Reperti archeologici affiorati sulla collina di Pozzuoli

Reperti archeologici affiorati sulla collina di Pozzuoli

Messaggioda Paola Perna » mar 16 giu 2009 16:02

Dodici sculture, teste maschili e femminili, busti panneggiati, frammenti di altorilievi: sono quanto emerso dagli scavi che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei sta compiendo al Rione Terra di Pozzuoli sul versante Sud della collina, dove sorgono edifici pubblici, probabilmente terme, e domus sul mare.

L’area dei ritrovamenti è compresa tra due decumani, quello di via Villanova più a Nord, di cui si è messo in luce buona parte del tracciato e un altro, più a Sud, di cui è stato scavato solo un breve tratto.

La natura degli interessanti materiali ritrovati, le testimonianze architettoniche marmoree, riconducibili a diverse tipologie (zoccolature, cornici, colonne, lastre di rivestimento, lastre pavimentali, capitelli, antefisse), i reperti scultorei (testa-ritratto imperatore, teste ideali e private maschili e femminili, altorilievi, statue equestri, gruppi). I frammenti di iscrizioni farebbero, comunque, pensare alla provenienza dei reperti da più edifici monumentali, anche colonnati e alla spoliazione dei relativi apparati decorativi.

In particolare oltre alla testa dell’Imperatore Tito laureato, sono emerse altre due teste maschili di cui una frammento di ritratto di età tardo repubblicana. Due le teste femminili, una forse di amazzone del II secolo d.C., l’altra ritratto di imperatrice della tarda età Giulio Claudia. E ancora: una antefissa del II secolo quattro torsi tra cui una statua femminile panneggiata, una di togato; un altorilievo con due figure, il frammento di un cavallo.

Il contesto dei ritrovamenti comprende, sul lato N del decumano di via Villanova, un ambiente, a pianta pressoché quadrata, che mostra traccia di una complessa storia edilizia, con ristrutturazioni ed adattamenti successivi. La fase più antica è di età repubblicana con rifacimenti successivi in opera reticolata. Una comoda rampa con gradini rivestiti di cocciopesto conduce a cunicoli ipogei, a sezione ogivale. Nella loro prima fase i cunicoli erano, probabilmente, destinati a raccogliere le acque provenienti dalla piazza del foro.

Trasformazioni radicali degli spazi adiacenti causarono l’obliterazione dei cunicoli, che vennero colmati con uno scarico di macerie e, soprattutto, con una notevole quantità di frammenti architettonici in marmo e sculture, immersi in una matrice terrosa. Le dinamiche, le modalità e il momento della colmata, potranno essere chiariti solo dopo il completamento dell’indagine, ancora in corso. E’ verisimile che, data la notevole dimensione dei reperti, essi siano stati scaricati da un pozzo di ispezione che si apre sulla terrazza superiore, davanti al tempio di Augusto, dove è ubicato il “foro” con gli edifici pubblici.
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Messaggioda fabio comella » lun 17 mag 2010 13:50

Era la città del "giusto governo", era il porto dell'impero, era la zona del mito di ulise e di enea..era la cittadina dove Januarius fu condannato..era l'area dei ciclopi..Peccato per l'avversa sorta che al contrrio delle + famose Pompei ed Ercolano, non ha potuto godere della conservazioni dei resti di epoca greco romana che tutt'oggi affiornano..
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