Mirco ha scritto:Ma non mi preoccuperei troppo di questo, i dialetti hanno comunque una radice comune, quindi se la foto è scattata in un comune della Lombardia dovrà essere in un dialetto lombardo senza preoccuparsi di quale variante se fatta in Calabria dovrà essere in calabrese. Non mi sembra poi così difficile.
Vista così sembra semplice, quello che volevo far notare è che un milanese non conosce praticamente nulla del dialetto bergamasco (entrambi lombardi), che è un dialetto realmente impossibile, come un triestino non capisce nulla, ma proprio nulla, dell'udinese. Lo stesso vale per gli abitanti di trento, che non sanno una parola di Ladino.
Lo stesso vale per il veneto, è vero che esiste un ceppo madre, ma i termini usati a belluno non hanno nulla a che vedere con quelli di Rovigo. Prova a chiedere a Venezia a Belluno o a Trevso cos'è l'endeguro, o a Rovigo cos'è un pitaro.
A parte le differenze oggettive ci sono anche i problemi di scrittura, visto che non è univoca la trascrizione di parole con suoni a volte molto differenti da quelli dell'italiano.
In questa situazione vedo molto difficile fare i controlli, anche minimi.
Quindi se si farà questo contest si dovrebbe comunque accettare qualsiasi cosa scritta, l'unico controllo possibile sarà quello sul comune. Si potra solo ed esclusivamente identificare forme dialettali note, ad esempio romanesco scritto sui muri della stazione centrale di Milano, o comunque cose eclatanti di questo tipo.
Mi piacerebbe che qualche altro arbitro e qualche altro senior dicesse la sua, perchè poi l'onere dei controlli sarà a carico dell'organizzatore e degli assistenti.
daniele