25 Settembre 2009 alle 20:40

…ruderi del castello longobardo

di gianniB (Palomonte, Campania. Castelli e Fortificazioni. Categoria A)

Palomonte - ...ruderi del castello longobardo


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Le origini del paese, sebbene siano ritenute molto antiche, sono alquanto vaghe e non c’è alcuna documentazione certa che possa chiarirle. Gli stessi conci delle basi murali del Campanile insieme a quelli delle pareti occidentali della Chiesa Madre, a lungo ritenute antiche, risalgono solo al ‘700, e precisamente al 1736 come si può leggere sullo spigolo ovest del Campanile.
Secondo alcuni studiosi, la zona dove attualmente si trova il paese corrisponderebbe all’incirca all’antica Numistrone a cui fanno cenno Plutarco e Plinio. Durante le guerre puniche questo territorio fu campo di battaglia tra Romani e Cartaginesi e con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C. anche su Palomonte scesero le ombre del Medioevo.
Il paese fu rifondato tra l’VIII e il IX secolo dagli abitanti delle pianure che si strinsero attorno al Castello, edificato in periodo longobardo, poco prima che giungessero i Normanni.
Sulle stesse origini del toponimo sono state avanzate varie ipotesi. La più nota ma al tempo stesso la più scontata è legata al termine Palus-paludis, che vuol dire “palude, pantano” e si riferisce al Lago di Palo, prosciugato verso la fine dell’800. Altra ipotesi, altrettanto ingenua, è quella collegata al termine Palus-i che significa “palo, asta” ma non indica alcun riferimento a elementi concreti.
L’etimo più attendibile sembra essere quello di origine indoeuropea, *pal che significa “roccia, collina, monte”. Altra ipotesi accreditata dagli storici è che il nome del paese derivi da Palaios (”antico”), nome tipico di molti paesi mediterranei.
Il paese si è sempre chiamato Palus-Palo fino al 1862, quando un Regio Decreto del primo re dell’Italia unita, Vittorio Emanuele Savoia, ne cambiò il nome in quello attuale, Palomonte (da “palo - monte”).
Palo è documentato per la prima volta nel 1043 (non è ritenuta infatti attendibile la notizia secondo cui nel 1022 era castellano del Castello di Palo un certo Gismondo Parisi, normanno).
Il castello entrò a far parte del Principato di Venosa e fu concesso in feudo dagli Angioini alla famiglia De Poncellis (o De Porcellis o Porcelletta), poi passò ai Gesualdo per vincoli matrimoniali, successivamente ai Caracciolo, di nuovo ai Gesualdo fino a che fu venduto nel 1674 al Marchese Prospero Parisani, che ne fu proprietario fino all’eversione della feudalità nel 1806.
Annessa all’Italia con tutto il Regno delle due Sicilie, Palomonte risentì della politica antimeridionalista del governo e fu scossa dal brigantaggio e soprattutto dall’emigrazione verso le Americhe, assai intensa a causa della profonda miseria.
Completamente distrutta dal terremoto del 1980, non è stata ancora del tutto ricostruita. Solo le campagne hanno cambiato volto grazie allo sviluppo edilizio concentratosi nelle frazioni di Bivio e di Perrazze.
FONTE: www.mondimedievali.net/Castelli/…/provincia02.htm

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