27 Giugno 2009 alle 09:55

Il Palazzo Ducale di Giove (TR) - Sec. XVI

di Andrea Di Palermo (Giove, Umbria. Castelli e Fortificazioni. Categoria A)

Giove - Il Palazzo Ducale di Giove (TR) - Sec. XVI


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Il più antico nucleo di costruzione dell’attuale Palazzo Ducale risale probabilmente al XVI secolo. Allo stato attuale non si hanno notizie più precise sull’originaria edificazione del Palazzo o Castello di Giove. L’edificio può considerarsi il risultato dell’unione di un nucleo medievale della metà del secolo XVI e di un importante ampliamento eseguito intorno alla metà del Seicento. L’ingresso è costituito da una loggia ed un piano inclinato che conduceva la carrozze al quartiere nobile, attraverso una spirale racchiudente un’altra scala a gradini anch’essa a spirale.
Il Castello si sviluppa su una base quadrata. Notevoli i due torrioni esterni, dei quali uno domina la valle del Tevere, mentre l’altro, che guarda la Chiesa Parrocchiale, è caratterizzato da una terrazza angolare sostenuta da un’aquila, simbolo dei Duchi Mattei Colonici.
Una curiosità, l’edificio possiede 365 finestre, una per ogni giorno dell’anno.
Nelle sale si trovano affreschi attribuiti alla scuola Ferrarese e Bolognese.
Il palazzo è stato di proprietà dei Conti Acquarone fino alla primavera 1985, quando, attraverso un’asta pubblica, è stato aggiudicato all’americano Charles Robert Band, ancora oggi proprietario.

Il Borgo medievale
Il borgo si snoda in una serie di vicoli caratteristici, ed è ancora oggi racchiuso dalle mura medievali. Visitandoli ci si perde in un movimento di archi e scale che caratterizzano le basse case. Sulla porta di ingresso al borgo possiamo ammirare il monogramma di San Bernardino (IHS), predicatore che visitò queste zone nei primi del XV secolo. Appena passata la porta troviamo due strade, la prima sulla sinistra costeggia in parte il perimetro del Castello, mentre a destra l’altra scende districandosi tra le tipiche case del borgo. In epoca medievale il percorso aveva due poli: all’ingresso il palazzo comunale, divenuto poi abitazione privata, al lato opposto la Chiesa di San Giovanni Battista, della quale oggi rimane solo una immagine del Santo.
Lungo i caratteristici vicoli non vi sono testimonianze evidenti di abitazioni nobili. Una sola nota curiosa: sul portale di una vecchia casa c’è ancora integra una piccola figura umana in peperino, che ricorda le primitive sculture dell’epoca etrusca, posta probabilmente ad indicare l’ufficio di censimento delle nascite.

Cappella di San Rocco
La cappella di San Rocco è un attestato di fervore religioso della comunità giovese verso la devozione al Santo, invocato contro la pestilenza.
L’esterno della Cappella è di buona ed elegante architettura, all’interno si trovano affreschi cinquecenteschi di scuola folignate raffiguranti scene sacre. Il 21 settembre 1969 è stata dedicata a Sacrario ai caduti di tutte le guerre.

La Chiesa parrocchiale
La Chiesa parrocchiale sostituì l’antica Chiesa dentro le mura, dedicata a Giovanni Battista, della quale attualmente sono visibili pochi segni in un’abitazione privata. La nuova Chiesa è lunga 35 metri (abside e coro compresi), alta e larga metri 20.60 con cappelle laterali e volte a botte. In ambedue le pareti si collocano due piccole cappelle; al centro di queste una grande cappella che con la navata forma una croce greca il cui centro viene sottolineato in corrispondenza al soffitto da un accenno di cupola; la navata supera in altezza le cappelle laterali e prende luce da finestre che si aprono sopra la copertura di queste. L’interno della Chiesa parrocchiale è decorato da stucchi di elegante fattura: composizioni di larghe foglie d’acanto e lobate che suggeriscono il motivo ornamentale del capitello corinzio. Nell’ampia abside che fa da sfondo, dietro l’altare maggiore, si conserva un pregevole e lineare coro composto a un ordine di 14 stalli di legno di noce, la cui forma è tipica semicircolare, sicuramente datato all’origine della Chiesa stessa. Posta in alto, al centro dell’abside, in una raggiera di angeli alati, splende una preziosa tela, raffigurante l’Assunta attribuita alla scuola di Niccolò di liberatore (detto l’Alunno), da Foligno (1430-1502). Su tutto sovrasta la volta a cupola. Due lapidi marmoree collocate all’altezza dell’altare maggiore testimoniano la nascita e la storia della Chiesa parrocchiale. La struttura esterna dell’edificio, con i due campanili laterali, pur essendo in stile rinascimentale, pare che subisca un influsso di stile moresco veneziano. Successivamente alla costruzione della Chiesa, il sagrato ha subito varie trasformazioni; fino agli anni ‘60 il manto in selci aveva delle rifiniture in mattoni con cavi di coltello che avevano anche la funzione di cunette di deflusso per le acque e luogo di passatempo per i giochi dei bambini; il colonnato in pietra naturale era più ripido e si prolungava per tutta la lunghezza della canonica fino all’altezza di Via Roma e via Diaz. L’esigenza di dare accesso da piazza XXIV Maggio sia a piazza Trento e Trieste che a via Piave, ha reso necessaria una ristrutturazione con un sensibile accorciamento del colonnato. Attualmente si presenta nella elegante finitura lavorato in selci e bordato da parapetti in travertino.

La Madonna del Perugino
Nel 1658, Francesco Caffarelli da Perugia, qui nel paese detto “il perugino”; fece dipingere sopra la porta della sua casa in via delle Molinelle una pregevole immagine che venne da allora venerata sotto il nome della “Madonna del Perugino”: La “Madonna del Perugino”; ormai da lungo tempo, è oggetto di grande devozione da parte dei giovesi. Le pareti della Chiesa sono piene di “ex voto” donati dai credenti a testimonianza della grazia richiesta o ricevuta per congiunti in guerra o affetti da gravi malattie. Da diversi anni la festa della “Madonna del Perugino” è stata anticipata ed attualmente si celebra nella seconda domenica di settembre.-

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10 commenti a “Il Palazzo Ducale di Giove (TR) - Sec. XVI”

  1. Alberto Gagliardi scrive:

    Ciao Andrea,Il titolo della Tua foto indica Giove in provincia di Viterbo (VT), mentre invece è Terni (TR).
    Fai correggere.
    Saluti e complimenti per la galleria, e in particolare il Castello Orsini.

  2. Andrea Di Palermo scrive:

    Ciao Alberto, hai ragione, non mi ero accorto di aver fatto questo piccolo errore di digitazione, ogni tanto capita :) grazie x i saluti ed i complimenti. Ciao Andrea :)

  3. Andrea Di Palermo scrive:

    Per la Redazione - Per Favore Correggere la Provincia da (VT) a (TR) Errore di Digitazione.-

  4. Luciano Salvati (Redazione) scrive:

    corretto :)

  5. KETTYFA scrive:

    wow….

  6. Andrea Di Palermo scrive:

    wow…. thank you kettyfa :)

  7. Sabry scrive:

    Bella! complimenti! che colori! :-)

  8. Andrea Di Palermo scrive:

    Grazie Sabry, ma si potrebbe fare di meglio, se solo avessi + tempo a disposizione :)

  9. silvana scrive:

    una più bella dell’altra devo dire che sei davvero bravo.

  10. Andrea Di Palermo scrive:

    grazie silvana :)

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