Risultato voto a scrutinio: 21.12 (Scrutinio: 805°; Totale: 6078°)
Turni (n.Voti/n.Sfide): 1° = 9/19 (47%); 2° = 11/21 (52%); 3° = 14/41 (34%); 4° = no;
La Rocca Abbaziale di Grottaferrata sorge sui resti di una grande villa romana del I secolo a.C. tra l’estremità del borgo e la valle della Marana. La prima abbazia venne costruita nei primi anni del Mille da monaci provenienti dalla Calabria al seguito di San Nilo, loro capo carismatico. A protezione dei monaci e dell’abbazia, tra cui l’importante biblioteca, il cardinale Giuliano della Rovere, nipote di papa Sisto IV della Rovere, decise a partire dal 1485 di fortificare il monastero con una complessa ed articolata opera muraria ad integrare quella precedente. I lavori ebbero inizio nel 1485 per concludersi nel 1491 e vennero forse affidati alla sapiente mano dell’architetto fiorentino Baccio Pontelli, seguito poco dopo da Giuliano da Sangallo. Il progetto era abbastanza ambizioso in quanto si doveva provvedere alla completa fortificazione dell’intero perimetro, molto esteso, che includeva le strutture abbaziali. Venne così costruito un lungo recinto murario circondato da un fossato, a protezione dei tre lati non difendibili verso il borgo, mentre per il quarto lato, come si è detto, si sfruttava al meglio il costone roccioso naturale a strapiombo verso la valle. Il perimetro rettangolare venne così dotato di mura con quattro bastioni circolari a scarpa agli angoli, con merlature su archetti pensili. L’ingresso, aperto verso il paese, fu rinforzato da un ponte levatoio, originariamente orientato diversamente rispetto a quello attuale, protetto dall’alto torrione quadrato del Maschio che si appoggia ad un quinto torrione circolare, il rivellino. Oltre l’ingresso decorato da un bel portale del XVI secolo si apre il primo grande cortile ove prospettano su tre lati il camminamento di guardia delle mura mentre sul lato sinistro, congiunto al maschio, il palazzo Commendatario, residenza dei cardinali commendatari, titolari del monastero. Notevoli le decorazioni ad affresco delle sale interne, realizzate al tempo di Alessandro Farnese, cardinale commendatario alla fine del XVI secolo. Unitamente a palazzo si imposta il nuovo monastero, costruito a partire dal XVIII secolo, per ospitare gli spazi comuni dell’abbazia, quali le celle dei monaci, il refettorio, ampi saloni e le due preziose biblioteche. Oltre il portico si apre il secondo cortile, anch’esso cinto da mura, con al centro un’edicola neogotica in asse con la bella chiesa cosmatesca di Santa Maria. All’interno della chiesa si trova la cella del santo fondatore, san Nilo e la cappella con gli affreschi del Domenichino.
- Mappa
- Dati Exif
- Utilizzo Foto
- Segnala su:
Scrivi un commento
Per inviare un commento devi fare il login.

