Risultato voto a scrutinio: 62.9 (Scrutinio: 63°; Totale: 620°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 11/17 (65%); 2° = 13/19 (68%); 3° = 26/37 (70%); 4° = 45/78 (58%);
Nisida è una piccola isola appartenente all’arcipelago delle isole Flegree, posta a pochissima distanza dalle coste di Capo Posillipo. Fa parte del comune di Napoli (quartiere Bagnoli).
Il suo “status” di isola, anticamente pacifico, viene oggi contestato in quanto da alcuni decenni è collegata da un lungo pontile in pietra alla terraferma.
L’isola è quasi perfettamente circolare (a parte l’insenatura di Porto Paone) con un diametro di circa 0.5 km e un’altezza massima di 109 m, e la sua forma tradisce in maniera inequivocabile la sua origine vulcanica. Esistono anche delle strutture manufatte oggi sommerse che denotano un antico abbassamento del terreno dovuto a fenomeni di bradisismo, come in molte altre zone dei Campi Flegrei.
Lo spazio di mare fra Nisida e Capri è il luogo deputato della tradizione omerica in cui vivevano le sirene che tentarono Ulisse. In epoca classica vi costruì una villa Lucio Licinio Lucullo, divenuta famosa per le feste e le cene che vi si celebravano.
Aveva la sua villa qui anche Marco Giunio Bruto e qui, secondo la tradizione, si sarebbe suicidata Porzia, figlia di Catone Uticense. Chiamata dagli antichi Nesís (dal greco, isola) e Nesida (dal greco, piccola isola), nel medioevo il toponimo si disperde, come segnala Benedetto Croce, in favore di Gipeum o Zippium, salvo ricomparire nel Quattrocento. In epoca moderna, cominciò nel XVI secolo la costruzione di un castello che divenne in seguito uno dei capisaldi della difesa napoletana. Fu feudo della famiglia napoletana dei Macedonio.
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