con pazienza, con sguardo lento, che la pancia della macchina, obbediente, rumini e digerisca l’immagine.
Gabriele Basilico, un caposcuola internazionale della fotografia del paesaggio urbano, lavora così da oltre trent’anni, «nei luoghi modificati dalla civiltà urbana, nei territori che diventano un’altra cosa, chiedendomi ogni volta: cosa succede qui, dove prima c’era qualcos’altro? Solo la fotografia può gettare su questi luoghi uno guardo che è assieme scientifico, soggettivo e politico».
http://www.huffingtonpost.it/2013/02/13/morto-il-fotografo-gabrie_n_2677610.html?utm_hp_ref=italy
http://it.wikipedia.org/wiki/Gabriele_Basilico
Per chi volesse l'associazione nazionale fotografi professionisti sta preparando un volume di saluti da parte della comunità fotografica, è possibile lasciare il proprio saluto qui http://www.fotografi.org/ciao_gabriele.htm