20 Dicembre 2009 alle 05:03

Dal buio

di swaily (Celano, Abruzzo. Castelli e Fortificazioni. Categoria B)

Celano - Dal buio


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Il sito del Castello è da far risalire probabilmente al luogo, sul colle di S.Flaviano, in cui Federico II di Svevia, in lotta con Tommaso Conte di Celano e Molise, fece costruire delle fortificazioni durante l’assedio del 1223. Tali fortificazioni erano probabilmente soltanto opere in legno e terra battuta, purtuttavia segnarono l’inizio di quello che sarebbe stato una solida fortificazione dominante il Lago del Fucino nei secoli successivi.

Il castello vero e proprio fu iniziato a costruire nel 1392 su commissione di Pietro Berardi, conte di Celano, ma già negli anni tra il 1356 e il 1380 il nonno e successivamente suo padre avevano provveduto a fortificare il Colle di san Flaviano erigendo un sistema di mura con torrette rettangolari “a scudo” e costruendo la torre-mastio sommitale a pianta quadrata. Pietro di Celano, dunque costruì il solo piano primo con le torri quadrangolari agli angoli, fino al marcapiano, integrando la torre-mastio sull’angolo nord-est. Egli, altresì edificò il cortile interno alle mura dotandolo del loggiato con arcature a sesto acuto ancora visibile.

Nel 1451, a seguito delle nozze tra Jacovella Ruggeri di Celano, nipote di Pietro, e Lionello Acclozamora duca di Bari, quest’ultimo, divenuto Conte di Celano proseguì l’opera del predecessore, sia integrando il recinto esterno con due grandi torrioni angolari semicilindrici sul versante nord-est e un rivelino triangolare con largo torrione angolare cilindrico verso la cittadella, sia erigendo il piano nobile del castello vero e proprio con il cammino di ronda e le quattro torri d’angolo fino all’altezza attuale. Lionello inoltre si occupò di fortificare le mura del recinto aumentandone lo spessore per poter resistere alle micidiali bombarde a polvere da sparo che erano state inventate in quegli anni.
Veduta di Celano con il Castello nell’800

Nel 1463 Antonio Todeschini Piccolomini, nipote di Papa Pio II fu investito della Contea di Celano da Ferdinando d’Aragona. Egli riprese la costruzione del castello apportando aggiunte e decorazioni architettoniche che trasformarono il maniero in palazzo residenziale fortificato. In particolare egli completa il secondo piano del loggiato interno dotandolo di arcate a sesto acuto decorate nei capitelli dai simboli araldici della famiglia: la croce e la mezzaluna. Fa inoltre aprire delle finestre architravate in stile rinascimentale così come fa realizzare diverse loggette pensili appoggiate su beccatelli e ancora visibili. Interventi strutturali invece realizza sui bastioni del recinto dove fa costruire due torri cilindriche fortemente scarpate che inglobano le vecchie torri a “ferro di cavallo” ed amplia la stessa cinta muraria proprio in prossimità delle torri per aumentare la difesa degli ingressi dotandoli di antiporta.

Nel 1591 Camilla Peretti, sorella di Papa Sisto V acquistò la Contea dai Piccolomini. Nel 1608 Michele Peretti fa aprire sul mastio alcune finestre con architrave semplice. Nel 1647 il Castello fu coinvolto nella rivolta di Masaniello contro i Borboni, venendo occupato dai rivoltosi capitanati dal Barone Antonio Quinzi de l’Aquila e sostenendo un lungo assedio ad opera delle truppe reali.

Il feudo passò successivamente a Bernardino Savelli, e successivamente a Livia Cesarini che lo trasmise ai Duchi Sforza Cesarini e successivamente agli Sforza Cabrera Bodavilla. Sono di questo periodo le tamponature settecentesche create per consolidare il loggiato superiore dopo i terremoti del 1695, 1706 e 1780. Al piano terra alcuni ambienti vengono utilizzati per creare la prigione feudale.

Nel 1892 la proprietà è del marchese Claudio Arezzo e successivamente della famiglia Dragonetti dell’Aquila. Nello stesso anno l’angolo ovest diventa sede provvisoria del “Carcere Mandamentale”, mentre nel 1893 diviene monumento sottoposto alla tutela delle Belle Arti del nuovo Regno d’Italia.

Durante il disastroso terremoto del 1915 che si abbatté sulla Marsica, il castello risultò gravemente danneggiato riportando il crollo del loggiato nel cortile, di alcune volte, di tutti i solai, del cammino di ronda e di tutte le loggette. Si formarono altresì gravi lesioni sulle torri angolari, una delle quali, quella di sud-est, crollò dimezzando la sua altezza.

Gli interventi di restauro, che iniziarono, a seguito dell’esproprio da parte dello Stato nel 1938, solo 25 anni dopo il sisma, 1940, furono subito interrotti per cause belliche (II guerra mondiale) ed ultimati nel 1960), applicando la nuova normativa antismica vigente all’epoca.

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5 commenti a “Dal buio”

  1. Diana Cocco (Senior) scrive:

    bellissima
    ma “Madonna mia” che descrizione interminabile
    mi cadono le braccia a doverla leggere

  2. rosario861 scrive:

    Molto ben fotografato

  3. swaily scrive:

    @Diana, grazie èer il “bellissima”. Per la descrizione lunga tieniti le braccia, non credo sia obbligatorio leggerla.
    :-)

  4. KETTYFA scrive:

    una luce nella notte….. invitante e magica…..

  5. tiziano83 scrive:

    spettacolare. Hai delle foto straordinarie complimenti

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