effelara ha scritto:Personalmente(il lupo perde il pelo ma non il vizio) credo che il tono colore della foto che ho postato(Piazza Navona) sia INCONFONDIBILMENTE e CARATTERISTICAMENTE ANALOGICO,e vagamente può assomigliare ai toni della pittura e come dicevo lo puoi trovare nelle vecchie cartoline stampate a mano,chiedo a te ma anche a tutti cosa ne pensi.Purtroppo ne devo fare di strada col digitale non ho la minima idea di cosa significa né HDR nè RAW ne tanti termini che leggo qui ma piano piano...sicuramente scoprirò qualcosa che mi piacerà e mi entusiasmerà anche nel colore digitale se piano piano imparerò(ma sara qualcosa di diverso ovviamente),Questa nuova per me possibilità è sicuramente da sfruttare e ti credo qundo dici che non ti basta la fantasia....ma ci vorranno anni per me,
ciao
Raffae', ma quanti anni hai? Liberissimo di non rispondere, è giusto per curiosità
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La fotografia tradizionale si forma tramite un processo chimico/fisico che ne riproduce i colori su tre strati sovrapposti della pellicola, ognuno sensibile ad uno dei tre colori primari (blu, verde e rosso). Senza approfondire, al momento della stampa il fotogramma viene proiettato sulla carta e lì forma su tre strati sensibili ai colori secondari (giallo, magenta e ciano) l'immagine positiva. Dopo il processo di sviluppo, la sovrapposizione dei tre strati trasparenti sul fondo bianco della carta provoca una diversa riflessione della luce che illumina la fotografia in corrispondenza delle immagini, restituendo alla visione i colori originari.
Le differenze tra fotografia tradizionale e digitale sono molteplici; prima di tutto l'assenza della pellicola, sostituita da un sensore che presenta una triplice filtratura in modo da ricreare i colori del soggetto ripreso. Un'altra differenza, importante, riguarda la fruizione: osservata su carta con luce riflessa, la tradizionale, e osservata su un monitor retroilluminato, la digitale. Anche qualora si dovesse stampare la foto digitale, la stampa avviene tramite le stampanti ad inchiostro (o altra tecnologia); niente a che vedere con il processo chimico della fotografia.
Ovvio che queste differenze portino ad una diversità nei risultati ottenuti. La fotografia digitale presenta colori più densi, più decisi, che a volte fanno dubitare della loro corretta interpretazione dei colori reali.
Altre differenze possono essere trovate nel confronto tra pellicola e sensore. Le pellicole, ad esempio, sono costruite per rendere bene con un solo tipo di luce oltre la quale introducono delle dominanti derivanti dalla diversa temperatura di colore della luce usata; i sensori, invece, grazie alla impostazione del bilanciamento del bianco, possono lavorare con qualsiasi tipo di luce, riproducendo sempre con fedeltà i colori, qualsiasi sia la temperatura di colore.
Ma non è l'unica differenza e qui si farebbe lunghetto analizzarne le altre.
Per quanto riguarda il voler avvicinare i colori della stampa tradizionale a quelli della pittura, io direi che è un confronto molto azzardato.
La fotografia utilizza dei colori che (come dicevo prima) sono il risultato di un processo chimico/fisico in cui l'uomo può intervenire marginalmente.
Nella pittura le tinte sono ottenute tramite la reale miscelazione dei colori primari, fatta a mano dall'artista con l'uso anche di particolari solventi.
Ma la differenza sostanziale è che mentre il fotografo ritrae e riproduce una scena reale, il pittore può anche ritrarre una scena reale, ma la sua riproduzione sarà sostanzialmente artificiale, in quando ottenuta sulla base di una esperienza visiva dell'artista.
La pittura non ha il dono dell'obiettività. Per quanto un quadro possa sembrare "vero", non sarà mai "reale".
Allo stesso tempo, se tu cerchi di ricreare nella fotografia i colori dei pittori, con i loro contrasti e le loro saturazioni; in questo modo fai una operazione di falsificazione. Modifichi la fotografia variando la quantità di filtratura per allontanare il risultato dalla realtà, conferendole colori, tinte e dominanti innaturali.
I colori delle foto che hai postato non sono "INCONFONDIBILMENTE e CARATTERISTICAMENTE ANALOGICO"; sono semplicemente, spudoratamente, falsi.
Qui non ha senso parlare di colori reali (come tu hai chiesto aprendo questo thread), ma nella normale utilizzazione della fotografia, sì!
Con il digitale, comunque, potrai modificare molti più parametri rispetto alla fotografia tradizionale. Che tu non sappia, oggi, cosa significhino sigle tipo RAW o HDR, pazienza, con il tempo le imparerai. Fanno parte del comune linguaggio tecnico e, poco alla volta, saranno tue.
Come hai fatto con la fotografia tradizionale? Hai imparato poco alla volta cosa significava diaframma o esposizione.
Imparerai anche quelle e non avranno segreti per te, come non ha segreti l'effetto Schwarzschild (ad esempio) per un fotografo come te che usa la pellicola.