Risultato voto a scrutinio: 26.32 (Scrutinio: 1394°; Totale: 13826°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 12/19 (63%); 2° = 15/24 (63%); 3° = 21/47 (45%); 4° = no;
La Salaria, l’antica “via del sale”, così definita dagli storici Stradone e Plinio, in quanto serviva per trasportare a Roma il sale dal mare, è la più antica via consolare romana. Essa è legata ad innumerevoli fatti storici: fu percorsa dai Galli prima di entrare a Roma; Annibale alla testa di 2000 soldati a cavallo, la percorse per raggiungere Roma; inoltre servì ai Romani per soggiogare Sabini e Piceni.
La costruzione della Salaria all’altezza delle “Gole del Velino”, fu particolarmente complessa e qui ancora oggi sono visibili le opere realizzate per il superamento degli ostacoli naturali, poiché la vallata si chiudeva senza possibilità di passaggi: quel punto fu chiamato “Sigillum”. (nella foto le montagne a destra).
Alcuni tratti della Salaria sono visibili lungo il tracciato, abbandonato recentemente, della Salaria moderna. Altri ancora sono rinvenuti subito dopo l’abitato di Sigillo e prima di Posta, ai quali si accede per mezzo di un ponticello medievale. Qui in località Vene Rosse il taglio è lungo ben 180 m ed alto in alcuni punti poco meno di una ventina di metri. Lavori tanto imponenti che, a livello di credenza popolare, si è ritenuto che il lavoro fosse stato compiuto in una notte con arte diabolica da Cecco d’Ascoli, ben noto medico, astrologo ed erudito trecentesco, arso vivo per negromanzia nel 1327.
Nella foto la via che si snoda attraverso il centro abitato è la Salaria vecchia, invece la strada sui ponti che attraversa la montagna è la Salaria nuova - da qui il titolo “Due Salarie”.
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1 commento a “Due Salarie”
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interessante la tua dettagliata descrizione e molto singolare questo tuo scatto