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Una favola vera
Giacomo Ceconi, nato a Pielungo nel 1833, grazie alle sue poliedriche capacità, da povero ed analfabeta, diventò, in pochi anni, colto e ricchissimo. Era conosciuto in tutto l’Impero Austro-Ungarico come il maggior costruttore di strade e ferrovie. Nel 1883 l’Imperatore Francesco Giuseppe, all’inaugurazione della ferrovia dell’Arlberg, gli conferì personalmente il diploma di nobile dell’Impero.
Il suo castello è la dimostrazione di una grandezza raggiunta ma non ostentata. La costruzione, di inizio ‘900, è in stile neogotico è formata da vari blocchi architettonici che si abbracciano in un nodo fiabesco.
Con il passaggio del Friuli dall’Austria all’Italia, Ceconi si premurò di intitolare il castello alla Regina Margherita tanto che, proprio per questo, il re Umberto I di Savoia gli mutò il diploma di nobile dell’Impero Austro-Ungarico in quello di conte.
Il conte Cecconi non ha mai rinnegato il suo umile passato, anzi l’ha sempre considerato una favola bella, tanto da volere il suo castello in un incantevole posizione panoramica e con attorno uno splendido parco, a rinserrare, assieme agli alberi, la sua storia di uomo d’impegno, la sua fiaba di uomo fortunato.
(da www.valdarzino.it)
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3 commenti a “L’altra Torre del castello Cecconi”
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Bellissimo taglio!
Grazie val g, niente male anche le tue. Ciao
GRAZIE a te!!!