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Il Castello di Amantea è una fortificazione oggi in rovina situata nel centro storico.
Il castello venne fondato per la prima vota all’epoca dei Bizantini, e poi rifortificato durante la dominazione araba. Tuttavia, la torre cilindrica che rappresenta il corpo centrale della fortificazione viene fatta risalire al periodo normanno-svevo. Il castello venne assediato una prima volta nel 1269 dalle truppe di Carlo I d’Angiò, resistendo a lungo alle ingenti forze angioine grazie alla sua forte posizione su un vasto pianoro a picco tra il fiume Catocastro e il mar Tirreno.
Durante il XVI secolo il castello mantenne la sua importanza nel piano generale di difesa contro le incursioni barbaresche organizzato dagli spagnoli nel Sud Italia; tuttavia, a partire dal XVII secolo la fortificazione fu progressivamente smantellata: devastato dai terremoti del 1638 e del 1738, il castello tuttavia resistette egregiamente all’assedio francese del 1806-1807, al termine del quale uscì completamente distrutto. Acquisito dai privati, oggi l’area del castello è stata acquisita dal Comune ma rimane nel totale abbandono.
Il castello si componeva di un massiccio complesso quadrangolare dotato di quattro torrioni, completato da una vasta piazza d’arme recintata al centro della quale si ergeva la torre cilindrica. Oggi rimangono i resti imponenti della torre cilindrica, divenuta uno dei simboli di Amantea, e grandi murature della fortificazione quadrangolare verso la città. Inoltre più a valle, al centro dell’abitato, rimangono invece le strutture sventrate delle carceri.
fonte: Wikipedia
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