Moderatore: venticello
Macmamauri ha scritto:Forse sono esagerato, ma trovo triste constatare in quante foto si vedono monumenti bellissimi disturbate da cavi che tagliano la prospettiva.
Certamente i fotografi cercano di evitare questi disturbi, quindi immagino che nella realtà ce ne siano molti di più.
Le amministrazioni, soprattutto nei comuni più piccoli, spesso non sono coscienti del danno che l'inquinamento visivo può causare, anche a livello economico (i turisti ci stanno attenti a queste cose, per questo da noi sono in via d'estinzione)
Nella stessa ottica si iscrive l'abitudine di permettere il parcheggio di automobili nelle immediate vicinanze di questi monumenti.
Chi ha viaggiato per l'Europa sa che questi sono costumi tipicamente italiani, che si ripetono solo nei paesi del Medio Oriente e del Nordafrica.
Disponiamo di un quinto del patrimonio storico architettonico, ricevuto in eredità: se fossimo più furbi potremmo viverci di rendita, ma perlomeno dovremmo sentire l'obbligo morale di proteggerlo e valorizzarlo.
Allora lanciamo la petizione per eliminare l'inqunamento visivo (cavi, auto, cartelloni, certi lampioni...) dai luoghi di "interesse fotografico"!
Se non ci pensiamo noi che fotografiamo
m.m.m.
Macmamauri ha scritto:... automobili e cassonetti fanno parte dell'inquinamento visivo, di cui solo un'amministrazione comunale intelligente ed onesta potrebbe liberarci. Ma credo che da noi in Italia il vento soffi in direzione opposta: lasciar degenerare le cose al punto che quello che normalmente sarebbe improponibile diventi una soluzione accettabile. Vedremo. (Io dicevo seriamente di inviare petizioni alle amministrazioni comunali. Nei piccoli comuni anche un numero ridotto di firme può essere sufficiente a sollevare il problema e ricordare agli eletti che il loro dovere consiste nel rendere più gradevole la vita nelle loro comunità)
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