[Pompei] Nuovi studi sugli scheletri di casa Polibio

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[Pompei] Nuovi studi sugli scheletri di casa Polibio

Messaggioda Paola Perna » gio 16 ott 2008 17:12

Sarà la città di Pompei a ospitare, dal 19 al 22 ottobre, la IX Conferenza Internazionale sul DNA Antico, tradizionale appuntamento biennale degli studiosi di spicco dei vari settori della scienza che, nell’analisi della ‘doppia elica’ di antichi reperti umani e animali, cercano risposte sulla storia e sulla vita dell’uomo.
La scelta della cittadina napoletana non è casuale, sia perché ha fornito da sempre insieme a Ercolano materiale di studio, sia perché a Pompei sorgerà il centro di eccellenza per questi studi dedicato allo scienziato Antonino Cascino, cui è intitolato pure l’appuntamento internazionale, a cui si deve la nascita di studi biomolecolari sul DNA antico a Napoli.
I lavori si animeranno nella sessione del 20 ottobre con una ricostruzione della ‘scena naturale’ dell’eruzione del 79 d.C. grazie al contributo della geo-stratigrafia e della sedimentologia (Maria Rosaria Senatore), della cultura e dell’habitat del vesuviano (Annamaria Ciarallo).
Ai Polibi, la famiglia che ha dato il nome alla casa su via dell’Abbandonanza in cui sono stati trovati 13 scheletri in due stanze, sono dedicati ben due lavori, quello di Giuseppe Luongo, Annamaria Perrotta e Claudio Scarpati (“L’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e le ultime ore della famiglia dei Polibi a Pompei”) e quello di Marilena Cipollaro (“Gli antichi abitanti di Pompei”), che confronta anche 29 scheletri trovati nelle terme di Sarno con 23 africani di una necropoli del Sudan.
La scienziata napoletana ha ricostruito i legami di parentela all’interno dell'abitazione di via dell’Abbondanza – dove, tra l’altro, due dei Polibi morirono tenendosi la mano e dove una giovane donna peri’ con il proprio figlioletto nel grembo – servendosi del DNA mitocondriale e quindi risalendo l’albero genealogico per via materna, grazie anche a una patologia, la spina bifida, di cui soffrivano due delle persone ricoperte dalla cenere del vulcano e dal tetto della casa crollato sotto il suo peso. Il DNA estratto da ossa e denti come protagonista dell’identificazione di resti umani a Pompei e’ al centro della comunicazione dell’antropologo Australiano Maciej Henneberg, che ha studiato gli scheletri di Murecine insieme ad Antonino Cascino e Marilena Cipollaro.


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