Teatro Garibaldi, Acqui Terme

Per discutere dei fotoreportage della nascente nuova sezione

Moderatori: Luciano Salvati, Marcello Di Sarno, Paola Perna, Matteo Di Bello

Messaggioda greenland » mer 04 mar 2009 19:38

Marcello Di Sarno ha scritto:
greenland ha scritto:Secondo me potremmo inserire la foto dei luoghi prima e dopo la deturpazione,io per esempio presto andrò a fotografare l'orrido parcheggio che sorge al posto del teatro

Si potrebbe partire dal caso da te citato (foto) come esempio su come impostare la nuova sezione. Che ne pensi?
Se sei d'accordo puoi fornirmi le informazioni (in primis di quale comune si tratta) che hai al momento. Su questo lavorerò io dalla Redazione interpellando responsabili istituzionali e qualche associazione del territorio.


Ciao Marcello,eccomi!
Allora la vicenda si svolge ad Acqui Terme(AL).In estrema sintesi,il teatro è rimasto per lunghi anni inutilizzato,poi la proprietà l'ha ceduto ad un privato che ha costruito il parcheggio.C'erano dei vincoli di utilizzo che sono stati rimossi dall'Amministrazione Comunale,e dopo alcune vicende burocratiche che ne avevano solo prolungato l'agonia ,il Cinema-Teatro è stato abbattuto.
Si è costituito un comitato per convincere il Comune a prendere in carico il teatro,è stato promosso un referendum,effettuato il 26 novembre 2000,disertato dalla popolazione ma che comunque non sarebbe stato vincolante.
L'amministrazione comunale dell'epoca(praticamente un monocolore leghista) aveva già deciso partecipando attivamente alla campagna elettorale contro il referendum.Il teatro è stato demolito nell'estate 2005.Sono stati spesi molti soldi per altre cose totalmente inutili e di nessun valore per la popolazione,ma questa è una mia opinione,tu leggendo un po' di info avrai modo di farti la tua.Per indirizzarti un minimo ti lascio qualche link.
Qui c'è un articolo sul teatro : http://www.lancora.com/05/2005-07-17/art_ac_04.html
Qui c'è il giornale locale con la cronaca del dopo referendum: http://www.lancora2000.it/archivio/2000 ... 203_45.pdf
Qui c'è il progetto dell'edificio,ormai quasi ultimato, che sostituisce il teatro: http://www.lancora.com/05/2005-05-08/art_ac_03.html
Qui c'è un articolo sulla demolizione:
http://www.lancora.com/05/2005-06-26/art_ac_04.html
qui l'interrogazione parlamentare che credo sia caduta nel vuoto:
http://legislature.camera.it/_dati/leg1 ... -19203.htm
Il giornale locale più venduto e con più articoli è questo
http://www.lancora2000.it/index.html
nel sito c'è un vasto archivio dove troverai molti altri articoli

Se hai altre domande sono qua,grazie.
Ciao Paolo
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Messaggioda Marcello Di Sarno » gio 05 mar 2009 11:12

greenland ha scritto:Se hai altre domande sono qua,grazie.
Ciao Paolo

Perfetto Paolo, mi hai fornito un'informazione efficace e ben articolata sulla cosa, ci lavoro su e vediamo cosa ne esce.
Grazie per la disponibilità se ho dei dubbi ti contatto.
;-)
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Messaggioda Marcello Di Sarno » gio 05 mar 2009 14:00

greenland ha scritto:Se hai altre domande sono qua,grazie.
Ciao Paolo

Ho raccolto un po' di testimonianze, mi manca un rappresentante del "Comitato per la difesa del Garibaldi". Sai indicarmene uno e relativi contatti? Ovviamente i contatti puoi inviarmeli come messaggio privato.
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Messaggioda greenland » gio 05 mar 2009 19:45

Ciao Marcello,
Ti ho mandato 2 mp simili nel contenuto ma non so ho fatto correttamente l'operazione(i forum non sono il mio forte),per favore controlla poi fammi sapere grazie.
Ciao Paolo
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Messaggioda Marcello Di Sarno » gio 05 mar 2009 21:07

Ho abbozzato il breve reportage con le notizie fornitemi da greenland/Paolo e con testimonianze raccolte personalmente. Tenendo presente che questo è un caso atipico, visto che parliamo di un monumento che purtroppo è stato abbattuto. In generale sarebbe preferibile riferirsi a soggetti che possono ancora essere recuperati. Comunque focalizziamo l'attenzione sull'impostazione e fatemi sapere cosa ne pensate e quali cambiamenti apportare.

"Ecco come muore un teatro"
La storia del Teatro Garibaldi è paradigmatica di come le Istituzioni pubbliche, centrali e locali, si dimostrino da sempre incapaci – volutamente o no è difficile accertarlo – a gestire il proprio patrimonio storico e culturale.
teatro.jpg

