IL CASTELLO DELL’INNOMINATO

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“II castello dell’innominato era a cavaliere a una valle angusta e uggiosa, sulla cima d’un
poggio che sporge in fuori da un’aspra giogaia di monti, ed è, non si saprebbe dir bene, se
congiunto ad essa o separatone, di un mucchio di massi e di dirupi, e da un andirivieni, di tane e
di precipizi, che si prolungano anche dalle due parti. Quella che guarda la valle è la sola
praticabile; un pendio piuttosto erto, ma uguale e continuato: a prati in alto; nelle falde a campi,
sparsi qua e là di casucce.”
Questa è la descrizione che ne da Alessandro Manzoni.
I ruderi che ancora rimangono nel paese di Vercurago ( frazione Somasca ), son da tempo abbinati a queste righe dei Promessi Sposi dalla tradizione popolare e dalle varie trattorie che si fregiano dell’epiteto di “INNOMINATO” !.
Al di là della veridicità storica, quella rupe è stata abitata da tempo immemorabile da sempre.
Nel sentiero di accesso infatti si seziona un’abitato dell’età del bronzo ( 2000a.c.) e la rocca stessa è stata probabilmente sede di un Catsrum romano che difendeva la citta’ di Lecco da eventuali aggressioni per chi percorresse il sentiero che scende da ERVE .
Stessa strada che invece nel ‘600 percorsero i Lazichenecchi che presero di sorpresa i Lecchesi che li attendevano dalla pianura.