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Nel 1193 Bertoldo di Kunsberg, comandante delle truppe tedesche, cercò con un assalto di sviare all’iniziativa degli Svevi che proprio in quel periodo iniziarono a sottrarre il possesso dell’Italia meridionale ai normanni. Questo fu l’evento di maggiore rilevanza della storia medievale di questo luogo, nel 1281 il feudo passò dalla famiglia dei D’Ardicourt alla famiglia degli Evoli. Successivamente, nel XIV secolo titolari divennero i De Sus i quali nel XV secolo cedettero il feudo alla famiglia dei D’Afflitto. Questi furono titolari per oltre un secolo, infatti solo nel 1668 divennero feudatari i Pignatelli i quali lo avrebbero tenuto fino all’eversione della feudalità. Architettura Il Castello Pignatelli rappresenta la maggire attrazione artistica del paese di Monteroduni. La struttura ancora integra appare con una perfetta merlatura, con quattro torri circolari, il balcone di epoca rinascimentale che si affaccia sul portale di ingresso e infine un androne con un ampio scalone, fatto costruire nel XVI secolo dai titolari del feudo che in quel periodo erano i D’Afflitto. Internamente si possono trovare oggetti ed armi antiche e visitare le stanze di tortura. Altro edificio di particolare bellezza e importanza è la chiesa di Santa Maria in Altissimis costruita tra l’XI e il XII secolo, la sua struttura comprende una sola navata che termina in un’abside, il portale centrale e il laterale sono ad arco a tutto sesto.
L’edificio rappresenta una elegante modello di “castello-residenza” rinascimentale.
La sua struttura è rettangolare, leggermente trapezoidale, probabilmente a causa della inclinazione del terreno sul lato meridionale, con quattro torrioni cilindrici sormontati da merli guelfi ai quattro angoli.
Fino al 1960 le torri, caratterizzate dall’essere di diversa altezza l’una dall’altra, erano coperte da tegole.
Nel 1961 l’attuale principe Giovanni Pignatelli alzò le torri, arricchendole di merli guelfi e le mise in comunicazione attraverso un camminamento. Dall’esistenza delle quattro torri, si desume che l’attuale struttura abbia la stessa pianta dell’edificio originario: gli ampliamenti della superficie sono infatti avvenuti in altezza.
Il castello è protetto da mura di cinta esterne.
La porta di accesso, che non costituisce l’originario ingresso all’edificio, è posta sul lato meridionale, nel punto in cui lo spazio tra edificio e cinta è meno profondo. Da essa ci si immette su un “viale-Rampa” che conduce a un piazzale sul quale affaccia un secondo portone d’ingresso che conduce all’interno. Al lato del castello, adiacente allo stesso, è posto un giardino.
Fino al 1960 le torri, caratterizzate dall’essere di diversa altezza l’una dall’altra, erano coperte da tegole.
Nel 1961 l’attuale principe Giovanni Pignatelli alzò le torri, arricchendole di merli guelfi e le mise in comunicazione attraverso un camminamento. Dall’esistenza delle quattro torri, si desume che l’attuale struttura abbia la stessa pianta dell’edificio originario: gli ampliamenti della superficie sono infatti avvenuti in altezza.
Il castello è protetto da mura di cinta esterne.
La porta di accesso, che non costituisce l’originario ingresso all’edificio, è posta sul lato meridionale, nel punto in cui lo spazio tra edificio e cinta è meno profondo. Da essa ci si immette su un “viale-Rampa” che conduce a un piazzale sul quale affaccia un secondo portone d’ingresso che conduce all’interno. Al lato del castello, adiacente allo stesso, è posto un giardino.
Alcuni anni fa il comune di Monteroduni ha acquistato il manufatto iniziando i lavori di restauro non ancora conclusi.
Molti pavimenti in cotto ed in maiolica decorati con le tre “pignate”, simbolo della famiglia Pignatelli, sono andati perduti a seguito dei lavori per dar posto a discutibili pavimentazioni in parquet.
Il piano terra, destinato alla servitù, ospita ampie cucine, stanze con forni e strumenti da lavoro e stanze adibite a cantine dove ancor oggi sono visibili grandi botti di legno. L’accesso da tali stanze ai piani alti è permesso attraverso i torrioni nei quali si aprono delle strette scalinate. Tali passaggi permettevano di portare dalle cucine le vivande nelle sale del primo piano senza essere visti dal principe e dai suoi ospiti.
Dal loggiato si accede al primo piano nel quale si trova la “sala di rappresentanza”. Di notevoli dimensioni, la stanza accoglie sul lato lungo un grande camino in marmo. Oltre a questo elemento è da sottolineare la bellissima pavimentazione in cotto, nel quale è impresso lo stemma della famiglia Pignatelli (le tre “pignate”), e il soffitto del XVIII secolo, interamente in legno, sul quale sono dipinti a tempera dei motivi cavallereschi.
Sempre al primo piano, all’interno di una delle torri, è stata ricavata una stanza da letto rivestita da bellissime maioliche, decorate sempre con lo stemma dei Pignatelli.
Al secondo piano sono disposte altre stanze, collegate tra loro attraverso lo stretto e suggestivo cammino di ronda caratterizzato da feritoie e caditoie che in passato venivano utilizzate dagli abitanti del castello per versare i liquidi bollenti sugli assedianti
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2 commenti a “le 4 torri”
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bella, ma non ho letto i commenti…esagerati!!!!
grazie bernardosardano!!!!