Era scritto nel destino che dopo 105 anni di vita, di cui circa venti trascorsi nel silenzio e nell’oblio, vedesse la fine e così è stato. Al suo posto, accanto al prezioso Palazzo Papis, oggi sorge un complesso polifunzionale, che tra le altre cose ospita un’area parcheggio.
Difficile credere che il sindaco Giuseppe Saracco – che sette mesi più tardi da Capo del Governo si sarebbe trovato a fronteggiare una grave crisi per l’assassinio di re Umberto I – avesse immaginato un epilogo simile nel giorno in cui inaugurò lo stabile: il 1 aprile 1899. Nello stesso anno, 100 km più a nord nasceva la Società anonima Fabbrica Italiana di automobili, al secolo la FIAT.
L’opera fu progettata dall’ingegner Francesco Zanoletti su modello del “politeama” in voga tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Il placet del Comune fu subordinato, fin dall’inizio, al vincolo che la struttura assolvesse per sempre alla sua originaria funzione.
Dalla lirica alle compagnie di prosa, per oltre metà secolo è stato un simbolo per la cultura di Acqui. Passato di privato in privato e attraverso una vasta opera di ricostruzione (nel 1940), con gli anni il Garibaldi iniziò un lento decadimento nel silenzio generale. Una parabola discendente a partire dagli Anni Sessanta e Settanta, che tocca il culmine nel 1997 quando viene ceduto al gruppo Ciesse Immobiliare.
Accantonata già da tempo l’idea di restaurarlo, giudicata da più parti troppo onerosa, inizia a profilarsi l’idea di cambiarne la destinazione d’uso, suggellata da un accordo tra Comune, Provincia e Regione sulla realizzazione di un parcheggio nell’area in questione.
Seguono otto anni di braccio di ferro tra i governi cittadini e una parte della cittadinanza riunitasi in un comitato per la difesa del Garibaldi, supportati in consiglio comunale dai partiti di opposizione. Una lotta che matura un referendum – nel 2000 – , due interrogazioni parlamentari e un feroce confronto mediatico che dividerà la città.
Tutto inutile. Eliminato il vincolo sulla destinazione d’uso, ad aprile 2005 viene concesso il premesso per costruire la nuova struttura. Amara illusione lo stop alla demolizione imposto dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici del Piemonte. La successiva perizia operata dai tecnici dello stesso ente, stabiliva l’insussistenza dei requisiti per l’attribuzione del vincolo, giudicando l’edificio di modesta fattura architettonica anche per gli stravolgimenti operati dalle trasformazioni successive e dal degrado.
Un punto di vista contestato in una terza interrogazione – a firma dei deputati Vittorio Sgarbi e Gabriella Pistone - postuma all’abbattimento, nella quale si pone in evidenza il “giallo” di un sopralluogo effettuato nel 2001 da un ispettore del Ministero, allora competente, che andava nella direzione opposta rispetto alla perizia della Soprintendenza e che non ha prodotto alcun intervento.
La sentenza di morte per il Garibaldi fu emessa materialmente nel settembre 2005.
Si poteva evitare tutto questo? Una risposta prova a darla l’assessore alla Cultura dell’attuale governo cittadino, Carlo Sburlati. “Negli Anni Sessanta e Settanta gli allora proprietari hanno cercato di venderlo al Comune, ma senza fortuna. Va detto comunque che già all’epoca restaurarlo e gestirlo successivamente sarebbe risultato un onere assai gravoso per le casse comunali”.
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Messaggioda greenland » gio 05 mar 2009 21:39

Ottimo lavoro Marcello :-)
IL reportage mi pare fatto bene, so che hai avuto difficoltà a trovare un membro del comitato pro Garibaldi,spero tu possa trovarlo nei prossimi giorni per affiancare il suo punto di vista a quello dell'assessore.In generale sarebbe opportuno arricchire il più possibile il dibattito per permettere a chi non conosce la vicenda di farsi un'idea.
Puntualizzo solo una cosa : le risorse per acquistare e gestire il Garibaldi si sarebbero forse trovate,anche con finanziamenti Regionali e Statali, se solo ci fosse stata la volontà politica di trovarle.Riguardo alle risorse comunali gli amministratori hanno deciso di utilizzarle su progetti urbanistici-architettonici di nessun valore storico e di discutibile utilità.E' questione di scelte e di sensibilità.E' un dato oggettivo che il Garibaldi è stato abbattuto per volontà politica e scelta economica ma l'abbattimento non era l'unica via possibile.La storia che costava troppo il restauro da queste parti l'abbiamo sentita fino alla nausea,ma non è mai stata fatta neanche una perizia che documentasse i costi del restauro da parte del Comune. In altre parole,troppe volte è prevalso l'interesse di pochi e l'utilizzo della cosa pubblica come il giardino di casa propria,il tutto a discapito dell'interesse comune.Ma di questo, gran parte della popolazione non si è accorta o non ha ritenuto interessante la cosa.
Qui,come immagino anche altrove, manca la cultura e l'amore per la storia,un po' di romanticismo in luogo dell'interesse economico....
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Messaggioda Marcello Di Sarno » ven 06 mar 2009 12:18

greenland ha scritto:Ottimo lavoro Marcello :-)

grazie mille, ma senza il tuo aiuto avrei fatto più fatica a trovare informazioni così dettagliate

greenland ha scritto:IL reportage mi pare fatto bene, so che hai avuto difficoltà a trovare un membro del comitato pro Garibaldi,spero tu possa trovarlo nei prossimi giorni per affiancare il suo punto di vista a quello dell'assessore.

non vivendo, come te, direttamente la realtà in questione è più complicato. Personalmente sono per il giornalismo on the road, quello che ti porta a toccare con mano la realtà che vuoi raccontare. In merito al punto di vista del comitato, credo di aver risolto: più tardi sentirò Gabriella Pistone, uno dei firmatari dell'interrogazione parlamentare, oggi presidente dell'Acqui Terme Spa.

greenland ha scritto:In generale sarebbe opportuno arricchire il più possibile il dibattito per permettere a chi non conosce la vicenda di farsi un'idea.

sfondi una porta aperta con me. Anzi credo che debba essere uno degli elementi caratterizzanti della sezione che stiamo per inaugurare.
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